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Post n°39 pubblicato il 23 Agosto 2009 da sareva82
Torno a casa in tempo per rispondere al telefono a mia madre. “Amelia è appena uscita dalla sala operatoria”, dice in tono tra l’affranto e il risentito perché io – figlia degenere – ho dimenticato di preoccuparmi della salute di Amelia – meticcio di colore nero affetta da crisi epilettiche da quando in gioventù ha fracassato il vetro di un portone con la testa e da crisi di panico in occasione di temporali e/o fuochi d’artificio – che da qualche tempo soffriva a causa di un fibroma all’utero. Pure lei: vizio di famiglia o malattia condominiale? “Ho lasciato al veterinario il tuo numero di telefono se succede qualcosa” “Come sarebbe hai lasciato al veterinario il mio numero di telefono?!? Io abito a seicento chilometri da Roma!” grido sbigottita. “Sì, ma sei medico”, taglia corto lei con logica da cartone animato. Mi rassegno e vado a letto pregando Sant’Antonio - quello di gennaio che protegge gli animali - che tutto vada liscio, un po’ perché ho sonno e voglio dormire e un po’ perché voglio bene a quella bestia isterica che ha morso praticamente tutti gli esseri mordibili – compreso Jacopo – e ha seminato il terrore in tutti i luoghi deputati alla semina sparsi nella provincia di Roma. Spengo la luce e perdo i sensi appena tocco il cuscino. Naturalmente le mie preghiere contengono sempre delle inesattezze perché sul più bello di un valzer in un salone gremito di dame in crinolina e ussari con giustacuore e alamari, squilla il telefono. “Sì”, alito in coma vigile ma non troppo. “Dottoressa?!?...” chiede una bella voce maschile e soprattutto sveglia. “Sì” rialito cercando di resettare i neuroni. “Sono il dottor Vergani” Silenzio e fumetto con punto interrogativo. “Ho qui Amelia”. Scomparsa della nuvoletta col punto interrogativo. “C’è un problema: la bestiola trema vistosamente. Non può essere in conseguenza dell’operazione e non riesco a capire” “E’ epilettica” sussurro io cercando di ricordare il volto del mio cavaliere ussaro. “No, no, guardi che non si tratta di una crisi” dice lui incazzato manco fosse colpa mia il tremito di quella rompiballe imperiale a quattro zampe. Sto per mandarlo a quel paese quando vedo la luce sulla via di Damasco. “Per caso lì sta piovendo?” chiedo con tono volpino. “Sì” “Oh, allora non c’è da preoccuparsi. Lo fa sempre, ha paura dei tuoni” concludo piombando di nuovo nel salone illuminato. “E cosa posso darle?” insiste lui che sta facendo di tutto per farsi mandare a quel paese. “Le dia un se…se…da…un sedano!, un se…da…tavo!…quattro sillabe…” e riattacco ridendo come una pazza e lasciandolo lì a pensare che non solo il cane ha i suoi cavolo di problemi neurologici.
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io muta come un pesce....stai tranquilla....a me è... Inviato da: alba_chiara5 il 27/09/2009 alle 15:50 Inviato da: sareva82 il 28/08/2009 alle 17:09 Inviato da: sareva82 il 28/08/2009 alle 14:42 Inviato da: piuppih il 27/08/2009 alle 15:35 Inviato da: posta.perte il 27/08/2009 alle 13:41 Chi può scrivere sul blog
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