corvo rosso

Il “divario” nord- sud colpisce anche i partiti.


... A Torino le primarie del Pd si sono svolte regolarmente ed hanno incoronato Piero Fassino candidato a sindaco con oltre il 55% dei voti. A Napoli le primarie sono state annullate per varie e gravi irregolarità. Sotto la Mole la sinistra si presenta, almeno formalmente, con le carte in regola e per il dopo Chiamparino candida un esponente politico di rango. All’ombra del Vesuvio la sinistra del dopo Bassolino e del dopo Iervolino naviga in altissimo mare tra divisioni, scontri e denunce e, ad oggi, non ha un candidato. La crisi del Pd è generale ed estesa in modo uniforme sul territorio nazionale. Ma mentre nel centro nord resiste un minimo di forma-partito e si rispettano le regole interne, nel sud vige l’anarchia ed il “partito” (non solo il Pd) è stato surrogato dai clan. Qui da noi il Pd (ma anche altri) è diventato un arcipelago di correnti senza partito. In tempi di annunciato federalismo non è cosa da poco. Perché, se i parametri principali della sfida federalista sono la competenza e l’efficienza, la qualità dell’offerta politica conta, anzi fa la differenza. E nelle condizioni in cui ci troviamo l’offerta politica del mezzogiorno è scadente. E se cresce il divario politico nord- sud crescerà anche quello economico, sociale, culturale, già ora molto ampio. La crisi della politica, che si può considerare un dato nazionale e trasversale, mentre nel nord è mitigata da apporti qualificati di società civile, nel mezzogiorno è aggravata da componenti sociali di natura assistenziale, clientelare, affaristica e criminale. In altri termini, la fine dei partiti e la inconsistenza della politica, mentre al nord ha creato spazio per il motore di una società civile prevalentemente sana, in passato compressa o emarginata, nel sud ha aperto varchi ampi ad interessi di gruppi, associazioni, clan. Se la buona politica non riprende quota, il mezzogiorno è perduto. Occorrono idee, capacità di governo, credibilità, peso politico. Allo stato la prospettiva non incoraggia. Ma potrebbe cambiare. Ed in questo senso, la partita per il nuovo sindaco di Napoli, atteso che quello che succede a Napoli influenza nel bene e nel male tutto il mezzogiorno, è decisiva. Ed è una partita che si vince o si perde sulla squadra che si mette insieme, non solo per vincere, ma per governare. Dopo il disastro della sinistra, il centro destra parte in vantaggio, ma nulla è scontato.