Blog
Un blog creato da mdmariagraziad390 il 31/07/2012

le parole e l'aria

riflessioni su parole-aria e e parole vere

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

 

esperienza »

della violenza

Post n°1 pubblicato il 31 Luglio 2012 da mdmariagraziad390

Della violenza e del prendersi ciò che ci garba


Karl Popper aveva scritto un libro " Cattiva maestra televisione" nel quale spiegava che la TV, che è tuttora un mezzo di diffusione di modelli di comportamento e di insegnamento, era una cattiva maestra perchè dal dopoguerra agli anni ottanta, periodo nel quale era stato pubblicato il libro, i mass-media avevano proceduto ad un crescendo nel mostrare la violenza. Le generazioni successive hanno riso perchè Popper prendeva come esempio di cartone animato violento "Tom e Gerry". Ma c'è un che di vero in quello che affermava. Se esaminiamo i cartoon dagli anni quaranta agli anni ottanta in nessun cartone c'è un continuo combattimento come nei cartoni di Tom e Gerry: forse perchè il mondo usciva da quella bieca macelleria che era stata la seconda guerra mondiale nella quale non c'era stato un attimo di tregua , nei cartoni animati del dopoguerra (Biancaneve,Cenerentola, i cortometraggi in genere della Walt Disney,) la luce si alterna alla cupezza, la pace alla guerra, e dopo momenti di combattimento, ci sono lunghi periodi di pace e di riflessione, ed infine ed in sottofondo c'è sempre una piccola lezione morale. Da Tom e Gerry in poi questo non esiste più. Non ci sono più lezioni morali, i rapporti non sono altro che un tentativo incessante di distruggersi ed una continua competizione fisica che non danno riposo all'attenzione del pubblico. Si ride di come viene ridotto l'avversario ( anche se non muore mai ) e si ride di più se viene malridotto. Negli sviluppi successivi i cartoni e i media in genere hanno continuato a conservare questo aspetto di lotta fisica incessante , basta tener presente le dinamiche dei manga giapponesi che hanno invaso il nostro complesso mondo: il male ha conservato l'aspetto di colui che vuole distruggere la felicità degli altri, mentre il bene acquistava contorni vaghi: l'amore universale, una divinità immersa nella natura, l'armonia universale intesa come ciclo biologico. Nel Re Leone il bene è il ciclo vitale che, in questo splendido cartone, non mostra mai la morte reale delle vittime (dei deboli) dei leoni, ma sottintende che il ciclo è buono anche se permette la morte dei deboli. (il cattivo è chi disturba questo ciclo o lo sovverte con mezzi subdoli) Nei precedenti cartoons la prevaricazione dei forte sul debole veniva sopportata come un male inevitabile, ma pur sempre un male. Ora la prevaricazione è un bene necessario. Via via che procediamo negli anni nei cartoon si pone sempre più attenzione sulla lotta, sugli aspetti cruenti e si dissacrano le elementari leggi di convivenza (la buona educazione, il linguaggio senza parolacce) fino alle pellicole  decadenti di Tim Burton nelle  quali perde peso la lotta fisica, ma diventano protagonisti la morte ed i personaggi morti che riproducono, nella loro infelicità, il desiderio di amore, di inclusione, di comprensione che molti di noi non sono più grado di dare e di ricevere. La protagonista è diventata la morte: dare o ricevere la morte. Tutti i cartoni sono d'azione, un operazione simile avviene per le pellicole. E se non c'è l"azione" non ci"divertiamo" . Basta guardare l'ultima creazione di Lucas "Avatar": il film è un susseguirsi di combattimenti, anche se il bene ha contorni religiosi new age (lo spirito dell'albero). Ora , sebbene con questo grande spettacolo si tenti debolmente di fare un passo indietro rispetto alla definizione della correttezza della prevaricazione del forte sul più debole, è dura tornare indietro nell'opera di rieducazione che è stata messa in atto nel corso di cinquant'anni. In un'intervista, alla domanda se fosse giusto che il cattivo in un film e nella vita reale venisse ucciso, un bambino, di 11 anni ha risposto di sì. I nostri figli sono stati educati ad applicare la soppressione senza un attimo di esitazione. Siamo forse tornati al nazismo Ora come possiamo stupirci che molti dei nostri ragazzi, oltre a vivere il disagio psicologico dell'adolescenza prima, e in seguito quello sociale della disoccupazione, spesso si abituino a menare le mani e a prendersi ciò che gli garba se ciò è " giusto".

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/critico1/trackback.php?msg=11481672

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

mdmariagraziad390cercoammy1967marco10282Diagonale70elystar69aaa1Noir_sur_Blancmi.descrivoblumannarogioiaamoresemplicelucrezialubopoannaincantoenrico505oscardellestelle
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963