corvo rosso

Primarie in Campania: il rinnovamento del Gattopardo


Enzo Amendola è il nuovo segretario regionale del Pd. La vittoria del 34enne dalemiano a capo della mozione Bersani (che in Campania ha toccato quota 70% venti punti percentuali sopra la media nazionale) è netta. Rispettato dunque il pronostico che lo dava nettamente favorito, sorretto da ben 7 liste, e confortato dalle percentuali quasi bulgare nei congressi dei circoli campani. Onore delle armi ai due sfidanti, Leonardo Impegno, franceschiniano, che si è molto speso durante la campagna elettorale ed ha ottenuto dagli elettori più consensi che dagli iscritti e Franco Vittoria, in lizza con Ignazio Marino, il chirurgo outsider che a livello nazionale ha raddoppiato i consensi rispetto aicongressi. Auguriamo sinceramente a tutti buon lavoro sapendo che il compito che aspetta il segretario ed il nuovo gruppo dirigente è da far tremare le vene ai polsi. Primo: otturare le falle, e sono molteplici, che hanno consentito infiltrazioni camorristiche. A Castellammare sarebbe stato meglio non votare per dare un segno di discontinuità. La gravità del caso Tommasino- Romano (assassino e assassinato entrambe iscritti al pd) forse non è stata adeguatamente recepita. Ma quello delle infiltrazioni è la prima emergenza, e non basterà un idraulico a risolverlo. Secondo: liberarsi dei capi bastone (la definizione è di D’Alema) i quali però hanno determinato largamente il successo della mozione Bersani-Amendola. Sarà questo un bel problema perché i capataz pdiini non hanno nessuna voglia di fare largo ai giovani bensì di servirsene e gestirli. Ad eccezione del saggio e ottimo Ranieri, a dare uno sguardo nel flusso di voti pro Bersani si vede molto Paolucci, attivissimo da regista occulto nella raccolta di consensi a favore di entrambe i neo segretari. E questo potrebbe pesare negativamente. Terzo: Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, vuole che sia tutto il partito a candidarlo alle regionali senza far ricorso ad altre primarie. Un partito fa le primarie per scegliere il segretario e non le fa per il candidato Governatore? Sarebbe poco serio. E si aprirebbe una corsa alla lottizzazione interna perché la candidatura di De Luca imporrebbe un accordo tra tutti, vecchi e nuovi, da gestire col bilancino di un nuovo Cencelli. Rientrerebbero in gioco tutti ed allora . . . addio sogni di rinnovamento, ci si troverebbe al punto di prima, con molti altri problemi in più.