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alice, quella delle meraviglie

Post n°74 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da Uto88

immagineHo appena scoperto che mia madre dopo aver letto su un giornale i post firmati da un folle che nella blogsphere si firma uto88 ha preso a leggere 'sto blog. ciao mà. che fai me lo lasci un commento? :)

Per fortuna che quando scrivo di quello che combino butto tutto sull'ironico, che almeno lascio il dubbio se quello che scrivo è vero o c'è qualcosa di edulcorato. mamy non ti preoccupare è tutto edulcorato.

Dovrei riuscire ad edulcorarmi anche l'umore, magari bastasse una tastiera tra le dita per cambiarmi anche quello.

Ho deciso il prossimo libro da leggere: "Alice nel paese delle meraviglie" di Lewis Carrol.

Pensate che "Alice" dopo una cura intensiva di Umberto Eco sia un binomio che suona come un duetto tra Cristina D'Avena e Pavarotti, un pasto che ha il gusto di chupa-chups sulla pizza di cipolla con le acciughe (alice-acciughe siamo là, non me ne ero manco accorto, loredana si vede che scrivo di getto?)

Se avete risposto sì ad almeno una delle precedenti domande la pensate esattamente come me: non c'accocchia una mazza.

Credo di aver saltato qualche tappa da piccolo , ecco perchè sono ancora così scerchiato.

Mentre ero impegnato a sommuovere masse di "compagni" (età media 4 anni) per far chiudere il mio primo asilo (obiettivo raggiunto), mentre cercavo una sistemazione seria a Lena (il mio amico immaginario), mentre facevo il piccolo pensatore di 'sto cacchio che si svegliava la notte e si raccoglieva in meditazione come il piccolo Bubbha (un po' più magro), ho dimenticato di guardare parecchi cartoni animati tra cui  "Alice".

Così l'altroieri mentre dovevo scivere un pezzo da quattro mila battute su una rappresentazione teatrale di "alice" ho dovuto improvvisare rischiando di riscrivere la storia a cazzi miei.

Da quello che ho capito io "Alice" era una tipa strana, come quelle che piacciono a me. Alla fine ho scritto un articolo che entrerà nel libro nero del giornlismo italiano, Indro Montanelli mi è già apparso in sogno chiedendomi gentilmente di cambiare mestiere.

Vi cito solo la frase più significativa del mio articolo "Alice si immerge in avvenuroso mondo piene di avventure" ovviamente me ne sono accorto solo dopo averlo mandato in stampa, sono più sfigato di Sfigatto anzi no,forse si chiamava Stregatto.

si vede che non so nulla di Alice?

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/02/07 alle 17:35 via WEB
a quando una nuova storia?..ormai siamo al 5 di febbraio!! ..scrivi molto bene..
 
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UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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