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Lippi crede nella Juve

Post n°330 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da goblins76
 

NAPOLI, 12 dicembre - «La Juve ha tutto quello che le serve per riprendere il suo cammino, nella società, nello staff tecnico e nel parco giocatori». Così Marcello Lippi riguardo al momento che sta attraversando la Juventus. Lippi oggi è a Napoli, all'ospedale Monaldi per partecipare alla festa di Natale, nell'aula magna del nosocomio, organizzata dall'Associazione "Obiettivo Cuore Abc" (Associazione bambini cardiopatici) insieme ai clown di dottor sorriso e alla Fondazione Cannavaro-Ferrara. «Gioca stasera - ha aggiunto Lippi - vediamo cosa farà. Certo, non viene da un periodo felicissimo. Ma Ferrara non ha bisogno di consigli».

«SPALLETTI TORNERA' ANCORA PIU' PREPARATO» - Lippi ha commentato anche l'addio al calcio italiano dell'ex tecnico della Roma Luciano 
Spalletti da ieri sulla panchina dei russi dello Zenit Sampietroburgo. «Se gli allenatori italiani migliori vanno via vuol dire che torneranno più bravi e completi». «Viviamo nell'era della globalizzazione. Prendiamo il caso del calcio inglese - ha spiegato Lippi - i club sono di proprietà russa, araba, americana; gli allenatori sono spagnoli, italiani, portoghesi; in Premier league giocano calciatori di tutto il mondo. È così. Gli allenatori italiani sono molto preparati e sopratutto sono abituati a qualsiasi tipo di pressione come meglio non si potrebbe. Ma, come i calciatori che arrivano in Italia e dall'Italia vanno all'estero l'andazzo è questo. Sono esperienze e culture che si mescolano».

«SI VINCE GRAZIE A MODULI DIVERSI» - Lippi poi ha tracciato un bilancio tecnico dopo la fase a gironi di Champions League: «Non c'è niente di nuovo - ha detto il ct della nazionale - ho notato però una migliore capacità di organizzazione con combinazioni di moduli diversi anche tra squadre delle stesse nazioni. Questo dipende molto da quella mescolanza di cui ho fatto riferimento. Nelle nazionali però si cerca di mantenere la filosofia di appartenenza di ciascuna».

«NO ALL'ESTERO» - Alla domanda se gli piacerebbe allenare all'estero, Lippi ha risposto con un secco no. Infine il tecnico viareggino ha detto che la squadra che finora gli è piaciuta di più è stata il Barcellona.

«BALOTELLI? PARLERO' AL MOMENTO GIUSTO» - «Sarò io che parlerò al momento giusto, e non è questo». Così il ct della nazionale italiana Marcello 
Lippi ha riposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se Balotelli sarà convocato o meno in nazionale in vista dei mondiali in Sud Africa. Anche riguardo a Cassano, Lippi ha detto: «Vuoi potete parlare di quello che volete ma sono io che poi parlerò al momento giusto di quello che voglio».
(Tuttosport)

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PRIMO GOAL

Eri poco più di un ragazzo quando ti buttarono dentro al tuo primo campo di calcio di serie A.

In quel momento, quando il Trap ti disse:"Dai, scaldati che tocca a te", tu non sapevi che pensare, un groppo in gola, le gambe che tremavano, ma ti facesti coraggio.

Alzarsi dalla panchina e iniziare il riscaldamento, una corsa verso l'ignoto.

Pensasti a tuo padre, a tua madre, al fratello che ti aveva sempre sostenuto, ai tuoi amici più cari ai quali sarebbe venuto un'infarto nel vederti entrare in campo, ma  dopo c'era solo l'ignoto.

Non sapevi a cosa seresti andato in contro dentro quel campo da calcio, eppure il terreno di gioco l'avevi calpestato migliaia di volte, in quel momento ti sembrava fosse la prima volta che ti capitava di giocare...

Pensare a cosa fare, a come doverlo fare, pianificando tutto nei minimi dettagli, e  poi l'arbitro fischiò…toccava a te.

Baggio ti sorrise e  strizzò l'occhio, Moeller ti guardò impassibile, Ravanelli ti battè il 5..:"e adesso?.....cosa ne sarà di me", ti chiedesti?...Dribbling di Julio Cesar, palla a Marocchi che dà subito a Baggio,il quale lancia la palla in profondità, sui tuoi piedi..Goal..si Goal...non sapevi cosa fosse...gioia, emozione...cuore gonfio di sentimenti che passano veloci confusi nella mente e nell'animo che sembra poter volare

 

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