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IL LIBRO MARRONE DELL'ACCUSA
“ASSOCIATI” a GIU’leMANIdallaJUVE class action
Basta un clik : http://www.giulemanidallajuve.com/associati.asp
TELEFONATE MORATTI - BERGAMO
Oggi, sulla gazzetta dell'Antisport, ho letto che Moratti ha ringraziato i PM di Napoli per aver distinto "chi telefonava a chi e chi non lo faceva"... ma il povero Facchetti?
Massimo Moratti - Corsera Magazine
(Pubblicata il 31/08/2006)
Moggi dice che con Bergamo ci parlava anche Facchetti…
«Non c’è niente di male a parlare con Bergamo. La differenza sta nelle cose che si dicono».
Meno rapporti si hanno con i designatori e meglio è.
«Sono loro che chiamano per sapere se tutto va bene».
Lei ha mai telefonato a un designatore?
«No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedevano delle opinioni.
Quindi non è da escludere che un giorno vengano fuori delle telefonate in cui c’è anche lei…
«Solo telefonate “normali” senza alcun interesse».
Moggi dice che se avessero intercettato anche gli altri si sarebbero scoperte le stesse cose.
«Ma mica intercettavano Moggi. Intercettavano Bergamo. Evidentemente la Juve c’entrava e l’Inter no».
IL RESTO DELL'INTERVISTA,SE VOLETE VOMITARE, POTETE LEGGERLA QUI: http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=202
IL GIOCO DELLE TRE CARTE
Ecco la richiesta di archiviazione
della Procura di Torino sulle intercettazioni che hanno riguardato la Juve e Moggi
L'AGENDA PERSONALE DEL GIUDICE BORSELLINO MORTO NEL 1992 UCCISO DALLA MAFIA SPARISCE MISTERIOSAMENTE. VIENE INCOLPATO IL CARABINIERE ARCANGIOLI, CHE IN ALCUNE FOTO VIENE RITRATTO CON IN MANO LA VALIGETTA CONTENENTE L'AGENDA.
ARCANGIOLI, INSIEME AD AURICCHIO(CHE NEL PASSATO E' STATO ACCUSATO DI AVER MANIPOLATO DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE), SONO I DUE CARABINIERI CHE TRASCRIVONO LE TELEFONATE DI MOGGI E DELLA PRESUNTA CUPOLA.
TELEFONATE CHE MOLTI ACCUSATI NON RICONOSCONO O CHE DICONO SIANO STATE MANOMESSE.
ECCO COME.
CORIANDOLI BIANCONERI DI
RICCARDO GAMBELLI
Gambelli è uno di noi. Uno di quei tifosi viscerali, che somatizza le sconfitte e gioisce talmente per le vittorie juventine da non riuscire, a volte, nemmeno ad esternare completamente la propria gioia. Gambelli (co-fondatore tra l'altro del club Siena Ghibellina) è un contradaiolo con un senso dell'appartenenza che ai non senesi appare sconosciuto per non dire esagerato, un tifoso che, come molti di noi, riservano alla Juve l'ultimo pensiero giornaliero ed il primo mattutino.
Coriandoli bianconeri è il diario di una vita, scritto in un momento nel quale una sufficiente maturità fa rivivere i ricordi con il giusto distacco ed in un momento in cui si possono già tracciare le prime somme. E' un libro che descrive la nascita e la crescita della passione juventina (ed il piacere di coltivarla) con sullo sfondo la vita e tutto ciò che comporta: gioie e lutti, scelte e casualità.
Ma la vita sta dietro o di trequarti, perché in primo piano c'è Lei, la Juventus, l'esperienza per antonomasia. Amici, viaggi, le prime "cotte", sono esperienze comuni a tutti noi, basta cambiare nomi e luoghi per sovrapporre i propri ricordi a quelli dell'autore che a sua volta sovrappone tutto alle partite della Juve, viste dal vivo o con il decoder poco importa perché l'emozione è la stessa, la Juve che detta i ritmi di vita, la Juve, la cui passione fa precipitare in una lucida irrazionalità; il tutto citando ora Günter Grass ora Byron perché il tifoso, quello vero, non vive solo di pane e calcio (che si mettano il cuore in pace i Candidi nazional-popolari).
Un amore per la Juve che diventa una malattia per la quale nessun farmaco potrà mai porvi rimedio, perché chi contrae la juventinite non vorrà mai farsi curare; un amore che se chi ne ha ereditato la sorte della società ne provasse soltanto la metà di quello che provano i suoi tifosi, allora nel 2006 la storia si sarebbe indirizzata su altri binari e non avremmo vissuto quelle tragiche nefandezze.
Alberto Rossetto, da sempre e per sempre juventino, non rappresentato dall'attuale proprietà.
lo potete acquistare nelle migliori librerie o su internet
http://www.pascaleditrice.it/books-index-req-view_book_details-bkid-41.html
IL NUOVO CAPOLAVORO DI RICCARDO GAMBELLI
Un uomo in fuga. In fuga dalla sua casa, dal suo paese, dalla vita... folgorato da una scoperta che gli provoca un dolore devastante.
Tre incontri muteranno il corso del suo destino, una giovane donna, un misterioso vecchio, lo sguardo ipnotico e penetrante di una maestosa aquila reale...
Il racconto è bellissimo, con un finale stupendo.
Un grande Riccardo Gambelli ci regala una storia di vita appassionante, intensa.
CARRARO DICE NO A INTER IN SERIE "B" PER IL PASSAPORTO DI RECOBA!!!
In seguito a quanto dichiarato dal giornalista Franco Ordine l'associazione GiulemanidallaJuve deposita un esposto presso la Procura della Repubblica
In data 24/09/2007 il giornalista Franco Ordine, nel corso della trasmissione televisiva "Lunedì di Rigore" andata in onda sul canale Antenna 3 , dichiarava testualmente : "i guai del passato sono attribuibili al fatto che non funzionavano i controlli; i rolex d'oro, alla roma non succedeva niente. il passaporto falso di Recoba, all'Inter non succedeva niente" ed ancora "con Recoba perché non fu rispettato il regolamento. perché CARRARO (presidente FIGC) disse, apertamente in un consiglio federale, io non mando in B Moratti perché ha cacciato seicento miliardi per l'INTER. Lo disse CARRARO lo disse CARRARO...". A seguito di tali sconcertanti dichiarazioni ed in virtù dell'incomprensibile decisione del Procuratore Federale Palazzi di non procedere nei confronti di quella società di calcio coinvolta in pedinamenti ed intercettazioni illegali, nella giornata di domani, la nostra Associazione depositerà un esposto presso la Procura della Repubblica. I soci contribuenti potranno leggere il documento nella sezione "atti legali" del sito internet.
RIFLESSIONE AD ALTA VOCE
La Juventus ha vinto il mondiale di calcio in Germania.
La stagione successiva come è andata?
Buffon
Zambrotta
Cannavaro
Thuram
Chiellini
Camoranesi
Emerson
Vieira
Nedved
Trezeguet
Ibrahimovic (Del Piero)
Capello
Questa era la formazione che vinceva lo scorso anno.
Dicono grazie ai furti di Moggi.
Un anno dopo TUTTI questi giocatori e l'allenatore sono arrivati primi nei rispettivi campionati.
Questi, signori, sono i FATTI.
La stagione successiva come è andata?
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Trezeguet
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Questa era la formazione che vinceva lo scorso anno.
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Post n°576 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
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Post n°575 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
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Post n°574 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
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Post n°573 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
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Post n°572 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
L Inter paga solo dopo il pignoramento
C’è voluto l’atto di pignoramento dell’incasso di San Siro per ottenere dall’Inter il pagamento delle spese processuali un anno dopo la vittoria di una causa. È accaduto all’avvocato pisano Alberto Foggia, difensore della casa editrice Bradipolibri e dell’ex giocatore Ferruccio Mazzola. Alla Bradipolibri e a Ferruccio Mazzola, l’Inter aveva chieso un milione e mezzo di risarcimento per diffamazione. I fatti risalgono al 2004 quando la casa editrice torinese, di cui appunto Foggia è legale, pubblica un libro a cura di Fabrizio Calzia dal titolo “Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola”. Un libro in cui il fratello del più noto numero dieci interista Sandro, accusava senza mezzi termini la società e l’allora tecnico Herrera di «uso disinvolto del doping per potenziare al massimo le prestazioni della squadra e per conseguire i gloriosi risultati poi effettivamente raggiunti».
L’Inter non ci sta e nel 2005 cita per diffamazione la casa editrice, Ferruccio Mazzola e Fabrizio Calzia: la richiesta totale di danni è di un milione e mezzo di euro. «A quel punto - ci spiega l’avvocato Foggia - è iniziata la mia opera di raccolta di documenti e testimonianza a difesa dei miei assistiti. Nel novembre del 2008 il caso è arrivato davanti al giudice del tribunale di Roma che ha respinto la richiesta di danni avanzata dall’Inter». Nella sentenza il giudice unico dottoressa Rosaria Ricciardi spiega che il libro in questione «è costituito prevalentemente da una serie di racconti che hanno visto come protagonista il Mazzola nel corso della sua carriera, nonché da una serie di testimonianze di molti ex calciatori. Attraverso un racconto chiaro e completo - si legge ancora nella sentenza -, scevro da espressioni malevole o offensive, gli autori delineano un quadro generale e storico del calcio dell’epoca». Quindi sentenza favorevole all’avvocato Foggia e condanna dell’Inter al pagamento delle spese processuali, 5mila euro. «Spese che per quasi un anno non sono state liquidate né a me né al mio collega romano - dice ancora il legale -.
A quel punto, nell’ottobre scorso, ho fatto scattare l’istanza di pignoramento dell’incasso di San Siro per ottenere la cifra dovuta. Una volta notificato l’atto all’Inter, la società milanese si è immediatamente messa in contatto con me per pagare prima che scattasse il termine del pignoramento (con blocco totale del primo incasso utile, ndr)»
( fonte : Il Tirreno )
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Post n°571 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
GLI ARTICOLI DI GLMDJ |
Inchiesta/Intervista di N. REDAZIONE del 07/02/2010 21.54.50
Commissione di inchiesta su Calciopoli
Il deputato radicale Marco Beltrandi, dopo aver presentato un'interrogazione in vigilanza sul caso “calciopoli” e la mancata presenza del designatore Bergamo nelle trasmissioni RAI, ha preannunciato la proposta per l'istituzione di una commissione di inchiesta su Calciopoli.
Per conoscere l'iter delle due proposte e seguirne la loro evoluzione, abbiamo chiesto al Dr. Beltrandi maggiori dettagli che rendiamo disponibili a tutti i nostri lettori.
Partiamo dall'interrogazione in vigilanza sul caso “calciopoli” e la mancata presenza del designatore Bergamo nelle trasmissioni RAI. Può spiegarci quale è la prassi e a quali risultati può arrivare?
Per quanto riguarda l'interrogazione in Vigilanza Rai essa ha un obiettivo minimo ma fondamentale: far sapere al Direttore Generale, che dovrà dare una risposta, che in Vigilanza c'è chi chiede che la Rai faccia informazione sui processi di calciopoli, e non spenga i riflettori proprio quando si accertano con le garanzie di legge i fatti, come invece è già avvenuto. Il fatto stesso che si sappia che vi è chi non lascierà cadere la cosa fa già una grande differenza, anche perchè sono noto per non mollare.
Parlando invece della proposta per l'istituzione di una commissione di inchiesta su Calciopoli, sarebbe interessante, anche in questo caso, conoscere il suo iter e fino a dove vuole e può arrivare.
Quanto al progetto di legge per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta su Calciopoli, esso ha un iter teoricamente lungo, ma potrebbe, volendo, anche essere molto breve. Molto dipenderà da come sarà recepita dal mondo politico, tenendo anche conto che si sono fatte commissioni di inchiesta su fatti di assai minore rilievo, che è difficile trovare una motivazione spendibile in pubblico per dire no a chi vuole fare chiarezza, e che per la Juve anche in Parlamento vi è un consenso trasversale ampio.
Ringraziamo il Dr. Beltrandi per aver soddisfatto nuovamente una nostra richiesta e per l'impegno con cui sta portando avanti una battaglia in cui la nostra associazione non hai mai smesso di credere.
Per conoscere l'iter delle due proposte e seguirne la loro evoluzione, abbiamo chiesto al Dr. Beltrandi maggiori dettagli che rendiamo disponibili a tutti i nostri lettori.
Partiamo dall'interrogazione in vigilanza sul caso “calciopoli” e la mancata presenza del designatore Bergamo nelle trasmissioni RAI. Può spiegarci quale è la prassi e a quali risultati può arrivare?
Per quanto riguarda l'interrogazione in Vigilanza Rai essa ha un obiettivo minimo ma fondamentale: far sapere al Direttore Generale, che dovrà dare una risposta, che in Vigilanza c'è chi chiede che la Rai faccia informazione sui processi di calciopoli, e non spenga i riflettori proprio quando si accertano con le garanzie di legge i fatti, come invece è già avvenuto. Il fatto stesso che si sappia che vi è chi non lascierà cadere la cosa fa già una grande differenza, anche perchè sono noto per non mollare.
Parlando invece della proposta per l'istituzione di una commissione di inchiesta su Calciopoli, sarebbe interessante, anche in questo caso, conoscere il suo iter e fino a dove vuole e può arrivare.
Quanto al progetto di legge per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta su Calciopoli, esso ha un iter teoricamente lungo, ma potrebbe, volendo, anche essere molto breve. Molto dipenderà da come sarà recepita dal mondo politico, tenendo anche conto che si sono fatte commissioni di inchiesta su fatti di assai minore rilievo, che è difficile trovare una motivazione spendibile in pubblico per dire no a chi vuole fare chiarezza, e che per la Juve anche in Parlamento vi è un consenso trasversale ampio.
Ringraziamo il Dr. Beltrandi per aver soddisfatto nuovamente una nostra richiesta e per l'impegno con cui sta portando avanti una battaglia in cui la nostra associazione non hai mai smesso di credere.
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Post n°570 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
L'ANGOLO DEL TIFOSO |
Articolo di Massimo_MTY del 10/02/2010 3.59.02 Tuttosport Dixit | ||
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L'organo ufficiale della Juventus *SMILE* oggi (ieri per chi mi legge) ha messo in prima pagina l'organigramma della Nuova Juventus, un organigramma che, a detta di Tuttosport, doverbbe dare inizio al nuovo corso, alla rifondazione e rinascita della Juvenmtus; comprendo la necessità di un quotidiano di dare notizie anche quando è difficile trovarne, però è anche dovere di un quotidiano e dei suoi giornalisti dare notizie credibili. A mio avviso Tuttosport non è credibile per le sueguenti ragioni; se l'organigramma pubblicato in prima pagina è stato disegnato sulla base di fonti molto vicine alla Juventus allora non si può parlare di un rinnovamento perchè nella nuova struttura rimangono Blanc come A.D., Secco come D.S., Bettega come vice D.G.Non si comprende come si possa rinnovare la fiducia a Blanc nella posizione di A.D. essendo uno dei maggiori responsabili delle gestioni fallimentari dal 2006 ad oggi, così come la conferma di Secco è inspiegabile. Ma obbietterete c'è Lippi come Presidente un nuovo D.G. (Marotta,Perinetti o Corvino) e sopratutto un nuovo allenatore (Benitez o Prandelli), è vero però qui, a mio avviso sta la bufala, appunto perchè quando si è mai visto che tre galli in un pollaio vanno d'accordo? Perchè tra Lippi uno a caso tra i tre papabili DG e i due allenatori chi decide le strategie di mercato? Chi decide la gestione sportiva? Lippi si accontenterebbe di una posizione puramente istituzionale? Corvino e Prandelli già lavorano assieme, ma i Della Valle smantellerebbero mezza Fiorentina? E poi altra piccola incongruenza, la Juve sembra interessata a Pazzini, scartato da Prandelli allora uno esclude l'altro. Ma lascio a voi il divertimento di trovare le altre (molte)incongruenze di questo organigramma. Vorrei concludere con un'analisi (forse) da Bar dello Sport però che mi pare meriti attenzione. Dal momento che la stagione è ormai definitivamente compromessa cerdo che sarebbe cosa buona e giusta il silenziO e in silenzio operare una rivoluzione sostanziale, disegnare una società senza Balnc ma sopratutto decidere già oggi chi sarnno il nuovo D.G. e il nuovo tecnico e con loro iniziare la costruzione della squadra 2010/2011 in silenzio mantenendo un profilo basso ma con le idee ben chiare sul dafarsi, già me questi erano i metodi della vecchia Juve la Juve *SMILE* agisce in altro modo e sopratutto non ha idee figuriamoci se le ha chiare. Spero di essere clamorosamente smentito. |
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Post n°569 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da Topkapy1973
GLI ARTICOLI DI GLMDJ |
Farsopoli
Ricusata per aver detto “che il tribunale ha anche altre cause da seguire”, che sono più importanti perché riguardano persone in stato di detenzione. E anche perché si è permessa di “commentare” lo spessore di uno dei testi, il primo, dell’accusa. Aveva «inquadrato il personaggio».
Embè? Mica ha detto: “pubblico ministero facimm ambress, che tengo a che fa! ”? Né ha esclamato: “signor Armando, vedit e nun ce fa perdere tiemp!”.
Semplicemente il Giudice Teresa Casoria si è preoccupata di assicurare che il processo Ambrosino e altri ventitré, nell’esclusivo interesse della giustizia, si svolgesse senza i rallentamenti e le anomalie mediatiche che lo precedevano. Non solo, con altrettanta condivisibile premura, “la Giudice” si curava che il processo al pallone non ostacolasse il regolare funzionamento della sezione della quale fa parte. Ci sono anche altri processi che hanno dignità e che reclamano attenzioni almeno pari a quelle dovute al processo calciopoli.
E neanche la locuzione “economia processuale” è di suo conio. Perché anche questo, che è uno dei principi a cui si ispira la procedura, è stato lasciato intendere all’opinione pubblica quale «fantasiosa e surreale» invenzione del Presidente del collegio giudicante.
Per ciò (e altro) Teresa Casoria è stata vista di cattivo occhio da molti, primi fra tutti i due pm e qualche avvocato di parte civile, che invece di tutelare la propria assistita, sembra aver perso tempo a consigliare condotte processuali ad uno degli imputati…
Vuoi vedere che una volta che ci siamo imbattuti in uno di quei (tanti) Giudici che vogliono far funzionare la macchina giudiziaria, questo deve essere accusato di frettolosità?
Tanto è bastato ai due pm per chiedere la ricusazione del Presidente del collegio giudicate. La ricusazione è stata (ovviamente, oserei dire) rigettata. Non solo la Corte d’appello chiamata a pronunciarsi sulla richiesta della pubblica accusa ha dovuto evidenziare che questa è stata proposta fuori dai termini previsti, ma quasi a voler sommergere di ulteriore “scorno” i ricusanti, ha voluto valutare nel merito la questione. Le frasi dalle quali a detta dei pm si evinceva un’anticipazione di giudizio da parte del giudice, non integrano per la Corte d’appello l’espressione di una convinzione di innocenza prematuramente formatasi nel Giudice.
Una cosa ci sarebbe piaciuto, che così come avviene per le parti private in caso di rigetto della ricusazione, i pm fossero tenuti a titolo personale «al pagamento a favore della cassa delle ammende di una somma da euro 258 a euro 1.549».
Quei due pm che invece che ingolfare ulteriormente gli organi giudiziari con una “fantasiosa e surreale” richiesta di ricusazione, avrebbero dovuto essi sì essere più rispettosi del Presidente del collegio e del popolo italiano (in nome del quale chiederanno severe condanne, e grazie al quale prendono lo stipendio…), provvedendo alla citazione di quel “congruo numero di testi” tale da assicurare la speditezza del processo. Invito puntualmente rivolto da Teresa Casoria alla fine di ogni udienza e puntualmente disatteso dai pm.
Aspetto quest’ultimo che ha rinnovato di volta in volta i nostri dubbi circa il reale interesse dell’accusa di arrivare a sentenza. Intendimento questo esplicitamente manifestato dal Giudice. Paradossalmente la lentezza con la quale i pm presentano i testi, fa pensare che siano proprio loro a voler sfuggire dalla nomale conclusione del processo.
E pensare che il Presidente ha palesemente dimostrato più di un’indulgenza verso i pm, che non riuscivano a far presentare in aula i testi che citavano. Basti ricordare i vari Ancellotti, Cellino (quest’ultimo addirittura accompagnato in modo coattivo!), il maresciallo Di Laroni (tele-studente due volte impedito), il neo papà (non partoriente) colonnello Auricchio e anche Franco Baldini. A proposito, che fine ha fatto la citazione dell’ex ds della as Roma?
Oggi si riprende, tanto per cambiare la pubblica accusa ha convocato il mirabolante numero di un (dicasi uno!) testi. Certo è chiamato a deporre il capo degli investigatori che hanno indagato su Moggi e pseudocupolari, però si poteva essere molto più avanti con i lavori del processo.
L’attesa per l’audizione del colonnello Auricchio è dunque agli sgoccioli (salvo paternità dell’ultima ora…), “andiamo jà, sentiamo che ha da dire”.
Colonnello prego, pronunci questa formula di impegno…
Embè? Mica ha detto: “pubblico ministero facimm ambress, che tengo a che fa! ”? Né ha esclamato: “signor Armando, vedit e nun ce fa perdere tiemp!”.
Semplicemente il Giudice Teresa Casoria si è preoccupata di assicurare che il processo Ambrosino e altri ventitré, nell’esclusivo interesse della giustizia, si svolgesse senza i rallentamenti e le anomalie mediatiche che lo precedevano. Non solo, con altrettanta condivisibile premura, “la Giudice” si curava che il processo al pallone non ostacolasse il regolare funzionamento della sezione della quale fa parte. Ci sono anche altri processi che hanno dignità e che reclamano attenzioni almeno pari a quelle dovute al processo calciopoli.
E neanche la locuzione “economia processuale” è di suo conio. Perché anche questo, che è uno dei principi a cui si ispira la procedura, è stato lasciato intendere all’opinione pubblica quale «fantasiosa e surreale» invenzione del Presidente del collegio giudicante.
Per ciò (e altro) Teresa Casoria è stata vista di cattivo occhio da molti, primi fra tutti i due pm e qualche avvocato di parte civile, che invece di tutelare la propria assistita, sembra aver perso tempo a consigliare condotte processuali ad uno degli imputati…
Vuoi vedere che una volta che ci siamo imbattuti in uno di quei (tanti) Giudici che vogliono far funzionare la macchina giudiziaria, questo deve essere accusato di frettolosità?
Tanto è bastato ai due pm per chiedere la ricusazione del Presidente del collegio giudicate. La ricusazione è stata (ovviamente, oserei dire) rigettata. Non solo la Corte d’appello chiamata a pronunciarsi sulla richiesta della pubblica accusa ha dovuto evidenziare che questa è stata proposta fuori dai termini previsti, ma quasi a voler sommergere di ulteriore “scorno” i ricusanti, ha voluto valutare nel merito la questione. Le frasi dalle quali a detta dei pm si evinceva un’anticipazione di giudizio da parte del giudice, non integrano per la Corte d’appello l’espressione di una convinzione di innocenza prematuramente formatasi nel Giudice.
Una cosa ci sarebbe piaciuto, che così come avviene per le parti private in caso di rigetto della ricusazione, i pm fossero tenuti a titolo personale «al pagamento a favore della cassa delle ammende di una somma da euro 258 a euro 1.549».
Quei due pm che invece che ingolfare ulteriormente gli organi giudiziari con una “fantasiosa e surreale” richiesta di ricusazione, avrebbero dovuto essi sì essere più rispettosi del Presidente del collegio e del popolo italiano (in nome del quale chiederanno severe condanne, e grazie al quale prendono lo stipendio…), provvedendo alla citazione di quel “congruo numero di testi” tale da assicurare la speditezza del processo. Invito puntualmente rivolto da Teresa Casoria alla fine di ogni udienza e puntualmente disatteso dai pm.
Aspetto quest’ultimo che ha rinnovato di volta in volta i nostri dubbi circa il reale interesse dell’accusa di arrivare a sentenza. Intendimento questo esplicitamente manifestato dal Giudice. Paradossalmente la lentezza con la quale i pm presentano i testi, fa pensare che siano proprio loro a voler sfuggire dalla nomale conclusione del processo.
E pensare che il Presidente ha palesemente dimostrato più di un’indulgenza verso i pm, che non riuscivano a far presentare in aula i testi che citavano. Basti ricordare i vari Ancellotti, Cellino (quest’ultimo addirittura accompagnato in modo coattivo!), il maresciallo Di Laroni (tele-studente due volte impedito), il neo papà (non partoriente) colonnello Auricchio e anche Franco Baldini. A proposito, che fine ha fatto la citazione dell’ex ds della as Roma?
Oggi si riprende, tanto per cambiare la pubblica accusa ha convocato il mirabolante numero di un (dicasi uno!) testi. Certo è chiamato a deporre il capo degli investigatori che hanno indagato su Moggi e pseudocupolari, però si poteva essere molto più avanti con i lavori del processo.
L’attesa per l’audizione del colonnello Auricchio è dunque agli sgoccioli (salvo paternità dell’ultima ora…), “andiamo jà, sentiamo che ha da dire”.
Colonnello prego, pronunci questa formula di impegno…
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