corvo rosso

I quattro moschettieri del polo della nazione


Berlusconi ha vinto, Fini ha perso. Ma se non allarga la maggioranza a perdere sarà il Paese. Dopo il voto ecco che ai tre moschettieri centristi, Casini, Aramis, Rutelli Athos e Lombardo Porthos si è aggiunto, come nel celebre romanzo di appendice di Dumas, romanzo a puntate come quello della politica ai giorni nostri, il quarto, Fini D’Artagnan (anche Gianfranco un po’ guascone come l’originale), per fare tutti insieme il polo della Nazione o terzo polo, e trasformare la vittoria di Berlusconi - Richelieu in una vittoria di Pirro. Berlusconi ha sogghignato ed ha bollato i quattro con uno “spariranno”. Ed in effetti i quattro non sono tutti per uno e viceversa, non hanno una regina come Anna d’Austria che ha bisogno dei loro servigi e neppure un duca di Buckingham che li protegge. Almeno per ora. Fuor di metafora senza Casini e gli altri, la maggioranza non tiene e neppure i cani sciolti (deputati che aderiscono singolarmente) possono salvarla. Certo. I quattro moschettieri centristi possono sempre fare un accordo con il potente e temibile Berlusconi Richelieu, magari dopo Natale e dopo uno sguardo realistico ai sondaggi. Ma dovrebbero cospargersi il capo di cenere e questo mediaticamente è dura ad ingoiare. Per questo i bookmaker danno le elezioni anticipate alla pari. E tutto sommato, siccome ci sono molte cose serie da fare e non ne possiamo più di conti e scontri e neppure dei talk tv che da mesi non parlano d’altro, le urne a marzo sarebbero, sono il male minore.