Creato da corrieredellanotte1 il 16/07/2009

CORRIERE DELLA NOTTE

GIORNALE ITALIANO ONLINE

 

 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°101 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

L’omologazione affidata a giudici «sponsorizzati»Costumi, un caso mondiale
In piscina spie e delazioniFioravanti: «Così si snatura l’essenza del nuoto»

 

ROMA - Un’edizione da re­cord. Per gli atleti (2556), per le nazioni (185) e per i costu­mi, naturalmente. Mai attesa e polemiche sono state così in­tense. Alain Bernard, primo uo­mo a scendere sotto i 47’’ nei 100 sl (46’’94), che si è visto il record cancellato a causa del suo X-Glide Arena non omolo­gato, ha annunciato: «Vado ai Mondiali di nuoto, non a un defilé. Conosco il materiale, è gradevole e confortevole, ma nel fondo di me stesso so cosa sono capace di fare io». Sarà, se verrà rispettata la Dubai Chart che obbliga dal 2010 a fabbricare costumi col 50% di tessuto, l’ultima grande batta­glia del superbody, non solo in acqua, ma anche fuori. I servizi di intelligence delle varie fede­razioni e delle aziende produt­trici sono in azione. C’è il serio rischio che diven­ti il Mondiale della delazione: attenti al doppio costume (vie­tato) e al poliuretano (o neo­prene, quello che volete) sel­vaggio. Poi c’è chi, come Fede­rica Pellegrini, ha un contratto personale con Mizuno e una fe­derazione targata Jaked. La no­stra diva minaccia di coprire il marchio del fornitore ufficiale, come ai Giochi del Mediterra­neo.

La verità? Il proibizionismo favorisce la proliferazione del­la farsa. Il giorno in cui il Jaked 01 è stato giudicato, uno dei membri della commissione era Alan Thompson, capo tecni­co dell’Australia sponsorizzata Speedo, e un altro, il danese So­eren Korbo, si è presentato con una T-shirt con il logo del­la stessa azienda. Se il Jaked è stato promosso, l’X-Glide del­l’Arena è stato «rimandato», cioè ha dovuto effettuare delle modifiche. In pratica prima era di un solo materiale, poi so­no state applicate delle strisce sui fianchi nel modello da uo­mo, mentre per le donne sono stati praticati dei fori sull’area del petto. La Tyr, bocciata, si è rivolta al tribunale di Strasbur­go, che si è dichiarato incom­petente perché la Fina è in Sviz­zera. Secondo l’avvocato della Tyr, Dominique Riegel, la Fina ha ammesso «di aver applicato dei criteri soggettivi». Una reci­ta a soggetto. L’impressione è che chi ha mostrato i «musco­li » (in tutti i sensi) è risultato più convincente. La Jaked si è presentata con la perizia di un pool di professoroni della Nor­male di Pisa e con una macchi­na del geniale inventore Fran­cesco Fabbrica che dimostrava il passaggio dell’acqua attraver­so il materiale del costume. Il poliuretano non è uguale per tutti, la tesi Jaked. D’accordo. Ma se questo marchio non fosse entrato a far parte di un gruppo più grande (la Inticom), che ha messo in campo tutta la sua ca­pacità operativa ed era deciso (con l’appoggio della federazio­ne italiana) ad alzare il livello dello scontro, probabilmente non l’avrebbe spuntata. È suc­cesso, ad esempio, alla Akron, una piccola ditta italiana di Ve­rona, i cui soci sono l’ex dorsi­sta Nicolò Dell’Andrea e l’olim­pionico Domenico Fioravanti, oro nei 100 e 200 rana a Syd­ney 2000. «Abbiamo chiesto spiegazioni, ma non ce le han­no date. Secondo me ci sono state delle disparità di giudi­zio ». La Akron a Roma 2009 fornisce il Kuwait. Fioravanti è pragmatico. «Allo slippino non si può tornare, ma così si snatura l’essenza del nuoto: se la tecnologia comincia a stra­volgere lo sport bisogna fare un passo indietro». Siamo in tempo?

Roberto Perrone
19 luglio 2009

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE ONLINE

Post n°100 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

VERSO ROMA '09Mondiali di nuoto presentate le divise,
i ruoli e la squadra degli azzurriRosolino portabandiera alla cerimonia di apertura, Magnini per quella di chiusura. Pellegrini consegna il tricolore al presidente della Repubblica Napolitano

 

Le divise ufficiali (Fotogramma)
Le divise ufficiali (Fotogramma)
Mancano due giorni alla cerimonia inaugurale dei Mondiali di Nuoto di Roma del 18 luglio allo Stadio dei Marmi (già da venerdì 17 iniziano le prime gare di tuffi) quando sono presentate le divise ufficiali degli atleti. La nazionale azzurra dopo il via libera della Fina anche ai costumi body ultratecnologici in poliuretano, sarà ai blocchi con il Jaked 01 e per l'abbigliamento fuori vasca si affiderà comunque alla linea disegnata dall'azienda sponsor tecnico e fornitore ufficiale della Fin.

LA SQUADRA - Mentre i veri protagonisti dell'evento, gli atleti del nuoto, si allenano ma rilasciano anche dichiarazioni e interviste come delle vere e proprie star, nella squadra azzurra si definiscono i ruoli: Massimiliano Rosolino sarà il portabandiera alla cerimonia di apertura mentre Filippo Magnini lo sarà per quella di chiusura. Federica Pellegrini invece, consegnerà la bandiera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la sera dell'apertura della manifestazione. E' stato il presidente della Federazione Nuoto, Paolo Barelli, che ha presentato le scelte giovedì mattina, sottolineando la difficoltà delle decisioni. «Avremmo voluto affidarci a tutti quanti, ma bisogna fare delle scelte». Per quanto riguarda il giuramento degli atleti sarà tenuto dalla pallanuotista del setterosa Tania Di Mario, mentre quello dei giudici di gara da Renato Manzoni, giudice internazionale dei tuffi.

Federica Pellegrini giovedì all'Acqua Acetosa (Insidefoto)
Federica Pellegrini giovedì all'Acqua Acetosa (Insidefoto)
FEDERICA PELLEGRINI - La due volte primatista mondiale (400 e 200 stile libero) che ha rilasciato interviste e acceso anche qualche polemica con la frase «Se perdo qualcuno festeggerà», sarà protagonista della scena il 26 luglio nei 400 stile libero e il 28 con i 200. Giovanni Malagò presidente del Comitato Organizzatore ha commentato la sua frase così: «Federica ha una personalità molto forte, che rispetto e apprezzo. Non vuole sentirsi prevaricata nelle scelte, poi è la prima a dare segnali di lealtà a correttezza. Io la difenderò in ogni momento». Ma la polemica con la Federazione potrebbe nascere a causa dei costumi dal momento che la Pellegrini non utilizza quello dello sponsor federale. «Di questo, adesso, non vorrei parlare - dice la campionessa - mettiamo da parte le polemiche perché sapete io da che parte sto. C’è la Federazione del presidente Barelli da un lato e io nuoto per l’Aniene di Giovanni Malagò». Per le gare invece, Federica ha ammesso: «Sono impaziente di cominciare. Tra l'altro il primo giorno con la bestia dei 400, avrei preferito iniziare con una gara meno intesa per sentire le sensazione ma va bene così, via il dente subito, via il dolore».

ALESSIA FILIPPI - «Non ho paura di nessuno, non voglio essere presuntuosa, ma temo solo me stessa». Così asserisce l'azzurra del nuoto Alessia Filippi, fiera di gareggiare nella città di appartenenza. «È una sensazione indescrivibile per me che sono nata qui. Farò tante gare e il mio obiettivo è andare a medaglia in ogni gara, ma quello che voglio è l'oro». La nuotatrice che punta agli 800 stile libero e ai 200 misti, si è detta entusiasta degli impianti approntati per il mondiale: «L'importante è restare tranquilli. La nazionale femminile è fortissima, ma anche i ragazzi sono forti, faremo parlare di noi. Farà effetto entrare in quella piscina, il tunnel prima di entrare è da brivido», ha concluso.

Alessia Filippi con Filippo Magnini (Foto Tedeschi)
Alessia Filippi con Filippo Magnini (Foto Tedeschi)

FILIPPO MAGNINI - «Non sono qui per arrivare secondo e i miei avversari lo sanno bene. Phelps? Sono proprio contento che non faccia i 100 stile libero, sarebbe stato un avversario in più». Filippo Magnini è pronto a dare tutto per difendere i suoi due titoli mondiali sui 100 stile libero, ma è cosciente della forza dei suoi avversari, uno su tutti il francese Bernard. «È sicuramente l'uomo da battere - ha spiegato Magnini a margine della presentazione della nazionale azzurra per i mondiali di nuoto - ma quest'anno l'ho messo già in difficoltà due volte. Sono sicuro che sente la mia pressione, a casa mia tutti sanno che non sarò lì per arrivare secondo». Il pesarese non nasconde un pizzico di soddisfazione per l'assenza dell'americano Phelps nella sua gara: «Certo che non mi dispiace - aggiunge - Era uno dei più forti anche sui 100, ma non quest'anno. Secondo me ha capito che non avrebbe vinto e il torcicollo è stato solo una scusa». Per vincere bisognerà andare forse anche sotto i 47: «È probabile - conclude Magnini - spero non di troppo. Sicuramente dovrò andare in recupero, è una costante delle mie gare. Immagino una finale, cercando di stare vicino ai miei avversari nei primi 50 metri, e poi se faccio il ritorno che ho fatto alle olimpiadi, il più veloce della storia, me la gioco fino in fondo».

CASTAGNETTI (NUOTO) - «Le gare sono complicate, gli avversari molto qualificati. I nostri dovranno sudarsi tutto -ha detto Castagnetti, allenatore della squadra di nuoto. «Abbiamo due ottime staffette 4x200 sia maschile che femminile. Ora aspettiamo il responso delle piscine. Gli impianti sono da brividi, mai i Mondiali si sono svolti in un contesto del genere», ha poi aggiunto.

CAMPAGNA (PALLANUOTO MASCHILE) - «Il girone che affronteremo è difficile, molto equilibrato - dice Sandro Campagna allenatore del Settebello -. Alla World League siamo arrivati 5°, ma ai Giochi del Mediterraneo ce la siamo giocata alla pari. Usa, medaglia d'argento a Pechino, la Romania, in crescita, e la Macedonia formata da ottimi giocatori in più la strada davanti a noi è piena di insidie con Ungheria, Croazia o Montenegro che potremmo incontrare. Non mi interessa la squadra più forte, mi interessa partita per partita. Obiettivo minimo i quarti di finale cercando di arrivare primi per cercare di evitare Spagna, Australia o Serbia. Ai quarti giocarcela in modo intelligente perchè da li si possono aprire le porte del paradiso».

FIORI (PALLANUOTO FEMMINILE) - «Squadra giovane e rinnovata - ha spiegato Roberto Fiori tecnico del Setterosa - abbiamo cercato di tamponare alcune situazioni negative che si sono create. Dobbiamo affrontare come si deve la prima fase, il primo girone poi vedremo cosa ci aspetterà. Noi comunque puntiamo al massimo delle nostre possibilità».

DE RENZIS (NUOTO SINCRONIZZATO) - Altre protagoniste saranno le ragazze del sincronizzato, vincitrici della Coppa Europa nella classifica per Nazioni: «Il Mondiale in casa è emozionante - ha dichiarato Laura De Renzis tecnico azzurro dal 2000 - cercheremo di dare il meglio grazie al gruppo solido che siamo riusciti a costruire. Faremo il programma completo con una sorpresa dedicata all'Italia ed al carattere italiano in due programmi totalmente nuovi.

GIULIANI (ACQUE LIBERE) - Soddisfatto per il campo di gara, dove già si stanno allenando da tre settimane, il tecnico del nuoto in acque libere, Massimo Giuliani: «Abbiamo una squadra che si è rinnovata negli ultimi tre anni grazie al buono stato di salute del nuoto italiano alle risorse a nostra disposizione e al lavoro svolto. Una tra le squadre più giovani del mondo. Finalmente torniamo a nuotare in vere acque libere con diverse correnti marine, senza percorsi obbligatori, insomma un mare vero. Ai ragazzi dico solo di credere in loro stessi perchè possono arrivare ovunque».


16 luglio 2009(ultima modifica: 17 luglio 2009)

 

 

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°99 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

Lo sfogo dei due tuffatoriFratelli Marconi, via il bronzo
si tuffano nelle polemichePersa la medaglia: «A Roma non possiamo allenarci»

 

ROMA — Così vicina, cosi lontana. La felicità rimane lì a nove centesimi. Nove maledet­ti centesimi di punto. Quelli che trasformano il bronzo in cartone, i caroselli di festa in rabbia polemica, la divertente fiction di famiglia in una com­media amara. Perché al di là di tutto, al di là della beffa che i carnefici siano amici fraterni— vacanze insieme e stesso tatuag­gio — c’è una considerazione che è una lama tagliente. La di­ce mamma Barbara: «Un’occa­sione così non ci capiterà più». Perché Nicola e Tommaso Marconi, i Cesaroni delle pisci­ne (l’allenatore è il secondo ma­rito della madre; Maria, la sorel­lina, si tuffa anche lei; il cugino Michele segue le loro orme) sembravano essersi presi un bronzo mondiale, a due passi da casa, con parenti e amici a fa­re dello stadio dei tuffi una suc­cursale della curva Nord. Quar­ti prima dell’ultima serie, sug­gellavano una gara perfetta nel sincro da 3 metri con un tuffo che sembrava disegnato per metterli lì sul podio, dietro gli irraggiungibili cinesi (Qin e Wang) e gli americani (Dumais e Ipsen).

Poi il colpo di coda dei canadesi Despatie e Ross. Come il gol di Wiltord a Francia 2000: interrompeva una festa azzurra già cominciata («E lo dicevo che era presto per i complimen­ti... », si lamenta mamma Barba­ra). Come i rigori di Serena e Donadoni, a Italia ’90, confer­mava che padroni di casa è un boomerang: quando perdi ci stai ancora peggio. «Brucia, brucia da morire», dice Tommaso. «Ora parlo con la federazione: potrei anche smettere». Nicola, occhiali scu­ri per coprire gli occhi rossi, spiega le ragioni. «Quinti a Mel­bourne; quarti qui per nove cen­tesimi. Avremmo voluto avere le possibilità dei nostri avversa­ri. A Roma ci allenavamo in mezzo a mille bambini che si tuffano e beccandoci le pallona­te della pallanuoto. Siamo dovu­ti andare a Trieste, ma è dura lontano da casa. Siamo la serie B degli sport di serie B». Dome­nico Rinaldi, il tecnico, prova a fare il pompiere: «Grazie alla fe­derazione per il centro di Trie­ste (pare, però, a rischio chiusu­ra, ndr)». Ma poi gli sfugge: «Ci hanno detto per anni che l’Ac­qua Acetosa (impianto di Roma andato a fuoco anni fa, ndr) sa­rebbe stata pronta entro sei me­si. Ma di sei mesi in sei mesi sia­mo invecchiati!». Nicola farà 31 anni a novembre, Tommaso ne ha 27. Mamma Barbara sprona i suoi gioielli: «Spero che non smettano: tra un anno c’è un oro europeo da vincere». Si ve­drà. Non ora. E, soprattutto, non qui.

Roberto Stracca
19 luglio 2009

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°98 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

AL VIA I MONDIALI DI ROMALa Hollywood del nuotoLo star system della piscina fa ritrovare alla città un ruolo e un fascino simile a quello della Dolce Vita

 

Due settimane in un’altra città (MGM, 1962, di V. Minnelli, con Kirk Douglas, Edward G. Robinson, Cyd Charisse e altri). Due settimane in un’altra città (FINA, 2009, di G. Malagò, con Michael Phelps, Filippo Magnini, Federica Pellegrini e altri). Non è un remake, ma è sempre la stessa storia: competizione, successo, sfide, ripicche, bella gente, bella vita. Dolce vita. Dalla celluloide al cloro, da Cinecittà al Foro Italico, sono sempre luci della ribalta a Roma.

Ciak, si nuota, con i XIII campionati del mondo, per la seconda volta in Italia, per la seconda volta sulle rive del Tevere. Ci sono tutti i più grandi, le star d’acqua dolce, che per quindici giorni mostreranno i loro fisici statuari alle statue dello stadio dei Marmi e, soprattutto, li useranno l’uno contro l’altro. È la stessa città del film, a fare da sfondo a questa competizione, è sempre Roma, come nel 1994, ma questi campionati sono stati pensati per stupire fin dalla cerimonia inaugurale, con musiche di Giovanni Allevi, inno di Claudio Baglioni, coreografie spettacolari, più un avvio da Giochi Olimpici che da «semplici» Mondiali di nuoto. Uno show hollywoodiano.

Federica Pellegrini (Fotogramma)
Tutto quanto fa spettacolo. Anche la mascotte, una rana che si chiama Diva, come Federica Pellegrini, la nostra nuotatrice bella e rapace, la nostra primatista del mondo (200 e 400 stile libero), la nostra atleta che potrebbe fare l’attrice ed è la donna-copertina dei Mondiali. Divo è Michael Phelps che, come Kirk Douglas, viene per due settimane in questa città a girare un film sulla sua voglia di vincere. A differenza di Kirk, che nel film si porta appresso sua moglie, Michael, con gli otto ori di Pechino al collo, è accompagnato da mamma Debbie che non aspettava altro che vedere Roma e lo ha costretto a partecipare, perché lui, in realtà, si voleva prendere un anno di vacanza. Poi ci sono i co-protagonisti, come Filippo Magnini e Alessia Filippi, il serbo-americano Milorad Cavic, il pellicano francese Alain Bernard e tanti altri. Non manca neanche l’intrigo finale.

Il presidente del comitato organizzatore è Giovanni Malagò, imprenditore, presidente del circolo Aniene e di molte altre cose, grande appassionato di sport e regista dell’operazione Mondiali con la collaborazione e il sostegno della Federnuoto del presidente Paolo Barelli. A poche settimane dall’inizio delle gare, i due hanno avuto dei contrasti. Come da copione: anche nel film di Minnelli, il regista e il produttore, a un certo punto, si mettono a litigare. Succede, nel cinema e nello sport. Roma è la città dove tutto si intreccia. La città del mistero e del potere, del contropotere e della satira feroce, pagana e cattolica.

Ciak, si nuota. Le piscine del Foro Italico come i set di Cinecittà. Colori, attori, maestranze, Roma caput mundi. C’era una volta la capitale del grande cinema, kolossal e spaghetti western, commedia all’italiana e film di denuncia sociale. Alla sera andavano in via Veneto, ma anche altrove. Il cinema aveva penne letterarie. Da Cesare Zavattini a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Bevilacqua a Alberto Moravia, da Mario Soldati a Ugo Pirro. Sceneggiature che erano racconti indimenticabili, romanzi che diventavano film. Erano gli anni dei night dove Aiché Nanà faceva epoca (e scandalo) con uno storico spogliarello e Federico Fellini lo sistemava al centro del film manifesto dell’epoca. Erano gli anni della musica e delle pistole, degli artisti e dei delitti. La notte sfumava nell’alba e in quel momento morivano i sogni. Magari contro un autocarro, come accadde a Fred Buscaglione che si schiantò con la sua Ford Thunderbird. Anche le auto servono a creare il mito. Ma non c’è nessuno che lo faccia meglio di un paparazzo. Anche la loro storia cominciò allora.

 
Si veniva per il cinema, adesso si viene per il nuoto. E non è un caso. Esther Williams aveva vinto tutto a livello nazionale; doveva andare all’Olimpiade di Helsinki. Scoppiò la guerra e lei divenne la star dei film acquatici. Johnny Weissmuller, invece, dai Giochi tornò con cinque ori e divenne Tarzan. Carlo Pedersoli fu il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 stile libero prima di trasformarsi in Bud Spencer e di usare le mani per tirare pugni. E sulle tribune del Foro Italico troveremo Nanni Moretti, grande appassionato di pallanuoto, amata, giocata, raccontata («Palombella rossa»). La Roma del cinema, la Roma del nuoto, si scambiano i ruoli. Il cinema italiano è vivo, ma Cinecittà non è più il luogo dei sogni. Il nuoto li ha e li coccola. C’è anche la rivalità tra le dive. Sguardi sottili, quelli che intercorrono tra Federica Pellegrini e Alessia Filippi, le nostre Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Il nuoto a Roma è il cinema del luglio 2009, una grande arena estiva all’aperto. Sopra il cielo, davanti il cinemascope della piscina. E che sia buona la prima

Roberto Perrone
16 luglio 2009

 
 
 

CORRIERE DELLA NOTTE

Post n°97 pubblicato il 25 Luglio 2009 da corrieredellanotte1

FONDO

Diventa d'oro il nuoto italiano. Cleri vince la 25 km

15:08  SPORTIl primo titolo ai mondiali arriva dal mare di Ostia. L'azzurro ha trionfato in 5h26'31"6. Nella gara femminile bronzo per Federica Vitale

 

Tuffo quasi perfetto delle azzurre14:48  SPORTDue trampolini, movimenti sincronizzati, precisione assoluta, affiatamento: in una gara difficile la Cagnotto e la Dallapè conquistano una medaglia preziosa alle spalle delle fuoriclasse cinesi Jingjing Guo e Wu Minxia e davanti alle russe Le foto

 

FONDO

 

Fatica e lacrime, nel fondo
il bronzo della Grimaldi
17:56  SPORTLa Grimaldi terza nella 10 chilometri vinta dalla Payne. «Medaglia dedicata ai militari caduti per la pace. Ho fatto le ultime bracciate piangendo».Le foto
Il tecnico di Martina: «Nel 2007 ho capito quanto valeva»

 

TRAMPOLINO DA 3 METRI

 

Tuffi: bronzo per Tania Cagnotto18:24  SPORTDopo la delusione da 1 metro la Cagnotto è terza nella gara dominata dalla «regina» Guo Jingjing Foto

 

TUFFI - LA DIVA

 

La diva Guo, un tuffo oltre il destino 16:49  SPORT Il ritratto della cinese Jingjing, 4 ori olimpici, 8 mondiali, ribattezzata Diving Queen o la Diva R. Perrone

 

«Filippi? Può migliorare e stupire»

18:18  SPORTL'allenatore Butini: «E' una ragazza che deve crescere e ha un potenziale ancora da esprimere» di Manuela Pelati

 

Cagnotto 4a dal trampolino 1 metro12:28  SPORTNon era la «sua» gara ma c'è delusione per il podio sfuggito. «Sono contenta ma mi viene da piangere». L'oro alla russa Pakhalin davanti a due cinesi. Sesta Elisabetta Marconi

 

 

Costumi, un caso mondiale
In piscina spie e delazioni
09:29  SPORTL’omologazione affidata a giudici «sponsorizzati». Fioravanti: «Si snatura l’essenza del nuoto» di R. Perrone

 

 

Fratelli Marconi, via il bronzo
si tuffano nelle polemiche
20:42  SPORTI due tuffatori che hanno perso la medaglia per 9 centesimi: «A Roma non possiamo allenarci» di R. Stracca

 

 

La Hollywood del nuoto20:58  SPORTAl via i Mondiali di Roma. Lo star system della piscina fa ritrovare alla città un ruolo e un fascino simile a quello della Dolce Vita. Paparazzi compresi di Roberto Perrone

 

 
 
 

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