Ora non sono più in punto di morte e le persone possono ricominciare a criticarmi. Non che mentre ero sul letto agonizzante non lo facessero, ma ora l'attività si è intensificata.
Credono di conoscermi e sono pronti a puntare il dito affermando i miei molteplici errori. Non sanno come mi comporto eppure sono pronti a dirmi come devo relazionarmi con gli altri. Vogliono farmi credere di sapere cos'è meglio pensare e fare per sentirmi bene con gli altri. Mi dicono come sarebbe meglio il mio futuro, ma non sono stati capaci di starmi vicino nel mio passato. Mi dicono come dovrei vivere la mia vita, hanno già i progetti in mente, hanno tutto programmato, ma la loro vita va allo sfascio e nessuno se la vive felice.
Io rispondo, non sanno come controbattere, non si accorgono che sarei in grado di insegnare ad ognuno di loro anche se hanno trent'anni di più. Non capiscono che la saggezza non dipende dall'età. Allora passano ad un altro argomento cercando di avere ragione e l'unica cosa che desiderano e farmi ammettere di aver capito qualcosa in più e di poter vivere la vita in modo migliore, come loro mi hanno consigliato.
Ora basta, non voglio più consigli, non voglio più ascoltare chi mi parla di me. Di quello che c'è nella mia testa, dei miei desideri, a nessuno interessa. Preferisco morire da solo
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il 28/04/2009 alle 19:43
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il 27/04/2009 alle 18:52
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il 11/04/2009 alle 21:03
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il 01/04/2009 alle 00:01
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il 02/02/2009 alle 21:19