Post n°101 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
L’omologazione affidata a giudici «sponsorizzati»Costumi, un caso mondiale
La verità? Il proibizionismo favorisce la proliferazione della farsa. Il giorno in cui il Jaked 01 è stato giudicato, uno dei membri della commissione era Alan Thompson, capo tecnico dell’Australia sponsorizzata Speedo, e un altro, il danese Soeren Korbo, si è presentato con una T-shirt con il logo della stessa azienda. Se il Jaked è stato promosso, l’X-Glide dell’Arena è stato «rimandato», cioè ha dovuto effettuare delle modifiche. In pratica prima era di un solo materiale, poi sono state applicate delle strisce sui fianchi nel modello da uomo, mentre per le donne sono stati praticati dei fori sull’area del petto. La Tyr, bocciata, si è rivolta al tribunale di Strasburgo, che si è dichiarato incompetente perché la Fina è in Svizzera. Secondo l’avvocato della Tyr, Dominique Riegel, la Fina ha ammesso «di aver applicato dei criteri soggettivi». Una recita a soggetto. L’impressione è che chi ha mostrato i «muscoli » (in tutti i sensi) è risultato più convincente. La Jaked si è presentata con la perizia di un pool di professoroni della Normale di Pisa e con una macchina del geniale inventore Francesco Fabbrica che dimostrava il passaggio dell’acqua attraverso il materiale del costume. Il poliuretano non è uguale per tutti, la tesi Jaked. D’accordo. Ma se questo marchio non fosse entrato a far parte di un gruppo più grande (la Inticom), che ha messo in campo tutta la sua capacità operativa ed era deciso (con l’appoggio della federazione italiana) ad alzare il livello dello scontro, probabilmente non l’avrebbe spuntata. È successo, ad esempio, alla Akron, una piccola ditta italiana di Verona, i cui soci sono l’ex dorsista Nicolò Dell’Andrea e l’olimpionico Domenico Fioravanti, oro nei 100 e 200 rana a Sydney 2000. «Abbiamo chiesto spiegazioni, ma non ce le hanno date. Secondo me ci sono state delle disparità di giudizio ». La Akron a Roma 2009 fornisce il Kuwait. Fioravanti è pragmatico. «Allo slippino non si può tornare, ma così si snatura l’essenza del nuoto: se la tecnologia comincia a stravolgere lo sport bisogna fare un passo indietro». Siamo in tempo? Roberto Perrone |
Post n°100 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
VERSO ROMA '09Mondiali di nuoto presentate le divise,
LA SQUADRA - Mentre i veri protagonisti dell'evento, gli atleti del nuoto, si allenano ma rilasciano anche dichiarazioni e interviste come delle vere e proprie star, nella squadra azzurra si definiscono i ruoli: Massimiliano Rosolino sarà il portabandiera alla cerimonia di apertura mentre Filippo Magnini lo sarà per quella di chiusura. Federica Pellegrini invece, consegnerà la bandiera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la sera dell'apertura della manifestazione. E' stato il presidente della Federazione Nuoto, Paolo Barelli, che ha presentato le scelte giovedì mattina, sottolineando la difficoltà delle decisioni. «Avremmo voluto affidarci a tutti quanti, ma bisogna fare delle scelte». Per quanto riguarda il giuramento degli atleti sarà tenuto dalla pallanuotista del setterosa Tania Di Mario, mentre quello dei giudici di gara da Renato Manzoni, giudice internazionale dei tuffi.
ALESSIA FILIPPI - «Non ho paura di nessuno, non voglio essere presuntuosa, ma temo solo me stessa». Così asserisce l'azzurra del nuoto Alessia Filippi, fiera di gareggiare nella città di appartenenza. «È una sensazione indescrivibile per me che sono nata qui. Farò tante gare e il mio obiettivo è andare a medaglia in ogni gara, ma quello che voglio è l'oro». La nuotatrice che punta agli 800 stile libero e ai 200 misti, si è detta entusiasta degli impianti approntati per il mondiale: «L'importante è restare tranquilli. La nazionale femminile è fortissima, ma anche i ragazzi sono forti, faremo parlare di noi. Farà effetto entrare in quella piscina, il tunnel prima di entrare è da brivido», ha concluso.
FILIPPO MAGNINI - «Non sono qui per arrivare secondo e i miei avversari lo sanno bene. Phelps? Sono proprio contento che non faccia i 100 stile libero, sarebbe stato un avversario in più». Filippo Magnini è pronto a dare tutto per difendere i suoi due titoli mondiali sui 100 stile libero, ma è cosciente della forza dei suoi avversari, uno su tutti il francese Bernard. «È sicuramente l'uomo da battere - ha spiegato Magnini a margine della presentazione della nazionale azzurra per i mondiali di nuoto - ma quest'anno l'ho messo già in difficoltà due volte. Sono sicuro che sente la mia pressione, a casa mia tutti sanno che non sarò lì per arrivare secondo». Il pesarese non nasconde un pizzico di soddisfazione per l'assenza dell'americano Phelps nella sua gara: «Certo che non mi dispiace - aggiunge - Era uno dei più forti anche sui 100, ma non quest'anno. Secondo me ha capito che non avrebbe vinto e il torcicollo è stato solo una scusa». Per vincere bisognerà andare forse anche sotto i 47: «È probabile - conclude Magnini - spero non di troppo. Sicuramente dovrò andare in recupero, è una costante delle mie gare. Immagino una finale, cercando di stare vicino ai miei avversari nei primi 50 metri, e poi se faccio il ritorno che ho fatto alle olimpiadi, il più veloce della storia, me la gioco fino in fondo». CASTAGNETTI (NUOTO) - «Le gare sono complicate, gli avversari molto qualificati. I nostri dovranno sudarsi tutto -ha detto Castagnetti, allenatore della squadra di nuoto. «Abbiamo due ottime staffette 4x200 sia maschile che femminile. Ora aspettiamo il responso delle piscine. Gli impianti sono da brividi, mai i Mondiali si sono svolti in un contesto del genere», ha poi aggiunto. CAMPAGNA (PALLANUOTO MASCHILE) - «Il girone che affronteremo è difficile, molto equilibrato - dice Sandro Campagna allenatore del Settebello -. Alla World League siamo arrivati 5°, ma ai Giochi del Mediterraneo ce la siamo giocata alla pari. Usa, medaglia d'argento a Pechino, la Romania, in crescita, e la Macedonia formata da ottimi giocatori in più la strada davanti a noi è piena di insidie con Ungheria, Croazia o Montenegro che potremmo incontrare. Non mi interessa la squadra più forte, mi interessa partita per partita. Obiettivo minimo i quarti di finale cercando di arrivare primi per cercare di evitare Spagna, Australia o Serbia. Ai quarti giocarcela in modo intelligente perchè da li si possono aprire le porte del paradiso». FIORI (PALLANUOTO FEMMINILE) - «Squadra giovane e rinnovata - ha spiegato Roberto Fiori tecnico del Setterosa - abbiamo cercato di tamponare alcune situazioni negative che si sono create. Dobbiamo affrontare come si deve la prima fase, il primo girone poi vedremo cosa ci aspetterà. Noi comunque puntiamo al massimo delle nostre possibilità». DE RENZIS (NUOTO SINCRONIZZATO) - Altre protagoniste saranno le ragazze del sincronizzato, vincitrici della Coppa Europa nella classifica per Nazioni: «Il Mondiale in casa è emozionante - ha dichiarato Laura De Renzis tecnico azzurro dal 2000 - cercheremo di dare il meglio grazie al gruppo solido che siamo riusciti a costruire. Faremo il programma completo con una sorpresa dedicata all'Italia ed al carattere italiano in due programmi totalmente nuovi. GIULIANI (ACQUE LIBERE) - Soddisfatto per il campo di gara, dove già si stanno allenando da tre settimane, il tecnico del nuoto in acque libere, Massimo Giuliani: «Abbiamo una squadra che si è rinnovata negli ultimi tre anni grazie al buono stato di salute del nuoto italiano alle risorse a nostra disposizione e al lavoro svolto. Una tra le squadre più giovani del mondo. Finalmente torniamo a nuotare in vere acque libere con diverse correnti marine, senza percorsi obbligatori, insomma un mare vero. Ai ragazzi dico solo di credere in loro stessi perchè possono arrivare ovunque».
|
Post n°99 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
Lo sfogo dei due tuffatoriFratelli Marconi, via il bronzo
ROMA — Così vicina, cosi lontana. La felicità rimane lì a nove centesimi. Nove maledetti centesimi di punto. Quelli che trasformano il bronzo in cartone, i caroselli di festa in rabbia polemica, la divertente fiction di famiglia in una commedia amara. Perché al di là di tutto, al di là della beffa che i carnefici siano amici fraterni— vacanze insieme e stesso tatuaggio — c’è una considerazione che è una lama tagliente. La dice mamma Barbara: «Un’occasione così non ci capiterà più». Perché Nicola e Tommaso Marconi, i Cesaroni delle piscine (l’allenatore è il secondo marito della madre; Maria, la sorellina, si tuffa anche lei; il cugino Michele segue le loro orme) sembravano essersi presi un bronzo mondiale, a due passi da casa, con parenti e amici a fare dello stadio dei tuffi una succursale della curva Nord. Quarti prima dell’ultima serie, suggellavano una gara perfetta nel sincro da 3 metri con un tuffo che sembrava disegnato per metterli lì sul podio, dietro gli irraggiungibili cinesi (Qin e Wang) e gli americani (Dumais e Ipsen). Poi il colpo di coda dei canadesi Despatie e Ross. Come il gol di Wiltord a Francia 2000: interrompeva una festa azzurra già cominciata («E lo dicevo che era presto per i complimenti... », si lamenta mamma Barbara). Come i rigori di Serena e Donadoni, a Italia ’90, confermava che padroni di casa è un boomerang: quando perdi ci stai ancora peggio. «Brucia, brucia da morire», dice Tommaso. «Ora parlo con la federazione: potrei anche smettere». Nicola, occhiali scuri per coprire gli occhi rossi, spiega le ragioni. «Quinti a Melbourne; quarti qui per nove centesimi. Avremmo voluto avere le possibilità dei nostri avversari. A Roma ci allenavamo in mezzo a mille bambini che si tuffano e beccandoci le pallonate della pallanuoto. Siamo dovuti andare a Trieste, ma è dura lontano da casa. Siamo la serie B degli sport di serie B». Domenico Rinaldi, il tecnico, prova a fare il pompiere: «Grazie alla federazione per il centro di Trieste (pare, però, a rischio chiusura, ndr)». Ma poi gli sfugge: «Ci hanno detto per anni che l’Acqua Acetosa (impianto di Roma andato a fuoco anni fa, ndr) sarebbe stata pronta entro sei mesi. Ma di sei mesi in sei mesi siamo invecchiati!». Nicola farà 31 anni a novembre, Tommaso ne ha 27. Mamma Barbara sprona i suoi gioielli: «Spero che non smettano: tra un anno c’è un oro europeo da vincere». Si vedrà. Non ora. E, soprattutto, non qui. Roberto Stracca |
Post n°98 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
AL VIA I MONDIALI DI ROMALa Hollywood del nuotoLo star system della piscina fa ritrovare alla città un ruolo e un fascino simile a quello della Dolce Vita
Ciak, si nuota, con i XIII campionati del mondo, per la seconda volta in Italia, per la seconda volta sulle rive del Tevere. Ci sono tutti i più grandi, le star d’acqua dolce, che per quindici giorni mostreranno i loro fisici statuari alle statue dello stadio dei Marmi e, soprattutto, li useranno l’uno contro l’altro. È la stessa città del film, a fare da sfondo a questa competizione, è sempre Roma, come nel 1994, ma questi campionati sono stati pensati per stupire fin dalla cerimonia inaugurale, con musiche di Giovanni Allevi, inno di Claudio Baglioni, coreografie spettacolari, più un avvio da Giochi Olimpici che da «semplici» Mondiali di nuoto. Uno show hollywoodiano.
Il presidente del comitato organizzatore è Giovanni Malagò, imprenditore, presidente del circolo Aniene e di molte altre cose, grande appassionato di sport e regista dell’operazione Mondiali con la collaborazione e il sostegno della Federnuoto del presidente Paolo Barelli. A poche settimane dall’inizio delle gare, i due hanno avuto dei contrasti. Come da copione: anche nel film di Minnelli, il regista e il produttore, a un certo punto, si mettono a litigare. Succede, nel cinema e nello sport. Roma è la città dove tutto si intreccia. La città del mistero e del potere, del contropotere e della satira feroce, pagana e cattolica. Ciak, si nuota. Le piscine del Foro Italico come i set di Cinecittà. Colori, attori, maestranze, Roma caput mundi. C’era una volta la capitale del grande cinema, kolossal e spaghetti western, commedia all’italiana e film di denuncia sociale. Alla sera andavano in via Veneto, ma anche altrove. Il cinema aveva penne letterarie. Da Cesare Zavattini a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Bevilacqua a Alberto Moravia, da Mario Soldati a Ugo Pirro. Sceneggiature che erano racconti indimenticabili, romanzi che diventavano film. Erano gli anni dei night dove Aiché Nanà faceva epoca (e scandalo) con uno storico spogliarello e Federico Fellini lo sistemava al centro del film manifesto dell’epoca. Erano gli anni della musica e delle pistole, degli artisti e dei delitti. La notte sfumava nell’alba e in quel momento morivano i sogni. Magari contro un autocarro, come accadde a Fred Buscaglione che si schiantò con la sua Ford Thunderbird. Anche le auto servono a creare il mito. Ma non c’è nessuno che lo faccia meglio di un paparazzo. Anche la loro storia cominciò allora.
Roberto Perrone |
Post n°97 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1
FONDO Diventa d'oro il nuoto italiano. Cleri vince la 25 km![]() 15:08 SPORTIl primo titolo ai mondiali arriva dal mare di Ostia. L'azzurro ha trionfato in 5h26'31"6. Nella gara femminile bronzo per Federica Vitale
![]() ![]()
FONDO Fatica e lacrime, nel fondo il bronzo della Grimaldi 17:56 SPORTLa Grimaldi terza nella 10 chilometri vinta dalla Payne. «Medaglia dedicata ai militari caduti per la pace. Ho fatto le ultime bracciate piangendo». ![]() ![]()
TRAMPOLINO DA 3 METRI Tuffi: bronzo per Tania Cagnotto18:24 SPORTDopo la delusione da 1 metro la Cagnotto è terza nella gara dominata dalla «regina» Guo Jingjing ![]()
TUFFI - LA DIVA La diva Guo, un tuffo oltre il destino 16:49 SPORT Il ritratto della cinese Jingjing, 4 ori olimpici, 8 mondiali, ribattezzata Diving Queen o la Diva R. Perrone
«Filippi? Può migliorare e stupire» 18:18 SPORTL'allenatore Butini: «E' una ragazza che deve crescere e ha un potenziale ancora da esprimere» di Manuela Pelati Cagnotto 4a dal trampolino 1 metro12:28 SPORTNon era la «sua» gara ma c'è delusione per il podio sfuggito. «Sono contenta ma mi viene da piangere». L'oro alla russa Pakhalin davanti a due cinesi. Sesta Elisabetta Marconi
Costumi, un caso mondiale In piscina spie e delazioni 09:29 SPORTL’omologazione affidata a giudici «sponsorizzati». Fioravanti: «Si snatura l’essenza del nuoto» di R. Perrone
Fratelli Marconi, via il bronzo si tuffano nelle polemiche20:42 SPORTI due tuffatori che hanno perso la medaglia per 9 centesimi: «A Roma non possiamo allenarci» di R. Stracca
La Hollywood del nuoto20:58 SPORTAl via i Mondiali di Roma. Lo star system della piscina fa ritrovare alla città un ruolo e un fascino simile a quello della Dolce Vita. Paparazzi compresi di Roberto Perrone
|