corvo rosso

Basta scioperi che danneggiano città e regione. Necessario voltar pagina


Ha fatto bene il Presidente della Provincia Luigi Cesaro  a stigmatizzare in una intervista di ieri al Mattino l’ondata di scioperi che hanno messo in ginocchio la città e danneggiato l’economia.  Ed a richiamare tutti ad un maggior senso di responsabilità perché il momento è difficile e non ne usciremo senza cambiare il nostro modo di vedere le cose, con la consapevolezza  che occorre una svolta radicale nel modo di fare e di pensare. Se continueremo come prima ci faremo solo del male e comprometteremo le già scarse possibilità di ripresa. Che facciamo? Moriamo di “emergenze” nella speranza che un godot che non arriverà  ci salvi o ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo al lavoro per risolvere i nostri problemi? Le emergenza di cui soffriamo sono in larghissima parte frutto del quindicennio rosso, una eredità pesante che, purtroppo non si poteva accettare col beneficio di inventario. L’elenco è sotto gli occhi di tutti, dalla Sanità, alla depurazione, alla raccolta rifiuti, ai Trasporti, al Lavoro, ultimo ma primo tra le emergenze da affrontare per evitare ciò che già in parte è un problema di ordine pubblico. Partiamo da quest’ultimo per dire che i disoccupati in Campania sono oltre centomila e che se ci si occupasse solo di quelli “organizzati”, magari sottraendo risorse allo sviluppo, si commetterebbe l’ennesimo errore. In questo senso l’accordo raggiunto su Pomigliano è uno spiraglio positivo. C’è da augurarsi che martedì il referendum lo sancisca con ampia maggioranza.  Ma sul tema lavoro come negli altri campi il compito della Regione è di fare investimenti produttivi, di favorire quelli privati, di creare lavoro produttivo ed a questo bisogna attenersi anche se ci sarà bisogno di chiudere in qualche modo le piaghe del passato. Di chiuderle una volta per tutte senza ulteriori repliche. Lo stesso vale per gli altri settori  nei quali occorre una stretta collaborazione con gli operatori e con i sindacati. E mi sembra importante che le segreterie regionali di Cisl ed Uil  abbiano assunto posizioni costruttive. Anche la politica, intendo i partiti, devono assumere iniziative evitando che le istituzioni restino isolate dinanzi a comportamenti, se pur legittimi, assolutamente inaccettabili nelle condizioni in cui ci troviamo.  Prendiamo l’immondizia. Lo sciopero che ci ha ripiombati nella vergogna delle montagne di immondizia sotto il sole si poteva e doveva evitare. È stato un errore tollerarlo. L’immagine della città ne ha risentito con danni gravi. Prendiamo il Vesuvio, una delle maggiori attrazioni turistiche. Comprensibile  l’esasperazione dei lavoratori della ex coop “Vesuvio Natura e Lavoro”, ma bloccarne l’accesso ai turisti è stato un sopruso inutile e dannoso. Sbagliato farlo, sbagliato non impedirlo. Ed il discorso vale per tutte le altre emergenze a scadenza settimanale. Su di esse occorre una mobilitazione civile una partecipazione attiva di partiti e sindacati ed una assidua e concreta attività istituzionale con le Assemblee in allerta e in attività se non quotidiana, quasi. Si darebbe un senso di serietà e concretezza se, ad esempio, prima dell’estate si giungesse all’approvazione del   “nuovo” piano casa proposto dall’ass. Taglialatela e varato ieri dalla Giunta regionale. Sarebbe una prova che qualcosa effettivamente sta cambiando