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Nucleare: meglio attivi oggi che radioattivi domani

Post n°700 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Nucleare: meglio attivi oggi che radioattivi domani


Il governo ha dato via libera ai criteri per l‘individuazione dei siti su cui potranno essere costruite le nuove centrali nucleari, e dei compensi da destinare ai territori che accoglieranno i nuovi impianti. Il Consiglio dei ministri pre-natalizio ha infatti approvato uno schema di decreto legislativo sulla localizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonche misure compensative e campagne informative.


Dove le centrali? Troppe domande, lo sapremo solo dopo le elezioni regionali di marzo.


Le aree idonee ad ospitare le prossime centrali nucleari italiane dovranno rispondere ad “uno schema di parametri di riferimento relativi a caratteristiche ambientali e tecniche”. Lo “schema di parametri” dovrà essere poi definito dal Ministero dello Sviluppo Economico, da quello dell’Ambiente e dei Trasporti, su proposta dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare -non ancora istituita, i Ministri litigano tra Genova (Scajola) e Brunetta (Venezia)- entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo stesso.


In particolare, le caratteristiche ambientali riguardano, “popolazione e fattori socio-economici, qualità dell’aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità“. Quelle tecniche riguardano invece “la sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell’area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante”.


Ma sin d’ora si stabilisce che i siti che ospiteranno le centrali nucleari saranno di “interesse strategico nazionale” e come tali “soggetti a speciali forme di vigilanza e protezione”, ovvero saranno presidiati dall’esercito.


I compensi? Soldi a palate per comprare il consenso degli enti locali e delle popolazioni.


Per quanto riguarda i compensi da destinare ai territori che ospiteranno le centrali nucleari, si tratterà di un beneficio economico su base annuale da corrispondere anticipatamente per ciascun anno di costruzione dell’impianto; l’aliquota è pari a 3.000-4.000 euro per ogni Mw sino ad una potenza di 1.600 Mw, “maggiorata del 20% per potenze superiori”. Benefici economici “a pioggia” per le province ed i comuni che ospiteranno i prossimi impianti nucleari, ma anche per i comuni limitrofi in un’area di 20 chilometri dal perimetro dell’impianto. Le imprese e gli abitanti delle zone in questione non avranno solo sconti in bolletta elettrica, ma anche di quella per i rifiuti urbani, per le addizionali Irpef e Irpeg e per l’Ici.


Alcune brevi considerazioni.


C’è una prima questione di democrazia. Il Governo conosce bene l’ostilità delle popolazioni e dunque sceglie il segreto sulla localizzazione dei siti per timore di perdere le elezioni regionali. Ma possono i cittadini andare a votare senza conoscere le intenzioni dei candidati e delle forze politiche su un tema così importante?


C’è una seconda questione di democrazia. Lo Stato italiano è firmatario della Convenzione di Aarhus del 1998, che stabilisce l’obbligatorietà dell’informazione ai cittadini e della partecipazione degli stessi alla scelte decisionali sulla localizzazione delle centrali nucleari e sulla gestione dei rifiuti radioattivi. Come si concilia questa Convenzione con la decretazione delle aree come siti di interesse strategico nazionale e dunque con la loro militarizzazione?


C’è una terza questione di democrazia. Un Governo che taglia drasticamente i fondi agli enti locali riducendone al lumicino la capacità di erogare servizi, sceglie con finanziamenti a pioggia di comprare il consenso degli amministratori locali e delle popolazioni che accetteranno di ospitare le centrali nucleari. Può essere questo il rapporto tra Stato ed Enti Locali, in un paese che da anni blatera di federalismo?


Occorre una opposizione netta, radicale e diffusa.

Occorre che in ogni territorio si costituiscano da subito comitati antinucleari.

Occorre che da subito si rifiuti la militarizzazione della protesta sociale.

Occorre che si obblighino da subito i candidati e le forze politiche di tutte le regioni a pronunciarsi.

Occorre che nei territori di probabile localizzazione delle centrali, gli enti locali e le popolazioni rifiutino la sudditanza feudale che viene loro proposta e che si avii una forte protesta di tutti gli enti locali e di tutte le popolazioni contro i continui tagli di risorse praticati dal Governo.


Meglio attivi oggi che radioattivi domani.

Marco Bersani
Al Parlamento italiano,

Al Presidente della Repubblica Italiana,

Al Presidente del Senato italiano,

Al Presidente della Camera dei Deputati,

Al Presidente del Consiglio italiano,



Presentiamo qui di seguito

il testo della PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE



1) La presente Petizione vuole raccogliere il numero di firme necessario (almeno 500.000) per far sì che in Italia, non si costruiscano più, né oggi né in futuro, centrali nucleari e che mai si rimettano in funzione o si ricostruiscano o si ammodernino quelle ormai dismesse e pur presenti sul territorio nazionale italiano.

2) Per questo, la presente Petizione chiede che vengano annullati con effetto immediato gli accordi Italia-Francia stipulati il 24 febbraio 2009 dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, in relazione a iter legislativi volti alla reintroduzione e alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.

3) Per questo, la presente Petizione chiede altresì che, in sostituzione di tali accordi e di altri eventuali accordi successivi, venga sempre prima deciso un Referendum nazionale sull'argomento nucleare, per ascoltare prima di tutto la volontà degli Italiani, rispettando in questo modo i loro diritti di liberi cittadini.

4) La presente Petizione domanda anche che in Italia, come d'altronde già successo in altri Paesi dell'Unione Europea come la Germania e la Spagna, si proceda all'attuazione di una politica attuale e futura, basata sull'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali, quali il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, favorendo così lo sviluppo di un'economia virtuosa, pulita e sicura per la salute pubblica.

5) La presente Petizione prende spunto anche dalla constatazione degli effetti dannosi per la sopravvivenza dell'uomo e per quella dell'ambiente naturale in cui esso vive, provocati dai numerosi incidenti nucleari verificatisi, da Chernobyl in poi, a Three Mile Island e in altre centrali nucleari inglesi e francesi, benché a volte queste realtà siano state spesso taciute e più o meno completamente smentite da autorevoli fonti.

6) La presente Petizione nasce dunque soprattutto dall'esigenza di evitare altre conseguenze pericolose per l'Italia e per tutti gli Italiani, ragion per cui, in nome dei diritti inalienabili di cui il popolo italiano dispone e di cui deve continuare a disporre, la presente Petizione domanda infine che il seguente testo sia d'esempio anche per prossime e successive richieste analoghe o identiche, da indirizzare al Parlamento Europeo, in virtù del fatto che, essendo l'Italia parte dell'Unione Europea in qualità di Stato membro e fondatore, gli Italiani sono anche cittadini europei.

-----------------------------------



PER ADERIRE A QUESTA PETIZIONE, COMPILARE IL MODULO QUI SOTTO



Vi preghiamo di compilare attentamente i seguenti campi obbligatori, perché si tratta di dati necessari per la validità di questa petizione contro il nucleare.

Il titolare del sito, Marco Ratto, garantisce che tali dati non verranno mai mostrati pubblicamente sul sito, né divulgati a terzi per nessun motivo.

Marco Ratto si impegna inoltre a garantire a tutti la massima riservatezza in merito, conservando gli stessi dati all'interno di questo sito esclusivamente per i fini della petizione contro il nucleare.

http://reazioneantinucleare.it/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=7

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