corvo rosso

Quest’anno la politica non va in vacanza


troppi i temi aperti ed i nodi da sciogliere. Berlusconi, dato in difficoltà sotto i colpi finiani, ha  ripreso in pieno l’iniziativa e, a finanziaria approvata, si accinge ad una dura reazione sul fronte interno di partito e su quello del governo. Sul primo è deciso a chiudere con Fini in modo non diplomatico. Non si tratta solo di regolare i conti con il Presidente della Camera ma anche di dare corpo ad un assetto del partito-movimento che fissi regole e metta al riparo da trame e congiure. Sul secondo, la linea è rafforzare il governo e rilanciare le riforme a cominciare da quella sulla giustizia. E’ infatti in corso un accurato monitoraggio dei gruppi parlamentari e l’apertura verso nuove adesioni di deputati e senatori. Ed è stato lo stesso Berlusconi ad annunciare per i prossimi giorni la presentazione di un documento sulla riforma della Giustizia, giustamente considerata una vera emergenza.  Con agosto dovrebbero affievolirsi le offensive mediatico giudiziarie in corso, per esempio l’invenzione dell’ultimo scandalo (virtuale) della P3, una vera boutade per forma e contenuto, facendo venir meno il proposito dell’ennesimo coinvolgimento di Berlusconi-“Cesare” in qualcosa di totalmente inesistente. Ma naturalmente non saranno rose e fiori. La rottura con Fini avrà strascichi anche sanguinosi  che bisognerà contenere e gestire con perizia , il “predellino due” dovrà essere convincente e funzionante, sulla riforma della Giustizia bisognerà blindarsi perché  il vertice Anm si prepara a vendere cara la pelle per difendere il ruolo politico ed i privilegi di casta. Ed i kalashnikov  mediatico giudiziari sono già armati, la caccia a Berlusconi si intensificherà sia sul versante “stragi” (vedi Spatuzza e dintorni) sia su quello del “legittimo impedimento” all’esame anticipato della Consulta, la cui bocciatura, riesporrebbe il Premier nei processi a suo carico. Insomma la road map del Presidente non sarà una passeggiata.  Fini, in versione Di Pietro, ha  già pronto un altro partito e in molte regioni ed alle prossime amministrative, nuove alleanze, politicamente sconvolgenti, animeranno la scena politica,  il governo avrà scossoni ma reggerà, almeno fino al varo del federalismo. Ma se la ripresa economica si consoliderà, se il Paese riprenderà a crescere come gli indicatori fanno sperare , non è affatto detto che nella primavera del 2011 non si torni a votare per consolidare l’attuale equilibrio politico. Quel che sembra certo è che dopo le estate nulla sarà come prima.