corvo rosso

La “doppia verità di Casini”. Il caso Campania


Qualcuno, forse proprio Casini, dovrebbe spiegare agli italiani la “doppia verità di Casini”. Il leader Udc, infatti, a Roma si oppone a Berlusconi ed al suo governo mentre in Campania ne è alleato, con ruoli chiave in Regione, nelle maggiori quattro Amministrazioni provinciali ed in moltissimi Comuni. Questo il quadro della “rappresentanza”, solo quella più significativa, dell’Udc in Campania. A Santa Lucia, il vicepresidente della Giunta Caldoro(Pdl), è Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco. Con lui Pasquale Sommese, assessore al Personale. Altra vice presidenza Udc alla Provincia di Napoli con Gennaro Ferrara , vice di Luigi Cesaro (Pdl) e altri due  esponenti Udc in giunta, Nello Palumbo, all'Urbanistica e Pietro Sagristani al Turismo. Anche ad Avellino, l’Udc  mantiene la vice presidenza della Provincia , prima col nipote di Ciriaco De Mita, Giuseppe, poi con Vincenzo Sirignano. Nella squadra irpina di Cosimo Sibilia (Pdl), siedono anche Maurizio Petracca all'Urbanistica e Vincenzo Solimene che ha la delega al  Lavoro. Anche alla Provincia di Salerno nella giunta Cirielli ci sono due Udc in giunta,  Mario Miano assessore all'Agricoltura e Nunzio Carpentieri all'Edilizia Scolastica. Infine il caso della Provincia di Caserta. Il presidente, l’on.le Domenico Zinzi, che martedì scorso ha votato alla camera contro Berlusconi, è stato eletto Presidente grazie all'appoggio determinante del partito di Berlusconi e delle altre forze del centro destra. Oltre alla Presidenza, l’Udc è riuscito ad accaparrarsi due assessorati, con Gianni Mancino all'Urbanistica e Carlo Puoti alle Attività Produttive e Turismo. Ruoli di peso, ruoli politici e di potere. La domanda è: è credibile una politica di opposizione al governo Berlusconi essendo alleati degli uomini di Berlusconi in Campania? Fini, Rutelli, Lombardo, che hanno aderito al Polo della nazione nato dopo il voto contro Berlusconi dovrebbero chiedersi se è credibile un ruolo “terzo”, di opposizione al governo e distante dal Pd, per la nuova formazione di cui sono co leader, visto che l’Udc ne è magna pars. E, soprattutto, tutti dovrebbero domandarsi se è serio nei confronti degli elettori mantenere in campo una così sfacciata “doppia verità” da parte di un partito importante come l’Udc e di un raggruppamento da cui in larga misura dipende la stabilità del Governo.