Creato da Uto88 il 29/05/2006

CLEAN moleskine

il moleskine è pulito perchè quando scrivo lo faccio qui.

 

 

UTO-pia. Se non parli di Grillo non sei nessuno.

Post n°119 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Uto88

Se non parli di Grillo non sei nessuno, così mi adeguo. Anzi faccio di più, stilo un programma tutto mio.

Oltre al parlamento pulito e al tetto di due legislature retroattive io ci aggiungo:

UNO

L'abolizione immediata di Window Vista: l'invenzione umana più utile dopo la cravatta e il celophane intorno ai cd.

Ieri ho passato la mia giornata a recensire un libro sull'archeologia, mi mancavano solo due righe due, il finale già mi rimbombava in testa, un po' aulico, un po' ridondante.

è bastata una finestra di avviso, "errore di windo vista, programma bloccato, cercare una soluzione? riavviare il programma e cercare una soluzione? terminare?" ci mancava solo il cronometro sotto e Gerry Scotti che mi diceva "l'accendiamo?". Ovviamente ho risposto qualcosa di sbagliato perchè a un tratto il mio foglio è diventato bianco e le tracce di quello che ho scritto in una giornata si sono volatilizzate.

DUE

La liberazione mondiale dalle news-letterS, che tu aspetti una mail importantissima, non ci dormi, ti rigiri nel letto, la mattina non ti metti manco le pantofole, non fai neanche colazione, provi a scaricare e... 10 mega di stronzate.

una pubblicità del viagra, tre sondaggi, quattro redazioni e visto che stavo troppo speniserato sono entrato pure nella mailing list di un ex addetto stampa di Berlusconi che adesso mi manda una news letter di festival musicali Indie. Prossimamente mi chiederà di scaricare l'ultima hit "Azzurra libertà" con i testi di Bondi, l'arrangiamento di Apicella e la voce di una giovane promessa, tale Iva Zanicchi, me lo sento...

TRE

Estinzione immediata dei dinosauri della televisione. Non è possibile che c'abbiamo ancora Mike Bongiorno in prima serata, sulla prima rete. Che per svecchiare un po' c'hanno affiancato Loretta Goggi, pare solo perchè Nilla Pizza avesse impegno inderogabile, un corso di patchwork dicono...

Il primo ricordo della televisione che c'ho è proprio di Mike Bongiorno con quella cazzo di ruota che fa "dhdhdhdhdhdhdhdhddd.d..d...d....", Antonella Elia coi capelli gialli e i concorrenti che comprano una vocale. e io 'sta vocale la volevo per natale, giusto per vedere che era ma nei negozi non si trovava.

Mi ricordo i miei pomerggi che passavano col sottofondo di "dhdhdhdhdhdhdhdh..ddd" che i bambini si dovevano stare zitti se no non si capiva la frase misteriosa. Tipo "Meglio una gallina oggi che un uovo domani".

Coloravo coi pennarelli a spirito solo che strisciavano sul foglio, facevano rumore e davano fastidio, alla fine per non sentire lo striscio dei colori a spirito mi regalarono i pastelli a cera che non stridevano sulla carta.

Poi quando finiva "la ruota della fortuna" che c'era? "Ok il prezzo è giusto", dove le persone che non avevano un cazzo da fare andavano in televisione per indovinare quando costava una confezione di dado star da dodici pezzi. Anche lì c'era una ruota da girare solo che usciva da un muro, non era poggiata per terra e faceva "ththththththt..t.t.t.."

Tutto questo per confermare che Uto appoggia lo spostamento di rete4 sul satellite, e lo pensavo prima ancora di Grillo, andavo ancora all'asilo e ne ero già convinto!

Per integrare questi punti al disegno di Grillo mi bastano 50 mila firma, ce la facciamo o è un'UTO-pia?

 
 
 

tutto sommato una matricola

Post n°118 pubblicato il 16 Settembre 2007 da Uto88

Sono ufficialmente una matricola. C'ho messo un mese ma alla fine ce l'ho fatta ad iscrivermi all'università. Il risultato? Ora sono un numero.

Matricola mi sa tanto di nonnismo, di riduttivo, che sei? sono una matricola... e tanto per alzare la soglia della mia autostima tutti mi chiamano Utino.

E giusto per sentirmi meglio dico che sono una matricola di un corso superaffollato, uno di quei corsi per chi non sa cosa vuole fare grande.

In fila alla segreteria conosco una ragazza che non sa manco lei che facoltà vuole prendere allora caccia dalla tasca una monetina (neanche una monetina decente, no, una monetina da 20cent tutta sporca) fa testa o croce, se esce testa prende la mia stessa facoltà.

Esce testa e inizia a ridere da sola, perchè vuole fare lingue ma si iscrive a lettere. Così parlando parlando decide che se mai prendiamo casa insieme... occheì, non so neanche come ti chiami ma la cosa è secondaria.

I corsi iniziano a Ottobre e a stare a casa mi sento un parassita, un casalingo disperato che fa le pulizie di pasqua tre mesi prima di natale, nessuno apprezza quello che faccio, ognuno ha qualcosa da dire o da ridire, ognuno c'ha una firma da mettere su un foglio lungo che sembra la petizione del vaffa-day.

Sono contento solo perchè leisadiesserelei è tornata, forse anche un po' per merito mio... allora tanto fallito non devo essere tutto sommato.

 
 
 

macchiette in una notte di fine estate

Post n°117 pubblicato il 01 Settembre 2007 da Uto88

 

mentre la Endemol vuole comprarmi i diritti per la prossima stagione televisiva ecco una nuova puntata di:

"Makkiette"

è tutto tranquillo a Vieste e a parte centottanta ettari di boshi che bruciano intorno sembra tutto nella norma, io non me ne accorgo. Dormo, sull'erba, in spiaggia, a bordo piscina, sul terrazzino, ovunque.

La puzza del fumo non la sento, nel naso solo le melanzane fritte alle due del pomeriggio dei vicini di casa napoletani. Si strascinano le lettere ululando i loro nomi: niicoOOOolaaA, melaaAaanijyAa, patriijzZia e faAaBBbioO.

Sopravvivo alle loro gare di rutto libero sul balcone e tra una manche e l'altra  posso vedere santi e madonne che, sulle ali di leggiadre bestemmie, prendono il volo nel pineto tutt'intorno (che non a caso non si incendia).

Mi danno dell'asociale (sempre i vicini) perchè non condivido i loro "stili di vita" [chiamali "stili!"] e a fermarmi a parlare con loro proprio non ci riesco.

Mi organizzo tutte le giornate, dalla sera alla mattina, tutto programmato, niente imprevisti.

Senza internet vivo in simbiosi col mio cellulare.

Un messaggio mi chiede se dopo l'incendio sono ancora vivo. Faccio sapere che sì, sono ignifugo e sono ancora vivo.

Più tardi qualcosa non va e alla stessa persona che mi chiedeva del fuoco e della mia vita invio per sbaglio un messaggio dal contenuto altamente scabroso trattino scandaloso, forse il messaggio più esplicito che abbia scritto in vita mia.

Così esplicito che non c'è neanche modo di replicare, di inventare una scusa. E questa è la figura numero uno. Fortuna che il destinatario mi conosce e sa che certi messaggi non li scrivo tutti i giorni, ma solo i giorni dispari.

Figura numero due: per dimenticarmi della figura di merda numero uno inizio a correre sul tapis roulant all'aperto, un'ora di corsa con la discografia di Bregovic nell'mp3, le cuffiette nelle orecchie, i piedi scalzi sul telo del tappeto.

La musica parte e al posto di correre salto come Benigni. Scendo solo quando mi accorgo di aver contribuito alla nascita di una vescichetta sotto al piede delle dimensioni di una moneta da due euro , barcollo e mi sento un po' Giucas Casella quando a "Domenica In" camminava sui carboni ardenti e poi sveniva.

Di notte tutti dormono, io non c'ho più nulla da fare , non ho sonno e anche schiacciare le zanzare mi annoia, allora apro Men's Healt (è una stronzata che mi permetto di fare solo in vacanza) leggo che il mondo è pieno di plastica, inquina i mari, la mangiamo nel pesce, la beviamo nel mare e non facciamo la differenziata.

Allora mi sento un po' in colpa, per la plastica, ma soprattutto ripenso alla prima figura di emme. Prendo tutte le bottiglie vuote e a notte inoltrata vagabondo per il villaggio alla ricerca di un contenitore giallo.

Scanso i fossi per non scoppiare la vescica. Chiamatemi Skatman...

Tutto intorno le zanzare e mentre le scanso non penso mai che alle tre di mattina dietro un cespuglio arrivi un gruppo di tedeschi.

Dieci persone che mi guardano e cercano di capire perchè un maniaco zoppica in mutande con delle bottiglie di plastica in mano nel cuore della notte.

 
 
 

"fvfv": ultrasuoni da bloggers

Post n°116 pubblicato il 17 Agosto 2007 da Uto88

non ci volevo neanche andare, faceva caldo e in tivvù c'era il palio di siena, quello coi cavalli che si sgarupano in media due volte per curva, lo volevo vedere, che poi vorrei sapere perchè un pugliese è interessato ai cavalli senesi quando fa morire i suoi murgesi nelle stalle...

comunque alla fine decido, mi butto addosso la prima cosa che trovo e ci vado, scendo in ritardo, passo in una piazza sporchissima, poi tiro dritto, mi fermo davanti alla fontana con gli zampilli nuovi di restauro e aspetto immerso tra qualche venditore ambulante e un bel po' di badanti polacche.

mi sento chiamare, dal basso, è Dandyna88 in versione non scolastica che paradossalmente continua a parlare di scuola, disavventure più o meno colorate dove puntualmente io ci sono, quasi sempre nei ruoli più assurdi: interrogato, impreparato, troppo preparato o con qualche maglia dai riferimenti spiccatamente sessuali.

chissà che idea che si saranno fatti brighteyes00, simposiodgl e Thamyris, i bloggerini che hanno avuto la sventura di conoscerci in un afoso pomeriggio foggiano che forse era più adatto a guardare il palio di siena in televisione, spaparanzati sul divano con le infradito.

certe volte 'sti blog sono strani.

sei convinto di parlare al vento quando scrivi in rete, e invece poi incontri persone che sanno tanto di te, e tu sai molto di loro.

il blog è una grande seduta comune dallo psicologo, tu parli, gli altri ti ascoltano e poi esprimono un giudizio.

ti lasciano un commento o magari cambiano "canale", possono schiacciare il pulsante in alto a sinistra e andare al blog successivo.

il blog è selezione naturale e a decidere, una volta tanto, sei tu.

tutte queste boiate ridondanti e auliche le scrivo perchè è proprio strano incontrare uno sconosciuto, anzi, tanti sconosciuti e poi di colpo... fvfv (si scrive cosi bright?) ci parli come se ti conoscessi chissà da quanto.

scopri che hai un sacco di cose in comune con loro, che tu manco lo sapevi e magari non c'era manco scritto di questi interessi comuni. allora ti senti un po' darwin, senti che sei un po' un dio postmoderno, per la prima volta sei tu che decidi chi far entrare nel tuo mondo, un eden virtuale senza eve, mele o serpenti.

megolomanie da bloggers. come il pantalone dorato e sdrillucicoso di dandyna che bright ha definito un indumento fvfv (o fwfw) una parola senza senso che comunque tutti capivano, sarà un linguaggio universale? ultrasuoni da blogger? come le balene.

certo non è bello definirsi una balena (che nuota nel mare della rete) ma ultimamente sono molto, forse troppo autoironico e cinico.

bright ha pure detto che non mi so tenere niente dentro, uno che dice le cose di getto.

di getto come questo post

e pensare che io volevo rimanere a guardare nove cavalli che si suicidavano in curva, a siena.

"'freg a me", direbbe qualche conterraneo.

meglio un raduno di blogger foggiani, più o meno purosangue...

 
 
 

la ricetta del fast food: sorrisopatateccozze

Post n°115 pubblicato il 11 Agosto 2007 da Uto88

non riesco ad appiccicare tre parole di senso compiuto oggi.

sono sempre più metereopatico, ma metereopatico al contrario, sono contento se è nuvoloso così non esco e magari riesco a scrivere un post.

sono tornato a casa mia e quindi ho ripreso possesso di camera e pc, il climatizzatore è spento, io sono felice, il buco dell'ozono non si allarga e inconsciamente sento che anche i pinguini del circolo polare artico in questo momento se sapessero del mio condizionatore spento sarebbero felici.

sono quasi felice perchè manca poco a settembre, perchè fa freddo ed è una giornata uggiosa.

sono quasi contento perchè :

1)è uscita la collezione autunnale della Benetton chè è uguale a quella dell'anno scorso e per lo meno risparmio.

2)sto prendendo dimestichezza con le strade di Bari, per perdermi devo mettermi proprio di impegno e pure a volte ancora ci riesco.

3)perchè a Bari c'è la Feltrinelli, perchè riesco a spendere anche 50 euro a botta (magari l'espressione non è delle più erudite ma funziona) e anche perchè mi sono fatto la tessera su consiglio del commesso e mi basta un altro acquisto come quello di ieri per ricevere il primo buono sconto.

A Bari si imparano tante cose, tanto per cominciare un dialetto nuovo, con tanto di vocali anche belle larghe non come il foggiano che sembra un sms pieno di consonanti e sgrammaticato più di Luca Giurato e Aldo Biscardi messi insieme.

Poi c'è un bel fast food vicino all'università, l'unica alternativa al Mc Donald's per mangiare tanto e pagare poco, i commessi sono molto più simpatici di quelli del mac e nei loro discorsi fanno volare i "Trmon" (un'espressione autoctona usata per descrivere in vario modo una persona non particolarmente inteligente e ho scoperto su internet una pagina di wikipedia interamente dedicata a questo aggetivo Trmón).

Poi ho imparato che se vado fuori orario non trovo la coda.

Le insalate non le trovo più ma in compenso c'è un sessantenne brillo che vuole picchiare il commesso dei "trmon", una barbona che affamata pomicia con un arancino e una mezza dozzina di turisti giapponesi che per sentirsi a casa mangiano il riso.

Niente sushi, solo riso, patate e cozze, o come si dice a Bari risopateteccozze.

ah! dimenticavo il punto 4 della lista di prima, sono quasi contento anche perchè finalemente dopo un travaglio durato una dozzina di mesi ho deciso la facoltà quasi definitivamente

(quasi e definitivamente insieme suonano mica male?)

 
 
 

UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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