Corto

al matrimonio.... II

..la guardo bene, cerco di capire la direzione presa dai raggi solari che illuminano, entrando, le sue pupille. Il loro colore mi affascina, nerissimi, come il taglio sottile che mi solletica. Vedo che anche lei mi guarda con curiosità. Colgo l'argomento che le interessa e che, effettivamente, più garba anche a me. Parliamo di rapporti, di sociologia, di esperienze avute, da entrambi. Ma noto con piacere che le piace raccontarsi, sembra sincera e molto interessante. Rimango colpito dal suo trascorso. E' una tosta. Ascolto perchè mi piace ascoltarla. Le chiedo di entrare in villa e di visitarla. Mi guarda, ride, guarda il suo cellulare, mi fissa e si alza dicendomi : "dai, andiamo!". All'interno stanze stile classico, bei quadri, nulla di famoso, contesto rilassante. Veniamo accompagnati nel nostro percorso dal silenzio di entrambi. lei non parla più. Mentre me ne rendo conto mi dice: sai che hai delle belle mani?. scoppio a ridere... e lei mi accompagna, uscendo dalla porta principale, con un sorriso che le aumenta la bellezza del viso.

Inizia la cena e immediatamente scopriamo di essere stati assegnati a tavoli diversi!!!

Le dico: non ti preoccupare, ci penso io!. Mi reco in cucina dove sostava la capo sala. Le spiego la situazione e, penna alla mano, cambiamo i nomi, modifico i biglietti e..il gioco è fatto! Ci ritroviamo seduti accanto, con due coppie, tristissime. Non parlavano mai. Le nostre conversazioni però continuano affrantando argomenti di ogni genere. amiamo entrambi i cani. viviamo entrambi da soli. adoriamo leggere. parlare. conoscerci. Tra una portata e l'altra abbiamo il tempo di uscire, mi fumo una sigaretta passeggiando sul prato immenso della villa. Lei si toglie i sandali e cammina al mio fianco a piedi nudi...mi piace sempre più. Che bel matrimonio. A proposito, gli sposi ci chiamano, è arrivato il dolce! si rimette le scarpe, appoggiandosi a me. furba.

Dopo un buon caffè, gli invitati cominciano a sentire la fatica e lentamente a cercare la via di casa. La luna piena illumina la sua fronte spaziosa. Ci allontaniamo per mirare le stelle, dove è più buio. Lì si vede meglio. Sono un esperto. Guardando il grande carro appoggia la sua schiena sul mio petto. Successivamente la sua testa sulla mia spalla. "Sono stata bene con te stasera" sottovoce mi sussurra. Io le prendo le spalle, la giro, dolcemente, le porgo un fiore che poco prima, di nascosto, avevo strappato per lei. Non ride più. I suoi occhi mi fissano. Guardo le sue labbra. Ci baciamo. Un lungo bacio molto dolce. La banda  smette di suonare e il rumore del vento sulle foglie degli alberi secolari ci avverte che sta arrivando un temporale.

Corri! La prendo per mano, comincia a piovere e corriamo in macchina. La mia è più vicina. Saliamo. "Non ho voglia di andare a casa" mi dice asciugandosi i capelli con le mani. "Vieni con me" le rispondo "dobbiamo parlare ancora, tanto".

Ora non parliamo più! Mi dice Lei.

Ciao!!!!!