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Un blog creato da mdmariagraziad390 il 31/07/2012

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della sofferenza

Post n°10 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da mdmariagraziad390

E' un pò che non scrivo, mi piacerebbe farlo più spesso, perchè la comunicazione è  l'aria che respiro. In questi giorni riflettevo sul fatto che molti non amano la religione cattolica perchè non riescono a comprendere razionalmente cosa significhi il sacrificio di un uomo per tutti gli altri. Sembra un concetto atavico. In passato si offrivano sacrifici, cioè si uccidevano animali ( anche uomini)  alla divinità, per ringraziarla, per placarne l'ira in caso fosse in atto qualche catastrofe naturale ,  per ottenere vantaggi,  per dare qualcosa in cambio di altro  es. la pioggia o il sole, per riparare un torto fatto alla divinità esempio per l'uccisione di un animale ritenuto sacro. E' in questo senso che viene ritenuta atavica l'idea che Gesù Cristo possa essere stato offerto da Dio agli uomini come sacrificio per i nostri peccati. Cosa vuol dire questo? All'inizio  non capivo, ma come ho avuto occasione di scrivere mi è capitato di provare, non una sensazione, ma qualcosa di indescrivibile, una pace ed una luce insieme, l'esistenza di una presenza sensibile dentro di me, dell'esistenza di Dio, esperienza non ripetibile in laboratorio, ma comunque fisica. Cosa della quale peraltro mi sono anche spaventata. Edi frequento ne avverto la presenza anche se non in modo così forte.

Ora dopo ciò, il sacrificio del suo unico Figlio che Dio stesso faceva a se stesso per ridare la vita eterna agli uomini, perchè Adamo aveva persa la vita eterna commettendo i peccati più gravi, la mancanza di fede (leggi fiducia) in Dio ed  il delirio di onnipotenza dell'uomo, tutto questo mi è apparso in un' altra prospettiva. Ad un certo punto l' atavismo che sembrava difficile da superare  non costituiva più un ostacolo alla fede. Probabilmente Dio attraverso questi comportamenti "misteriosi"  voleva che ogni cosa venisse conquistata da noi e anche da Lui stesso. Ogni torto doveva essere riparato in qualche modo da Lui e da Noi stessi.  Non a caso ogni cristiano deve rivivere la vita di Cristo se vuole riconquistarsi la vita eterna.  Ciò non significa autocondannarsi alla sofferenza  continua ma semplicemente che Dio è vicinissimo a chi soffre e a questi dà il dono della santità più che agli altri ( per santità si intende  vicinanza alla vita eterna) ,  perchè la vita umana quotidiana in sè non è facile ed è invece facile cadere nelle tentazioni e diventare disonesti, mentre chi soffre è pulito, è mille volte più pulito di chi semplicemente si gode la sua vita beatamente o di chi approfitta  in qualche modo del prossimo. E' pulita l'esistenza di chi soffre perchè, come possiamo constatare quotidianamente-che so - negli ospedali o con gli anziani, a chi soffre si perdona tutto, perchè col dolore loro scontano continuamente il dolore ed il danno arrecato ad altri. Altro no so dire.

 

 
 
 
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