corvo rosso

È molto probabile che i primi mesi della giunta


..... Caldoro saranno tutti spesi per arginare le emergenze lasciate in eredità dai dieci anni e più di governo della sinistra. Quello che sta venendo fuori  è solo una piccola parte del disastro di questi anni in cui i soldi pubblici sono stati in gran parte spesi per acquisire e mantenere voti e consenso. La sinistra in Campania e nel Mezzogiorno si è retta sulla rendita parassitaria della spesa pubblica improduttiva, ha fatto assunzioni senza creare lavoro, ha elargito incarichi e consulenze senza ricavarne progetti e utilità, ha esteso a dismisura le paludi assistenziali, ha moltiplicato enti e società “partecipate” per assumere amici e clientes, e “sistemare” ex assessori, ex consiglieri, ex dirigenti di partito ecc. nei consigli di amministrazione,  infastidita ed incurante del limite di non più di tre consiglieri per Ente, proposto ma non ancora imposto dal Governo. Ha sfasciato la Sanità dilatandola, indebitandola e sfarinandola, duplicando posti letto e primariati e alimentando sprechi di ogni genere. Non ha tutelato il territorio contro l’abusivismo che in questi anni è cresciuto in modo mostruoso: in Campania si dovrebbero demolire quasi settantamila vani e ce ne sono almeno altri trentamila in via di accertamento. Ha avvelenato il suolo e inquinato le falde con i rifiuti, provocando danni incalcolabili alla filiera agro alimentare ed al turismo. Ha creato e ingigantito sacche di (non) lavoro assistito che creano tensioni sociali ed assorbono risorse senza produttività. Ha sprecato i fondi della Ue perché invece di concentrarli su progetti strategici le ha distribuite a pioggia su opere irrilevanti ai fini dello sviluppo. Di conseguenza non ha creato occupazione, scesa in questi anni in Campania insieme al pil più che nelle altre regioni meridionali. Tutto questo ha generato la sottocultura del non fare, dell’approfittare, dell’ottenere senza meriti, del sopravvivere a spese del pubblico danaro, dello sfruttare ogni circostanza nel più assoluto disprezzo dell’interesse del bene e del danaro pubblico. Ed ha allargato lo spazio di manovra della criminalità. Infine, a metà dello scorso anno, l’ultima Giunta Bassolino ha deciso di sforare il patto di stabilità per oltre un miliardo di euro. La conseguenza, che sia Bassolino sia i suoi assessori non potevano certo ignorare, è stata di paralizzare il neo eletto Caldoro e la sua Giunta costringendoli ad affrontare tutte le emergenze da essi stessi create o non risolte, senza il becco di un quattrino, senza neanche potersi avvalere dei  collaboratori più stretti. Anche il personale comandato del Consiglio e della Giunta, che ora saprà chi ringraziare, deve rientrare negli uffici di provenienza. Morale: quando si accusavano le scelte di Bassolino e dei suoi, quando si additavano le migliaia di spese ingiustificate, quando si attaccava la politica clientelare, non si faceva altro che fotografare la realtà richiamando al senso istituzionale. Che evidentemente non c'è mai stato. Questi sono i risultati. Povero Caldoro, poveri assessori. Poveri noi.