corvo rosso

La sinistra e il declino di Napoli


Ennesima mortificazione per Napoli, penultima nella classifica nazionale sulla qualità della vita. Il dato emerge dagli studi stilati dai quotidiani economici “Sole 24 ore” e “Italiaoggi” ed è emblematico del baratro in cui quindici anni di centro sinistra, prima Bassolino poi la Iervolino , hanno sprofondato la città. Ieri intanto in Consiglio per l’ennesima volta è mancato il numero legale. Il centro destra ha presentato una mozione di sfiducia al Sindaco e la novità è che ad essa ha aderito anche il partito di Di Pietro alleato storico del centro sinistra. Qualche giorno fa il prof Realfonso, coraggioso assessore al Bilancio, se ne è andato sbattendo la porta ed è stata l’ultima defaillance in ordine di tempo. Realfonso non ha lesinato critiche alla giunta di cui ha fatto parte per un anno, a partire dalle Soc partecipate da lui indicate come greppia clientelare del Pd. Ma, naturalmente, le sue critiche sono cadute, come del resto tutte le altre in questi anni, nel vuoto e la Sindaca, come se nulla fosse, prima ha nominato ad interim il bassoliniano Oddati poi ha ripiegato sul “tecnico”di area Saggese. Il solito minuetto, la musica resterà la stessa. Insomma a San Giacomo si tira avanti, si vivacchia con una Iervolino ancora in sella, sebbene malferma, perché da tempo priva di una maggioranza politica, perché un consigliere che alla fine vota per non perdere gettoni e benefit si trova sempre. E così la Sindaca resta al suo posto mentre la città affonda. Se non ci saranno fatti nuovi la faccenda durerà un altro anno fino alla fine del mandato. Speriamo che in occasione delle prossime regionali i napoletani si ricorderanno che la Iervolino è un regalo di Bassolino. Ma ritorniamo alla classifica del quotidiano della Confindustria. Quest’anno Napoli ha addirittura peggiorato la propria posizione, arrivando al penultimo posto, meglio soltanto di Agrigento. Al reddito basso, al ristagno dell’economia, alla mancanza di lavoro, si aggiungono fattori decisivi come la criminalità organizzata, la viabilità, la sicurezza. Tutti indici che affossano definitivamente Napoli. Dinanzi a questi dati che sono oggettivi e che denunciano una condizione allarmante, è strabiliante considerare che l’ossigeno alla Iervolino viene dal partito di Bersani e D’Alema. Quale credibilità come forza di rinnovamento possa avere a livello nazionale un partito responsabile di un simile sfascio dopo quindici anni di ininterrotto governo locale è facile immaginare. Ma se il Pd non ha avuto a suo tempo la forza di far dimettere Bassolino in occasione dello scandalo dei rifiuti e non ha un bagliore di dignità politica per azzerare San Giacomo e mandare a casa la Iervolino, che partito mai è? Su Bassolino ed Iervolino la sinistra si è giocata tutta la sua credibilità. E colpisce la latitanza degli intellettuali, del mondo accademico, di “Palazzo Marigliano” , che dinanzi allo sfascio in atto non aprono bocca e fanno finta di non vedere. Per mancanza di coraggio autocritico, di libertà di pensiero o, peggio, perché coinvolti nel grande mercato clientelare degli incarichi e delle consulenze? Il fallimento della sinistra è dunque generale, epocale, per la più grande città del mezzogiorno e per l’intero sud e coinvolge la politica ma anche tutta la storica e vasta area di riferimento. E’ ora di un cambio radicale. Possono resistere ancora un po’, ma alla fine saranno cancellati.