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Post n°9 pubblicato il 14 Giugno 2007 da Christian.Maruti
Tag: 800, brightman, christian, dei, donna, femmina, femminile, femminismo, femminista, femministe, guerra, inghilterra, maruti, maschi, maschilismo, maschilista, maschiliste, maschilisti, maschio, parità, sessi, sesso, suzuki, svezia, uomo Premetto innanzitutto che scrivo questo messaggio prendendo spunto da un messaggio del blog dell'utente Tatianna. Il motivo per cui pubblico questo pensiero è molto semplice. Tendo a mettere in evidenza che sono pienamente favorevole all'emancipazione della donna ed alla parità. Ultimamente, però, sembra che la donna, voglia vendicarsi. Vendicarsi di tutto quel che ha subito in passato, di quel retaggio storico che si porta dietro. E' vero, spesso e volentieri, l'uomo, vuole mantenere la sua figura leader e di dominio sul gentil sesso. Forse, anche un po' io. Dico ciò in quanto, come molti uomini, anche io, spesso e volentieri, mi sento colpito nel mio orgoglio di uomo e di maschio. Dico questo regolandomi sia per quel che vedo tramite i mass media e notizie, sia per esperienze vissute in prima persona. Non so perchè penso tutto questo. Forse, anzi, senza forse, sono un po' maschilista. Con questo non voglio dire che ce l'ho con le donne in carriera o con quelle che magari mi scavalcano. Me la prendo con le misandre! Me la prendo con le leggi che in Italia e nel mondo discriminano l'uomo. E' il caso dell'Inghilterra, ove, fino a non poco tempo fa, gli uomini, a parità di masione, guadagnavano di più. Ora, invece, grazie ad una legge che vuole 'rivendicare' i diritti delle donne, sta accadendo l'esatto contrario. Gli uomini, specie nella provincia di Brightman, si vedrano allegerre la busta paga del 40% per destinare quei soldi alle colleghe donne. In poche parole, tutti, anche chi non ha colpa, devono saldare un debito di chi ha compiuto il crimine di retribuire maggiormente l'uomo a parità di mansione. In particolar modo un ventenne che magar lavora da pochi mesi. In poche parole, i giovani pagano per i vecchi (come si suol dire, chi viene da dietro si chiude le porte) - (clicca qui per saperne di più). Per non parlare poi di quel che stava per accadere in Svezia. In questo paese, ove vi è ormai da molto una grande parità, se non discriminazione nei confronti dell'uomo (tant'è che si parla di disoccupazione maschile), le femministe, nel 2005, hanno preteso cose davero assurde. L'ottenere diritti superiori a quelli dell'uomo. Qui si va dal voler tassare i neonati maschi per il sol fatto che gli uomini, a detta di tali persone, guadagnino più degli uomini, al voler dare ai bambini nomi assessuati, in maniera tale che essi, da grandi, possano scegliere se essere uomini o donne, al limitare la presenza maschile nei gruppi direttivi al 25% sino all'abolire il matrimonio sostituendolo con un contratto di convivenza civile e rivedere la legge che dimostri che la donna possa denunciare uno stupro mostrando in qualche maniera di aver resistito o evidenti traumi. In poche parole, facilitare le accuse di falsi stupri, sapendo che in quel paese, per tale reato, vige la castrazione chimica. Fortunatamente questo partito, dopo un'iniziale impenata di consensi, è imploso in polemiche interne! (per saperne di più clicca qui) In India, poi, un paese nel quale la violenza domestica nei confronti della donna è davvero terribile! Alcune Lobby femministe, infatti, hanno pressato affinchè solo la donna possa accusare l'uomo anche di soli abusi verbali senza prove. Anche gli uomini, spesso, sono soggetti ad abusi verbali e mobbing familiari. E di certo, la mente dell'uomo, non è più robusta di quella della donna... (per saperne di più clicca qui). Tornando in Italia, poi, attualmente si parla di molte cose, tra cui, appunto, il bullismo. Tale fenomeno ha come fine quello di far prevalere un singolo individuo o un gruppo su una persona più debole. E' il caso degli stupri e degli efferati crimini che di giorno in giorno aumentano da parte di tali elementi. E io condanno queste persone. Costoro meriterebbero l'ergastolo, magari, in una cella isolata. Non la pena di morte perchè morire è troppo comodo. Voltando la medaglia, però, mi sento in dovere di parlare anche di bullismo femminile. Questa è una forma di discriminazione spesso verbale. E sappiamo bene che le parole e le discriminazioni, spesso e volentieri, fanno più mal delle botte fisiche. E qui colgo l'occasione per ribadire che quanto fanno alcune femministe o donne con l'intento di schiacciare l'uomo è un danno lento ed atroce. Un danno che col tempo fa cadere la libido nell'uomo. Un danno che fa impazzire l'uomo... Con quest'ultima frase non giustifico chi fa del male alle donne! Anzi, ancora una volta, lo ritengo un vile ed un incapace di affrontare qualcuno alla sua pari. Concludo esprimendo il mio parere su questo fenomeno. A causa di una cultura tramandata di generazione in generazione, l'uomo, ancora oggi, nella maggior parte dei casi viene visto come la colonna portante della società. In merito a ciò, giustamete, la donna vuole prendersi quella fetta diritto e di parte sociale e politica che le spetta. Il tutto, unito al fatto che ella è stata schiacciata e repressa dall'uomo, ha fatto si che ella esplodesse in manifestazioni femministe, mass-media che degradano l'uomo ed altro. E' anche vero che l'uomo, ritrovandosi di colpo in questa situazione, si sente oppresso, quindi compresso, e di conseguenza esplode. Vi sono infatti situazioni come ad esempio alcuni settori lavorativi nei quali la donna ricopre una percentuale minore. Come anche il fatto che la donna, spesso, in casa, lavora più dell'uomo. Vi sono poi altre situazioni nelle quali la donna può ad esempio più facilmente insultare un uomo, oppure una giustizia a volte parziale, che tende a credere più alla donna che alle persone del sesso forte. Il tutto, unito ad una scarsa comunicazione, causa dislivelli sociali, quindi conflitti. Pertanto ritengo opportuno innanzitutto stabilire un dialogo e guardare come realmente le cose stanno dall'altra parte, nonchè far si che le associazioni ed istituzioni aiutino anche gli uomini. Tu che ne pensi? Già che ci sei lascia un tuo commento
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- In molte parti del mondo le donne condannate per adulterio vengono lapidate e non hanno diritto ad un regolare processo;
-In Africa alle bambine attraverso l'infibulazione, vengono loro asportati i genitali esterni;
-In India le donne che si devono sposare e non hanno una dote degna del futuro marito, vengono ustionate in volto attraverso l'acido;
-In Cina le bambine non desiderate vengono affogate appena nate in un secchio pieno d'acqua;
-Ci sono donne che sono costrette per lavorare a firmare in anticipo le dimissioni in caso di maternità, altrimenti niente lavoro;
-Le donne mussulmane non hanno diritti, sono di proprietà degli uomini;
-Sempre le donne mussulmane non possono sposare un uomo di religione diversa a differenza degli uomini;
-In molti paesi, come in Italia, l'occupazione femminile è più bassa di quella maschile;
-In Italia una mamma lavoratrice è discriminata a differenza di un papà;
-Sempre in Italia l'occupazione femminile è la più bassa dell'Europa;
-In tutto il mondo le violenze domestiche colpiscono principalmente donne e bambini. Raramente si sono registrati casi di violenza domestica ai danni di un uomo;
-In Messico, sono state struprate e assassinate più di 400 donne di età anche giovanissima, le autorità non hanno indagato;
-In Sierra Leone le donne non hanno giustizia di fronte alle violenze subite;
-In alcuni paesi la violenza domestica non è considerata reato;
-In alcuni paesi le donne non hanno diritto ad avere corretto processo e quindi, ottenere giustizia;
-Ancora oggi, in molti paesi le condizioni di vita di donne e bambini, sono gravissime;ecc., ecc.
Prima di scrivere certe cose, avresti prima dovuto documentarti "realmente" sulla situazione delle donne nel mondo, giusto per non fare la figura del solito maschilista di turno. Con questo non voglio dire che sia giusto applicare politiche negative per gli uomini. Giorgia
Anch'io sono contraria alle quote rosa, infatti, l'accesso alla politica, ad esempio, dovrebbe essere ottenuta attraverso le proprie qualità e il proprio lavoro, ma in modo paritario. Ancora oggi, sono favoriti più gli uomini alla carriera politica e le donne per affermarsi devono lavorare il triplo, nonostante ci siano donne che sono più brave dei loro colleghi...allora il problema sta proprio in questo, all'ostruzionismo fatto dai colleghi uomini.
Per quanto riguarda il cognome, vorrei ricordarti che non esiste una legge che impone il cognome del padre per i figli, quindi non essendci una legge, è legittimo utilizzare anche il cognome della madre...che poi, scusa se tuo figlio porta il cognome della madre cosa succede ti senti meno uomo?? ma fammmi il piacere, va!!!!
Io ho una bambina e spero che da adulta non debba faticare il triplo di un uomo, come è successo a mia moglie, per affermarsi. Deve poter fare strada per i suoi meriti senza che sia ostacolata semplicemente da un uomo solo perchè questo possiede un pene e due palle. Sei ancora giovane, ma quando avrai un figlio (soprattutto se femmina) cambierai prospettiva da cui guardare le cose e capirai molte cose. Saluti
Forse tu non ti riferisci alla donna in carriera, ma qui i messaggi si riferiscono proprio a quello! Perchè dicimo la verità nuda e cruda, l'uomo fatica a pensare di avere a che fare una donna più brava di lui. Molti uomini, pensano che quello che conta nella vita è il pene e se le donne non lo possiedono, sono creature inferiori.
Non ti preoccupare, mia figlia non sta venendo su con strane idee...
2- A causa di una società di facciata, le donne bruttine hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Tu assumeresti una segretaria di bella presenza o una tipa bruttina? Sicuramente assumeresti quella bella. Difficilmente questo succede per un uomo.
3- Il fatto che l'uomo diventa un tontolone alla solo vista di due tette, quindi, basta poco per essere attratti dall'altro sesso, questo è un problema vostro! Mica possiamo prenderci anche questa responsabilità. Un uomo intelligente dovrebbe andare oltre l'apparenza.
4- Non si deve mai generalizzare, perchè ci sono anche uomini che si comportano in base a quello che fa comodo a loro.
5- La vita media di un uomo varia di poco di una donna in base ad una predisposizione naturale a determinate malattie della vecchiaia piuttosto che ad altre. Infatti, ci sono donne che hanno un elevato carico di responsabilità portando avanti tutta la famiglia e il lavoro, e la loro vita media rimane sempre quella. Ci sono uomini che conducono una vita pressoché senza responsabilità e la loro vita media è sempre quella. Quindi credo sia il caso di non dire sciocchezze, giusto per non cadere nel ridicolo.
Gli uomini usano il linguaggio del corpo esattamente come le donne e per questo, sempre di più si vedono uomini che ricorrono all'estetista per affermarsi nel lavoro, nella società e nella vita in generale, pensando erroneamente che sia l'aspetto fisico quello che conta. Ma questa è colpa della società che mette in primo piano l'aspetto esteriore. Intanto, tu una segretaria bravissima e professionale, se bruttina non la prenderesti mai a lavorare se hai la possibilità di avere una segretaria di bella presenza, anche se non bravissima come quella bruttina. Mentre per l'uomo la bellezza sul lavoro non diventa una discriminante (conta solo la cura di se per certi lavori) e quindi, trova più facilmente lavoro. Poche palle da raccontare!! Parli di discriminazioni sul lavoro? Scusa ma la stessa cosa vale per una donna. Se una donna appassionata di motori volesse intraprendere la carriera del meccanico specializzato (magari in due ruote), questa avrebbe difficoltà a trovare lavoro anche se bravissima con i motori perchè, erroneamente si pensa che sia un lavoro unicamente maschile. Quindi, non dire c*****e!
Scusa, ma le malattie cardiovascolari sono dovute da un errata alimentazione, da una vita sedentaria e da vizi come il fumo e l'alcol, non puoi attribuire questa malattia solo allo stress. Iniziate a mangiare meglio senza abbuffarvi di proteine animali e di schifezze varie e fate moto...altro che stress! Intanto, la mortalità per tumore al seno e all'utero è in aumento e fa molte vittime. Ma non per questo ci lamentiamo con voi per l'elevata mortalità, ma facciamo prevenzione!
Nell'edilizia muoiono solo uomini perchè in prevalenza vengono assunti gli uomini...mi sembra ovvio. Se ci fossero più donne nei cantieri è ovvio che si registrerebbero morti tra uomini e donne...il problema delle morti è da attribuire alla mancanza di sicurezza sul lavoro, non puoi accusare le donne per questo, ma dovresti prendertela con il Governo che non attua forme per la tutela dei lavoratori adeguate (con i relativi controlli).
Se poi, la donna la consideri solo un peso, hai solo da rimanere solo, senza venirla a menare qui piagnucolando come un bambinetto. Semplice no?
Poveri maschi repressi, vi state ricoprendo di vittimismo e ora piagnucolate come bambini. Le cose vi vanno male? E' colpa delle donne... semplice! Perchè, cercare di capire dove sì è sbagliato, è faticoso, invece, dando la colpa a qualcuno si sceglie la strada più semplice... semplicemente patetico...
Articolo de "La Stampa"
Due codini strizzati nei nastri, un sorriso e una faccetta di bimba spiritosa che ricordano i «Peanuts». È il logo della campagna che compare ogni giorno nel «Times of India», quotidiano indiano in lingua inglese letto dai ceti medi colti. Lo slogan che lo accompagna non lascia spazio a equivoci o ad allusioni: «Salviamo le bambine!». Ogni giorno viene fotografata un famiglia, che indossa le magliette con la faccetta spiritosa accompagnata dall’imperativo morale e mostra orgogliosa le proprie bambine/ragazze salvate: una da grande vuole fare il manager, l’altra ha appena passato gli esami di settima classe con il massimo dei voti, la terza si prepara a iscriversi a medicina.
Tutte in jeans, tutte sorridenti, tutte un ottimo investimento per la famiglia. Eppure il quotidiano non va leggero. In base alla legge del 1994, che persegue la predeterminazione del sesso, il reato è punibile, per medici e genitori, fino a cinque anni di carcere; «Times of India» chiede ai lettori di rispondere, via sms o e-mail, al seguente quesito: «Non sarebbe il caso di passare all'ergastolo?». Domanda quanto mai oziosa perché il reato è difficilmente perseguibile. In India l'aborto è legale dal 1972, l’ecografia è diffusissima, fino dalla fine degli anni Ottanta, anche in ambulatori installati su piccoli pullman che vanno di villaggio in villaggio e offrono il servizio alla modica cifra di 150 rupie ed è legittima per tutti i fini diagnostici di tipo sanitario. Certo, non si può rivelare il sesso dell’embrione, ma esiste un codice fra medici e famiglie. Per esempio: «Torni lunedì», vuole dire che l’embrione è maschio, «Torni venerdì» che è femmina. Poi la donna sceglierà la sua motivazione da dichiarare al momento dell’aborto.
Cosa è cambiato dalla metà degli anni Ottanta, quando Amarthya Sen mise tutta la propria autorevolezza e la propria rabbia nel denunciare la sparizione delle bambine in Asia, paragonando la somma delle loro morti o delle loro mancate nascite (100 milioni in un decennio) all’insieme delle vittime della prima, della seconda guerra mondiale e delle grandi epidemie del secolo passato? È cambiato che l’India sta crescendo al 9,2 per cento annuo e che sono i ceti medi colti, quelli che hanno una disperata voglia di vincere alla lotteria dello sviluppo, che vogliono pochi figli, ma soprattutto, dovendo scegliere, rigorosamente maschi. Non è difficile farlo per chi si sa muovere in rete. Giorni fa l’«Hindu», l’altro grande quotidiano in lingua inglese, spiegava che si può acquistare on line un kit (formalmente illegale) che consente di determinare il sesso a casa propria dopo sei settimane con la semplice analisi di poche gocce di sangue. Un libro duro pubblicato da poco, «Le bambine che scompaiono», della giornalista e sociologa tamil Gita Aravamudan, ha riaperto il dibattito.
Le sue tesi si basano su cifre eloquenti. Il rapporto fra i sessi alla nascita dovrebbe essere di 945 bambine ogni mille maschi per una legge naturale e universale. Tuttavia, secondo gli ultimi dati indiani, mentre la quota di donne adulte aumenta cominciando ad abbozzare la tendenza tipica dei paesi sviluppati, le bambine fino a sei anni sono solo 902 ogni 1000 maschi. Ma attenzione alle differenze: sono 878 nella relativamente benestante città di Ahmedabad, 845 nella ricca South Delhi, 844 a Chandigarth, la città modello disegnata da Le Corbusier negli anni cinquanta. E la correlazione con il livello di educazione dei genitori conferma le preoccupazioni: se i genitori hanno meno di sette anni di istruzione la quota di bambine sale a 934, sopra la media nazionale e vicina a quella fisiologica, al contrario, se ambedue hanno superato l’istruzione secondaria superiore, le bambine calano a 690. Che fare? Ai tempi delle prime denunce di Amartya Sen si mobilitò tutta l’India democratica. Per ottenere la legge del 1994, certamente, ma anche per costruire un movimento di educazione sociale.
All’inizio imboccò la strada sbagliata del paternalismo, invitando i genitori a lasciare le bambine indesiderate negli orfanotrofi che oggi ospitano ben undici milioni di bambine che nessuno vuole adottare. Poi affinò le sue strategie e cominciò a proporre, attraverso le organizzazioni non governative impegnate nelle campagne e negli slum, incentivi economici, cicli di istruzione gratuita e borse di studio per le bambine. A Ranip, uno slum di Ahmedabad dove si svolgono i corsi gratuiti di recupero scolastico delle bambine, Mittel, 12 anni, si prepara a entrare alla scuola di computer grafica e Neha, 14, è sotto pressione per gli esami all’istituto tecnico superiore. Poco importa che sia un enorme sobborgo senza luce, dove l’acqua arriva un’ora al giorno e si cucina usando come combustibile gli escrementi di vacca essiccati. I poveri stanno cambiando: i casi delle bambine soffocate con la coperta o avvelenate con il latte all’oppio e fatte sparire nei campi vicini vanno diminuendo in modo evidente. Insieme all’ossessione dei maschi indu osservanti secondo cui se un figlio maschio non accenderà il fuoco sotto la pira al momento del trapasso, l’anima paterna vagherà senza riscatto di reincarnazione in reincarnazione. Qualcosa di nuovo e di inquietane si affaccia all’orizzonte. L’India che cresce, determinata, ma anche insicura del futuro e memore in maniera vivida della miseria, non ha ancora scelto di considerare le sue bambine e le sue ragazze un patrimonio per il futuro.
Fonte: La Stampa
Ti cito solo alcune donne che hanno vinto il Nobel nel campo nella fisica, della medicina e della chimica...dovendo combattare tra l'altro con il maschilismo dei loro tempi:
- Marie Curie-Sklodowska
- Irene Joliot-Curie
- Gerty Cori-Radnitz
- Maria Goeppert-Mayer
- Dorothy Crowfoot
- Rosalyn Sussman Yalow
- Barbara McClintock
- Rita Levi-Montalcini<br< - Gertrude Elion
- Cristiane Nüsselein-Volhard
Sono poi noti (basta documentarsi), nobel non assegnati a causa di appropriazioni non autorizzate, ai danni di donne scienziate...complice quel meccanismo prevalentemente maschilista che "escludeva" le donne dal mondo scientifico.
Il fatto di farne una questione di intelligenza, come tu hai voluto sottolineare, fa capire come alcuni maschi non riescono andare olte il loro organo riproduttivo.
Buona serata...
Maurizio.