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Laboratorio Multidisciplinare sull'energia del 17 Marzo 2007

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Il bilancio  energetico della Valle d'Aosta

Post n°5 pubblicato il 17 Marzo 2007 da tino.soudaz

Le classi 1mt e 2mt                             Pont Saint-Martin, 17/03/2007

 

 

 

Lavoro di Gruppo

 

 

Nell’intera giornata scolastica del 17 marzo 2007, i Professori  hanno  deciso di farci effettuare delle relazioni su argomenti inerenti le fonti di energia rinnovabili.

I Proff. ci hanno divisi in 6 gruppi da tre alunni. Il nostro gruppo è rappresentato da Carlino Elias Diego e gli altri due membri sono:Varisellaz Ives e Edmond Preçi.

IL nostro compito è di cercare su Internet le informazioni riguardanti “Il Bilancio Energetico della VdA”.

Noi non abbiamo tratto molte informazioni sul Bilancio, sono pubblicazioni riservate e non avevamo delle password necessarie, per cui abbiamo cercato qualcosa anche sull’inquinamento valdostano; queste informazioni  erano più facilmente accessibili.

 

 

“IL BILANCIO ENERGETICO VALDOSTANO”

 

 

 

 

 

 

Istituzione dell' AREA OPERATIVA ENERGIA

Energia: problema od opportunità ?
I problemi legati all’energia,comprendenti la produzione, la disponibilità ed i costi, risultano sempre più importanti nello scenario mondiale.
L’opinione pubblica prende atto della estrema fragilità dell’attuale sistema di approvvigionamento energetico soltanto a seguito del verificarsi di eventi che causano il venir meno della disponibilità di energia o l’aumento di costo. Di recente poi, si sta prendendo atto dell’accertata conseguenza che l’impiego dei combustibili fossili genera sul clima.

Anche la nostra regione è interessata da questi problemi in quanto, nonostante una buona produzione di energia idroelettrica, risulta complessivamente dipendente dal petrolio.
Appare necessario in quest’ottica promuovere un uso razionale delle risorse energetiche attraverso l’incentivazione delle tecnologie che consentono il risparmio dell’energia e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, anche in uno spirito di riduzione delle emissioni di inquinanti in ambiente.
Questi sono gli obiettivi principali della nuova legge regionale  3 gennaio 2006, n.3, che oltre a favorire la diversificazione delle fonti energetiche e il risparmio energetico intende dare un supporto conoscitivo sul settore dell’energia attraverso la creazione di un centro di osservazione.

Quali soluzioni per la Valle d’Aosta?
La nostra Regione ha grandi opportunità di sviluppo nel settore delle fonti rinnovabili.
L'intero territorio regionale potrebbe rappresentare un laboratorio per lo studio e l'applicazione di tecnologie che vengono valutate nella molteplicità di ambienti che vi si trovano, citiamo ad esempio:
• la città (con le problematiche di congestione ed inquinamento caratteristici),
• i paesi di media e alta montagna,
• le realtà turistiche,
• le zone con buona esposizione al sole,
• le differenti caratteristiche vegetazionali delle varie aree...

Nel campo delle fonti rinnovabili, le soluzioni più promettenti per la nostra regione possono essere
• solare (termico e fotovoltaico): la Valle d’Aosta è caratterizzata da una notevole insolazione, a livello di regioni ben più meridionali come la Campania o la Sicilia, principalmente per effetto della limpidezza dell’atmosfera a causa dell’assenza di nebbie e foschie che invece penalizzano buona parte del nord Italia. Ad esempio, per quanto riguarda il solare termico, tali caratteristiche atmosferiche fanno sì che sia possibile realizzare sistemi solari che consentano la copertura del 60-70% dei fabbisogni di acqua calda sanitaria e 30-50% dei fabbisogni di riscaldamento;
• biomasse: principalmente si prende in considerazione la legna in ciocchi, pellet e cippato. In valle sarà interessante sviluppare una filiera agro-forestale che renda disponibile la biomassa per il successivo impiego energetico impiegando aree marginalizzate;
• mini e micro idroelettrico: sfruttamento degli acquedotti e delle reti di irrigazione per la realizzazione di impianti idroelettrici di piccola potenza ma caratterizzati da un ridottissimo impatto ambientale, poiché si sfruttano captazioni e canalizzazioni già esistenti, e/o oramai abbandonate dall’agricoltura tradizionale;
Riguardo l’uso razionale dell’energia, le tecnologie da sviluppare sono:
• pompe di calore: è una macchina che consente di sfruttare al meglio l’energia elettrica per usi termici; essa può essere paragonata ad una leva che amplifica l’effetto utile: così la pompa di calore utilizza dell’energia elettrica per prelevare calore dall’ambiente esterno (aria, acqua, terreno) per erogarlo all’impianto termico.
• cogenerazione : produzione contemporanea di calore ed elettricità.
In ultimo è bene citare l’adozione di semplici accorgimenti volti a incrementare il risparmio energetico, ossia tutte quelle attività volte alla riduzione dei consumi nei vari settori, ad esempio gli interventi di coibentazione degli edifici, la sostituzione dei serramenti, l’impiego di elettrodomestici ad elevata efficienza, di lampade a basso consumo, fino all’adozione di sistemi e modi di progettazione e costruzione volti alla riduzione dei consumi non solo energetici ma in generale di tutte le risorse ambientali.

L'AREA OPERATIVA ENERGIA
Nel mese di giugno 2006 l’ARPA Valle d’Aosta ha istituito, nell'ambito della Sezione Aria, l'Area Operativa Energia.
La nuova area operativa ha il compito di fornire il necessario supporto tecnico-scientifico alla pianificazione energetico - ambientale attraverso lo svolgimento delle seguenti attività principali:
• la proposta di azioni e di altri strumenti utili alla attuazione del Piano Energetico Regionale;
• l’attivazione di un centro di documentazione tecnica sulle soluzioni tecnologiche,volte al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili;
• la consulenza tecnica alle amministrazioni locali e a privati con particolare riguardo all’evoluzione tecnologica delle soluzioni impiantistiche presenti sul mercato per la promozione dell’uso razionale dell’energia;
• la consulenza agli enti territoriali nell’adozione di strumenti di certificazione energetica nel settore dell’edilizia;
• la consulenza per l’effettuazione di studi di fattibilità e per la realizzazione di progetti pilota;
• l’effettuazione dell’istruttoria tecnica per le pratiche di contributo di cui alla legge 3/2006;
• il raccordo per la definizione delle azioni del Piano Aria per quanto riguarda il settore energetico;
• l’organizzazione di iniziative di formazione e informazione alle categorie interessate e al pubblico in materia di risparmio energetico.

 

Termografia

Nell’ambito della consulenza tecnica alle amministrazioni pubbliche e ai privati, l’Area Operativa Energia dell’ARPA intende attivare una campagna di rilevamenti termografici su edifici esistenti al fine di promuovere gli interventi di risparmio energetico.
La termografia ad infrarossi viene spesso impiegata per individuare e ridurre le dispersioni di energia degli edifici. E’ possibile con questa tecnica non distruttiva identificare la causa dei difetti imputabili a una costruzione scadente o a una condensa formatasi a causa di un isolamento non adeguato o del tutto inesistente, oppure individuare tempestivamente guasti in edifici e tetti che potranno poi essere riparati prima che il danno assuma proporzioni ingenti.
 
Tutti i corpi emettono radiazione elettromagnetica in dipendenza dalla propria temperatura; dalla misura della radiazione emessa da un corpo può quindi essere ricavata la sua temperatura senza alcun contatto.
La termografia (come dice il nome) sfrutta la capacità di alcuni dispositivi di rivelare l’intensità della radiazione nella zona termica dello spettro elettromagnetico, cioè una regione dell'infrarosso.
L'energia termica, o infrarossa, consiste in luce la cui lunghezza d'onda risulta troppo grande per essere individuata dall'occhio umano; si tratta della porzione dello spettro elettromagnetico che viene percepita come calore. A differenza della luce visibile, nel mondo dei raggi infrarossi tutti gli elementi con una temperatura al di sopra dello zero assoluto (cioè a 0 K= -273,15 °C) emettono calore. Anche oggetti che hanno una temperatura molto bassa, come i cubetti di ghiaccio, emettono infrarossi. Più è alta la temperatura dell'oggetto, più quest'ultimo irradierà raggi infrarossi. I raggi infrarossi permettono di vedere ciò che il nostro occhio non è in grado di vedere.
La termografia è quindi una tecnica di misura non invasiva per per immagini della temperatura superficiale dei corpi.

Il funzionamento della termocamera
La termocamera è uno strumento che rileva a distanza l'energia infrarossa (o termica) e la converte in un segnale elettronico, che viene in seguito elaborato al fine di produrre immagini video e realizzare calcoli della temperatura. Il calore rilevato da una termocamera può essere quantificato con estrema precisione, permettendo all'utente di monitorare la performance termica e, allo stesso tempo, di identificare e valutare l'entità di problemi di natura termica.
Tuttavia, la radiazione rilevata dalla telecamera non è unicamente dipendente dalla temperatura degli oggetti, ma è anche determinata dall’emissività, dalla radiazione originata dall’ambiente circostante che viene riflessa sull’oggetto e dall’assorbimento della radiazione derivante dall’oggetto e della radiazione riflessa da parte dell’atmosfera.

Campi di applicazione della termografia
Industria:
• Elettricità: individuazione di sovratemperature causate da anomali nell’impianto;
• Impianti industriali: controllo di processi produttivi e il monitoraggio di zone a rischio di incendio o di intrusioni non desiderate; Ambiente:
• Incendi: rilevazione sul territorio di ogni variazione di temperatura tale da far sospettare la presenza di focolai di incendi e monitoraggio delle aree sulle quali si è già intervenuti per spegnere un incendio;
• Trattamento rifiuti: monitoraggio dei contenitori per individuare eventuali falle e conseguenti fuoriuscita di materiali inquinanti e degli impianti di discarica per rilevare modificazioni geologiche prodotte da infiltrazioni di acqua e formazione di sacche di biogas;
• Tutela del territorio: individuazione di infiltrazione di acqua su terreni franosi, monitoraggio delle bonifiche;
 Ricerca e sviluppo:
Test non distruttivi:effettuati da ricercatori, attivi nello sviluppo di prodotti, nella ricerca di base o applicata;
Edilizia:
 • Individuazione di difetti strutturali: visualizzazione, sotto forma di immagine termica a colori, di un’eventuale dispersione termica, dell’umidità nonché eventuale permeabilità all’aria degli edifici;
 • Visualizzazione di dispersioni energetiche: Le zone di dispersione termica non rappresentano solo uno spreco d’energia. In questi punti l’umidità dell’aria può portare alla comparsa di condensa o infiltrazioni. Di conseguenza possono comparire muffe con tutti i rischi ad esse connessi per la salute dell’uomo. Inoltre, i punti di dispersione termica sono a volte anche punti di dispersione acustica. Un ottimale isolamento termico costituisce, nella maggior parte dei casi, anche un buon isolamento acustico.
• Pianificazione delle opere di risanamento, per la garanzia di qualità e per il collaudo di edifici di nuova costruzione;
• Restauro degli edifici: Attraverso le immagini all’infrarosso è possibile visualizzare le costruzioni reticolari ricoperte da intonaco;
• Individuazione di permeabilità all’aria durante il rilevamento del tasso di ricambio d’aria;
• Controllo infiltrazioni sui tetti a terrazzo (nei punti ove vi sono delle infiltrazioni nel tetto il calore del sole viene trattenuto più a lungo);
• Riscaldamento, aerazione, climatizzazione: produzione di immagini relative alla funzionalità di soffittature climatizzanti, caloriferi o sistemi di aerazione per organizzare in modo ottimale il posto di lavoro;
• Prevenzione incendi: Individuazione sul nascere di fessure, giunti non ermetici e materiale in fase di distaccamento all’interno della canna fumaria o nella zona di scarico dei gas combusti dell’impianto di riscaldamento;
• Prevenzione comparsa muffe.

 

 

 

INQUINAMENTO

 

Con il termine inquinamento ci si riferisce ad un'alterazione di una caratteristica ambientale causata, in particolare, da attività antropica. Il termine è quanto mai generico e comprende molti tipi di inquinamento, il suo uso inoltre non è legato al solo inquinamento ambientale.

Generalmente si parla di inquinamento quando l'alterazione ambientale compromette l'ecosistema danneggiando una o più forme di vita. Allo stesso modo si considerano atti di inquinamento quelli commessi dall'uomo ma non quelli naturali (emissioni gassose naturali, ceneri vulcaniche, aumento della salinità).

Quando si parla di sostanze inquinanti solitamente ci si riferisce a prodotti della lavorazione industriale (o dell'agricoltura industriale) tuttavia è bene ricordare che anche sostanze apparentemente innocue possono compromettere seriamente un ecosistema: per esempio del latte o del sale versati in uno stagno. Inoltre gli inquinanti possono essere sostanze presenti in natura e non frutto dell'azione umana. Infine ciò che è velenoso per una specie può essere vitale per un altra: le prime forme di vita immisero nell'atmosfera grandi quantità di ossigeno come prodotto di scarto per esse velenoso.

Una forte presa di coscienza sui problemi causati dall'inquinamento industriale (ed in particolare dai cancerogeni) è avvenuta nel mondo occidentale a partire dagli anni settanta. Già negli anni precedenti tuttavia si erano manifestati i pericoli per la salute legati allo sviluppo industriale.

 

CONCLUSIONE:

Questa giornata è stata molto importante, perché abbiamo cercato e compreso i problemi dell’inquinamento industriale e del bilanciamento energetico valdostano.

Il nostro lavoro è stato controllato dal responsabile di qualità Gilles Priod.

Hanno contribuito a questo i professori dell’intera giornata e dal responsabile di pianificazione Ambrosio Luca. 

 
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