Creato da Uto88 il 29/05/2006

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le tartarughe pasquali

Post n°90 pubblicato il 06 Aprile 2007 da Uto88

immagineNon mi piacciono le feste. Già si sa , ma stasera alla vigilia della vigilia della prossima festa torna lo stesso fastidio che provo a Natale. Ed è strano perchè fino a qualche tempo fa 'sta festa la sopportavo.

Ho passato gli ultimi due giorni a scrivere, ho fatto i dieci pezzi che mi mancavano per cercare di entrare nell'albo, sono in anticipo di qualche mese ma forse è un bene, starò un po' più tranquillo.

Oggi sono stato un po' con Cà e Sà che sono scesi in città, siamo stati tutto il pomeriggio in un centro commerciale di un paesino di mare qui vicino, a due passi da un'industria che una decina di anni fa ha strabordato 30 mila tonnellate di anidride arseniosa. Per stare un po' con loro non mi sono lasciato intimorire dai comignoli a quadri della fabbrica. Solo cinque o sei ore, poi loro di nuovo in macchina sui tornanti della collina della città di pietre.

Ho mangiato no-stop come quando sono nervoso, e forse un po' lo sono. Neanche il tiramisù ha fatto il suo effetto. Avevo iniziato a mangiare già ieri sera al circolo ippico insieme a amelie21 e tutta la brigata red (che non è una frangia del movimento operaio ma solo il gruppo di REDazione che tutto sommato non è neppure tanto rosso).

Abbiamo passato la serata a due palmi dal camino con un chitarrista anomalo e un paio di coriste fuori dalle righe. Fuoco e musica conciliano il sonno e forse è da qual punto in poi che sono un po' cupo, un brutto sogno e un segno il giorno dopo.

Le mie tartarughe si stanno svegliando dal letargo, forse avevo dimenticato di scrivere che dopo tanti tentativi ero risucito ad "anestetizzarle" prima di Natale.

A Pasqua si risvegliano, sono loro il mio simbolo pasquale, niente agnelli, pulcini e colombe, due tartarughe che non so neppure come si chiamano. 

La tartaruga scura sta cambiando il guscio, mi ha lasciato una bella scaglia verde oggi, bel colore per lo meno, spero fosse verde speranza.

è già passato un anno e mezzo da quando le ho adottate.

Nel frattempo sono cambiate tante cose e il loro guscio mi ricorda che si cresce. Oggi ho letto una frase che mi dice "sei libero di essere niente più di un numero, sei quello che è stato, tutto quello che desideravo avere tempo fa" e forse è un bene anche per me aver cambaito guscio.

linea 77 - 66 (diabolus in musica)

http://youtube.com/watch?v=vwiI5Xv_qdQ

 
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UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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