corvo rosso

Bisturi, non accetta.


Bisturi, non accetta. Francamente forbici così taglienti e generalizzate nel mondo della Cultura si poteva e doveva evitare. Lo diciamo con forza: difendere Palazzo Serra di Cassano è un imperativo categorico per chiunque abbia a cuore le residue sorti di questa città che annega nell’inciviltà nel degrado fisico e umano nella sciatteria amministrativa nella banalità e compromissione e corruzione politica, nella miseria, intesa come povertà anche di spirito, di gusto, di educazione di etica pubblica . Revocare la “sforbiciata” all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che suona come un pugno allo stomaco della Napoli virtuosa, quella della cultura anzi delle eccellenze. È un obbligo anche morale. Confidiamo nel Ministro Bondi. Il grido di dolore che viene da Palazzo Serra di Cassano  deve essere recepito . Napoli non è solo cronaca nera: camorra, omicidi, rapine,  inciviltà, sporcizia, degrado umano e ambientale. Un laboratorio di Cultura, vera, va protetta. Quello che si spende, pochi spiccioli a fronte del mare magnum dello spreco, sono pochi spiccioli e non è spesa improduttiva, anzi è altamente produttiva. Parlo di cultura “vera” perché in Campania, negli ultimi anni la “cultura” è diventata un occasione di business, un vessillo da sbandierare quando c'erano finanziamenti da prendere e assegnare. Festival senza valore artistico, “effimero” a mani basse, rappresentazioni, eventi,  mostre costose e scadenti: insomma carrozzoni porta voti da alimentare e diffondere. Ecco li tagliare sarebbe un bene non solo per l’economia. Ora la lista dei 232 enti, fondazioni e istituti culturali contenuti nell'allegato della manovra finanziaria, tornerà nelle mani del Ministro Bondi:  sarà lui a stabilire cosa merita il sostegno dello Stato e cosa no. Ma sarebbe singolare se sforbiciasse la Stazione Zoologica e/o il Cira che sono presidi di alto valore scientifico e non tanto altro che è superfluo o non determinante ai fini dell’identità culturale della città. A proposito di aerospazio e di eccellenze. Gli imprenditori di Napoli Est annunciano nuovi investimenti: due miliardi di euro. Una cifra da far girare la testa e che fa sperare nel futuro di un'area che veramente (se si volesse sul serio!) potrebbe far decollare attraverso la zona orientale, l'intera città. Penso alle imprese che operano proprio nel settore dell'aeropsazio, delle tecnologie avanzate ma non solo. Ora i fondatori di “Naplest”, coloro che hanno annunciato 18 nuovi progetti imprenditoriali, partiranno in delegazione per Shanghai con l'intento di promuovere la città. Fin qui, tutto bene. Speriamo però  che le promesse si traducano in fatti, cosa che quasi mai accade a Napoli. Speriamo  che San Giacomo “trovi il tempo” di occuparsi di una cosa , un progetto che sembra molto serio e che si metta nelle condizioni di favorirne non di ostacolarne la realizzazione. Non è che in Giunta ed in Cionsiglio comunale brillino per il fare. Ma almeno che non si sia di ostacolo di intralcio di freno con i soliti lacci burocratici o peggio.