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CLEAN moleskine

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oggi niente parole, solo un numero

Post n°112 pubblicato il 10 Luglio 2007 da Uto88

Ci ho messo cinque anni, duecento giorni all'anno, sei ore al giorno, ore di cinquanta minuti si intende. a scuola esistono le ore monche, mozzate di dieci minuti.

Mi sono sempre chiesto se quella scuola mi piaceva davvero, un piccolo paesino di mille abitanti, duemila gambe che camminano tra corridoi tutti uguali, tutti bianchi, ordinati come un ospedale, mi sono sempre domandato come ne sarei uscito e ora lo so.

Novantadue centesimi e sono contento

Contento e soddisfatto, questo voto equivale a dare novantadue cazzotti in testa alla persona che mi ha sempre rotto le palle, diciotto anni e trecentocinquantasette giorni, trecentosessantacinque giorni all'anno, ventiquattro ore al giorno, ore di sessanta minuti 'sta volta.

Ieri al telefono con Dandyna88 abbiamo speso dieci euro di telefonate, ha problemi con il suo operatore fisso ('sta volta libero non c'entra) e quindi un'ora di telefonate mobili smobilita anche il portafoglio. Un'ora a parlare di come è strano essere "maturi" e di non sapere bene che fare.

E dopo ho pensato a tutte le cose che sono successe in questi cinque anni, agli stravolgimenti che mi hanno tolto la terra da sotto i piedi. delle persone che ho incontrato per caso e poi di casulaità ce ne erano davvero poche.

Di questi cinque anni mi rimarranno tanti flash più o meno colorati:

la prof di italiano del biennio che in pieno compito in classe si avvicina con il passo felpato dei suoi mocassini ed inizia a cantarmi "come te non c'è nessuno" mi dice che sono l'unico al mondo, con una voce che avrebbe convinto Mina a tonare alla ribalta, della cronaca (per avere ucciso una prof di italiano che cercava di imitarla con scarsi risultati).

Lei che mi ha spinto a scrivere per la prima volta e che ora non so nemmeno come stia.

Mi rimarrà il ricordo di chi, in preda a problemi personali si è dimenticata di essere un'insegnante (l'apostrofo fa capire che si tratta di una insegnate femmina) e mi ha detto che dal lato umano valgo zero.

Mi rimarrà il ricordo di qualche trappola-complotto "genitore"-"professore" entrambi racchiusi tra un paio di virgolette. Mi rimarrà il ricordo di quelli che non mi hanno mai creduto, di quelli che un po', magari inconsciamente, mi hanno voluto male.

E poi mi rimarrà il ricordo di chi mi è stato vicino, di chi ha avuto il coraggio di sopportarmi, di rispondere in maniera elastica ai miei sblazi di umore e di chi, puntualmente ogn gioni mi chiedeva a che cosa pensavo.

E non lo so bene neanche io, cos'è che penso, cos'è che voglio. Ma mi sta bene così, almeno per oggi. Domani non lo so.

 
 
 
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UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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