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IL SALASSO DELL'IVA DI MONTI

Post n°1025 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da dammiltuoaiuto
 
Tag: IVA, monti

Un salasso da oltre mezzo miliardodi RedazioneL'Alleanza delle Cooperative Sociali riassume tutti i numeri della manovra. Il portavoce Giuseppe Guerini: «L'aumento dell'Iva suona come un colpo di grazia al welfare del Paese, un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi»

8100 Fonte: Google

«Un salasso da oltre mezzo miliardo di euro per PA e famiglie e un boomerang per le entrate fiscali». Così Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Sociali (Federsolidarietà – Confcooperative, Legacoopsociali e Agci Solidarietà, oltre 9.000 cooperative sociali che erogano servizi a oltre 5 milioni di cittadini e danno lavoro a oltre 330mila persone) definisce il ventilato aumento dell’IVA, contenuto nella prossima legge di stabilità dal 4% al 10%, per le prestazioni socio sanitarie.
 
«L’aumento suona come un colpo di grazia al welfare del Paese, un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi. L’effetto sarà una drastica riduzione dei servizi» aggiunge Paola Menetti presidente di Legacoopsociali. Analoga preoccupazione anche da parte di Eugenio de Crescenzo, presidente di AGCI Solidarietà.
 
«Il welfare è uno dei settori che ha fatto maggiori sacrifici economici negli ultimi anni, questo aumento va scongiurato. Si passa dalle sforbiciate e i tagli a un aggravio diretto per le tasche di utenti e famiglie. Così si rischia il karakiri» aggiunge Giuseppe Guerini.
 
«Gli effetti saranno immediati e devastanti, se l’aumento prospettato dovesse prendere corpo. Salasso immediato, tra meno di tre mesi, per gli enti locali dato che l’aumento scatterebbe dal 1° gennaio 2013. I Comuni già sono sottostress. Quest’anno, infatti, hanno visto il fondo nazionale per le politiche sociali ridotto a 11 milioni. Le ASL sono alle prese con la riduzione del loro budget del 5% per il 2012 e si parla del 10% per il 2013. Si aggiunge così in modo surrettizio un ulteriore taglio, poiché Comuni e ASL non hanno certamente risorse ulteriori per coprire l’aumento dell’IVA. Di fatto, il taglio di servizi nel 2013 sarà complessivamente del 20%».
 
«Numeri alla mano, quest’impennata dell’IVA dal 4% al 10% rappresenta una falsa entrata per le casse dello Stato, non ci sarà un aumento del gettito. Un’entrata boomerang che avrà l’effetto di ridurre i servizi per i cittadini: minore numero di posti nei nidi e negli asili, tagli all’assistenza per disabili, riduzione delle ore di apertura per i centri diurni. L’assistenza domiciliare per i non autosufficienti sarà drasticamente ridotta, così come i posti per gli anziani nelle RSA. Comuni e Asl dovranno pagare di più, dal momento che saranno chiamati a corrispondere oltre i 2/3 dei costi».
 
«Invece di investire nel welfare e nella cooperazione sociale che è un volano di crescita occupazionale, come hanno di recente messo il luce anche le istituzioni comunitarie (ad esempio la Commissione con il documento sui White Jobs nel welfare dello scorso mese di luglio e il CESE con il parere sull’imprenditoria sociale, proprio lo scorso 3 ottobre), si rischia di usare la scure sui servizi di assistenza e coesione sociale che invece sono ancor più necessari con la crisi che investe il Paese».

 
 
 

Italia fanalino di coda nella spesa per i disabili

Post n°1024 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da dammiltuoaiuto
 

Italia fanalino di coda nella spesa per i disabilihttp://www.vita.it/welfare/disabilita/italia-fanalino-di-coda-nella-spesa-per-i-disabili.html
Si spendono 438 euro pro-capite annui, meno della media europea (531 euro), lontanissimi dal Regno Unito (754 euro). Il modello italiano rimane assistenzialistico, responsabilità scaricate sulle famiglie. Scarica il rapporto Serono-Censis

pick school down syndrome child 800X800

Con 438 euro pro-capite annui, l’Italia si colloca molto al di sotto della media dei Paesi dell’Unione europea (531 euro) nella graduatoria delle risorse destinate alla protezione sociale delle persone con disabilità. In Francia si arriva a 547 euro per abitante all’anno, in Germania a 703 euro, nel Regno Unito a 754 euro, e solo la Spagna (395 euro) si colloca più in basso del nostro Paese (LEGGI ANCHE IL BLOG DI FRANCO BOMPREZZI: QUESTO È LO SPREAD PEGGIORE). Ancora più grande è la sproporzione tra le misure erogate sotto forma di benefici cash, ossia di prestazioni economiche, e quelle in natura, ossia sotto forma di beni e servizi. In quest’ultimo caso il valore pro-capite annuo in Italia non raggiunge i 23 euro, cioè meno di un quinto della spesa media europea (125 euro), un importo lontanissimo dai 251 euro della Germania e pari a meno della metà perfino della spesa rilevata in Spagna (55 euro).

È quanto emerge da una ricerca promossa dalla Fondazione Cesare Serono e realizzata dal Censis sui bisogni ignorati delle persone con disabilità, basata sul confronto con gli altri Paesi europei dell’offerta di servizi per cronici e disabili da parte della sanità italiana. Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia le misure economiche erogate dall’Inps in favore di persone che hanno una limitata o nessuna capacità lavorativa sono pari a circa 4,6 milioni di prestazioni pensionistiche, di cui 1,5 milioni tra assegni ordinari di invalidità e pensioni di inabilità e 3,1 milioni per pensioni di invalidità civile, incluse le indennità di accompagnamento, per una spesa complessiva di circa 26 miliardi di euro all’anno. Ma il modello italiano rimane fondamentalmente assistenzialistico e incentrato sulla delega alle famiglie, che ricevono il mandato implicito di provvedere autonomamente ai bisogni delle persone con disabilità, di fatto senza avere l’opportunità di rivolgersi a strutture e servizi che, sulla base di competenze professionali e risorse adeguate, potrebbero garantire non solo livelli di assistenza migliori, ma anche la valorizzazione delle capacità e la promozione dell’autonomia delle persone con disabilità.

L’Italia è ancora molto indietro sul fronte dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, come dimostrano i dati sui tassi di occupazione. Le differenti definizioni di disabilità in uso nei diversi Paesi europei rendono difficile il confronto. Ma ad esempio in Francia, dove il 4,6% della popolazione (una quota simile a quella italiana) ha un riconoscimento amministrativo della propria condizione di disabilità, si arriva al 36% di occupati tra i 45-64enni disabili, mentre in Italia il tasso si ferma al 18,4% tra i 15-44enni e al 17% tra i 45-64enni. Anche i dati prodotti dalle ricerche della Fondazione Cesare Serono e del Censis evidenziano le enormi difficoltà che queste persone incontrano, sia a trovare un lavoro una volta completato il percorso formativo (è il caso delle persone con sindrome di Down e degli autistici), sia a mantenere l’impiego a fronte di una malattia cronica che causa una progressiva disabilità (è il caso delle persone con sclerosi multipla).

Meno di una persona Down su 3 lavora dopo i 24 anni, e il dato scende al 10% tra gli autistici con più di 20 anni. Meno della metà delle persone con sclerosi multipla tra i 45 e i 54 anni è occupata, a fronte del 12,9% di disoccupati e del 23,5% di pensionati. Per fornire una mappa dell’offerta sanitaria e socio-sanitaria su cui possono contare i disabili italiani è stata realizzata un’indagine nazionale che ha coinvolto tutte le 147 Asl e che si basa sulle risposte di 35 di esse. Con riferimento ai servizi disponibili per le persone Down, 19 Asl su 24 indicano la presenza di servizi di neuro e psico-motricità dell’età evolutiva e di logopedia, 16 segnalano l’attivazione di progetti di educazione all’autonomia e 17 di altri servizi.

Per quel che riguarda i pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, 21 Asl su 24 segnalano l’offerta di servizi di logoterapia e 18 su 24 garantiscono la terapia per la psicomotricità. Per quanto riguarda i servizi per i pazienti affetti da sclerosi multipla, l’offerta delle Asl si concretizza soprattutto in riabilitazione motoria e logopedia, la prima garantita praticamente dalla totalità delle Asl, la seconda dalla metà. Per i pazienti con la malattia di Parkinson, tutte le Asl hanno segnalato di garantire la riabilitazione motoria, la metà quella del linguaggio, un terzo la terapia occupazionale.L’inclusione scolastica occupa un posto centrale nel panorama delle politiche di inserimento sociale delle persone con disabilità. In Italia però sono poche le scuole speciali dedicate ad alunni con problematiche sanitarie complesse. Ma la legge obbliga tutte le scuole pubbliche e private ad accettare l’iscrizione degli alunni con disabilità. Se è vero che l’esperienza italiana rappresenta un’eccellenza, le risorse dedicate alle attività di sostegno e di integrazione degli alunni con disabilità nella scuola appaiono spesso inadeguate.

Nell’anno scolastico 2010-2011 circa il 10% delle famiglie degli alunni con disabilità ha presentato un ricorso al Tribunale civile o al Tribunale amministrativo regionale per ottenere un aumento delle ore di sostegno. Questi sono i principali risultati della ricerca «I bisogni ignorati delle persone con disabilità» realizzata nell’ambito del progetto pluriennale «Centralità della persona e della famiglia: realtà o obiettivo da raggiungere?» della Fondazione Cesare Serono e del Censis, che sono stati presentati oggi a Roma da Ketty Vaccaro, responsabile del settore Welfare del Censis, Giuseppe De Rita e Carla Collicelli, Presidente e Vicedirettore del Censis, e discussi, tra gli altri, da Gianfranco Conti, Direttore generale della Fondazione Cesare Serono, Elio Guzzanti, Direttore scientifico dell’Irccs Oasi, con le conclusioni di Adelfio Elio Cardinale, Sottosegretario del Ministero della Salute.

 

 
 
 

LA BELLA STORIA DI MARKUS REHM E VANESSA LOW ATLETI PARAOLIMPICI

Post n°1023 pubblicato il 05 Settembre 2012 da dammiltuoaiuto
 

Markus Rehm e Vanessa Low, la coppia più bella delle Paralimpiadi
Dopo due gravi incidenti, i due atleti paralimpici si incontrano nel 2008, si innamorano e ora vivono insieme. Sono la coppia più bella di questa manifestazione sportiva, secondo la stampa tedesca.

 

Markus Rehm e Vanessa Low, la coppia più bella delle Paralimpiadi.

Sono in corso le Paralimpiadi di Londra 2012, ossia i giochi olimpici per atleti disabili. Da questa importante manifestazione dedicata agli sportivi diversamente abili, è emersa una coppia vincente e sicuramente ammirabile: parliamo di Markus Rehm e Vanessa Low che sono stati già considerati dalla stampa tedesca come la coppia più bella di queste Paralimiadi. Entrambi hanno subito gravi incidenti che hanno comportato loro delle disabilità che, però, non hanno impedito loro di diventare forti atleti paralimpici.

Markus e Vanessa, la coppia più bella delle Paralimpiadi: si sono conosciuti nel 2008 e da allora sono coppia fissa. Vanessa ha 22 anni e ha perso entrambe le gambe nel 2006 quando uno sconosciuto, senza particolari motivazioni, la spinse sotto un treno. Markus, invece, nel 2003, perse la gamba destra dopo essersi impigliato nel motore di una barca, mentre stava praticando wakeboard sul Meno. ”Ora però non ci interessa più pensare a ciò che è successo. In fondo, senza questi incidenti non ci saremmo mai conosciuti”, hanno dichiarato Markus al giornale tedesco Bild.

Dopo due tragici eventi, i due atleti si incontrano e si innamorano: si sono avvicinati grazie all'amore che entrambi nutrono per l'atletica leggera. Oggi vivono insieme a Leverkusen. Alle Paralimpiadi, Markus ha già vinto un oro nel salto in lungo e Vanessa vuole raggiungere lo stesso obiettivo. Oltre al sport, Vanessa lavora per una trasmissione TV, mentre Markus è un tecnico ortopedico e costruisce le protesi che lui stesso indossa.

Leggi anche:


continua su: http://www.fanpage.it/markus-rehm-vanessa-low-la-coppia-piu-bella-delle-paralimpiadi/#ixzz25bfovllN
http://www.fanpage.it

 
 
 

Il cancro si curerebbe con il bicarbonato di sodio,

Post n°1022 pubblicato il 22 Agosto 2012 da dammiltuoaiuto
 

Il cancro si curerebbe con il bicarbonato di sodio, un problema per le case farmaceutiche

intervista il Prof. Paolo Fornasiero dell'Università di Trieste

In realtà, il bicarbonato di sodio è già utilizzato per la cura di malattie come l'influenza e il raffreddore; se assunto per via orale e transdermica, ecco che il bicarbonato potrebbe diventare una prima cura per il trattamento del cancro, malattie renali, diabete.

La notizia non è priva di fondamento scientifico, anzi, è provata in questo documento della NCBI (National Center of Biotechnology Information)

In sostanza, il bicarbonato agirebbe sul grado di acidità del nostro sangue. Il pH del nostro sangue e dei nostri fluidi corporei, non rappresenta altro che il nostro stato di salute e il bicarbonato agirebbe come vero e proprio regolatore del pH influendo direttamente sul livello acido-alcalino alla base della salute umana.

La scala del pH è come un termometro del nostro stato di salute, a tal punto che valori al di sopra o al di sotto di 7,35-7,45 possono segnalare sintomi di malattie o patologie gravi. Difatti, quando il corpo non riesce più a neutralizzare gli acidi, essi vengono trasferiti nei fluidi extracellulari e nel tessuto connettivo recando danni all'integrità cellulare.

Facciamo un esempio: l'aumento di acidità di un lago colpito dalle piogge acide si tradurrà in una maggiore solubilità di elementi come l'alluminio e in una proliferazione di alghe. Questi due elementi concorrono ad elevare il tasso di mortalità di quel lago. Per riportare il lago in vita occorre alcalinizzare l'acqua ripristinando il pH. Poichè il cancro si sviluppa e vive in un ambiente acido, riuscire a ripristinare il pH naturale può aiutare la distruzione delle cellule cancerose o almeno ritardarne la diffusione. E' per questo che già alcuni anni fa furono iniziati alcuni studi sull'utilizzo degli antiacidi associati ai farmaci chemioterapici. Una ricerca pubblicata nel Marzo 2009 dalla US National Library of Medicine dimostrò che su alcuni topi da laboratorio il bicarbonato era in grado di rallentare la diffusione delle metastasi.

Il Dr. Pagel i suoi colleghi utilizzeranno una speciale risonanza magnetica per misurare il pH di un particolare tumore e verificare l'efficacia del bicarbonato sulla massa in oggetto. Infatti con questa nuova macchina, il team dell'Università dell'Arizona potrà studiare i pazienti prima e dopo la somministrazione del bicarbonato per tentare di sviluppare un approccio personalizzato per ogni paziente. Ovviamente un grado di pH del nostro corpo intorno ai valori 7,35-7,45 garantisce un giusto equilibrio fisico rendendoci più resistenti alle malattie. Questo significa che possiamo praticare la cosiddetta "cura del pH" avendo uno stile di vita sano ed alimentandoci nel modo giusto. Sicuramente, invece, per avere risultati nell'ambito delle cure per il cancro dovremo aspettare che le sperimentazioni siano portate a termine, cosa che procede a rilento a causa della mancanza di fondi soprattutto da parte delle case farmaceutiche.

In quest'ultimo caso infatti la domanda è d'obbligo: quali sarebbero le ripercussioni per le case farmaceutiche? Sicuramente ne risentirebbero negativamente in quanto diminuirebbero domanda e consumi per medicinali chemioterapici, per la cura del cancro in genere, per la cura delle malattie come diabete e malattie più comuni come influenza e raffreddore. Un bel problema per le case farmaceutiche, un problema risolto per la nostra salute e per il nostro benessere.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/29464/20120513/cancro-cura-bicarbonato-di-sodio.htm#ixzz24IL5WPIV

 
 
 

Il cancro si curerebbe con il bicarbonato

Post n°1021 pubblicato il 08 Agosto 2012 da dammiltuoaiuto
 

Il cancro si curerebbe con il bicarbonato di sodio, un problema per le case farmaceutiche

http://it.ibtimes.com/articles/29464/20120513/cancro-cura-bicarbonato-di-sodio.htm

 

Di David Pascucci | 13.05.2012 12:28 CEST

Una buona notizia per tutti noi e una cattiva notizia per la case farmaceutiche. Il Dr. Mark Pagel della University of Arizona Cancer Center, riceverà 2 milioni di dollari dal National Institutes of Health per studiare l'efficacia della terapia personalizzata con bicarbonato di sodio per il trattamento del cancro al seno. Ecco il comunicato sul quale è scritto :"Il fondo da 2 milioni di dollari servirà a migliorare la misurazione sull'efficacia del bere bicarbonato di sodio nel curare il cancro al seno. E' stato provato che bere bicarbonato di sodio riduce o elimina il diffondersi del cancro nel seno, nei polmoni, cervello ed ossa." 

In realtà, il bicarbonato di sodio è già utilizzato per la cura di malattie come l'influenza e il raffreddore; se assunto per via orale e transdermica, ecco che il bicarbonato potrebbe diventare una prima cura per il trattamento del cancro, malattie renali, diabete.

La notizia non è priva di fondamento scientifico, anzi, è provata in questo documento della NCBI (National Center of Biotechnology Information) 

In sostanza, il bicarbonato agirebbe sul grado di acidità del nostro sangue. Il pH del nostro sangue e dei nostri fluidi corporei, non rappresenta altro che il nostro stato di salute e il bicarbonato agirebbe come vero e proprio regolatore del pH influendo direttamente sul livello acido-alcalino alla base della salute umana.

La scala del pH è come un termometro del nostro stato di salute, a tal punto che valori al di sopra o al di sotto di 7,35-7,45 possono segnalare sintomi di malattie o patologie gravi. Difatti, quando il corpo non riesce più a neutralizzare gli acidi, essi vengono trasferiti nei fluidi extracellulari e nel tessuto connettivo recando danni all'integrità cellulare.

Facciamo un esempio: l'aumento di acidità di un lago colpito dalle piogge acide si tradurrà in una maggiore solubilità di elementi come l'alluminio e in una proliferazione di alghe. Questi due elementi concorrono ad elevare il tasso di mortalità di quel lago. Per riportare il lago in vita occorre alcalinizzare l'acqua ripristinando il pH. Poichè il cancro si sviluppa e vive in un ambiente acido, riuscire a ripristinare il pH naturale può aiutare la distruzione delle cellule cancerose o almeno ritardarne la diffusione. E' per questo che già alcuni anni fa furono iniziati alcuni studi sull'utilizzo degli antiacidi associati ai farmaci chemioterapici. Una ricerca pubblicata nel Marzo 2009 dalla US National Library of Medicine dimostrò che su alcuni topi da laboratorio il bicarbonato era in grado di rallentare la diffusione delle metastasi.

Il Dr. Pagel i suoi colleghi utilizzeranno una speciale risonanza magnetica per misurare il pH di un particolare tumore e verificare l'efficacia del bicarbonato sulla massa in oggetto. Infatti con questa nuova macchina, il team dell'Università dell'Arizona potrà studiare i pazienti prima e dopo la somministrazione del bicarbonato per tentare di sviluppare un approccio personalizzato per ogni paziente. Ovviamente un grado di pH del nostro corpo intorno ai valori 7,35-7,45 garantisce un giusto equilibrio fisico rendendoci più resistenti alle malattie. Questo significa che possiamo praticare la cosiddetta "cura del pH" avendo uno stile di vita sano ed alimentandoci nel modo giusto. Sicuramente, invece, per avere risultati nell'ambito delle cure per il cancro dovremo aspettare che le sperimentazioni siano portate a termine, cosa che procede a rilento a causa della mancanza di fondi soprattutto da parte delle case farmaceutiche.

In quest'ultimo caso infatti la domanda è d'obbligo: quali sarebbero le ripercussioni per le case farmaceutiche? Sicuramente ne risentirebbero negativamente in quanto diminuirebbero domanda e consumi per medicinali chemioterapici, per la cura del cancro in genere, per la cura delle malattie come diabete e malattie più comuni come influenza e raffreddore. Un bel problema per le case farmaceutiche, un problema risolto per la nostra salute e per il nostro benessere.

 
 
 

LE SPESE PAZZE DELLA CASTA 70 MILA EURO PER LAVARE LE AUTO BLU

Post n°1020 pubblicato il 08 Agosto 2012 da dammiltuoaiuto
 

Casta spese Senato auto blu

70 mila euro per lavare le auto blu del Senato. Il web insorgeAnalizzando il bilancio 2012 di Palazzo Madama si scoprono strane voci di spesa. Ad esempio per anni abbiamo pagato 40 mila euro in forchette e coltelli e 50 mila in 'tessere di riconoscimento'. Quest'anno aumenti per autolavaggi e boom di rimborsi. In tutto, il Senato ci costerà 542 milioni di euro

castaC'è qualcosa che non va nel bilancio del Senato. Parliamo della "previsione per l'anno finanziario 2012".

E la domanda che la rete si va facendo in queste ore è la seguente: si può spendere, in un anno, 70 mila euro per il lavaggio delle 'auto blu'?

Proprio così. In epoca di spending review, i cyber-cittadini, ai quali ormai non sfugge più nulla quando si parla di 'casta', hanno scoperto, spulciando il "Progetto di bilancio interno del Senato per l'anno finanziario 2012" deliberato dal Consiglio di Presidenza nella riunione del 25 luglio 2012 (che potete scaricare qui), che Palazzo Madama ha stanziato per i prossimi tre anni di esercizio, dal 2012 al 2014, ben 210 mila euro per il servizio di 'lavaggio autorimessa e vetture'.

Una cifra decisamente fuori mercato - e fuori logica - e addirittura in aumento a quanto stanziato dal precedente governo, visto che nel bilancio 2011 la voce prevista per lavare le auto blu è stata di 'soli' 61 mila euro.

Ma ci sono anche altre spese che stanno facendo infuriare 'la rete', ormai vero e proprio soggetto deputato al monitoraggio del malfunzionamento della macchina amministrativa.

C'è ad esempio chi si chiede come sia possibile spendere oggi appena 1.800 euro alla voce 'tessere di riconoscimento' se fino allo scorso anno di euro se ne spendevano ben 50 mila (!).

E ancora: poco chiara - guardando indietro - è la gestione delle spese relative a "carta e cancelleria". Ogni anno - da qui al 2014 - per consentire ai nostri senatori di scrivere si spenderanno circa 200 mila euro. Ma un anno fa spendevamo ben 400 mila euro.

http://www.today.it/politica/casta-spese-senato-auto-blu.htm



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SOLO 25 POSTI PER DISABILI ALLO STADIO ADRIATICO UNA VERGOGNA

Post n°1019 pubblicato il 04 Agosto 2012 da dammiltuoaiuto
 

 SOLO  25  POSTI  PER DISABILI   ALLO   STADIO  ADRIATICO   UNA  VERGOGNA

 

Qualcuno ha deciso che per "gravi problemi legati alla sicurezza", ad oggi SOLO 25 ragazzi in carrozzina potranno entrare, mentre tutti gli altri, parliamo di quasi un centinaio, dovranno starsene a casa ad ascoltare la partita per radio...e potranno solo sognarla. Siamo costretti a rammentare che i disabili tifosi in carrozzina pur volendo pagare il biglietto non possono entrare in nessun altro posto dello stadio.

Questo vero e proprio scandalo si era già manifestato in serie B nelle ultime gare di campionato, senza peraltro una spiegazione plausibile visto che tutto l'anno non ci sono stati problemi. Ora però la situazione è diventata insostenibile, anche considerando il numero maggiore di tifosi che grazie alla Serie A si avvicineranno al Pescara.

Anni fa erano state fatte alle istituzioni comunali alcune domande, ovviamente rimaste senza risposta per via della grave inettitudine della classe dirigente. Una di queste riguardava la preparazione del personale addetto al "settore disabili" e se gli addetti in questione fossero stati in grado di dare disposizioni per mettere in salvo le persone gravemente malate.

Ricordiamo che nello Stadio non c'è nessuna via di fuga ma la cosa diventa ancor più grave in quanto, prima della ristrutturazione, ESISTEVA una rampa che permetteva l'accesso alla pista di atletica MA è stata eliminata a favore delle scale: ottima mossa, geniale veramente!

Ci chiediamo a questo punto, in caso di grave pericolo, chi si occuperà di trasportare 1, 25, o 50 disabili a braccia? Ed in quanto tempo ci riuscirà? Si salveranno tutti o qualcuno sarà condannato a morte certa per via dell'incapacità dei responsabili alla sicurezza? DENUNCIAMO A VOCE ALTA QUESTA RIDICOLA FACCENDA E VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE UNA RISPOSTA A STRETTISSIMO GIRO, NON E' PIU' ACCETTABILE QUESTA SITUAZIONE!!! Non si gioca con la vita delle persone, mai!!!

1) Non è mai stata fatta nessuna esercitazione per l'evacuazione del settore disabili;

2) non ci sono cartelli informativi con indicazioni precise verso luoghi di raccolta sicuri;

3) non esiste un ingresso separato.

Se in sede di ristrutturazione, i responsabili dei lavori o i supervisori pagati per questo, avessero applicato o fatto applicare la normativa vigente che prevede la messa in sicurezza totale delle strutture pubbliche, il problema oggi non ci sarebbe!!!

Questo stadio è fuori legge! Ricordiamo che il numero dei posti riservati alle persone con ridotta capacità motoria dovevano essere PER LEGGE BEN 100 su 20.000 spettatori perciò possiamo affermare che non sono state rispettate le norme che prevedono la proporzione tra spettatori e persone con disabilità.

Rammentiamo che inizialmente il "problema dei tifosi disabili" era stato risolto collocando nella zona dei distinti tutte le persone in carrozzina che risultavano essere in eccedenza rispetto il ridicolo numero stabilito per il settore esistente! Soluzione? NO SCEMPIO!

In quel periodo abbiamo assistito ad uno spettacolo vergognoso: i ragazzi con disabilità portati a spalla sulle seggioline collocate più in alto per poter vedere la partita dagli steward, una vera e propria coltellata al cuore della dignità umana!!!

Le istituzioni, hanno in questo modo scatenato una vera e propria "guerra tra poveri", ovvero la corsa al posto nel settore disabili con soli 25 posti! Noi non ci stiamo e non consentiremo mai a nessuno di giocare sulla nostra dignità di esseri umani!!! Vogliamo certezze e risposte serie, non promesse e rinvii a date da destinarsi. ORA BASTA!

Per tutta questa serie di ragioni abbiamo organizzato per Sabato 4 agosto alle ore 10,30 davanti all'ingresso del Comune di Pescara, in Piazza Italia, la conferenza stampa del "Comitato dei tifosi disabili del Pescara".

Prossima tappa: incatenemanto dei tifosi disabili allo stadio adriatico. Tutto verrà spiegato nella conferenza stampa.

Coglieremo l'occasione per denunciare pubblicamente la grave ingiustizia che investe il mondo della disabilità: partecipate numerosi con sciarpe e bandiere del Pescara perché è una battaglia di diritti e di civiltà la nostra ma anche di fede calcistica!!! IL PESCARA E' DI TUTTI QUELLI CHE LO AMANO, ANCHE DEI TIFOSI CON DISABILITA'

 

PAOLO  CARINCI 

 
 
 

ONOREVOLI ASSENTI

Post n°1018 pubblicato il 03 Agosto 2012 da dammiltuoaiuto
 

L'assenteismo dei parlamentari italiani non si placa con i tecnici

http://it.notizie.yahoo.com/blog/gossip-di-palazzo/assenteismo-politici-italiani-134929344.html


Dopo aver visto la classifica dei peggiori politici in fatto di presenze in parlamento nel 2011, ora sono stati pubblicati i dati del primo semestre 2012. Nemmeno nei primi mesi di quest'anno i deputati hanno brillato per costanza. La classifica arriva dai tabulati della Camera  - rielaborati dall'agenzia stampa Dire - che il Corriere della Sera rende pubblica. La maglia nera va a Silvio Berlusconi, con due sole votazioni all'attivo, e al suo avvocato Niccolò Ghedini con appena una su 1.026 votazioni totali da gennaio a giugno. Il governo Monti ha visto un drastico calo delle presenze, con punte del 20,05%, come se un quinto dei deputati non si fosse mai presentato a votare per tutto il primo semestre.

I più fannulloni in assoluto sono i parlamentari di Popolo e territorio, nati sotto il nome di I Responsabili e finiti a disertare l'aula 33,7 volte su 100. Nomen omen? In questo caso si direbbe di no. Al secondo posto si piazza il Gruppo misto col 30% di assenze, seguono i finiani (25%), Pdl (22,8%) e Lega Nord con "solo" il 14,4% di assenteisti, nonostante gli scandali e i cambi al vertice del partito. Tutti gli altri si collocano in zona neutra (troppe assenze rispetto al ruolo ricoperto e allo stipendio percepito, ma pur sempre poche rispetto agli altri): Udc può vantare il 13%, Idv il 12% e il Pd è ufficialmente il partito più virtuoso con il 9,5% di assenze. Il picco di assenteisti si percepisce però con l'arrivo della bella stagione: nel solo mese di maggio sono molti i deputati che hanno toccato quota 100% in fatto di incostanza. Tra gli altri compaiono Silvio Berlusconi, Ignazio La Russa, Niccolò Ghedini, Simone Di Cagno Abbrescia, del Pdl. Ma anche Umberto Bossi e Marco Reguzzoni della Lega, e Gianfranco Micciché del Gruppo misto. I casi più eclatanti sfoggiano il marchio Pdl e statistiche imbarazzanti: Denis Verdini (99,24% di assenze), l'ex ministro del turismo e attivista animalista Michela Vittoria Brambilla (98,10%), l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti (97,34%), Vincenzo Barba e Maria Rosaria Rossi (96,20%), Antonio Angelucci (93,16%).

La buona notizia è che viene applicata una penale per tutte le assenze. Lo spiega in un'intervista a Repubblica Mario Pepe, deputato in forza al Gruppo misto ed ex Pdl: "Noi prendiamo 4mila, 4mila e 4mila. Per indennità, spese di diaria e rapporti col collegio che ormai sono i soldi per gli assistenti. E se non risulta che li paghi gli assistenti o che li utilizzi, quei soldi non si prendono. Per di più ci sono 300 euro di penalizzazione per ogni volta che non si va in aula e 100 euro per chi non partecipa alle sedute della commissione di cui fa parte. Insomma, gli assenteisti vengono penalizzati". Poi accenna ad una lamentela sulla mancanza di ferie: "Ormai le ferie non esistono più. E forse è giusto così. Io per esempio quest'anno rimarrò a Roma, farò weekend lunghi, al massimo. Ma resto qui, non ho prenotato nulla". "Welcome to my world", direbbe Elvis Presley.

 
 
 

MARIO MONTI SPIEGACI DOV E FINITO L´ORO DEGLI ITALIANI

Post n°1017 pubblicato il 21 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

MARIO MONTI SPIEGACI DOV E FINITO L´ORO DEGLI ITALIANI

Le riserve auree diminuite in valore di 5,669 miliardi a 98,123 miliardi al 31 marzo 2012. Si vendono l’oro e senza dire niente ai cittadini! Dov’è finito quell’oro: venduto ai russi o ai cinesi, avidi compratori di riserve auree in questo momento? Oppure è andato in pegno alla Bce come collaterale di qualcosa, su richiesta della Bundesbank sempre più terrorizzata dalle perdite potenziale del programma Target 2? Una cosa è certa, l’operazione non nasce dall’emergenza. Lo scorso novembre, infatti, fecero scalpore per qualche ora le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare per l’Europa del Parlamento tedesco, Gunther Krichbaum, in un’intervista al quotidiano “Rheinischen Post”: per ridurre il debito pubblico, l’Italia deve mettere in vendita una parte delle riserve auree.

La singolare proposta giunse dopo il netto no della Germania alla richiesta di vari Stati europei di un utilizzare le riserve auree della Banca centrale tedesca a ulteriore garanzia del cosiddetto Fondo salva Stati (Efsf) nel caso in cui la situazione economico-finanziaria peggiorasse. Pochi giorni dopo, si unì a questo coro anche Michael Fuchs, vicecapogruppo della Cdu, il partito di Angela Merkel, che al Bundestag tuonò: «Gli italiani devono mettere a posto i conti, quindi o portano a termine le privatizzazioni oppure vendono le loro riserve di oro». Un’opinione sottoscritta anche da Frank Schaeffler, dell’Fdp, che considerava «necessario» che gli Stati indebitati «vendano parte del loro oro o lo depositino a garanzia presso la Banca centrale europea». E l’Italia può in effetti contare su quasi 2.500 tonnellate di oro, la quarta riserva al mondo dopo Usa, Germania e il Fondo monetario internazionale, per un valore stimato intorno ai 102 miliardi di euro. In questo senso, la vendita del 20% del totale detenuto coprirebbe l’esborso richiesto dagli accordi internazionali.
Peccato che questo sarebbe un segnale di decadenza che avrebbe pesanti conseguenze sull’economia, sugli equilibri dei mercati e sulle valutazioni delle agenzie di rating: insomma, il governo dei tecnici bocconiani pare che abbia fatto come le famiglie indebite che portano catenine e fedi nuziali ai “Compro oro” per pagare le bollette scadute! E senza dire nulla a nessuno, ma soltanto seguendo pedissequamente le richieste tedesche. Il fatto è che quell’oro non è proprietà dello Stato italiano ma del popolo italiano, tanto che lo stesso Giulio Tremonti, quando nel 2009 voleva tassare le plusvalenze generate dalle riserve di Bankitalia, fu bloccato dal governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, che disse in Parlamento «Siamo sicuri che l’oro sia della Banca d’Italia e non del popolo italiano?» e dallo stesso Mario Draghi, all’epoca a capo di Palazzo Koch, secondo cui «le riserve auree appartengono agli italiani e non a via Nazionale».

E queste pratiche non sono una novità nel nostro Paese. Nella primavera del 1976 a Palazzo Chigi c’era Aldo Moro e il Tesoro era nelle mani di Emilio Colombo. La crisi valutaria imperversava e fu inevitabile ricorrere all’aiuto del governo tedesco di Helmut Schmidt che concesse un prestito di due miliardi di dollari, chiedendo però in garanzia 540 tonnellate d’oro, che traslocarono contabilmente dai libri della Banca d’Italia di Paolo Baffi a quelli dell’Ufficio italiano cambi. Fino al 1997, quando il passaggio inverso determinò una gigantesca plusvalenza sulla quale Palazzo Koch pagò 3.400 miliardi di lire di imposte: una manna per il governo di Romano Prodi, impegnato nel tentativo di riportare il disavanzo pubblico sotto il 3% del Pil per poter agganciare l’ euro, visto che l’incasso imprevisto avrebbe contribuito ad abbattere di un altro 0,18% il rapporto fra deficit e Pil. Peccato che Bruxelles, dove già avevano detto no alla rivalutazione delle riserve auree tedesche e alla vendita dell’oro della Banca centrale del Belgio, non diede il proprio consenso. Come siamo entrati nell’euro, poi, è cosa nota a tutti.
Com’è, come non è, a febbraio di quest’anno il quotidiano britannico “The Independent” rilanciava la conferma di una forte pressione tedesca fin dall’inizio del 2012 affinché Roma mettesse mano alle sue riserve per incidere sullo stock di debito: insomma, dove non arrivò il governo Prodi – che propose inoltre la vendita di piccole quantità delle nostre riserve per incentivare lo sviluppo dell’economia nazionale – potrebbero essere arrivati i professori, i tecnici. Tanto che il 19 gennaio scorso i deputati Fabio Rampelli e Marco Marsilio presentarono un’interrogazione parlamentare (con richiesta di risposta scritta) indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze – leggi Mario Monti – per chiedere lumi al riguardo. A tutt’oggi, che io sappia, si attende risposta.
Signore e signori, questi si vendono l’oro (può essere un’alternativa, ma è sempre l’ultima e comunque andrebbe quantomeno annunciata e discussa in Parlamento) mentre le banche incassano e gioiscono (e non pagano nemmeno l’Imu per le sedi delle Fondazioni, il vero cancro politico-economico del sistema): attenzione, la strada che abbiamo intrapreso è decisamente greca. E con la Spagna destinata a ristrutturare in parte il debito entro l’autunno, rischiamo davvero grosso.



Fonte: Jose Maria Salvador

Tratto da: MARIO MONTI SPIEGACI DOV E FINITO L´ORO DEGLI ITALIANI | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/07/16/mario-monti-spiegaci-dov-e-finito-l%c2%b4oro-degli-italiani/#ixzz20smGXMgX
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

 
 
 

Armi all'Uranio impoverito: malattie e morte per militari e cittadini, e non si fermano

Post n°1016 pubblicato il 11 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

 

Foto da una mostra di una galleria di immagini delle
malformazioni dovute all'uranio

DOSSIER uranio impoverito - Una strage di civili e militari. Il caso del Maresciallo Marco Diana, abbandonato dallo Stato. Sardegna, un paradiso avvelenato e la "sindrome di Quirra". Le connessioni tra centrali nucleari e industria bellica. Secondo l'oncologo Umberto Veronesi l'uranio impoverito non fa niente. L'indifferenza delle istituzioni e delle associazioni più importanti del mondo, genuflesse agli Usa e ai loro interessi. Approfondimenti su uranio e dintorni.


Editoriale di Alessandro Raffa per Nocensura.com

Il Maresciallo Marco Diana è uno dei (tanti) militari che sono tornati malati di gravi patologie dalle missioni all'estero, in particolare in Kosovo e Bosnia, ma anche in Iraq, dove sono stati esposti a contaminazione da Uranio impoverito. Gli USA ne hanno disperso nell'ambiente ingenti quantità (come in ogni conflitto) ma mentre le truppe americane disponevano di adeguate protezioni, i soldati italiani non avevano preso particolari precauzioni, e si sono ammalati. Molti soldati sono morti, altri invece vivono alle prese con gravi malattie, tumori e diverse forme di leucemia. Lo stato italiano in un primo momento cercò di negare che le malattie fossero riconducibili alle missioni, ma il numero dei giovani soldati ammalati era troppo elevato per poter negare le responsabilità. Hanno trattato questi giovani come fossero "un problema", le solite promesse non mantenute, i classici tempi lunghissimi della burocrazia, hanno abbandonato questi ragazzi al loro destino. E con la "spending review" il governo ha annunciato che dimezzerà i fondi disponibili per le vittime dell'Uranio impoverito: avevano annunciato "tagli agli sprechi" ma come era logico aspettarsi, tagliano servizi necessari e lo stato sociale: la sanità sarà tagliata di ulteriori 3 miliardi, mentre di tagli ai VERI SPRECHI per ora, nemmeno l'ombra.

Lo Stato il 2 Giugno di tutti l'anni fa sfilare con orgoglio le forze armate, quando ci sono dei caduti gli organizza il solenne "funerale di Stato" con tutte le onorificenze, nella bocca dei politici si sprecano le parole di elogio e sostegno nei confronti delle forze armate, ma sono pronti a dimenticarsi di loro e abbandonarli a se stessi anche di fronte a drammi come questi, causati dallo svolgimento delle proprie mansioni.

Durante ogni conflitto gli USA sparano migliaia di tonnellate di uranio impoverito, seminando morte e malattie anche e sopratutto nelle popolazioni civili, che continuano ad ammalarsi e partorire bambini deformi anche a distanza di molti anni. Uranio impoverito che uccide anche nei pressi delle Basi Usa/Nato, ne sanno qualcosa, purtroppo, i cittadini di Quirra (vedi a fine articolo)

Umberto Veronesi: "l'uranio impoverito non fa niente"
Associazioni di tutto il mondo hanno chiesto di bandire le armi all'Uranio impoverito, ma gli USA negano che siano "così nocive", o meglio ritengono che "non ci siano sufficienti prove" e molti scienziati sono pronti a sostenere questa "versione". Anche l'oncologo italiano Umberto Veronesi, quello che Beppe Grillo chiama "la faccia buona del cancro" per le sue posizioni pro-inceneritori, sostiene che "l'uranio impoverito non fa niente". Mentre l'ONU e la moltitudine di istituzioni sovranazionali, governative e non, comprese le associazioni per i diritti umani, tacciono: evitano di affrontare la questione, oppure lo fanno molto timidamente, certamente senza avanzare troppe pressioni per non disturbare il loro padrone. Non dimentichiamoci che le grandi associazioni internazionali, sia quelle preposte alla tutela ambientale che dei diritti umani e quant'altro, sono strumenti di distrazione di massa che dirigono l'opinione pubblica verso argomentazioni di secondaria importanza, tralasciando molte questioni serie e importanti come questa. Possiamo scommettere che l'utilizzo di queste armi non sarà mai proibito fino a quando ci saranno le centrali nucleari. Le scorie delle centrali di tutto il mondo vengono trattate e trasformate in armi, i paesi che non producono direttamente armi all'uranio impoverito cedono le proprie scorie a chi lo fa, tramite società deputate allo smaltimento. Ogni anno dalle centrali escono tonnellate di uranio che vengono trasformate in munizioni e ordigni all'uranio impoverito, e se non venissero impiegate frequentemente, ci sarebbe il rischio di riempire i depositi e fermare la produzione. Per questo negli anni l'uso delle armi all'uranio impoverito è cresciuto di pari passi con l'aumentare delle centrali nucleari. Gli scarti delle centrali nucleari da "rifiuti radioattivi" di difficile e costoso smaltimento/gestione diventano "materie prime" per la produzione di armamenti dall'elevato potenziale perforante. Un business miliardario alla quale le lobby dell'industria bellica e nucleare ed il governo USA - che poi sono la stessa cosa - non intendono rinunciare. 

A fine articolo alcuni approfondimenti.

Di seguito l'appello dell'ex Maresciallo, estratto dalla sezione "info" del gruppo dedicato alla sua vicenda "Maresciallo Marco Diana
il Maresciallo Marco Diana
CHIEDO AIUTO A VOI CHE SIETE IL POPOLO i MILITARI mi hanno TRADITO, PRESO IN GIRO, UMILIATO, DERISO, E USANO L'ARMA DEL INDIFFERENZA PER EMARGINARMI, e chi li C O M A N D A li sta difendendo E NON MI ASCOLTA QUANDO DENUNCIO I REATI CHE COMMETTONO, PER COLPA DI LORO NON SONO POTUTO ANDARE A MILANO A GIUGNO A FARE DELLE VISITE A PAGAMENTO CHIRURGICHE E UROLOGICHE E ANDROLOGICHE URGENTISSIME COLLEGATE SEMPRE CON L'EVOLUZIONE DELLA MIA PATOLOGIA, E DI CONSEGUENZA NON HO POTUTO FARE GLI INTERVENTI CHIRURGICI CHE MI AVREBBERO AIUTATO A STARE MEGLIO PER QUELLO CHE MI RESTA DA VIVERE.................................. E TUTTI SANNO CHE IO VIVO DI 30 MINUTI IN 30 MINUTI VISTA LA GRAVISSIMA CONDIZIONE DI SALUTE IN CUI MI TROVO, MA NON CREDONO NEMMENO ALLE CERTIFICAZIONI MEDICHE UFFICIALI PERCHÉ VEDENDOMI DAL VIVO FISICAMENTE NON DIMOSTRO AL ESTERNO LA GRAVITA DELLA MIA SITUAZIONE E QUINDI NON CREDONO CHE STIA MALE, A TAL PUNTO CHE ALCUNI ( CON IL GRADO DI TENENTI COLONNELLI E COLONNELLI )DICONO CHE E TUTTA UNA FALSA, E VEDONO SOLO IL LATO ECONOMICO DICENDO CHE IO HO AVUTO GIA TROPPI AIUTI DAL MINISTERO DELLA DIFESA, MA VOGLIO RICORDARE CHE IO OGNI ANNO ANTICIPO LA BELLEZZA DI 50.000,00 EURO MINIMO PER CERCARE DI RESTARE VIVO E CHE LA ASL SPENDE PER ME ALMENO 70.000,00 EURO L'ANNO E CHE IL 
Un proiettile all'uranio impoverito
MINISTERO SI E IMPEGNATO UFFICIALMENTE A RIMBORSARMI TUTTE LE SPESE CHE IO FACCIO NEL ANNO SENZA CREARE PROBLEMI E INVECE OGNI VOLTA VI SONO PROBLEMI E I COMANDI NON MI VOGLIONO STARE MAI AD ASCOLTARE PERCHÉ DISTURBO, QUESTO MI E STATO UFFICIALMENTE FATTO CHIARAMENTE CAPIRE DA QUEI COMANDI CHE INVECE PER LEGGE DOVREBBERO TUTELARMI COMANDANTI IN CAPO CHE MI RICORDANO CHE PER PARLARE CON LORO DEVO SCRIVERE , MA VI RENDETE CONTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!! UN MALATO GRAVE CHE VEDE E NON VEDE E CHE A MALAPENA RIESCE A VIVERE QUELLO CHE GLI RIMANE CHE SI SENTE DIRE CHE PER RAPPRESENTARE UN PROBLEMA GRAVE O NO DAL QUALE DIPENDE LA PROPRIA VITA DEVE SCRIVERE ALTRIMENTI NON VIENE RICEVUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! VI LASCIO SOLO GIUDICARE A VOI....................., IO MI INVOCO A VOI O A CHIUNQUE POSSA ARRIVARE A FAR CAPIRE A QUESTI MILITARI COME SI DEVONO COMPORTARE PERCHÉ SE CONTINUERANNO CERTI COMPORTAMENTI NON HO ALTRE STRADE CHE RIMETTERMI DI NUOVO IN MANO ALLA STAMPA E ALLA MAGISTRATURA, SEMPRE CHE RIESCA DI NUOVO A VIVERE A SUFFICIENZA PER VEDERE UN PO DI GIUSTIZIA TRIONFARE ..... IO SO CHE esiste una giustizia, prima o poi, oggi piangere e mendicare spetta a me ma domani saro io a VEDERE PIANGERE E MENDICARE CERTE PERSONE, la vita e una ruota , il tempo passa e nessuno puo dire " QUESTO A ME NON SUCCEDERÀ", lo vorrei ricordare con umiltà e semplicità a quei militari di cui sto parlando. Dal gruppo "Maresciallo Marco Dianahttps://www.facebook.com/groups/407353495977576/



Sempre sul caso di Marco Diana guarda il video "soldati dimenticati": 
Prima parte: http://youtu.be/ERZ77Adxwec
Seconda parte: http://youtu.be/NGKz_nwlArc

 

http://www.nocensura.com/2012/07/armi-alluranio-impoverito-malattie-e.html

 
 
 

Sicilia. Scorie radioattive e mortalità infantile,

Post n°1015 pubblicato il 11 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Sicilia. Scorie radioattive e mortalità infantile, l'inchiesta di Lannes"A seguito di alcuni incidenti segreti di velivoli Usa, i bambini della Sicilia orientale muoiono di leucemia più di ogni altra parte d’Italia", una vicenda trascurata dalle autorità italiane. È quanto denuncia il giornalista Gianni Lannes in un'inchiesta volta ad indagare la relazione tra la base militare Usa di Sigonella, le scorie radioattive e la mortalità per leucemia dei bambini della zona.di Matteo Marini - 6 Luglio 2012

base militare sigonella
“Non si sa che effetto avrà sul sistema immunitario dei siciliani di Lentini la radioattività delle scorie nucleari nascoste dagli americani nel suolo”

Torniamo a parlare di Gianni Lannes. Questa volta, il giornalista famoso anche per le sue inchieste sul fenomeno delle ecomafie, mette sotto la sua lente d'ingrandimento un problema non da poco. Una storia che ha tre protagonisti: la Sicilia, la base statunitense di Sigonella e le scorie radioattive. La relazione tra i primi due soggetti, è palese ma cosa c'entrano le scorie radioattive?

Per illustrare il terzo collegamento, Lannes parte da un passaggio del libro Radiation and Human Health, scritto dal professor J. W. Gofman : “Non si sa che effetto avrà sul sistema immunitario dei siciliani di Lentini (una zona della Sicilia vicina a Sigonella, ndr) la radioattività delle scorie nucleari nascoste dagli americani nel suolo”. La domanda che Lannes si pone è quindi dove siano stati nascosti, interrati i rifiuti della base militare di Sigonella, negli anni in cui fu scritto il saggio sopracitato. Una possibile risposta, potrebbe essere che siano stati occultati in alcune delle 27 cave, etichettate come 'dismesse', che si trovano in quella zona.

A supporto della 'tesi Sigonella', Lannes ci fa notare che gli investigatori della Direzione investigativa antimafia hanno riscontrato che la base di Sigonella compare tra gli enti che per anni hanno scaricato rifiuti nella discarica abusiva di Salvatore Proto (sempre in quella zona), un prestanome del clan Santapaola-Ercolano.

Inutile dire quanto possano essere dannose le scorie radioattive, con decine di ricerche scientifiche che provano come l’esposizione a grandi quantità di radiazioni sia il maggiore fattore di rischio per il tumore del sangue. A questo proposito, Gofman nel suo saggio, lancia l'allarme: “La leucemia è associata al plutonio, responsabile della perdita dell’immunità biologica che colpisce un numero crescente di persone”.

lannes
Il giornalista Gianni Lannes è famoso anche per le sue inchieste sul fenomeno delle ecomafie

Significativo il paragone che Lannes fa tra la Groenlandia e la Sicilia, parlando di mortalità infantile causata da scorie radioattive: “Il 21 gennaio 1968 un bombardiere B-52 americano che trasportava 4 bombe H cadeva nel nord della Groenlandia, disintegrandosi e spargendo rottami radioattivi su un’area vastissima di terra e di mare. Nel giro di qualche anno le persone che erano venute inavvertitamente a contatto con i rottami si ammalarono di leucemia. Ed in quel luogo proprio la leucemia divenne una delle più frequenti cause di morte. In Sicilia a seguito di alcuni incidenti segreti di velivoli Usa, i bambini della Sicilia orientale muoiono di leucemia più di ogni altra parte d’Italia”.

C'è da chiedersi perché le istituzioni e/o la magistratura non facciano nulla, non agiscano per vederci più chiaro sull'intera vicenda ed è ciò che si chiede anche Lannes, aggiungendo: “Come mai il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Primo Ministro Mario Monti, non chiamano il Presidente Obama a rendere conto di questo crimine? Recentemente hanno incontrato a Roma il segretario generale della Nato, Anders Fogh Ramussen ma non hanno proferito parola sull’argomento. La morte e la malattia indotta in tanti bambini italiani da causa belliche, forse non sono una buona ragione per intervenire subito?”.

Andando più a fondo, ci sarebbero anche delle particolari analogie con gli incidenti aerei (bellici, per la precisione) che hanno colpito la Sicilia orientale verso la metà degli anni '80. Lannes ce li ha ben chiari in mente: “Il 12 luglio 1984, alle ore 14,45 proprio a Lentini, un quadrigetto Lockeed C141B 'Starlifter' dell’Us Air Force, con un carico di 44 tonnellate si schiantò ed esplose in contrada Sabuci-San Demetrio, dopo essersi levato in volo da Sigonella, diretto in Germania”.

Nell’impatto morirono sul colpo 9 militari nord-americani. “I marines giunsero sul luogo del disastro pochi minuti dopo ed ostacolarono militarmente l’intervento dei mezzi di soccorso locali e l’accesso addirittura delle forze dell’ordine italiane; l’indagine fu sottratta alla magistratura italiana”, rivela il sostituto commissario della Polizia di Stato, Enzo Laezza che l’11 agosto 1987 ha perso la figlia Manuela, colpita dalla leucemia mieloide acuta.

Le autorità americane mantennero il massimo riserbo sul carico trasportato dal velivolo. La zona dove precipitò l’aereo Usa venne transennata e, per una quarantina di giorni, la statale 194 che collega Catania a Ragusa, fu interdetta al traffico veicolare.

aereo
"La morte e la malattia indotta in tanti bambini italiani da causa belliche, forse non sono una buona ragione per intervenire subito?”

Un altro incidente aereo, del quale però si hanno solo scarne notizie, si verificò nel giugno del 1985. Nell’occasione un velivolo dell’aviazione USA, in volo verso la base di Sigonella, perse quota negli agrumeti di Lentini. L’aereo si disintegrò nell’impatto con il suolo. L’area rimase impenetrabile ai comuni mortali siciliani per diversi mesi, fino a quando tutti i frammenti del velivolo furono raccolti dai marines. Verrebbe da chiedersi: cosa trasportavano i due aerei mentre sorvolavano la zona di Lentini? Cosa contaminò il suolo siciliano? A bordo vi erano materiali nucleari?

Nel 1962, un rapporto del Dipartimento Difesa USA (The Effects of Nuclear Weapons) avvertiva: “Le armi nucleari sono concepite con gran attenzione per esplodere solamente quando sono intenzionalmente innescate e fatte brillare. Nonostante ciò c’è sempre una possibilità, a seguito di circostanze accidentali, che inavvertitamente possa avvenire un’esplosione. Nonostante tutte le ragionevoli precauzioni che possano essere state prese per prevenire incidenti, ciò può comunque avvenire nelle aree di assemblaggio delle bombe, di loro immagazzinamento, carico e trasporto sul suolo o su un aereo o missile”.

Di certo non è una piena rassicurazione. A Lentini, Carlentini e Francofonte i bambini muoiono di leucemia più che in ogni altra parte d’Italia. L’Atlante della 'mortalità per tumori' (volume 2) realizzato da alcuni epidemiologi, con il contributo dell’università di Catania (pubblicato dall’azienda sanitaria locale), è ancor più esplicito: “In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un aumento della mortalità per leucemie. Estendendo l’osservazione ad 8 anni i tassi provinciali si attestano intorno a quelli regionali e nazionali, ad eccezione del distretto di Lentini dove si osservano tassi di gran lunga maggiori”.

scorie nucleari
In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un aumento della mortalità per leucemie

“Questo dato”, denuncia il dottor Pino Bruno, medico della Cgil “nell’ultimo periodo di osservazione non solo si è consolidato, ma è cresciuto e sembra ineluttabilmente destinato a moltiplicarsi. La mortalità e l’incidenza dei tumori del sangue in particolare leucemie e linfomi nella zona nord della provincia siracusana, caso totalmente diverso dalla situazione di Augusta, Priolo e Gela, sta divenendo sempre più preoccupante. Sarebbe utile verificare se esistono fattori di rischio legati a determinati rifiuti tossici che hanno inquinato terreni e falde freatiche non distanti dall’insediamento militare di Sigonella”. Nell’area p, Lannes evidenzia il fatto che ci vivono 60 mila persone su un totale di 403 mila dell’intero territorio provinciale.

Per fortuna, qualcosa si è mosso almeno a livello di associazionismo. Il 30 gennaio 2006, infatti, l’associazione “Manuela e Michele” - che dal 1991 si batte per far luce sul gran numero di bimbi e ragazzini deceduti a causa di questa particolare forma di cancro - ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa, sollecitando un’indagine sulla “tangibile possibilità che i numerosi casi di leucemia possano essere causati dalla commistione di reati contro l’ambiente”. Secondo l’avvocato Santi Terranova “tocca alla magistratura indagare e capire perché in questa zona della Sicilia i bambini muoiono in percentuale maggiore rispetto ad altre aree del Bel Paese”.

“Il luogo dell’incidente è stato chiuso per più di 4 mesi. Il governo USA risarcì i proprietari dei terreni per 20 anni”. E nient’altro. “L’incandescente fascicolo giudiziario”, evidenzia Lannes “aperto più di un lustro fa, giace nelle mani del sostituto procuratore Maurizio Musco. Il pubblico ministero, però, non si sbottona di un millimetro. Il documentato Rapporto dell’Azienda sanitaria siracusana ipotizza una causa di inquinamento scatenata dalla presenza sul territorio di “discariche illegali di scorie radioattive. Infatti le radiazioni ionizzanti sono associate ad un aumento di rischio per leucemie e possono avere due origini: origini nucleari, per disintegrazione di radionuclidi naturali come il radon o per disintegrazione di radionuclidi artificiali come nel caso delle centrali nucleari o delle bombe”.

Il volume ha ricevuto anche la prefazione del professor Donald Maxwel Parkin, membro dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc): “Si spera che gli autori di questa eccellente monografia avranno l’energia, il tempo e la pazienza per preparare una terza monografia, quando saranno disponibili i risultati scientifici”.

La prima parte di questa sua inchiesta, Lannes la termina lanciando un allarme, affinché questa grave situazione non passi in secondo piano. Soprattutto per non lasciare i genitori dei bambini che muoiono di leucemia senza una risposta.

 

http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/lannes_scorie_radioattive_sicilia_mortalita_infantile.html

 
 
 

quello che di monti non dicono

Post n°1014 pubblicato il 10 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Qualcuno crede che Monti non capisca nulla; invece è una persona molto intelligente e sta svolgendo il compito che il Bilderberg gli ha affidato con grande professionalità e concretezza. Ovviamente il suo compito non è quello di "salvare l'Italia", è fin troppo evidente che non stia salvando niente... il suo compito era quello di consacrarci sudditi dell'UE e piegarci agli interessi dei poteri forti che stanno speculando con lo spread (con un tasso del 7% i nostri titoli sono un affare colossale, e allo stesso tempo lo stato per rimborsarli è costretto a tassare sempre di più..) e possiamo scommetterci che entro breve lo stato sarà costretto a cedere la riserva aurea e svendere i beni dello stato: ad iniziare dalle principali aziende rimaste pubbliche, Eni e Finmeccanica in primis...
(vedi http://www.nocensura.com/2012/06/si-chiama-erf-lultima-trappola-degli.html)

PER CAPIRE QUAL è LA SITUAZIONE BASTA PENSARE CHE CI HANNO IMPOSTO TAGLI e TASSE DI OGNI GENERE DICENDO DI DOVER "SALVARE L'ITALIA" E NESSUNO - *NESSUNO* - HA DETTO AI CITTADINI CHE PER ADERIRE AL MES PAGHEREMO 125 MILIARDI DI EURO... cifra che vale TUTTE le ultime manovre finanziarie fatte da Tremonti e Monti... (vedi http://www.nocensura.com/2011/12/esclusivo-ecco-il-vero-obiettivo-di.html) QUESTO FA CAPIRE IN MODO INEQUIVOCABILE QUANTO SIANO FALSE LE OPPOSIZIONI... che hanno taciuto su una cosa come questa!

Inoltre nonostante la disastrosa situazione interna che hanno creato, siamo COSTRETTI a pagare per salvare le BANCHE altrui... tra ciò che abbiamo pagato e ciò che pagheremo per le BANCHE di Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna, siamo a quota 48 miliardi di euro!!! (vedi http://www.nocensura.com/2012/06/salvare-le-banche-altrui-delleurozona.html) per non parlare di quanti soldi abbiamo speso e stiamo spendendo per missioni di GUERRA e spese militari per sostenere il colonialismo USA che negli ultimi 20 anni è costato la vita a milioni di persone...

Il "professore" sa bene che quando aumenterà l'IVA al 23% i consumi caleranno di 1 miliardo di euro, con tutte le conseguenze del caso (vedi http://www.nocensura.com/2012/04/quando-liva-aumentera-al-23-i-consumi.html) persino l'ex Ministro Martino ha dichiarato che “Solo un imbecille può aumentare iva", (vedi http://www.nocensura.com/2012/06/martino-monti-solo-un-imbecille-puo.html)

ITALIANI, SVEGLIA !!!

E ricordatevi che anche Beppe Grillo di certe questioni di importanza CRUCIALE non ne parla più... dichiara che il debito pubblico è stato creato dai partiti (vedi http://www.nocensura.com/2012/06/lennesima-dimostrazione-che-beppe.html) quando sa BENISSIMO che la causa del debito è la perdita di sovranità monetaria ed il signoraggio bancario... DI CUI LUI QUALCHE ANNO FA PARLAVA IN MODO NETTO E CHIARO... pertanto non può fingere di non sapere, come fanno i politici sudditi dei banchieri di Pd, Pdl, Udc e company...


Alessandro Raffa per Nocensura.com

LEGGI ANCHE: "Multinazionali, banche, gruppi di potere, alta finanza: tentacoli dello stesso mostro" - http://www.nocensura.com/2012/07/multinazionali-banche-gruppi-di-potere.html

 
 
 

QUELLI CHE COMANDANO IL MONDO

Post n°1013 pubblicato il 10 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Alcune tra le più potenti multinazionali del mondo; L'80% del mercato mondiale è in mano a 147 multinazionali, alla cui base ci sono Goldman Sachs e/o Morgan Stanley e/o JP Morgan e/o Citigroup e/o poche altre super-banche d'affari, satelliti di quelle menzionate, che vanno tutte a braccetto con le banche Rothschild, i signori delle banche centrali. Controllano le agenzie di rating Standard & poor's, Moody's e Fitch che condizionano mercati ed i governi, controllati tramite Bilderberg, Commissione Trilaterale, Club di Roma, CFR, Aspen Institute etc... ovviamente controllano i principali mass media capaci di far eleggere o distruggere la reputazione a qualsiasi politico...

L'obiettivo? Controllare il mondo. Kennedy negli anni '60 aveva rivelato al mondo la presenza di questi "poteri forti" che volevano assumere il controllo del governo USA... un discorso che gli è costato la VITA... (vedi http://www.nocensura.com/2011/11/il-discorso-che-costo-la-vita-jf.html) purtroppo sono riusciti perfettamente nel loro intento, il governo USA è saldamente in mano a loro da molti anni, e stanno estendendo il loro dominio al mondo... per farlo hanno bisogno di avere dalla loro parte le nazioni più potenti e quelle che possiedono risorse naturali, e il quadro è praticamente chiuso... i loro uomini comandano in tutti gli stati europei, negli ultimi anni non si muove foglia che il Bilderberg non voglia... i "pezzi grossi" dell'UE sono tutti loro uomini, così' come lo è Monti, il neoeletto Hollande in Francia e la coalizione che ha vinto in Grecia... hanno dalla loro parte i principali partiti di maggioranza e anche quelli di opposizione, con l'arma del debito tengono tutte le nazioni in pugno, inoltre con i politici corrotti che ci sono trovano terreno fertilissimo...

Noi non vi chiediamo di crederci sulla parola, ma prima di tacciarci di "complottismo" informatevi... fate ricerche, leggete diverse fonti di informazione, magari se evitate l'informazione che gestiscono loro però è un tantino meglio... ;) Solo una persona ignorante (nel senso che ignora) può definire ''complottista'' questa realtà...

... anch'io quando Prodi ci chiedeva sacrifici per entrare nel paradiso-Europa ero felice, e vedevo di buon occhio l'Unione Europea ... a quei tempi ignoravo persino l'esistenza del Bilderberg group, figuriamoci se sapevo che il mortadellone ne faceva parte! INFORMATEVI... sentite entrambe le campane, RIFLETTETE sui fatti, troverete le risposte in modo SPONTANEO, perché qui non si tratta di CREDERE a tizio o credere a caio: qui si tratta di VALUTARE lucidamente le varie teorie, e SOPRATUTTO cercare riscontro nella REALTA' DEI FATTI... quella non è opinabile. E forse vi renderete conto che, quei "complottisti", alla fine, non avevano tutti i torti...

Informatevi sul "trattato di Lisbona", su quello di Velsen che istituisce Eurogendfor, sul "Meccanismo Europeo di Stabilità", sulle connessioni tra i politici più influenti del mondo ed il gruppo Bilderberg ed i vari gruppi di potere simili, ne scoprirete delle belle...

Alessandro Raffa per Nocensura.com

Di seguito alcuni articoli dai quali trarre spunti di riflessione...

APPROFONDIMENTI:

"Quello che devi sapere sul "MES" e le altre leggi dittatoriali dell'Unione Europea"
http://www.nocensura.com/2012/06/quello-che-devi-sapere-sul-mes-e-le.html

"L'ITALIA VITTIMA DI UN COMPLOTTO E LE PROVE CHE MONTI è COMPLICE"
http://www.nocensura.com/2012/06/litalia-vittima-di-un-complotto-e-le.html

"Le grandi famiglie che dominano il mondo"
http://www.nocensura.com/2012/06/le-grandi-famiglie-che-dominano-il.html

"HENRY KISSINGER E IL GRUPPO BILDERBERG DIETRO ALL'OMICIDIO DI ALDO MORO"
http://www.nocensura.com/2012/06/henry-kissinger-e-il-gruppo-bilderberg.html

"Chi è Mario Monti. Quel che viene taciuto per evitare una sommossa"
http://www.nocensura.com/2012/05/chi-e-mario-monti-quel-che-viene.html

DOSSIER GOLDMAN SACHS: tutto sulla "superbanca" da 1 trilione di dollari
http://www.nocensura.com/2011/11/dossier-goldman-sachs-tutto-sulla.html

"DOSSIER: La famiglia più potente del mondo: i ROTHSCHILD"
http://www.nocensura.com/2012/02/dossier-la-famiglia-piu-potente-del.html

"Il mondo in mano ad una casta: il “Club Bilderberg” + video intervista a Estulin"
http://www.nocensura.com/2012/04/il-mondo-in-mano-ad-una-casta-il-club.html

"Il club Bilderberg - La storia segreta dei padroni del Mondo. di Daniel Estulin"
http://www.nocensura.com/2012/03/il-club-bilderberg-la-storia-segreta.html

"Eurogendfor, la nuova polizia europea con poteri illimitati"
http://www.nocensura.com/2011/11/eurogendfor-la-nuova-polizia-europea.html

"Il passato scomodo di Monti, dirigente FIAT nel periodo di tangenti a Craxi"
http://www.nocensura.com/2012/03/il-passato-scomodo-di-monti-dirigente.html

"Conoscete l’Aspen Institute Italia?"
http://www.nocensura.com/2012/03/conoscete-laspen-institute-italia.html

"THE CORPORATION - documentario ITA"
http://www.nocensura.com/2012/06/corporation-documentario-ita.html

 
 
 

LA SHELL VUOLE L'ARTICO DICIAMOGLI DI NO

Post n°1012 pubblicato il 09 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 
Tag: obama, SHELL

Mentre a Rio discutono, l’Artico viene espugnatoMentre la conferenza di Rio era in corso, Shell ha annunciato l'imminenza delle prime trivellazioni petrolifere nell'Artico. Ma le operazioni di estrazioni nel profondo Nord comportano rischi incalcolabili, che nessuno sa come affrontare. Il favore alla Shell porta la firma di Obama.

Grafica di Greenpeace

Parlando della conferenza Rio+20, ho fatto un cenno a Greenpeace e alla sua campagna Save the Arcticvolta alla salvaguardia del profondo Nord affinché i governi lo dichiarino una sorta di “santuario” mondiale, dove le trivellazioni petrolifere e la pesca insostenibile siano consentite.

Ironia della sorte, mentre i grandi del mondo erano riuniti in Brasile, il gigante petrolifero Shell era in procinto di concludere i preparativi per le prime trivellazioni nel Mar Glaciale Artico. A fine maggio l’amministrazione Obama aveva dato il via libera alle operazioni, nonostante la fragilità della regione e le preoccupazioni espresse sia dalle popolazioni indigene che dalla comunità scientifica.  Dapprima il presidente si era rifiutato di effettuare la Dichiarazione di Impatto Ambientale sui mari di Beaufort e di Chukchi; in seguito ha sospeso uno scienziato federale, colpevole di aver dichiarato i pericoli per flora e la fauna connessi alle esplorazioni; infine, ha accelerato la concessione dei permessi di trivellazione alla Shell e ha fatto vari tentativi – come già avvenuto sotto l’amministrazione Bush – di  (s)vendere l’Arctic National Wildlife Refuge alle Big Oil.

L’Artico fa gola a tutti. In gennaio scrivevo:

Nel 2008, una stima della United States Geological Survey ha stabilito che sotto i ghiacci del Polo Nord si celano circa 90 miliardi di barili di petrolio e altri 44 miliardi di gas naturale liquido, distribuiti in 25 aree geologicamente esplorabili. Dei totali stimati, circa l’84% si trova in mare aperto. Per questo sempre più esperti sono convinti che il futuro del mondo si giocherà a nord, dove il rapido scioglimento dei ghiacci promette di aprire questo immenso forziere di risorse ancora intatte.
In altre parole, l’Artico è una torta e tutti ne vogliono una fetta.

In questo quadro, che ne sarà degli abitanti dell’Artico? Potrebbero essere tentati dal partecipare al business più che ad ostacolarlo, incamerandone ovviamente le briciole. L’unica certezza è che rivestiranno un ruolo sempre più marginale. Un peccato, se pensiamo che il Consiglio Artico è al momento l’unica organizzazione internazionale che permette ai popoli indigeni di sedersi al proprio tavolo, in parità con gli Stati membri.
È prevedibile che i diritti degli abitanti saranno sempre più emarginati. La storia ci insegna che un evento può tradursi in vittoria o sconfitta, ricchezza o povertà a seconda del punto di vista in cui ci poniamo. Quella dell’Artico dice che il passato appartiene ai popoli e il presente agli Stati, ma il futuro, probabilmente, sarà delle multinazionali

Nel primo vertice di Rio, quello del 1992, per la prima volta le Nazioni Unite lanciarono l’allarme sul massiccio sfruttamento degli ecosistemi, aggravato dalle violenze alle popolazioni indigene delle zone sfruttate. A distanza di vent’anni, non si può dire che abbiamo fatto passi avanti, anzi. In un’ipotetica scala di responsabilità riguardo al peggioramento degli standard di vita di una comunità, il primato negativo spetta proprio alla Shell. I disastri causati nel Delta del Niger sono sotto gli occhi di tutti – questo sito ne offre una sintesi. La compagnia, sempre generosa nella distribuzione di dividendi ai propri azionisti, non è mai stata in grado di rispettare gli standard di sicurezza ambientali, ragion per cui è stata ripetutamente trascinata in tribunale. Il totale degli sversamenti in mare ammonta ad oltre 1,51 miliardi di litri di petrolio. Shell ha anche ammesso di aver finanziato i signori della guerra attivi in Nigeria. Non certo il miglior biglietto da visita per un’azienda di livello mondiale.
Le probabilità che gli incidenti nella regione artica abbiano conseguenze peggiori sono ampiamente documentate.  il perché lo avevo spiegato qui, citando un rapporto di Greenpeace dove si approfondivano le ragioni tecniche per cui le trivellazioni nell’Artico sono potenzialmente più dannose rispetto a quelle effettuate in zone tropicali:

Le condizioni estreme della regione determinano un pericoloso mix di maggiori rischi e minori possibilità di quantificarli e contenerli rispetto alle operazioni di esplorazioni in aree più esotiche. Rischi che le compagnie non sono adeguatamente preparate (e disposte) ad affrontare.

Le compagnie non sono in grado di assicurare il contenimento degli incidenti, né saprebbero come rispondere ad una fuoriuscita di petrolio al di sotto dei ghiacci. E non vi è alcuna infrastruttura in grado di gestire le emergenze nel raggio di migliaia di chilometri.
I responsabili riuniti a Rio, sapevano queste cose? Certamente si, ma erano anche consapevoli di quanto pesa l’appoggio delle Big Oil nelle proprie campagne elettorali - più di tutti lo sa Obama, che ha dato carta bianca a Shell a meno di sei mesi dal voto di novembre. In compenso, come spiegavo l’altra volta a Rio si è discusso di come incentivare la green economy, la panacea di tutti i mali.
Considerata la vulnerabilità dell’ecosistema nordico, gli annunci di imminenti trivellazioni nell’Artico sono la cronaca di un disastro annunciato. E forse, irreversibile.

ALLA SHELL NON GLI BASTA LE PIATTAFORME IN MARE E IN TERRA VUOLE ANCHE L'ARTICO RIBBELLIAMOCI SCRIVI LA TUA EMAIL DI PROTESTA http://geopoliticamente.investireoggi.it/mentre-a-rio-discutono-lartico-viene-espugnato/ QUESTI SONO I CONTATTI http://www.shell.it/home/content/ita/footer/contact_us/

 
 
 

L'ISLAM COLPISCE SENZA PIETA' I CANI

Post n°1011 pubblicato il 07 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Nell’islam il cane è un animale impuro.

In Inghilterra non si contano i ciechi allontanati da luoghi pubblici o non fatti salire su taxi o autobus perché LA PRESENZA DEL CANE GUIDA OFFENDE il guidatore o il passeggero islamico.

In Italia, i ciechi che si avvalgono del cane guida sono oltre 362.000, il rischio che accada presto anche qui è rilevante.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=418962981480865&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=1&theater

Continua la strage di cani in Spagna.
Sono centinaia i cani avvelenati dagli islamici perché ritenuti animali IMPURI.

Le autorità pubbliche sembrano volersi tenere fuori dai delicati dibattiti sulle questioni religiose (l'accusa di razzismo è sempre pronta...), ma non si contano più le intimidazioni e gli insulti ai passanti che portano a passeggio il proprio cane.

E' stato scritto che "la strage continuerà fino a quando non sarà vietato portare in luoghi pubblici i cani (autobus, giardini pubblici, strade)."

Siamo ospiti a casa nostra?

Ecco un breve resoconto dei recenti fatti di cronaca relativi alla persecuzione dei cani da parte degli islamici. Nella tradizione islamica i cani sono animali "impuri" ma per qualcuno l’assurda campagna per vietare i cani, sconfina nel tentativo di istaurare la legge islamica, la Sharia.

Gran Bretagna.
Capita ormai spesso che i passeggeri siano scacciati dagli autobus o non fatti salire sui taxi, perché i passeggeri o conducenti musulmani si oppongono al loro "sporchi" cani, anche se cani-guida.
A Reading, un pensionato malato di cancro, è stato più volte invitato a scendere dal bus a causa del suo cane guida.
A Nottingham, un tassista musulmano si rifiutato di portare un cieco perché era accompagnato dal suo cane guida. Il tassista ha successivamente dovuto pagare una multa di £ 300.
In Stafford, un tassista musulmano si è rifiutato di trasportare una coppia di anziani perché accompagnati dal loro cane guida.
In Tunbridge Wells, Kent, un cieco è stato allontanato da un ristorante indiano perché il proprietario ha detto che era contro le sue convinzioni musulmane, anche se si trattava di un cane guida.
A Letchworth, un guidatore di taxi musulmano ha rifiutano la corsa ad un cieco a causa del cane guida.
A Londra, un'autista di autobus ha impedito ad una donna di salire abbordo con il suo cane perché era presente una signora musulmana che si sarebbe potuta offendere. Come la donna ha tentato di lamentarsi, le porte si sono chiuse e il bus si è allontanato. Quando un secondo autobus è arrivato, ancora una volta ha cercato di salire, ma è stato fermata nuovamente, questa volta perché il conducente ha detto che era musulmano.
Sempre in Gran Bretagna, i cani della polizia addestrati a individuare i terroristi presso le stazioni ferroviarie non possono più entrare in contatto con i passeggeri musulmani, a seguito delle denunce e proteste di passeggeri islamici. Ai numerosissimi carcerati islamici dentro le prigioni inglesi è assicurata la pulizia della cella, abiti e coperte pulite dopo l’ingresso dei cani-poliziotto, nei controlli dentro le carceri.
In Scozia, il dipartimento di polizia di Tayside si è scusato per la presenza di un cucciolo di pastore tedesco nella campagna per pubblicizzare il suo nuovo numero di emergenza. Le cartoline con l’immagine del cucciolo sono state riconosciute come potenzialmente offensivo per la forte comunità musulmana della piccola città, che ormai conta 3000 unità.

Spagna.
In Spagna, due gruppi islamici con sede a Lérida, dove i musulmani ormai costituiscono circa il 20% della popolazione totale della città - ha chiesto ai funzionari locali di regolare la presenza di cani negli spazi pubblici (soprattutto parchi e mezzi di trasporto) poiché la presenza di cani in Lérida violerebbe la loro libertà religiosa e il loro diritto di vivere secondo i principi islamici. Dopo che il Comune ha rifiutato di acconsentire a richieste dei musulmani, si è registrato una vera e propria strage di cani e aggressioni verso passanti che portavano a spasso le loro bestiole. Contemporaneamente i musulmani hanno lanciato una serie di campagne anti-cane sui siti web e blog islamici di tutto il paese.

Olanda.
Un politico musulmano olandese ha chiesto di vietare i cani in appartamento nel Comune dell’Aia, la terza città più grande dei Paesi Bassi che conta ormai più di 500.000 musulmani…

Norvegia.
A Gry Berg, una donna cieca, è stato negato l'ingresso in quattro taxi nel centro di Oslo perché era accompagnata dal suo cane guida.

Francia.
Marie Laforêt, un'anziana di 72 anni è stata denunciata per aver scritto in un annuncio su intenet per dei lavori di ristrutturazione: astenersi “persone con allergie o musulmani ortodossi a causa di un piccolo Chihuahua." Il caso è stato ripreso da un gruppo anti-discriminazione il “Movimento contro il razzismo e per l'amicizia tra i popoli”, che hanno presentato una denuncia contro l’anziana.

Italia.
A Milano un commerciante di origine marocchina si è rivolto al tribunale degli animali dell’Aidaa (Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente) perché si è sentito offeso dal fatto che una signora ha chiamato il proprio cane Mosè.

Il mondo come lo conosciamo sta cambiando è il momento di svegliarsi.

Vietare i cani in appartamento!

In Olanda dove da anni i musulmani hanno un loro partito, gli islamici continuano a lavorare per l'affermazione della sharia.

Oltre ad essere integralmente anti-gay e anti-alcol, si sa i musulmani sono anti-cane (perché considerato animale impuro...). Si veda le stragi di cani in varie parti del continente e in particolare in Spagna.

Così come solitamente gli islamici sono abili a mostrare la “buona faccia” dell’islam, riuscendo a nascondere ad esempio in modo sottile la loro ostilità verso le altre religioni, così rendono accettabile la loro campagna contro il cane. Approfittando abilmente delle nostre leggi, bizzarre sensibilità democratiche e della nostra illimitata tolleranza, sono riusciti a camuffare ovunque “il cammino verso la sharia” in qualcos’altro, in questo caso in "ambientalismo".

L’assessore dell'Aia Hasan Kucuk dei “Democratici dell'Islam” ha affermato che dovrebbe essere vietato tenere un cane in casa, perché è pura crudeltà verso gli animali:
"I cani appartengono in natura, non alla casa" secondo lui, quindi, dovrebbe essere punibile la loro detenzione in appartamento nella città, perché "un cane in un appartamento è un a crudeltà verso gli animali."

Vedi anche:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=258944830816015&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater


Fonte:
http://vladtepesblog.com/?p=4353

Estratto da:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=320323158011515&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=258944830816015&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater
http://www.theadvertisergroup.co.uk/Daily-News/Muslim-cab-driver-refuses-guide-dog-in-Letchworth-02022012.htm
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=313947778649053&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=904&ID_sezione=339&sezione
http://www.stonegateinstitute.org/2796/muslims-ban-dogs-europe


Vedi:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=258921427485022&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=1&theater

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=246104692100029&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater
Sulla battaglia islamica contro i cani condotta in Europa vedi:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=325272317516599&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater
La strage di cani in Spagna:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=258944830816015&set=a.205714766139022.51844.205696256140873&type=3&theater

 
 
 

FIRMA QUI PER ALLONTANARE I POLIZIOTTI DEL CASO ALDROVANDI E CONTRO IL REATO DI TORTURA

Post n°1010 pubblicato il 04 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 


FIRMA l' APPELLO  Una petizione per allontanare dalle forze dell'ordine i poliziotti del caso Aldrovandi. A lanciarla il comitato ‘Verita’ per Aldro’. Con questa petizione il comitato chiede che vengano modificate le norme in modo che i condannati in via definitiva, anche a meno di 4 anni, siano automaticamente allontanati dalle forze dell’ordine.


Nella petizione viene inoltre richiesto che vengano determinate urgentemente modalita’ di riconoscimento degli appartenenti delle forze dell’ordine in servizio, come avviene peraltro in molti paesi europei. Si chiede pure il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite del 1984 contro la tortura e le altre pene o trattamenti inumani, crudeli o degradanti, ratificata dall’Italia nel 1988, introducendo anche nell’ordinamento italiano il reato di tortura.

l 21 giugno 2012 la Cassazione si è espressa in modo definitivo sul caso di Federico Aldrovandi, il diciottenne ucciso durante un controllo di Polizia all'alba del 25 settembre del 2005 a Ferrara. La Corte ha confermato la condanna dei quattro poliziotti per eccesso colposo in omicidio colposo riprendendo così le sentenze di primo e secondo grado.

Alla luce della sentenza, chiediamo:

- che i quattro poliziotti, condannati ora in via definitiva, vengano estromessi dalla Polizia di Stato, poiché evidentemente non in possesso dell'equilibrio e della particolare perizia necessari per fare parte di questo corpo;

- che venga stabilito in maniera inequivocabile che le persone condannate in via definitiva, anche per pene inferiori ai 4 anni, siano allontanate dalle Forze dell'Ordine, modificando ove necessario le leggi e i regolamenti attualmente in vigore;

- che siano stabilite, per legge, modalità di riconoscimento certe degli appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un numero identificativo sulla divisa e sui caschi o con qualsivoglia altra modalità adeguata allo scopo;

- che venga riconosciuto anche in Italia il reato di tortura - così come definita universalmente e identificata dalle Nazioni Unite in termini di diritto internazionale - applicando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1984 contro la tortura e le altre pene o trattamenti inumani, crudeli o degradanti, ratificata dall'Italia nel 1988.

FIRMA   L'APPELLO   QUI

http://www.giustiziaperaldro.it/giustizia-per-aldro-lappello/

 
 
 

IL VESUVIO ESPLODERA' CON UNA FORZA MAI VISTA

Post n°1009 pubblicato il 04 Luglio 2012 da dammiltuoaiuto
 

Un professore della York University: “il Vesuvio esploderà con una forza mai vista”

“Il Vesuvio all’improvviso esploderà con una potenza mai vista”. Una previsione sconvolgente quella del prof. Flavio Dobran della New York University, che non può passare inosservata e sotto silenzio. Viene la pelle d’oca a leggere l’ipotetico scenario che potrebbe venirsi a creare, e visto che nei secoli scorsi si sono verificate potenti eruzioni, capaci di fare migliaia di morti in uno scenario in cui la densità demografica era nettamente inferiore, c’è davvero poco da scherzare.

Abbiamo cercato ulteriori notizie sul professore autore di questa apocalittica previsione, Flavio Dorban, descritto ovunque con un bravo professionista: aspetto che rende ancora più preoccupante la questione. Dobran ha redatto persino 2 libri sul Vesuvio. Delle sue previsioni ne parlano anche Silvestro Giannantonio  e Aniello Sammarco in un lungo e articolato “Speciale Vesuvio” di cui consigliamo la lettura a coloro che vogliono approfondire la questione.
Sarebbe opportuno – vista la gravità dello scenario ipotizzato dal prof. Dorban – che le istituzioni italiane – sia l’INVG che il governo – si esprimano sulla questione, riferendo ai cittadini: non possiamo credere che previsioni di questa gravità, provenienti da uno stimato docente universitario, siano passate inosservate, e sarebbe doveroso da parte delle istituzioni fornire delucidazioni ai cittadini, ma questo comporterebbe un’assunzione di responsabilità che sicuramente – visto la posta in gioco – eviteranno accuratamente. Molto strano anche il fatto che i mass media abbiano rinunciato in massa ad interessarsi di una questione con la quale i nostri “cacciatori di sensazionalismo” sempre a caccia di scoop sarebbero potuti andare a nozze, visto che il tema sicuramente suscita grande interesse nell’opinione pubblica, ed in particolare ai milioni di cittadini che vivono nell’area napoletana. Se ci fosse un parlamentare con le PALLE, sarebbe opportuno presentare un’interrogazione e chiedere spiegazioni in merito al premier e al ministro, costringendoli a prendere posizione.
Alessandro Raffa per nocensura.com
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di seguito l’articolo di Gianni Lannes per sulatestagiannilannes.blogspot.it
Per l’Etna parlano da sole le immagini rabbiose diffuse dalle televisioni di mezzo mondo ad ogni eruzione. Nella vicina base Usa di Sigonella sono state accumulati ordigni atomici, in violazione del Trattato internazionale di non proliferazione nucleare. Che succederà? Altrettanto inquietanti, ma sottovalutate, sono le proiezioni riferite all’apparentemente tranquillo collega napoletano. Gli esperti si confrontano sull’eventualità di un’ora X per l’eruzione. Rischierebbero la vita almeno un milione e mezzo di persone nell’area napoletana. Ma è meglio non farlo sapere all’opinione pubblica. Vero presidente Monti?
Previsione scientifica - Su di lui, però, ha le idee chiare il professor Flavio Dobran docente della New York UniversityQual è la previsione dell’esperto americano? All’improvviso il Vesuvio che sonnecchia dal 1944, esploderà con una potenza mai vista. Una colonna di gas, cenere e lapilli si innalzerà per duemila metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo e una temperatura di 1000 gradi centigradi, distruggendo l’intero paesaggio in un raggio di sette chilometri, spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali, uccidendo forse un milione di esseri umani”. Il tutto in appena 15 minuti.Uno scenario catastrofico? Semplicemente un’ipotesi documentata, frutto di accurati studi, da non sottovalutare.
Con una sola incognita: il giorno in cui scatterà la terribile esplosione. “Questa purtroppo non possiamo prevederla – precisa il professor Dobran – Certo non sarà tra due settimane, però sappiamo con certezza che il momento del grande botto sia per l’Etna che però il Vesuvio, anche se è su quest’ultimo che i nostri test si sono soffermati con particolare attenzione. La conferma viene dalla storia: le eruzioni su larga scala arrivano una volta ogni millennio. Quelle su media scala una volta ogni 4-5 secoli. Quelle su piccola scala ogni 30 anni. Ebbene, l’ultima gigantesca eruzione su larga scala è quella descritta da Plinio il Vecchio: quella che il 24 agosto del 79 dopo Cristo distrusse Ercolano e Pompei uccidendo più di duemila persone. La più recente eruzione su media scala è quella del 1631, che rase al suolo Torre del Greco e Torre Annunziata, facendo 4 mila morti in poche ore”.

Il magma che alimenta il Vesuvio se ne sta tranquillo nel suo serbatoio profondo o sta risalendo? “E’ il magma che spinge e vuole salire a far tremare il suolo della Campania”. La tesi è di un vulcanologo napoletano, il professor Giuseppe Luongo , ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che non condivide la diagnosi rassicurante fatta da un suo collega, Paolo Gasparini che descrive il vulcano come “un cono edificato dai prodotti eterogenei delle eruzioni, poggiato su un basamento di calcare che inizia a 2-3 chilometri di profondità”. Molto al di sotto, a circa 10 km, la tomografia sismica a tre dimensioni individua materiali fluidi, interpretati come il bacino magmatico che alimenta il vulcano. Nei limiti della tomografia, che non distingue masse inferiori a circa 300 metri di diametro, Gasparini precisa che “non si vedono altre sacche magmatiche sopra il bacino, cioè sopra i 10 km”. Luongo contesta queste interpretazioni e avanza l’ipotesi, rilevante per le implicazioni di protezione civile, che potrebbero esistere canali di risalita già colmi di magma, senza interruzione, dal bacino profondo 10 km, fino alle parti più superficiali, con dimensioni al di sotto del potere risolutivo della tomografia. “Il magma, per risalire in superficie, non dovrà vincere la resistenza di rocce rigide che lo sovrastano per uno spessore di 10 km, al contrario potrebbe trovare una facile via di risalita lungo i percorsi già occupati da masse a temperature elevata”. Questo scenario, aggiunge Luongo, “sarebbe compatibile con un quadro fenomenologico dei precursori meno appariscente di quello atteso”. Analizzare il passato può servire allora a immaginare il futuro.

Ed è proprio ciò che ha fatto il vulcanologo statunitense, Dobran, progettando il simulatore vulcanico globale. Si tratta di un modello informatico in grado di ricostruire le passate eruzioni del Vesuvio, per descrivere quelle future. Oltre ai dati storici nel computer vengono inseriti anche quelli sullo stato attuale del vulcano: l’attività sismica più recente, le emissioni di gas, i cambiamenti dei campi magnetici. “Abbiamo cercato di riprodurre al computer l’eruzione del 79 – dice Dobran – E il simulatore vulcanico globale, dopo aver analizzato i dati, ha disegnato uno scenario infernale: appena 20 secondi dopo l’esplosione il fungo di gas e ceneri incandescenti ha già raggiunto i 3 mila metri di altezza, da dove collassa lungo i fianchi del cono. Un minuto dopo, la valanga ardente si trova già a due chilometri dal cratere. In tre minuti ha già raggiunto Ottaviano, Somma Vesuviana e Boscoreale. In quattro minuti sono spacciate Torre del Greco ed Ercolano. Sessanta secondi dopo è la volta di Torre Annunziata”. E’ successo in passato, potrebbe accadere in futuro. Gli esperti ne sono sicuri, anche se il giorno esatto non lo conosce nessuno.
Trivellazioni - Scavare una galleria sotterranea per spingere delle sonde fino alla caldera flegrea sotto il mare di Pozzuoli è considerato da molti altamente pericoloso. Il “Campi Flegrei Deep Drilling Project”, coordinato dall’ingegnere Giuseppe De Natale, costa 15 milioni di dollari e servirebbe a monitorare il rischio di terremoti ed eruzioni oltre che a studiare il bradisismo e a sfruttare l’energia del sottosuolo. Ma numerosi esperti  mettono in guardia sugli effetti disastrosi che le trivellazioni potrebbero avere sul territorio. Gli ultimi avvertimenti in ordine di tempo provengono da due media americani, il “Popular Science” e la rivista scientifica “Nature”. Secondo entrambi le trivelle potrebbero incontrare sulla propria strada del magma sotto pressione, causando delle eruzioni e dei terremoti in tutta la zona intorno al Vesuvio. Clay Dillow, dalle pagine del Popular Science, si chiede se “il tentativo di difendere i Campi Flegrei, che nel mondo sono uno dei luoghi più a rischio di eruzioni vulcaniche, non possa addirittura peggiorare la situazione”.
Sulla questione si è espresso anche Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica ambientale alla Federico II di Napoli e consulente della procura sull’area dei Campi Flegrei. De Vivo ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in cui ha sottolineato il rischio di effettuare le rilevazioni in prossimità di centri abitati come Bagnoli, allegando pubblicazioni su altri incidenti «clamorosi» avvenuti in Nuova Zelanda e Islanda. Il professor De Vivo ha sottolineato che degli esami nel territorio «sono possibili, si fanno, ma in zone disabitate e in questo caso sono inutili, perché sappiamo già tutto della caldera flegrea». I precedenti del Vesuvio non sono in effetti confortanti.

*Fonte nocensura.com

 
 
 

RUBATI I SOLDI ALL' OEPDALE DI KIEV PER GLI EUROPEI DI CALCIO

Post n°1008 pubblicato il 29 Giugno 2012 da dammiltuoaiuto
 

Ucraina, “i soldi destinati ai bimbi malati di cancro sono stati usati per Euro 2012″

 

I soldi originariamente destinati alla costruzione di un ospedale pediatrico oncologico, in Ucraina, sono stati dirottati per coprire le spese degli Europei di calcio 2012. Questa la denuncia di diverse Organizzazioni non governative ucraine ed internazionali, tra le quali l’italiana Soleterre , associazione che si occupa proprio di bambini malati di tumore e dei reparti di oncologia e neurochirurgia.
La promessa da parte del governo ucraino era di costruire un reparto di oncologia per permettere il trapianto di midollo da non parenti, presso l’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev.

Attualmente i piccoli malati per operarsi devono recarsi in altri Paesi e per farlo, i loro genitori sono costretti ad un grande impegno economico. Si legge nella lettera di denuncia delle Ong: “Col decreto governativo numero 433 del 21 maggio 2012, relativo ad alcune modifiche da apporre al programma statale per la preparazione e lo svolgimento della fase finale del Campionato Europeo di Calcio in Ucraina nel 2012, il governo ucraino ha ridotto di 349 milioni di grivne (34,9 milioni di euro circa) le dotazioni del bilancio statale in precedenza allocate all’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt, che sono passate da 399 a 50 milioni di grivne. E nello stesso decreto è stato deciso di aumentare le allocazioni destinate a Euro 2012 di 340 milioni di grivne, portando il totale destinato dal governo ucraino agli Europei a quasi 21 miliardi di grivne”.

“La quantità di soldi in ballo non è molta chiara – spiega Natalia Onipko, presidentessa di Zaporuka (una fondazione costituita da Soleterre a Kiev) -, addirittura Kulikov, deputato del partito United Center, ha recentemente dichiarato che il bilancio dello Stato per il 2012 non include fondi per la costruzione di nuovi edifici di Okhmatdyt. E poi scherzando ha aggiunto che qualcuno ha deciso di rubare in anticipo e alla rinfusa”.

Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, racconta a Il Fatto Quotidiano: “Il sistema sanitario in Ucraina è collassato due volte, con il crollo dell’Urss e con la tragedia di Chernobyl, i cui enormi danni per la popolazione oltre che fisici, con il drastico aumento dei tumori, sono stati psicologici, con una popolazione paralizzata e spaventata . Poiché manca la possibilità di effettuare le diagnosi – continua Rizzi – i bambini arrivano con tumori in stati avanzati negli ospedali e qui, nelle strutture preposte, mancano i pediatri, le strumentazioni necessarie. I bambini del reparto di neurochirurgia sono ammassati nei corridoi. Ora, per esempio, è finita la chemioterapia: anche negli ospedali pubblici se la può permettere solo chi ha i soldi”.

E’ sotto gli occhi di tutti la dilagante corruzione presente nel Paese e che impedisce di raggiungere un buon livello qualitativo nella sanità ucraina. In questo settore si attuano spessissimo manovre per il riciclaggio di denaro sporco per opera di politici ed amministratori locali insieme a qualche omologo italiano.

Il problema è così grave che l’Unione Europea ha attivato specifici programmi in Ucraina per la lotta alla corruzione, proprio in ambito sanitario. Impact, un dipartimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo sotto controllo diversi laboratori ucraini sospettati di produrre farmaci falsi i quali verrebbero poi acquistati dal Ministero della Sanità. Per quanto riguarda la corruzione il Presidente di Soleterre dichiara: “Non posso fare nomi, per non mettere in difficoltà tutte le persone che lavorano sul campo. Le ritorsioni sarebbero molto pericolose”.

Le Ong che hanno denunciato la sottrazione di denaro, temono che anche per l’ospedale pediatrico di Oxkhmatdyt si ripeta il vergognoso caso del Children’s Hospital of The Future: megastruttura ospedaliera alla quale era destinato un budget milionario e che non ha mai visto la luce.

Il ministro ucraino Azarov assicura che i soldi non siano stati tolti all’ospedale pediatrico di Oxkhmatdyt, ma solo “prestati” agli Europei. Chissà perché, non ci crede nessuno.

 
 
 

SPESI 700 MILA EURO L'ANNO PER PRESIDIARE VILLA CERTOSA DI BERLUSCONI MA LUI NON CI VIVE .....

Post n°1007 pubblicato il 27 Giugno 2012 da dammiltuoaiuto
 

SPRECHI

Villa Certosa vuota e blindataSorvegliata anche se il Cav non c'è.

Una casa vuota, ma blindata a spese dei cittadini. Villa Certosa, la residenza estiva in Sardegna, dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è, infatti, costantemente presidiata dai rappresentanti delle forze dell’ordine, che fanno la guardia alla super-residenza del Cav, ovviamente pagati dagli italiani.
PRESIDIATA 365 GIORNI ALL’ANNO. Eppure quella casa, come ha riportato Il Fatto Quotdiano, non è abitata per gran parte dell’anno. Fatta eccezione per qualche weekend e una parentesi estiva che cambia a seconda della sua agenda, quella sarda finora non è stata una delle residenze più frequentate da Berlusconi.
La casa non è neppure intestata a lui, ma al geometra Giuseppe Spinelli, coinvolto nel Rubygate.
Ciononostante la villa (vuota) è pattugliata dai carabinieri costantemente, 365 giorni all'anno, 24 ore su 24.
PREVISTI FINO A 40 CARABINIERI. Il numero dei militari chiamati a presidiare la villa è variabile: da 35 a 40, a seconda delle circostanze.
Il controllo dei carabinieri è generalmente focalizzato sui tre accessi a villa Certosa: il principale, in via Strada della Certosa; il secondario, su via Punta Lada e, infine, quello più sicuro, solitamente utilizzato da Berlusconi, sulla strada privata che porta all'entrata dal Golfo di Marinella.
È lì che viene garantita la presenza di almeno un’auto o una camionetta delle forze dell’ordine e di minimo tre carabinieri a vigilare su ogni ingresso.
ALL’ANNO SPESI 700 MILA EURO. Un monitoraggio senza sosta, 24 ore su 24, suddiviso in quattro turni da 6 ore, il cui costo è stato stimato dal Fatto in 700 mila euro all’anno. A tanto ammonterebbero gli stipendi dei militari impegnati a sorvegliare la residenza sarda del Cav.
UN’UNITÀ SPECIALE PER IL PARCO. Inoltre quando Berlusconi è presente, la vigilanza viene incrementata da almeno altre 6 unità provenienti dal Reparto speciale dei Cacciatori di Sardegna di Abbasanta, per tenere d’occhio le decine di ettari del parco della Certosa.
PRESIDIATO ANCHE IL MARE. E il mare non è stato esentato dalla militarizzazione: una motovedetta dei carabinieri è chiamata a presidiare lo specchio d'acqua antistante villa Certosa. Senza contare che quando Berlusconi passa le vacanze in Sardegna i militari a garanzia della sua sicurezza toccano di 100 uomini.
Un copione destinato ad andare avanti per altri due anni, fino al 2014. Così ha previsto la legge.

Venerdì, 04 Maggio 2012

http://www.lettera43.it/attualita/villa-certosa-vuota-e-blindata_4367549555.htm

 

 
 
 

catastrofe imminente ma non lo dicono i maya ma la scienza !!!

Post n°1006 pubblicato il 11 Giugno 2012 da dammiltuoaiuto
 

Collasso della terra imminente e irreversibile previsto da alcuni scienziati

REUTERS/NASA Goddard Space Flight CenterIl tempo adesso è davvero poco: o smettiamo di maltrattare il nostro pianeta o questo si ribellerà, con conseguenze che potrebbero essere catastrofiche. E' la sintesi di uno studio pubblicato su Nature da Anthony Barnosky, un biologo dell' Università della California.

Secondo Barnosky la Terra è vicino al punto di non ritorno e si sta preparando ad affrontare i cambiamenti più drammatici e radicali da 12.000 anni a questa parte, da quando cioè i ghiacci hanno inziato a ritirarsi alla fine dell'ultima glaciazione.
Secondo Barnosky e i suoi colleghi il problema è causato dall'eccesiva pressione alla quale stiamo sottoponendo il pianeta: a un certo punto, impossibile da prevedere, qualcosa si rompe scatenando una serie di reazioni a catena i cui effetti devastanti si amplificano un passaggio dopo l'altro. (Tutti pazzi per la Terra: le più folli proteste a favore dell'ambiente)

L'esempio più eclatante di queste trasformazioni è il quasi totale azzeramento delle superfici ghiacciate: poco meno di 3000 anni fa la Terra era coperta per il 30% da una coltre di nevi perenni. Oggi queste sono quasi del tutto scomparse.
E il maggior numero di estinzioni nella storia del pianeta si è consumato negli ultimi 1600 anni. Tutta colpa dell'uomo? Secondo Barnosky, sì. La razza umana ha causato, ed è tutt'ora la causa, di mutamenti climatici e ambientali rapidissimi: la CO2 nell'atmosera è aumentata del 35% negli ultimi 250 anni, le superfici coltivate o cementificate sono ormai il 43% del totale delle terre emerse e la popolazione ha sfondato il tetto dei 7 miliardi di individui.
Negli ultimi 200 anni insomma, abbiamo sottoposto la Terra a uno stress molto più elevato di quello che ha scatenato gli ultimi grandi cataclismi. (Guarda in questo multimedia l'impatto dell'uomo sul pianeta)
Ma quali potrebbero essere le conseguenze di tutto questo? Difficile dirlo. I ricercatori ipotizzano estizioni di massa, radicali cambiamenti nelle specie che sopravviveranno per adattarsi alle nuove condizioni e massicce migrazioni. Insomma, uno scenario da "alba del giorno dopo". (Ecco gli impianti energetici più inquinanti del mondo)

Fino ad oggi tutti gli appelli all'adozione di uno stile di vita a minor impatto ambientale sono rimasti inascoltati: secondo gli scienziati entro il 2025 circa il 50% delle terre emerse sarà colonizzato in qualche forma dall'uomo e per il 2050 la popolazione avrà raggiunto i 9 miliardi di individui. (Scopri come vivere più green scegliendo i prodotti giusti)
"Vorrei che tra 50 o 100 anni il mondo fosse ancora come oggi, se non un po' migliore" spiega lo scienziato ai media. "Siamo a un crocevia, e se non cambiamo qualcosa, adesso, lasceremo un pessimo futuro alle prossime generazioni"

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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