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Parco degli Iblei:Pareri contrastanti.

Post n°3 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da radiocitta

Ancora al centro dell’attenzione l’ipotesi di istituzione del Parco degli Iblei, un vasta area all’interno della Provincia di Ragusa, soprattutto nella parte collinare e montana che diventerebbe zona protetta nell’intento di conservarne le caratteristiche ambientali. Se ne ra già parlato tempo addietro e qualche giorno fa presso la soprintendenza di Ragusa si è svolta una riunione che è servita ad inquadrare il problema. Ora, se dal punto di vista della conservazione del territorio, l’iniziativa è particolarmente lodevole, da parte di alcuni sindaci è stata avanzata l’ipotesi che l’istituzione del parco imporrebbe delle regole molto restrittive che alla lunga andrebbero a danneggiare l’economia della provincia. Il dubbio scaturisce dalle zonizzazioni che sono state riportate nelle bozze presentate nei “tavoli di concertazione”. In certe aree infatti si potrebbe solo cercar funghi ed in altre ci sarebbero blocchi assoluti anche per la normale attività agricola. Dello stesso avviso è il deputato regionale dell’MPA Riccardo Minardo. Il parlamentare regionale non condivide la concretizzazione del progetto in quanto penalizza lo sviluppo della provincia di Ragusa con la delimitazione di zone ad alta vocazione agricola e zootecnica volano dell’economia dell’area iblea.  Inoltre, dichiara l’on. Riccardo Minardo, bloccherebbe la realizzazione di fabbricati ad uso abitativo nelle suddette zone dove è in vigore l’indice dello 0,03 metri cubi su metro quadrato avendo una superficie di 10 mila quadrati. Mentre con la delimitazione del parco in dette zone necessitano almeno 25 mila metri quadrati di superficie e quindi viene meno quanto previsto dalla vigente norma. Questo blocca le tante aspirazioni di numerose famiglie dove, ad esempio nel territorio di Modica, circa un terzo abita nelle zone periferiche delle campagne, fatto che comunque interessa tutta la provincia di Ragusa.  Contrasterò  con tutti i mezzi, dichiara l’on. Minardo, affinchè tutto ciò non si attui per non penalizzare ulteriormente settori importanti per l’economia iblea. L’Italia dei Valori, ha intanto presentato una interrogazione al consiglio provinciale nella quale si dice:  “Già nei primi giorni del 2008 l’Assessorato provinciale al territorio e Ambiente ha istituito un tavolo tecnico per, testualmente, “portare alla definizione del perimetro del Parco degli Iblei” . A partire dal gennaio del 2008 si legge nella interrogazione, la Provincia regionale ha avviato una serie di incontri con tutti i soggetti istituzionali, economici, ambientalisti, con il comitato promotore del parco, con le associazioni venatorie, con le organizzazioni di categoria. L’International Ecotourism Society già nel 2006 aveva calcolato la crescita dell’attività nature-based ad un ritmo compreso tra il 20% e il 34% e che il mercato dell’ecoturismo si è sviluppato ad un tasso di crescita tre volte superiore a quello fatto registrare nel medesimo anno dall’intera industria turistica mondiale e che la domanda di turismo nei parchi è assolutamente in aumento e consegnano una immagine di mercato ancora non adeguatamente esplorato”. Si chiede duqnue di conoscere quale “fine abbia fatto il tavolo tecnico per la delimitazione del Parco Nazionale degli Iblei istituito alla Provincia, e quali sono gli intendimenti della Provincia stessa sull’istituzione del parco”.L’assessore provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile, Salvo Mallia, in relazione alle preoccupazioni esternate dai sindaci di Ragusa e Santa Croce Camerina Nello Dipasquale e Lucio Schembari circa l’istituzione del Parco degli Iblei prende posizione in merito. “Ringrazio i sindaci di Ragusa e Santa Croce Camerina per l’interessamento mostrato verso le riserve naturali presenti sul nostro territorio ma per quel che concerne l’Istituzione del Parco degli Iblei  – afferma Mallia  – la Provincia Regionale di Ragusa, in qualità di coordinatore sovracomunale, ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico per permettere in fase attuativa di giungere ad una proposta, condivisa da tutti gli attori del territorio, di perimetrazione e zonazione che possa creare minori disagi possibili a tutte le categorie produttive, tenendo conto che il nostro territorio deve necessariamente orientarsi verso la logica dello sviluppo sostenibile”. “Vorrei sottolineare  – aggiunge Mallia  – che questo Ente ha messo in atto già da tempo le azioni di cui parla il sindaco Dipasquale, mediante la pianificazione, la sistemazione e la gestione  delle riserve che oggi non solo sono fruibili da tutti, ma sono anche state dotate di tutti i servizi necessari, compresa la possibilità di effettuare visite guidate e attività didattiche, opportunità che sono state oggetto, nei mesi scorsi, di una campagna di comunicazione e promozione che ha coinvolto sia le scuole che gli operatori turistici del nostro territorio”.

“Circa poi la preoccupazione del sindaco Schembari  – continua l’assessore – preciso che al momento non è prevista alcuna area del territorio di Santa Croce Camerina né all’interno della proposta del Comitato Promotore per il Parco degli Iblei, né tanto meno del PTP. Inoltre, già durante la prima fase del mio mandato ho ottemperato agli obblighi di legge relativi alla pianificazione nelle aree protette con la redazione dei piani di sistemazione delle Zone A  e dei piani di gestione delle aree Sic. Invito i Comuni, i cui territori, ricadono all’interno delle Riserve a fare altrettanto relativamente alla redazione dei piani di utilizzo delle zone B che, ad oggi, non sono stati presentati né alla Provincia, né alla Regione”.

 

fonte reteiblea

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Utente non iscritto alla Community di Libero
corrado il 05/01/10 alle 17:15 via WEB
Riuscire a vivere in una provincia dove insiste un parco nazionale,sarebbe una cosa meravigliosa che qualifica il nostro splendido territorio, se si potesse invertire la rotta e riuscire ad indirizzarsi verso un rispettoso utilizzo delle risorse ambientali così estremamente cementificate potremmo ancora salvare in calcio d'angolo questa meravigliosa provincia,in caso contrario se si dovesse perdere questo treno difficile sarebbe potere auspicare un futuro fatto di qualità dell'ambiente e turismo di qualità,ritengo senza presunzione di sorta che a breve potremmo assistere ad una decadenza dell'appetibilità del nostro territorio già in parte parecchio compromesso.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giuseppe il 05/01/10 alle 17:39 via WEB
pensa un po a quelli della zona costiera che fanno la lotta con i cani...chissa se il 2010 almeno gli portera l'adsl......!!!
 
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