STRISCE BIANCONERE
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Post n°316 pubblicato il 06 Novembre 2009 da goblins76
TORINO, 6 novembre - Contro il 'nemico' Antonio Conte, la Juventus gioca una partita fondamentalle per proseguire la rincorsa alll'Inter, in testa alla classifica a +7 dai bianconeri. Ferrara sta studiando le mosse per battere l'Atalanta. «È normale che la continuità di risultati è importante - dice l'allenatore della Juve - dopo la partita con il Maccabi c'è voglia di rituffarsi in campionato e recuperare terreno, questo è il nostro obiettivo. Sul distacco è chiaro che ognuno di noi fa riflessioni, ma dobbiamo avere la forza e l'entuisiasmo di lavorare, crederci e essere consapevoli di essere una squadra forte che deve giocarsi tutte le chance fino alla fine non è ammissibile scoraggiarsi e pensare che tutto sia già compromesso, lo ripeto ai ragazzi tutti i giorni, abbiamo le qualità per diminuire il distacco». CONTE - «Sono contento di ritrovare Antonio Conte, con cui ho vissuto momenti bellissimi, il nostro rapporto di amicizia continua, credo sia bello ritrovarsi dopo qualche anno con ruoli diversi, ma con lo spirito e la voglia di far bene. Quando eravamo avversari con Conte ricordo belle battaglie tra di noi quando io ero nel Napoli e lui già nella Juve». Conte poteva essere al posto suo, sulla panchina della Juve. «Ci siamo anche sentiti con lui, io so che Antonio, come altri allenatori, sono stati ascoltati dalla Juve e di questo non me ne faccio un problema, non poteva essere altrimenti, mi sembra giusto che la società abbia valutato diverse possibilità e diversi allenatori e sono felice che alla fine abbiano scelto me, ma anche se siamo stati in concorrenza il rapporto è molto solido». DIFFERENZA CON LA CHAMPIONS - Una Juve che incassa troppi gol in campionato, a differenza della Champions. «Difficile capire quali possano essere la motivazioni, però indubbiamente è un fatto che ci fa riflettere, bisogna capire dov'è la verità, se la Champions o il campionato, sono sicuro che può essere la Champions, in questo periodo stiamo subendo in campionato, ma è solo un periodo. Vogliamo migliorarci e dobbiamo essere molto più attenti». SACCHI - «Ho letto che Sacchi ha detto di voler allenare la Juve, anche con lui ho avuto modo di scambiare qualche chiacchiera ogni tanto, e devo dire che è molto gentile con me, ogni tanto mi manda sms, mi fa piacere leggere queste sue dichiarazioni ma gli chiedo ancora un po' di tempo». CHAMPIONS - «Buffon è un giocatore decisivo per questa Juve, la società ha investito tanto su di lui e lui ci ha ripagato sempre, e dico a Conte che è in piena forma. La partita col Maccabi è stata molto importante, perché venivamo da una sconfitta anche se ogni partita ha una storia diversa, e quindi magari la sconfitta anche se dolorosa riesci a metterla davanti e vinci in Coppa, prendi un margine importante, e mentre all'inizio c'era un po' di delusione e necessità di recuperare, adesso siamo in una posizione di classifica migliore e vogliamo qualificarci in Champions». INFORTUNATI - «26 o 27? Numeri non veri, devo ringraziare quelli che stanno giocando e che all'inizio non se l'aspettavano, Poulsen è uno di questi. La speranza è avere a disposizione tutti il prima possibile. Del Piero oggi ha fatto la partitella, mi auguro che queste due settimane possano reintegrarlo a pieno titolo, vediamo come procederanno i recuperi di Marchisio e Sissoko, ma la sosta sarà sicuramente importante». INTER - « L'Inter ha avuto una grandissima reazione con la Dinamo Kiev, terminata con i due gol nel finale, ma avrebbe meritato di chiuderla prima per le occasioni che ha avuto. Ha avuto una grandissima forza e una grandissima reazione, una bella partita». Non sono stati fortunati come dice Chiellini? «Fa parte del gioco, ma Giorgio voleva dare i meriti all'Inter, un pizzico di fortuna comunque ci vuole per tutti, ma bisogna volerle le cose. Anche se è arrivato nel finale il risultato è meritato. In questa fase il fatto che l'Inter vada avanti in coppa non è un problema, è un problema quando va avanti in campionato per noi. È quella la sfida tra noi due, non è in Champions. È sicuramente dispendioso come energie, ma l'Inter ha una rosa ampia per gestire i due impegni». CAMBIAMENTI - «Dobbiamo continuare a lavorare senza avere la pretesa che tutto sia risolto, ora e quando le cose andranno meglio, bisogna martellare tutti i giorni perché c'è sempre qualcosa da migliorare. Il cambiamento è stato notevole non solo di modulo, quindi è giusto lavorare tutti i giorni su questo aspetto». CACERES - «Ha fatto molto bene col Maccabi, è entrato con personalità sembra un giocatore che è qui da tanto tempo, non è un ragazzo timido. Lo aveva già fatto in occasione dellla prima partita a Roma e l'altra sera è stato decisivo come uomo assist. Si sta dimostrando un giocatore interessante. DIEGO - «In settimana è stato bersagliato da giocatori che non fanno parte del campionato italiano, penso fosse cosciente di cosa lo aspettava, tutti cercano di prendergli le misure fa parte del nostro campionato. Rispetto al campionato tedesco qui ci sono molti meno spazi come superi un avversario ne trovi un altro che ti butta giù. Penso che venire a prendere la palla dietro rientri nelle sue caratteristiche di gioco, prché è un giocatore che ha personalità per andare a prendersi il pallone anche per liberarsi dalla marcatura e venendo a prender palla più indietro ha spazi in più per giocarla con più tranquillità. Sono le sue qualità e anche se gli chiediamo di giocare più avanti, fa parte delle sue caratteristiche». (Tuttosport) |
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PRIMO GOAL
Eri poco più di un ragazzo quando ti buttarono dentro al tuo primo campo di calcio di serie A.
In quel momento, quando il Trap ti disse:"Dai, scaldati che tocca a te", tu non sapevi che pensare, un groppo in gola, le gambe che tremavano, ma ti facesti coraggio.
Alzarsi dalla panchina e iniziare il riscaldamento, una corsa verso l'ignoto.
Pensasti a tuo padre, a tua madre, al fratello che ti aveva sempre sostenuto, ai tuoi amici più cari ai quali sarebbe venuto un'infarto nel vederti entrare in campo, ma dopo c'era solo l'ignoto.
Non sapevi a cosa seresti andato in contro dentro quel campo da calcio, eppure il terreno di gioco l'avevi calpestato migliaia di volte, in quel momento ti sembrava fosse la prima volta che ti capitava di giocare...
Pensare a cosa fare, a come doverlo fare, pianificando tutto nei minimi dettagli, e poi l'arbitro fischiò…toccava a te.
Baggio ti sorrise e strizzò l'occhio, Moeller ti guardò impassibile, Ravanelli ti battè il 5..:"e adesso?.....cosa ne sarà di me", ti chiedesti?...Dribbling di Julio Cesar, palla a Marocchi che dà subito a Baggio,il quale lancia la palla in profondità, sui tuoi piedi..Goal..si Goal...non sapevi cosa fosse...gioia, emozione...cuore gonfio di sentimenti che passano veloci confusi nella mente e nell'animo che sembra poter volare
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