corvo rosso

Mezzogiorno tra crisi e ripresa...


Il Cavaliere è  tornato a Napoli col piano per il sud in tasca, è tornato per misurare la febbre da cavallo per la monnezza nelle strade, un’emergenza che ha richiamato a Napoli  perfino Al Jazeera, l’emittente araba con simpatie talebane. E’ tornato per nominare il generale Morelli, ex numero due di Bertolaso, referente del Governo sulla crisi ed è tornato anche per far capire alla gente che le soluzioni ci sono. Certo, ci vuole tempo, ma ce la faremo. Al Premier non manca il coraggio, affronta le criticità e ci mette la faccia. Il suo, sui rifiuti, non è stato uno spot . Nel 2008 gli strumenti li aveva forniti e se non hanno funzionato la colpa non è attribuibile a  Palazzo Chigi. In due anni, la Regione bassoliniana è rimasta a guardare le discariche che si riempivano e il comune, guidato dalla immarscescibile Rosetta, anziché aumentare le percentuali di raccolta differenziata, aumentava il debito dell'Asia. Ora la patata bollente è di nuovo nelle mani di Regione, Provincia e Comune che, stavolta, non possono sbagliare. Ed il fatto che Berlusconi ritorni sul luogo del delitto (commesso da altri) in qualche modo rassicura. Ma, dicevamo, Berlusconi ha portato a Napoli anche il Piano per il Sud appena sfornato dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento stanzia risorse per 100 miliardi di euro e punterà sulle infrastrutture, dalle ferrovie all’edilizia scolastica, sulla fiscalità di vantaggio e sulla Banca del Mezzogiorno. Il piano si articola in un documento programmatico, due decreti attuativi, uno ministeriale e uno legislativo, ed una delibera Cipe. Martedì Poste e Bcc formalizzeranno a Unicredit l'offerta di acquisto di Mediocredito Centrale per dare corpo al progetto della Banca del Mezzogiorno ed un'anima operativa al futuro istituto, leva centrale e strategica del piano per il Mezzogiorno. Dei cento miliardi stanziati, venti sono già in programmazione e gli altri ottanta derivano da fondi Fas o non spesi o bloccati, come ha affermato il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Il risparmio investito nel Sud potrà beneficiare di una fiscalità di vantaggio, perché “i capitali pagheranno mezza aliquota”, come ha precisato Tremonti. Il ministro ha spiegato che il  Piano prevede la sostituzione degli attuali trasferimenti a pioggia con meccanismi di sostegno al credito di imposta fiscale e si è detto «orgoglioso» del lavoro complessivamente fatto per il Mezzogiorno. Ad occhio e croce lo strumento per riattivare la crescita del mezzogiorno non sembra questo fulmine di guerra che qualcuno preannunciava. Va detto però che con i tempi che corrono cento miliardi sono una cifra considerevole e che tutta la partita si giocherà non sulla mancanza di risorse ma sulla capacità progettuale e di spesa delle Regioni che, come sappiamo, è molto bassa. Per questo sarà necessario affrontare il tema e creare condizioni procedurali e strumentali per aumentarla.