corvo rosso

Primarie pd: Bassolino (con Cozzolino) vince ma non convince


Nel momento in cui scriviamo manca ancora la proclamazione ufficiale, ma la vittoria di Andrea Cozzolino alle primarie del Pd sembra definitivamente acquisita. Le ombre ed i sospetti sulle preferenze (decisive) di Miano e Scampia, troppe e troppo concentrate, non sembrano tali da azzerare il successo personale e politico del candidato. Una vittoria netta, ottenuta contro la maggioranza del partito, attestata a favore di Umberto Ranieri, e contro la discontinuità col bassolinismo, di cui Cozzolino è stato e rimane uno dei più fedeli esponenti. Ed anche una vittoria personale del candidato sceso in campo all’ultimo momento, in un contesto, in partenza, non favorevole. È possibile che, come ha detto Marco Di Lello, in passato a sua volta assessore con Bassolino ed ora leader del Psi e sostenitore di Ranieri, il voto è “la conferma della discesa in campo, con mezzi tutti da verificare, dei residui apparati di potere che hanno sgovernato Napoli in questi anni". Ed è possibile che ci siano state mobilitazioni clientelari e manipolazioni del voto, come ha affermato il vendoliano Mancuso, classificatosi terzo. Ma la “sinistra”, dopo vent’anni di potere assoluto, è anche questo. Il bassolinismo, col corollario iervoliniano, è anche questo e accorgersene ora è ipocrita e tardivo. Resta il dato di una grande partecipazione , quasi quarantacinquemila persone, e la affermazione del Pd come partito guida della coalizione di centro sinistra con la sconfitta, anche bolognese (a Bologna domenica si è votato per le primarie), di Vendola, il che avrà consentito a Bersani di tirare un bel respiro di sollievo. Ma emerge anche e in modo netto, la totale incapacità della sinistra di rinnovarsi e la sua connotazione di forza conservatrice . Il Pd, di origine ex comunista, a Napoli nella sua versione bassoliniana e continui sta, resta il fulcro dell’alleanza di centro sinistra, con buona pace delle componenti interne riformista e cattolica, dei socialisti, di Di Pietro e degli altri minori. E la vittoria di Cozzolino dimostra che, a Napoli, “la sinistra”, senza Bassolino, ossia il suo passato, non esiste. Ma, paradossalmente, proprio per questo è più facile che perda le prossime amministrative.