Blog, Blog, Blog....Blog |
VERITÀ PER FEDERICO
SE SEI DEL SUD DEVI SAPERE
Nell'agosto 1861 Cialdini venne inviato a Napoli, con poteri eccezionali per affrontare l'emergenza del brigantaggio.
Egli seppe rafforzare il partito sabaudo, arruolando militi del
disciolto esercito meridionale del Garibaldi, e perseguendo il clero e
i nobili legittimisti. In una seconda fase, comandò una dura
repressione messa in atto attraverso un sistematico ricorso ad arresti
in massa, esecuzioni sommarie, distruzione di casolari e masserie,
vaste azioni contro interi centri abitati. Fu definito l'olocausto
italiano da molti storici: cannoneggiamento di Mola di Gaeta del 17 febbraio 1861, eccidio di Casalduni e Pontelandolfo,
nell'agosto 1861. L'obiettivo strategico consisteva nel ristabilire le
vie di comunicazioni e conservare il controllo dei centri abitati. Gli
strumenti a sua disposizione venivano, nel frattempo, incrementati, con
l'istituto del domicilio coatto (sul modello delle deportazioni bonapartistiche)
e la la moltiplicazione delle taglie. Le forze a sue disposizione
consistevano in circa 22.000 uomini, presto passate a cinquantamila
unità nel dicembre del 1861. Tra il 1862 e 1863 le truppe
dedicate alla repressione vennero aumentate sino a 150.000
uomini ed il
Cialdini poté riassumere l'iniziativa, giungendo a eliminare le grandi
bande a cavallo ed i loro migliori comandanti e, soprattutto, ad
estinguere il cosiddetto "focolaio lucano"
Con l'azione di Cialdini il brigantaggio aveva raggiunto il
risultato strategico principale, cancellando le premesse per una
possibile sollevazione generale delle province meridionale: la
resistenza non è ancora terminata, ma è venuto meno qualsiasi carattere
di azione collettiva, si è affievolito l'appoggio popolare. La
resistenza degenera, sempre più spesso, in mero banditismo. Solo nel
1867, infatti, Francesco II delle Due Sicilie
sciolse il governo borbonico in esilio, e solo nel gennaio 1870, il
governo italiano soppresse le zone militari nelle province meridionali,
sancendo così la fine ufficiale del brigantaggio.
Per le sue feroci azioni repressive contro il brigantaggio viene
considerato, non certo da oggi, un criminale di guerra'.
IL REGNO DELLE DUE SICILIE
GRILLO A NAPOLI IL 23/02/2008
Nel 1861 siete stati annessi dai piemontesi con una guerra di occupazione. Napoli era una delle capitali di Europa. Con Vittorio Emanuele II è diventata la capitale dell’emigrazione. I Savoia si sono portati via la cassa del Regno e vi hanno mandato il generale Cialdini. Decine di migliaia di campani sono stati massacrati. Prima dei piemontesi erano sudditi del Regno delle Due Sicilie. La mattina dopo erano briganti. La tecnica è sempre la stessa: prima ti infangano, poi ti ammazzano o ti manganellano. Napoli è la capitale mondiale della spazzatura. Sporca, schifosa. E’ su Newsweek, sul Time, su Le Monde. Siete dei benefattori. Smaltite i rifiuti tossici da tutto il mondo, e soprattutto, dalle imprese del Nord Italia. Avvelenare la Campania gli costa meno che smaltire le scorie nocive. Chi ci guadagna? Il prodotto interno lordo!
Dopo l’unificazione con l’Italia non siete più un popolo, siete lazzaroni, camorristi, feccia, cafoni. Voi che avete avuto Cuma e Capua migliaia di anni fa. La civiltà greca, quella etrusca, quella romana. Oggi siete prigionieri in casa vostra. Non sapete neppure più chi siete. Vi chiedo scusa per la Camorra, per Bassolino, per Veltroni, per Berlusconi, per la Iervolino, per Cirino Pomicino. Vi chiedo scusa per Mussolini, per il fascismo, per due guerre mondiali, per le leggi razziali, per le navi piene di emigranti. Scusa per aver ridotto una delle più belle città del mondo a uno spot pubblicitario della monnezza.
Tenímmoce accussí: ánema e core...nun ce lassammo cchiù, manco pe' n'ora...stu desiderio 'e te mme fa paura...
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
ANNIBALE RUCCELLO
Nasce a Castellammare di Stabia (NA) nel 1956, si laurea in filosofia a Napoli nel 1977, con una tesi in antropologia culturale su La cantata dei pastori di Andrea Perrucci. Fin da subito il suo interesse fu rivolto alla cultura popolare della Campania e di conseguenza al lavoro di ricerca che da anni Roberto De Simone stava realizzando con la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Scomparso a trent'anni nel 1986, Annibale Ruccello è oggi più che mai un autore di culto dalla voce lirica e beffarda, espressiva di una generazione ansiosa di ricreare un teatro nuovo e dentro la realtà, ma capace anche di ridere nella tragedia. Arrivato alla scena dalla scuola di Roberto De Simone, rappresenta accanto a Enzo Moscato e Manlio Santanelli la punta di diamante della "nuova drammaturgia napoletana", e da regista e attore dei suoi testi, racconta la deriva della nostra società attraverso una scrittura - "un musicale scassato, minimale", come lui stesso la definisce - che oscilla tra la verità del dialetto e la parodia dell'italiano televisivo, intrecciando echi storici col quotidiano, quando non riscrive pezzi di repertorio in feroci adattamenti.
Un teatro di solitudini indagate con lucido sguardo da antropologo, di inquietudini sospese in un limbo onirico ai bordi della follia, di personaggi sradicati dalla loro cultura originaria e, quindi, dalla loro consistenza collettiva.
Un drammatico incidente automobilistico sull'autostrada Roma-Napoli, spezzò la sua promettente carriera, tuttavia, soprattutto negli ultimi anni, si assiste ad una riscoperta e valorizzazione del suo repertorio, e all'affermazione di Ruccello come una delle voci più interessanti e originali del teatro italiano della seconda metà del XX secolo.
"LI CHIAMARONO BRIGANTI"
Garibaldi, i Mille, l'incontro a Teano, i Borboni, i Savoia, l'Italia del Nord e del Sud, l'unificazione dell'Italia, i briganti, i lazzari, i patrioti, la miseria, il continuare a vivere, e tanto altro.
Pasquale Squitieri ha prodotto il film "Li chiamarono briganti", dove si porta a conoscenza la realtà dell'epoca, ma che fu presto bandito dalle sale cinematografiche, in poche parole "censurato".
Ti consiglio di vederlo, basta scaricarlo da emule, oppure chiedimi una copia.
Nel frattempo inzia ad ascoltare l'epilogo del film recitato magistralmente da Lina Sastri nella Reggia di Caserta.
Poi se hai voglia e qualcosa da dire fallo pure in questo blog.
Inviato da: lamannaia1
il 22/07/2008 alle 10:51
Inviato da: trilly_lv
il 17/07/2008 alle 15:18
Inviato da: elysha65
il 29/01/2008 alle 13:26
Inviato da: rosmar2005
il 05/01/2008 alle 20:49
Inviato da: theskatman
il 02/01/2008 alle 10:48