Nuvola di passaggioTutto su di me, tutta la verità, nient'altro che la verità |
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Nickname: custode83
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« Messaggio #285 | Il mondo che vorrei » |
Esco dalla metro avviandomi in una chiesa per il concerto al quale Alessandra mi aveva invitato. E' caldo, si muore, osservo la maglietta su cui si stanno formando le chiazze. La tolgo ed un senso di freschezza mi avvolge. Ho caldo anche alle gambe, ma sarei arrestato! Passo la mano sul petto raccogliendo il sudore sul palmo, poi con un gesto di scuotimento lo schizzo sul muro alla sinistra. Mi sento bene nel farlo, allora lo ripeto, notando le persone per strada disgustate vivamente. Arrivo davanti alla chiesa, mi rimetto la maglietta e guardo all'interno: un centinaio di persone, Alessandra non si vede. Rimango un pò a guardarmi attorno, finché non me la ritrovo davanti. E' vestita elegante come da gran galà, le faccio un complimento e l'accarezzo la guancia. Ha paura, si toglie col sorriso tremante, rimango sorridentemente fermo e l'osservo. I posti riservati al gran galà sono tutti assegnati, quindi mi spalmo nelle ultime file ed il concerto inizia. Ottima musica, tranne per la lentezza dello spettacolo che faceva annoiare. Torno da Alessandra anche se non posso sedermi, da lì l'orchestra è vicina ed ovviamente le onde sonore riescono a trapassare il mio corpo molto più violentemente, il che mi da un senso di piacere. Alessandra è abbracciata da un ragazzo, lei gli sta prendendo la mano. La cosa non mi tocca affatto data la sua indole bugiarda e subdola, inoltre avevamo già chiarito. Sorrido: mi aveva detto che il ragazzo le era stato affiancato per lo spettacolo ma non sembrava un gigolò. Ad un certo punto si accorge che sono lì a lato, si gira preoccupata e lascia subito la sua mano, io faccio finta come sempre di non vedere, continuando ad osservare sullo schermo le immagini mentre l'orchestra sotto suona. Si gira a tratti, la sua preoccupazione cresce, sperando di non essere stata vista. Le bellissime immagini sullo schermo terminano, abbasso allora la testa e la guardo, si gira dopo pochi istanti, mi guarda, le sorrido nel comunicarle quanto mi faccia schifo, la sua espressione diventa cupa e colpevole. Distoglie lo sguardo iniziando a riflettere sulla sua condotta: avrebbe potuto dirmi del ragazzo da lei frequentato, a me tanto lei non interessava, non avrei cambiato nulla nelle mie scelte; ma forse nella sua testa io ero ancora innamorato...innamorato come se fossi un ragazzino come lei...che stupida! Per la seconda volta, dopo un anno, dopo averla perdonata, mi ha mentito ancora. |
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