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Esperto del potere

Post n°342 pubblicato il 02 Maggio 2009 da custode83

Ho fatto esperienza del dare amore. Come sono stato certo di esserci riuscito? Ho semplicemente usato le mie solite capacità!
In questi mesi il tempo trascorreva ed io pensavo a stare con i ragazzi, capire qual'era la cosa a rendermi più felice, se stare con loro o come è sempre stato viaggiare nei più sperduti luoghi nel mondo. Forse starei ancora viaggiando se solo avessi avuto un compagno di viaggi...ma ora mi sono fermato e nel cambiamento ho sublimato l'essenza della radicalità in quei ragazzi.
La risposta è: no.

Stare con loro non è la cosa che più mi piace...o non esattamente. Mi piace ma non perché sono loro, potrebbero essere altri. Ho provato anche a stare con i più grandi ma loro non accettano la mia presenza come i ragazzi. E' difficile da spiegare in poche parole, dovendo trovare un modo semplice per spiegare il tutto posso dire: i ragazzi mi chiedono di stargli vicino. Me lo chiedono con gli occhi, col sorriso, con le mani, con le parole. Per loro avermi vicino è la cosa più grandiosa che il mondo potrebbe offrirgli. Sanno che starò con loro mettendoci tutto me stesso, non chiedono altro.

Questa società li ha tanto fatti soffrire...

Molti non si sono mai sentiti amati, anche a me viene una certa tristezza nel ricordarmene, molti credono di non essere niente perché nessuno li ha mai guardati con incoraggiamento. Cosa c'è di male nello stare con loro? Eppure sono l'unico tra tutti in quel luogo.
E' bastato solo questo a far scomparire le sofferenze: schizofrenia, paranoia, apatia, inadeguatezza...è bastato volergli bene. Ad ogni loro sguardo verso di me hanno sempre visto amore, anche quando erano nel torto e chiedevano scusa, anche quando scappava un pugno a qualcun altro ed ero furioso. Ed a poco a poco ho notato l'incanto. Mai avrei pensato essere così potente: i ragazzi si sentivano meglio solo incrociando il mio sguardo o per la mia presenza. All'inizio, quando ancora non avevo capito il perché mi fissassero, pensavo mi stessero studiando; poi ho osservato il sorriso nel loro volto e mi sono detto: "lo studente non sorride!". Col tempo ho capito, mentre l'estasi accresceva nel loro animo perdendosi nei miei occhi. Ed io guardavo nel loro animo, analizzando gli effetti in loro dell'amore dato. Ancora oggi si perdono alla mia presenza, me ne sto fermo quanto basta a scatenare in loro le reazioni di pace e tranquillità...e mi piace.

Ecco cosa mi piace. Sono felice di amare, di avere un potere immenso, l'unico a non opprimere o a cercare il male. Posso solo migliorare le persone perché lo voglio, perché loro lo vogliono.

Invece i grandi pensano di poter fare da soli, di aver capito tutto della vita, potersela cavare in ogni situazione restando felici. Rimangono distanti, quindi isolati, quindi non si lasciano stare vicino, per questo rimangono costantemente infelici. Finora quasi nessuno di loro mi ha chiesto: "puoi restare qui?" oppure "stammi vicino"; sono orgogliosi. E gli unici due ad averlo fatto hanno già potuto apprezzare gli effetti di questo potere. Ora la loro vita è cambiata per sempre e come i ragazzi sono stato e gli sono vicino.

Che m'importa del lavoro super stressante e dei miei doveri! Con il lavoro part-time e qualche lavoretto ogni tanto riesco a campare, ma ho anche tempo di amare. Questa sì che è vita!

 
 
 

Istinto maschile: l'altra faccia del proibizionismo sessuale

Post n°341 pubblicato il 28 Aprile 2009 da custode83
 

La prostituzione a Roma è illegale in luoghi pubblici e nei luoghi di raduno per esercitare, quindi lo è quasi dovunque. Una prostituta per esercitare oggi deve prendersi casa in affitto o comprarla e farsi pubblicità per attirare clienti. Il che è molto difficile. Mi sono informato e molte si sono trasferite sul web, a prezzi più alti, quindi lavorando di meno.
Devo dire il mio dissenso verso questa politica. E' totalmente sbagliata: posso ammettere tutte le vittime di sfruttamento, gli omicidi, il traffico illegale. Però ammetto anche l'obbligatorietà delle prostitute nella nostra società: loro sono un elemento fondamentale, integrato e indissolubile nel tessuto sociale. Questo perché i maschi hanno bisogno di sesso ed ovviamente le ragazze non si offrono se non quando gli va. Poche sono quelle che vanno incontro al proprio maschio capendo i suoi bisogni, uno allora che deve fare? Ho sentito storie di uomini sposati andati con le prostitute perché ignorati dalla moglie, persone innamorate profondamente non sentitesi compresi dalla propria lei. Ma adesso non sto qui a trasformare il maschio in vittima, tanto si sa, il luogo comune dice che il maschio è fatto di ferro!?! Analizzo solamente le conseguenze.

Il maschio non riesce a sfogarsi, allora prende una ragazza per strada o peggio una bambina e abusa di lei. Si sente solo, si fidanza, lei rimane incinta ma lui non vuole perché gli serviva solo sesso; lei decide di tenere il bambino e lui la uccide. Lui e lei sono insieme da tempo e non lo fanno più tanto, lui ha bisogno ma non trova nessuna, diventa violento con lei e dopo qualche mese si lasciano.

I dati rivelano che il 50% circa dei maschi italiani frequentano abitualmente prostitute.
Si potrebbe certamente ridurre la percentuale, ma qualcuno conosce come fare? Il problema del maschio italiano è uno solo: la sua compagna non lo ama. Se qualcuna prova a chiedere ad un maschio diverso dal proprio se la sua compagna lo ama, la risposta è quasi sempre no. La risposta più frequente alla successiva ovvia domanda: "perché allora ci stai insieme?" è : "così...con qualcuna dovrò pur stare!".

Chi ha fatto questa legge avrebbe dovuto prima chiedersi con cosa rimpiazzare le prostitute, idealmente insegnando alle nostre ragazze ad amare i propri compagni.

 
 
 

Se č solo sesso non č ossessione

Post n°340 pubblicato il 28 Aprile 2009 da custode83
 

Il rapporto col sesso è cambiato totalmente. A Roma la prostituzione per strada è illegale, allora un paio di giorni mi sono messo a girare nei soliti posti dove normalmente si piazzavano...e ce n'erano di meno. Mi sono avvicinato per parlare dei "soliti affari", notando la loro demotivazione nell'esercizio. Sapevo di stare rischiando una multa molto alta solo per parlare con loro, ma quei volti tristi erano incredibili! Che la prostituzione si sia davvero organizzata in bordelli? Me ne sono andato senza accettare servizi causa totale mancanza di motivazione nel possedere un corpo...soprattutto in quello stato.
Posso dire che tranne in alcuni momenti, la voglia di possedere carnalmente un essere umano è scomparsa. O meglio, la bambola gonfiabile è abbastanza. Il sesso è diventato un fastidio, molto meglio amare! Ma questa croce me la devo tenere, e la bambola espleta egregiamente il proprio ruolo.
Pochi giorni fa ho incontrato Marina per strada, una prostituta di mia conoscenza. Riconoscendomi ci siamo messi a parlare di come avevamo passato le vacanze e di come stavano le nostre famiglie. Mi ha invitato poi a passare da lei, "a casa", dandomi di nuovo il suo numero di telefono. Me lo sono preso e l'ho salutata. Mentre mi avviavo verso casa guardavo il numero: il suo corpo mi è sempre piaciuto, poi lei parla, mi abbraccia, non si lamenta e sorride. Tutte le prostitute dovrebbero essere così. Una serata con lei l'ho sempre passata volentieri e la ripasserei volentieri. Solo ora il sesso non mi interessa!
Ho poi pensato a Marco, Chiara, Federico e tutti i ragazzi che seguo abitualmente. Anche loro mi abbracciano, sorridono. In più però sono felici della mia presenza, incantati dal mio sguardo che nulla lascia trapelare se non amore. Perché loro si lasciano amare.
Non ho potuto fare altrimenti: ho premuto il pulsante elimina su quel numero, non vi è paragone tra i due rapporti.

Ed andando a casa ho pensato: "mi terrò il mio fastidio, la natura me l'ha dato...ormai le prostitute non mi stimolano più, mi interessa solo rendere felici quei ragazzi. Ah, a proposito, mi sono finite le bambole, dovrò rifare la scorta. Quella con la gamba alzata sembrava carina, la tettona è d'obbligo...spero ci sia qualcuna più comoda, sta tecnologia dovrà pur migliorare...".

 
 
 

Tornato alla riscossa!

Post n°339 pubblicato il 28 Aprile 2009 da custode83
 
Tag: Diario

In questi mesi le cose sono andate migliorando gradualmente, fino ad ora, in cui mi sento finalmente libero dall'oppressione di questo mondo. E' stato difficile, le regole imposte alla vita sono veramente pesanti, ma volevo fortemente un cambiamento, serviva solo il solito coraggio per essere qualcuno che non potevo conoscere. Beh, lasciamo stare le mie paure inesistenti, adesso descriverò tutto l'accaduto. Come avevo già premesso in passato parlerò d'amore, anche se stavolta gli avvenimenti non hanno tutti quella piega.

 
 
 

Infinita tristezza!

Post n°338 pubblicato il 14 Aprile 2009 da custode83
 
Tag: Diario

Il terremoto in Abruzzo è stato un disastro. Ed io, come purtroppo molti, ho una persona cara, rimasta in un angolo del mio cuore, senza sapere se sia lì, o in altri luoghi più fortunati. Si chiama Chiara ed abita all'Aquila...o meglio spero di no. Spero ora stia rincorrendo il suo sogno di diventare sceneggiatrice e magari la ritroverei ad Hollywood. Ma poco importa ora, ora che non so nemmeno dove sia non riesco a non pensarci. Ho vissuto con lei un anno, le ho voluto bene anche se non gliel'ho mai dimostrato. A quel tempo non ero ancora in grado di manifestare i miei sentimenti a causa della mia adolescenza troppo pesante, ormai prossimo alla pazzia. E con lei e con Marina invece ho saputo ritrovare me stesso. Ricordo ancora quando mi insegnava a sbucciare le patate o a cucinare la frittura di melanzane. Era lei il giudice della cucina e lì inventai le mie mitiche patatine fritte. Ci siamo lasciati bruscamente e non le ho mai detto quanto bene le volevo, ed ora vorrei dirle di non averla dimenticata.
Ormai è quasi impossibile purtroppo. Non posso più rintracciarla. Se solo mi avessero dato una via da percorrere. Ma niente, solo muri. Il loro aiuto è superficiale. Tutti ne parlano, le liste di attesa sono lunghe per portare soccorsi, ma di veramente efficiente non vi è nulla.
Sono venuto a sapere alcuni giorni fa della possibilità di dare alloggio agli sfollati. Ho chiamato e chiesto di Chiara, avendo come risposta: "noi non cerchiamo le persone, sono loro che vengono a chiederci alloggio". Io mi chiedo: chi tra di quelli non è venuto a chiedere alloggio? Mi fu richiesto anche il cognome per effettuare una ricerca nei campi, allora telefonai all'università dove lei si era laureata anni fa. L'operatore mi chiese: "se la protezione civile ci fa una richiesta ufficiale noi le diamo i dati della ragazza e la può contattare". Ritelefonai alla protezione civile chiedendo di fare la telefonata e mi risposero: "noi non possiamo farlo, non sappiamo nemmeno dove si trovi questa persona. I dati deve recuperarli da solo".
Chiesi di poter andare nei campi a cercare e mi risposero di no.

Ho capito da tutto questo che quegli sfortunati rimasti senza casa sono solo un ammasso di persone a cui trovare una sistemazione. E mi dispiace profondamente, speravo almeno una volta nella vita di trovare importanza nelle singole persone. Se qualcuno può aiutarmi lo ringrazio infinitamente

 
 
 
 
 

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Un blog di: custode83
Data di creazione: 25/04/2007
 
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