non riesco ad appiccicare tre parole di senso compiuto oggi.
sono sempre più metereopatico, ma metereopatico al contrario, sono contento se è nuvoloso così non esco e magari riesco a scrivere un post.
sono tornato a casa mia e quindi ho ripreso possesso di camera e pc, il climatizzatore è spento, io sono felice, il buco dell'ozono non si allarga e inconsciamente sento che anche i pinguini del circolo polare artico in questo momento se sapessero del mio condizionatore spento sarebbero felici.
sono quasi felice perchè manca poco a settembre, perchè fa freddo ed è una giornata uggiosa.
sono quasi contento perchè :
1)è uscita la collezione autunnale della Benetton chè è uguale a quella dell'anno scorso e per lo meno risparmio.
2)sto prendendo dimestichezza con le strade di Bari, per perdermi devo mettermi proprio di impegno e pure a volte ancora ci riesco.
3)perchè a Bari c'è la Feltrinelli, perchè riesco a spendere anche 50 euro a botta (magari l'espressione non è delle più erudite ma funziona) e anche perchè mi sono fatto la tessera su consiglio del commesso e mi basta un altro acquisto come quello di ieri per ricevere il primo buono sconto.
A Bari si imparano tante cose, tanto per cominciare un dialetto nuovo, con tanto di vocali anche belle larghe non come il foggiano che sembra un sms pieno di consonanti e sgrammaticato più di Luca Giurato e Aldo Biscardi messi insieme.
Poi c'è un bel fast food vicino all'università, l'unica alternativa al Mc Donald's per mangiare tanto e pagare poco, i commessi sono molto più simpatici di quelli del mac e nei loro discorsi fanno volare i "Trmon" (un'espressione autoctona usata per descrivere in vario modo una persona non particolarmente inteligente e ho scoperto su internet una pagina di wikipedia interamente dedicata a questo aggetivo Trmón).
Poi ho imparato che se vado fuori orario non trovo la coda.
Le insalate non le trovo più ma in compenso c'è un sessantenne brillo che vuole picchiare il commesso dei "trmon", una barbona che affamata pomicia con un arancino e una mezza dozzina di turisti giapponesi che per sentirsi a casa mangiano il riso.
Niente sushi, solo riso, patate e cozze, o come si dice a Bari risopateteccozze.
ah! dimenticavo il punto 4 della lista di prima, sono quasi contento anche perchè finalemente dopo un travaglio durato una dozzina di mesi ho deciso la facoltà quasi definitivamente
(quasi e definitivamente insieme suonano mica male?)
Saso se dopo questo post ne scrivi un altro per dire ke hai cambiato idea sulla facoltà ti ammazzo!! (skerzo!)...sai com'è nella vita ci vuole un po' di determinazione, tanto tutte le scelte hanno dei pro e dei contro...tvtrb!
Ciao Uto...anche qua in Liguria è uggioso e fa (quasi freddo)... ..conta che io amo il sole (al mare poi) ma so apprezzare anche il grigio del cielo...solo che c' ho già qualche cazzo x la testa...un po' di sole sdrammatizzerebbe!!..bhè, ciao, ti saluto...a presto!!!
Uto ma dan'do sinte?...riso patate e cozze cmq alla fine è un piatto pugliese...maronnnnnnnn....ciaoooo uto...Ps:scegliendo lettere hai fatto la migliore scelta secondo me, visto k scrivi benissimo...
Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale di Pulsatilla e Renzo Arbore.
Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".
Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)
appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.
Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale
Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.
se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it