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beppe senza paura

Post n°637 pubblicato il 11 Giugno 2009 da dammiltuoaiuto
 

 

Beppe Grillo durante l'audizione

 

GRANDE    BEPPE  ANCHE  SE  QUANCHE VOLTA  NON HO  CONDIVISO  LE TUE  USCITE

MA  RIMANI   L'UNICO GRILLO  PARLANTE  E ZORRO E' CON TE

Beppe Grillo durante l'audizione

Roma, 10-06-2009

Il vocabolario è quello di Beppe Grillo. I senatori? "Antistorici e vecchi". Alcune delle elette in parlamento? "Zoccole". Il premier? Uno "psiconano". I senatori della commissione Affari costituzionali hanno ascoltato senza batter l’audizione-show di Beppe Grillo, ma non tutto è passato inosservato. Così la vicepresidente della commissione, la senatrice del Pd Maria Fortuna Incostante, non ha perdonato al comico qualche espressione di troppo: "Se vogliamo insultarci, usciamo dall'Aula e ci insultiamo" la sua replica al comico genovese. Allora niente insulti. Ma Grillo rimane convinto, come dirà più avanti, che i parlamentari che lo ascoltano sono non solo vecchi e antistorici, ma anche incostituzionali e illegali.

Il comico genovese contro gli "eletti per meriti giudiziari"
"È un Parlamento di nominati – dice Grillo – in cui sono stati scelti amici, avvocati e qualche zoccola". E poi i condannati, incalza senza increspare la voce neanche di un tono: da Totò Cuffaro a Marcello Dell'Utri. "Tutti eletti per meriti giudiziari", sentenzia. E poi quei senatori che lo ascoltano. Anzi, lo guardano, come precisa subito, perché di 20 che sono "in 18 state leggendo il giornale". Capisce, aggiunge rivolto a un senatore non inquadrato dal circuito interno, "lei sta leggendo il Resto del Carlino, io - e Grillo alza il computer - ho questo. Lei è fuori dalla storia". Ma Grillo non trascura di fare le pulci al provvedimento sulle intercettazioni contro il quale annuncia disobbedienza civile. "Sono incazzato come una bestia", spiega parlando a margine dell'audizione.

Contro il ddl intercettazioni annuncia "disobbedienza civile"
"Dovranno arrivare al dunque, mandarmi i Carabinieri, l'esercito, dovranno colloquiare con me. Oggi i cittadini - insiste il comico - colloquiano con le istituzioni attraverso un poliziotto in assetto antisommossa". Alla domanda se pensa che saranno in molti a seguirlo nella disobbedienza civile, risponde: "Se saremo tanti, vedremo chi è che poi combina un reato se chi fa la disobbedienza o chi fa le leggi. Teniamo presente che noi abbiamo un centinaio di parlamentari che fanno le leggi ma loro sono dei fuorilegge".

La legge di iniziativa popolare
Tutto e tutti sono fuori posto. Lo show di Grillo si conclude con un'intimazione alla commissione: "Datemi una data di quando sarà discussa l'iniziativa popolare per l'elezione dei parlamentari, per lasciare fuori i condannati e scegliersi il parlamentare anziché trovarselo nominato, e mi manderete via contento". Domanda destinata a rimanere senza risposta. Non per la cattiva volontà del Parlamento, spiega la senatrice
Incostante, ma per la semplice ragione che il ddl va incardinato in commissione per essere discusso insieme ad altre iniziative parlamentari.

Il comico è stato ascoltato in audizione dalla commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama
per il ddl di iniziativa popolare sull'ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza

Grillo contro tutti, show al Senato
Agli atti 'psiconano' e 'zoccole'
"Avete approvato il lodo Alfano per evitare la galera a Berlusconi"
La reazione di Schifani: "Offese e insulti volgari, da respingere"

 

ROMA - Beppe Grillo approda in Parlamento e il termine 'psiconano', che il comico genovese ha usato in tanti spettacoli e comizi di piazza per definire il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato sdoganato nell'Aula del senato e finisce agli atti. Insieme alla parola 'zoccole'. Come rappresentante dei promotori del disegno di legge di iniziativa popolare sull'ineleggibilità dei condannati e la reintroduzione della preferenza, Grillo è stato ascoltato in audizione dalla commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.
Grillo, in completo blu e camicia bianca con cravatta, si è presentato puntuale davanti ai senatori. "Voi non siete abituati ad ascoltare gente di spettacolo, e io non sono abituato a voi", ha subito premesso, prima di iniziare a leggere un testo dai toni durissimi. "Oggi viene approvata - ha sottolineato - una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all'informazione. Io sarò, presumo, il primo condannato perché farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello 'psiconano' non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera, ora volete limitare il diritto del cittadino ad essere informato".
Secondo Grillo, però, "la marea sta montando, lo 'psiconano' può fare comizi ormai solo nelle piazze chiuse, in cui fa entrare come a Firenze, come a Prato, solo la sua claque. Ha inventato la piazza chiusa, lo difendono la sua scorta e gli avvocati. Gli sono rimasti quelli, insieme a uno stuolo di giornalisti definiti servi dalla stampa estera. Gli italiani non stanno più con lui, e tantomeno con chi gli ha permesso, come Violante e Fassino, per 15 anni di superare ogni conflitto di interesse".
"E' veramente uno schifo - ha accusato il comico genovese - che tra i nostri rappresentanti ci siano condannati in primo grado, in secondo grado o indagati. Senatori come Cuffaro e Dell'Utri sono senatori per meriti giudiziari".
"Questa Commissione, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare - ha continuato Grillo - con la democrazia. Sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore, hanno scelto 993 amici, avvocati e scusate il termine, qualche zoccola. E li hanno eletti. Li hanno eletti loro, non i cittadini, che non hanno potuto scegliere i loro rappresentanti".
"Siete vecchi ed antistorici. Siete 20 e 18 di voi leggono i giornali. Voi andate da una parte e il mondo va dall'altra", ha replicato Grillo ai senatori che gli chiedevano lumi sulla legge di iniziativa popolare. Parole del comico che non sono state gradite da Maria Teresa Incostante del Pd. "No senatrice non mi riferivo certo all'anagrafe. Voi - ha aggiunto Grillo - vi state informando sul 'Il Resto del Carlino' questo è il simbolo del vostro essere vecchi, mentre io mi informo sulla rete".
"Questa commissione - ha rincarato la dose Grillo - questo Parlamento, non hanno nulla a che fare con la democrazia. Cari membri della Commissione siete illegali, incostituzionali ed antidemocratici. Per rispetto a voi stessi e agli italiani dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da cittadini per bene. De Magistris ha avuto 450 mila voti, il secondo in Italia. La signora Alfano 165 mila voti, la prima donna in Italia, senza televisioni e senza giornali. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli, perché questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano?".
"I partiti hanno occupato la democrazia - ha accusato ancora Grillo - E' tempo che tolgano il disturbo. La politica non è un mestiere, due legislature sono dieci anni, tempo sufficiente per servire il Paese poi si ritorna alla propria professione. Sapete che molti parlamentari hanno doppio stipendio come 'ma va là Ghedini' che prende lo stipendio come deputato e come avvocato del presidente del Consiglio".
La reazione di Schifani. Il presidente del Senato ha espresso "stupore e rammarico" per le espressioni usate da Grillo: "Non ci si può rivolgere al Parlamento e nello stesso tempo offendere i componenti. L'offesa qualunquistica e volgare contro il Parlamento è già stata usata con esiti drammatici contro le istituzioni. Non dobbiamo assecondare istinti e pulsioni che nulla hanno a che fare con la tutela delle nostre istituzioni".
(10 giugno 2009) Tutti gli articoli di politica

 

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