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ALMENO   IN QUALCOSA  SIAMO PRIMI

Post n°335 pubblicato il 29 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: SESSO, SEX

Italiani primi tra le lenzuola: il 66% raggiunge
il massimo del piacere in ogni rapporto

ROMA (29 aprile) - Sex toys, coccole, massaggi e più tempo con il partner: questi gli ingredienti della ricetta tutta italiana per raggiungere il massimo del piacere tra le lenzuola. La terza edizione del "Sexual Wellbeing Global Survey", un'indagine promossa dalla Durex, azienda che produce preservativi, ha messo in evidenza le capacità amatorie degli italiani che più di tutti sanno come raggiungere il massimo del piacere sessuale a letto.

Secondo il sondaggio, condotto su un campione di 26.032 persone in 26 paesi, quasi sette italiani su 10, circa il 66%, raggiungono l'orgasmo in tutti i rapporti sessuali. Per le loro prestazioni gli italiani superano spagnoli, messicani e sudafricani, presenti comunque nella top ten, e sarebbero in grado di dare lezioni di ars amatoria a inglesi, francesi, cinesi e agli abitanti di Honk Kong, in fondo alla classifica con il 24%.

L'86% dei connazionali raggiunge quasi sempre l'orgasmo, superando di ben venti punti la quota mondiale (63%). Anche le italiane sanno come divertirsi a letto: nel 48 dei loro rapporti, a fronte di una media mondiale del 32%, raggiungono la vetta del piacere. In Italia il 64% di chi raggiunge l'orgasmo si sente felice della propria vita sessuale, nel resto del mondo la quota dei più soddisfatti è del 58%.

Quasi un italiano su tre ravviva la passione a letto con massaggi, carezze e sexy toys, preziosi alleati del piacere femminile. Ampio spazio è riservato anche ai preliminari, cui si dedicano circa 7 minuti, 4 in più rispetto al dato mondiale.
«Sebbene l'orgasmo non rappresenti l'unico obiettivo del sesso - spiega Marinella Cozzolino, presidente dell'Associazione italiana sessuologia clinica - raggiungerlo con regolarità migliora il nostro benessere generale ed emotivo, contribuisce a ridurre gli stress della vita, oltre ad approfondire il nostro legame con il partner». Nella vita di coppia è bene essere generosi e altruisti: più si apprendono le necessità altrui, più, assicura la sessuologa, il rapporto sessuale migliora.

 
 
 

Roma, Berlusconi contestato"Rispetta la memoria di Falcone"

Post n°334 pubblicato il 29 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Roma, Berlusconi contestato
"Rispetta la memoria di Falcone"

ROMA - All'uscita di Montecitorio, Berlusconi è stato contestato da due cittadini aderenti all'associazione 'Qui libera Milano'. "Vergognati, vergognati. Che cosa andiamo a raccontare ai ragazzi che Mangano era un eroe? Mangano era un mafioso".

Il premier in pectore prima di entrare in macchina si è rivolto ai due contestatori dicendo:

"Vergognati tu".

Ma i due hanno insistito: "Berlusconi rispetta la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di quelli che sono morti per la mafia". Il leader del Pdl non ha replicato e si è infilato in macchina per raggiungere la sua residenza a Palazzo Grazioli.

(29 aprile 2008) Corriere della sera

 
 
 

Kalhil Gibran Sul matrimonio

Post n°332 pubblicato il 29 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Kalhil Gibran

Sul matrimonio
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri
giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli.

Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.

Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini:
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.

"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson

 
 
 

MURATA  VIVA   PER 24  ANNI  IN AUSTRIA   E IN ITALIA

Post n°331 pubblicato il 28 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Austria/ Segregata in casa per 24 anni dal padre che abusa di lei. Ha 7 figli, uno è stato bruciato. Il padre confessa

 CHE  COSA  GLI FARESTE  AD UNA BESTIA  DEL GENERE?

 Austria/ Segregata in casa per 24 anni dal padre che abusa di lei. Ha 7 figli, uno è stato bruciato. Il padre confessa


Elisabeth Fritzl è stata tenuta segregata per 24 anni dal padre nella sua casa in Austria. Lui l'ha violentata, e insieme hanno avuto sette figli. Tre di questi non hanno mai visto la luce del sole, mentre uno è stato bruciato. L'Austria rivive così un nuovo caso Natascha.

Il padre è Joseph Fritzl, 73 anni, piccolo imprenditore esperto di elettronica ora in pensione ha una famiglia numerosa: dalla moglie Rosemarie ha avuto otto figli. Una, Elisabeth, gli ha dato dei problemi: da ragazzina è scappata due volte di casa, poi, nel 1984, è sparita. Ai vicini il padre ha detto che si era aggregata ad una setta religiosa.

IL PADRE HA CONFESSATO - L'anziano uomo ha confessato e ammesso le proprie responsabilità in relazione ai principali capi d'accusa a suo carico. Poco prima della confessione dell'uomo, la polizia aveva ritrovato una cella imbottita e insonorizzata all'interno del nascondiglio garage dove l'uomo teneva segregata la figlia, da 24 anni, e tre dei figli avuti dalla relazione incestuosa. Leopold Etz, della squadra anticrimine, ha confermato alla Welt online che l'uomo ha confessato: "Josef F. ha ammesso le sue colpe principali. Ha offerto una descrizione esitante dei fatti, ma si è mostrato pronto a parlare".

DOVE - I terribili fatti sono avvenuti ad Amstetten, una cittadina come tante altre della Bassa Austria, lungo il corso del Danubio. In una casa come tante altre di questa regione ridente del Mostviertel, famosa per il mosto che si fa con le mele e le pere dei frutteti che si stendono a perdita d'occhio, vive la famiglia. Una famiglia numerosa: dalla moglie Rosemarie, Joseph ha avuto otto figli.

Ma non è andata così. Da 24 anni Elisabeth viveva da reclusa in uno scantinato senza finestre, dove il padre la violentava regolarmente, tanto da aver avuto da lei ben sette figli incestuosi, uno dei quali morto subito dopo il parto. Tre di questi - di 19, 18 e 5 anni, sono sempre vissuti nella cantina-prigione, senza mai vedere la luce del sole.

COME NATASCHA - La terribile vicenda - che ricorda il caso di Natascha Kampusch, la ragazza prigioniera tenuta prigioniera, anch'essa in Austria, per otto anni di uno spasimante-aguzzino, Wolfgang Priklopil - è venuta alla luce dopo che lo scorso fine-settimana la figlia maggiore di Elisabeth, Kerstin, 19 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale, per una malattia di cui non è stata rivelata la natura. I medici hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza, che secondo la versione fornita da Joseph era scomparsa da molti anni

COME SI E' SCOPERTO - A quel punto Joseph Fritzl ha fatto ricomparire Elisabeth, dicendo a sua moglie che la donna aveva deciso finalmente di tornare a casa. Ma una volta libera, Elisabeth, che oggi ha 42 anni ma ne dimostra molti di più, ha raccontato il suo calvario alla polizia, dicendo di aver subito le attenzioni sessuali del padre da quando aveva 11 anni e di essere stata attirata dal lui quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984, nello scantinato dello stabile dove il padre aveva un laboratorio, un vasto locale senza finestre, dove è stata drogata e ammanettata. Da lì non è più uscita. Nel corso degli anni si sono succedute violenze e gravidanze

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Incesto Austria
Elisabeth Fritzl (Daily Mail)
La casa di Amstetten in cui Elisabeth è stata segregata per 24 anni (Daily Mail)

Cara Elisabeth, non riesco a non pensare alla tua storia
Lunedí 28.04.2008 13:10


Cara Elisabeth,
non riesco a non pensare alla tua storia
. E' come una voragine aperta nella nostra cosiddetta civiltà. Segregata per 24 anni da tuo padre, che è diventato anche il tuo uomo, il padre dei tuoi figli, sette volte. Hai vissuto senza vedere la luce del giorno, hai accettato regole disumane, hai partorito in uno scantinato. Ma hai resistito. E ora sei in grado di raccontare l'orrore. Con parole umane, probabilmente semplici. Come hai fatto? Che cosa ti ha impedito di impazzire? Certo, ora dicono che sei apparsa "gravemente disturbata". Vorrei vedere.

Tre figli su sette hanno vissuto con te nel baratro. Dicono che sembrano "vegetali". Ma io non ci credo. Sono sicuro che hai dato loro il calore della tua maternità, li hai coccolati e anche educati, con te parlano, non ho dubbi. E' con questo mondo, il nostro, che non possono comunicare, sono degli alieni. Quando il tempo del tuo ritorno alla vita sarà compiuto, forse troverai la forza di raccontare la "normalità" di questa aberrazione. Non si possono vivere 24 anni in questo modo senza aver compiuto il miracolo di un adattamento ad una situazione imprevedibile e assurda.

La bestia che è in tuo padre è un monito a tutti noi. Quasi sempre non vogliamo credere che questo possa accadere, fra noi, nell'Austria Felix, dai giardini ordinati, dalle strade pulite, dai gerani sui davanzali. Raccontaci la tua normalità di schiavitù, appena puoi. Facci capire come può succedere, e che cosa nasconde l'animo umano. Il tuo sarà come il racconto dei deportati nei lager: c'è sempre qualche cretino che crede che non sia mai successo, che sia tutta una invenzione. Se questo è accaduto, e sei sopravvissuta, il senso della tua esistenza ora è chiaro. Aiutaci a capire chi siamo. Per quanto terribile possa apparire, la verità è l'unica salvezza.

 

Joseph Fritzl, l'uomo accusato di aver segregato la figlia per 24 anni (foto Ap)



Joseph Fritzl, l'uomo accusato di aver segregato la figlia per 24 anni (foto Ap)

Austria: il padre stupratore confessa
Si aprono le porte della cantina degli orrori

La casa-prigione di Amstetten (foto Ronald Zac - Ap)

VIENNA (28 aprile) - Joseph Fritzl, l'austriaco di 73 anni sospettato di aver segregato e violentato per 24 anni sua figlia Elisabeth, ha fatto una «confessione pressoché completa» davanti alla polizia. Fritzl, ha detto il procuratore-capo di St. Poelten, Peter Ficenc, «ha ammesso di aver recluso sua figlia per 24 anni nella cantina-prigione sotto la sua casa e di averla messa incinta diverse volte». Nei prossimi giorni arriveranno i risultati dell'esame del Dna che chiarirà se appartiene all'uomo la paternità di tutti i figli partoriti dalla donna.

Nel 1984 Elisabeth, all'epoca diciottenne, sparisce. Ai vicini di casa Fritzl, esperto di elettronica che ora gestisce una ditta di biancheria intima, dice che la figlia si era aggregata a una setta religiosa. In realtà la giovane non si era mai mossa di casa: viveva in uno scantinato senza finestre, dove il padre la violentava regolarmente tanto da aver avuto da lei sette figli. Da quel luogo orribile, la donna ha raccontato di non essere mai più uscita da quando, il 28 agosto di 24 anni fa, vi entrò per la prima volta, drogata e ammanettata. Lì Elisabeth ha partorito i sette figli avuti dal padre, che aveva cominciato ad abusare di lei quando aveva 11 anni. I due figli più grandi della donna, di 19 e 18 anni, e il minore, di appena 5, hanno sempre vissuto con la madre, gli altri tre sono stati adottati dal padre, che li fece trovare alla moglie davanti alla porte di casa. Fritzl, ha raccontato la donna alla polizia, portava loro acqua, cibo e vestiti, ma i bambini, ora affidati a un'equipe di psicologi, non hanno mai visto il sole e non sono mai andati a scuola. Il settimo figlio, gemello di uno dei sei sopravvissuti, morì poco dopo il parto e il padre-aguzzino ne bruciò il cadavere nel forno di casa.

Lo scantinato degli orrori. La polizia è entrata nella cantina degli orrori di Amstetten. La porta d'ingresso della cantina, in acciaio e chiusa con un meccanismo elettrico di cui solo Fritlz conosceva il codice, era nascosta nel laboratorio dell'uomo dietro uno scaffale pieno di barattoli e di scatolette. La prigione ha una superficie compresa tra i 50 e i 60 metri quadrati ed è divisa in quattro ambienti, tra stanze e una stanzetta, tutti bui e stretti. L'altezza della cantina, nel suo punto più alto, è di 170 cm.

Il tabloid austriaco Oesterreich riporta uno schema dello scantinato: in una stanzetta ci sono un televisore, un gabinetto e un angolo cottura, negli altri spazi, un letto ciascuno. Sembra che nella cantina ci fosse anche una cella imbottita, dove Joseph richiudeva la figlia se si mostrava riluttante nei suoi confornti. Resta da chiarire se la prigione sotterranea facesse parte della casa fin dall'inizio oppure se è stata costruita dopo. Elisabeth ha raccontato alla polizia che all'inizio c'era una sola stanza e che le altre sono state aggiunte in seguito.

La vicenda è venuta alla luce dopo che lo scorso fine settimana la figlia maggiore di Elisabeth, Kerstin, 19 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale. I medici hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza e solo a quel punto Fritzl ha fatto ricomparire la donna, oggi 42enne. Libera, Elisabeth ha raccontato il suo calvario alla polizia. La moglie di Fritzl, madre di Elisabeth, ha detto di essere stata sempre all'oscuro di tutto.

La vicenda di Amstetten ha richiamato subito alla memoria la storia di Natasha Kampusch, la giovane austriaca tenuta prigioniera per otto anni da uno spasimante-aguzzino e che da sola riuscì a liberarsi due anni fa. Natasha, oggi ventenne, è stata scossa da quanto avvenuto a Amstetten: «Sto pensando molto a questa famiglia - ha detto alla radio austriaca Orf - secondo me il tumulto mediatico non è una cosa buona per queste persone e posso immaginare che la situazione è tanto difficile sia per la madre, sia per i figli». La ragazza, in continuo contatto con gli inquirenti, ha offerto un aiuto finanziario alle vittime.

Oltre a Kerstin sono ricoverati in un altro ospedale specializzato in casi psichiatrici a Mauer, a circa 10 chilometri da Amstetten, Elisabeth Fritzl, i suoi altri cinque figli e Rosemarie, moglie del padre stupratore e madre della donna segregata.

La madre si vergognava dei problemi della figlia
Handicappata chiusa in bagno per 30 anni
L'incredibile storia a Pescara: mangiava gli avanzi in ciotole, veniva lavata ogni tanto con un tubo dell'acqua sul balcone
PESCARA - Guantanamo è anche in Italia, a Pescara. E non «ospita» presunti terroristi, ma una povera donna handicappata. «Una storia triste che ha dell'incredibile», ha commentato il dirigente della Squadra mobile di Pescara, Nicola Zupo, che ha liberato la «prigioniera» dalle mani della madre che l'aveva tenuta segregata a chiave nel bagno di servizio di casa per 30 anni poiché si vergognava del suo handicap. Un incubo finito con l'intervento della polizia che, su denuncia dei parenti (ma ci si chiede in tutti questi anni dov'erano), ha disposto l'allontanamento della donna dalla madre. Anche il cane di casa, hanno detto gli agenti della squadra mobile di Pescara, aveva un trattamento migliore: la ciotola per l'animale, libero di muoversi per casa, stava in cucina.

FINE DI UN INCUBO - Giuseppina, 52 anni, è stata costretta per trent'anni a mangiare gli avanzi in ciotole e a dormire su una brandina da campeggio in un appartamento di un condominio di Pescara. Veniva lavata ogni tanto con un tubo sul balcone e usciva una volta al mese, ma solo per ritirare la pensione di invalidità. Sia la madre Annina, 73 anni, sia il suo secondo marito (del vero padre di Giuseppina, che porta il cognome della madre, non si è mai saputo nulla) sono indagati per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.

UNA STORIA DI OMERTÀ - Sia Giuseppina che la sorella, di due anni minore, fin dalla nascita erano state messe in un istituto. A 9 anni la più piccola tornò a casa, «dove subì continui maltrattamenti dalla madre, che spesso la picchiava, la chiudeva in bagno o, per punizione, la lasciava di notte sul balcone. Finché la ragazza non scappò a 18 anni e riallacciò i rapporti solo qualche anno fa con la madre», racconta Nicola Zupo. Anche Giuseppina uscì dall'istituto e venne affidata a una zia. Ma quando questa morì, trent'anni fa, andò a vivere con la madre, che la chiuse nel bagno di servizio. Nel frattempo la madre si risposò ed ebbe altri figli. Ma Giuseppina rimase sempre segregata, in condizioni igieniche indicibili, senza illuminazione. Nel condominio nessuno per decenni si è accorto di nulla; nessuno dei parenti denunciò le condizioni di vita in cui era costretta la ragazza. La stessa sorella più piccola - secondo quanto riferito dalla polizia - sapeva e non disse mai nulla. Anche all'anagrafe fino al 1996 di Giuseppina non risultava nulla, fin quando il suo nome fu registrato per la prima volta, all' età di 42 anni. «Non abbiamo ancora capito le motivazioni che hanno spinto i parenti a denunciare ora la situazione», ha affermato Zupo.
«Ora Giuseppina è in ospedale per accertamenti. Cammina a fatica e ci vede poco per la cataratta agli occhi. Nei prossimi giorni sarà eseguita una perizia per accertare il suo deficit mentale. Presto la trasferiremo in un istituto protetto». Per la madre è stato disposto anche il divieto di vedere la figlia.
18 gennaio 2006  CORRIERE.IT

 
 
 

PETIZIONE ONLINE A SOSTEGNO DI PINO MASCIARI

Post n°330 pubblicato il 28 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 



PETIZIONE ONLINE A SOSTEGNO DI PINO MASCIARI



L?IMPRENDITORE CALABRESE GIUSEPPE (PINO) MASCIARI TESTIMONE DI GIUSTIZIA LASCIA LA LOCALITA? PROTETTA SENZA SCORTA PER RECARSI IN CALABRIA COME FORMA ESTREMA DI PROTESTA IN ATTESA DELLA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI E CONTEMPORANEAMENTE CHIEDE PER LA FAMIGLIA ASILO POLITICO O ADOZIONE AD ALTRO STATO


diamogli sostegno firmando la petizione online che troverete cliccando sul seguente link:

clicca quì


http://www.petitiononline.com/masciari/petition.html

Pino Masciari è un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket, che ha denunciato, fatto arrestare e condannare decine di appartenenti alla `ndrangheta.

La sua storia, a riflettori spenti, va avanti da ben 11 anni: da quando, nel 1997, fu sottoposto a un Programma Speciale di Protezione, insieme a sua moglie Marisa e ai suoi due bambini.

Rientrare in “un Programma Speciale di Protezione” e diventare “testimone di giustizia” significa lasciare la propria terra per trasferirsi in una località protetta, incognita e isolata; significa essere privati del diritto di lavorare e ricevere dunque un sussidio statale; significa stare sotto scorta e sforzarsi di vivere il più possibile nell’ombra.

La legge prevede che, dopo un certo periodo di tempo, il testimone di giustizia e la sua famiglia possano rientrare nella società come cittadini “normali”, non costretti cioè a nascondersi; la stessa legge mette a disposizione gli strumenti per ricreare le condizioni di vita originarie, precedenti alla denuncia.

Dopo 11 lunghi anni di attesa e di fiducia nelle Istituzioni oggi bisogna ammettere che non ci sono le condizioni perché la sua famiglia continui a restare ancora in Italia considerando la situazione di abbandono e l'assenza dei settori preposti alla protezione, che sarebbe dovuta avvenire in modo vigile e costante nella località (per così dire) protetta.

Le Istituzioni, la politica, Confindustria, raccolgono collezioni di buone intenzioni cui non seguono fatti concreti. La Famiglia Masciari non ha bisogno di pacche sulle spalle, ma di sicurezza, impiego e futuro.
In data 31 marzo, l'imprenditore calabrese lascia la località protetta senza scorta per recarsi in Calabria come forma estrema di protesta in attesa della risposta delle istituzioni e contemporaneamente chiede per la famiglia asilo politico o adozione ad altro Stato.

Non è più tempo del dire, delle belle parole, dei proclami a cui non seguono i fatti.

La protesta estrema di Pino Masciari è un atto estremo per rompere quel "silenzio dei fatti". Non è una battaglia personale, è una questione di civiltà e giustizia.

Sono positivi i primi segnali della società attiva e responsabile, fatta di associazioni e gruppi civili, come è positiva la vicinanza ed il sostegno che hanno mostrato Beppe Lumia, Angela Napoli e Francesco Forgione, della Commissione Antimafia. Ma non basta. Serve una soluzione immediata. Serve un segnale chiaro e inequivocabile! Basta alle ipocrisie di Stato!

Esiste la possibilità che i Masciari tornino liberi di lavorare e di vivere nella sicurezza più totale, esiste un progetto al vaglio della Commissione Centrale che necessita di essere approvato e firmato.
Ma questa approvazione tarda ad arrivare e continua ad essere rimandata.

Se si permette che chi ha scelto di stare dalla parte della Giustizia maturi solo disagi diventando esempio tangibile del fallimento di una rapida risposta dello Stato, ciò non rappresenta una sconfitta solo per Pino Masciari, ma una sconfitta per l'Italia intera, una vittoria per la `ndrangheta, che ha continuato e continua a fare imprenditoria moltiplicando i suoi guadagni, tanto è vero che in Calabria ha un bilancio di 35 miliardi di euro sporchi, mentre a Pino non viene restituito il diritto di ritornare a fare l'imprenditore.
Addirittura il Ministero dell'Interno con delibera del 28 luglio 2004, così afferma: "non consente di autorizzare il rientro del testimone di giustizia Masciari Giuseppe e del suo nucleo familiare nella località di origine ritenuto che sussistono gravi ed attuali profili di rischio".

 
 
 

Abbassa il prezzo dei preservativi

Post n°329 pubblicato il 28 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: SESSO, SEX

Abbassa il prezzo dei preservativi


To:  Ministro Livia Turco (Ministero della Salute)

L'idea della petizione nasce nell'ambito della campagna di comunicazione agosto 2007
dedicata alla candidata al Premio Nobel per la Pace 2007 Patricia Perez

Matrimonio? Colpo di fulmine? Pretendi il preservativo dal tuo partner!
La campagna comprende:
* affissioni manifesti,
* distribuzione di cartoline,
* incontri e visioni installazioni multimediali sul tema della prevenzione,
* petizione on line sul sito www.impaziente.org



La prevenzione AIDS e MTS è anche una questione politica!
C'è bisogno di maggiori strategie che riescano a influire anche sulla differenza di genere.
Non ci sono più categorie a rischio, ma comportamenti...per questo motivo è necessario che tutte le campagne di informazione (dalle istituzionali a quelle on the road) siano più incisive e lancino finalmente l'uso del preservativo come indiscusso mezzo di prevenzione...unico ed efficace.

Ma che senso ha lanciare l'uso del preservativo se il costo è ancora proibitivo?
Per questo abbiamo pensato di unire alla campagna di sensibilizzazione quella più specificatamente politica...vi chiediamo l'adesione per chiedere all'attuale Ministra della Salute on. Livia Turco l'avviamento della contrattazioni con le case farmaceutiche per ragionare sul prezzo del condom. La politica non incoraggia ancora la prevenzione...eppure c'è il caso Lula che consua politica è riuscito a far abbassare il prezzo dei preservativi a 0,15 cents. di euro...veramente innovativo!

Firma anche tu! http://www.petitiononline.com/pazlila/petition.htm


Sincerely,

 
 
 

V2  DAY SIAMO ARRIVATI A 1.2 FIRME

Post n°328 pubblicato il 27 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

V2  DAY SIAMO ARRIVATI A 1.2 FIRME


Ammetto di non leggere abitualmente i giornali e di ‘affidarmi’ (parola grossa!) ai cosiddetti notiziari televisivi per sapere cosa accade intorno a me. Cosa sento? Dopo qualche notiziola sui bisticci parlamentari - che sotto elezioni si dilata a dismisura - si parla di omicidi, si chiacchiera e si opinionizza sulle ricostruzioni degli stessi omicidi, poi… come se tra i due estremi non ci fosse altro, si discute dei reality, degli animaletti curiosi che si affacciano tra gli alberi e sembrano dire: “non avete altro da fare?”… Insomma si buttano al vento i soldi che NOI, sotto forma di canone o pubblicità, diamo per essere informati. Perché si parla tanto bene degli inceneritori tedeschi che amorevolmente bruciano i nostri rifiuti, sena dire che questa pratica è lì nata 15 anni fa e ora la si sta dismettendo, che gli unici rifiuti ad essere bruciati sono i nostri e che gli inceneritori sono, come in Italia, in mano ai privati? Perché quando qualche politico nordista si indigna nel prospettare uno spostamento dei rifiuti dalla Campania a nord, qualche giornalista non prende la parola e fa notare che aziende del nord Italia hanno invaso la Campania coi rifiuti tossici ceduti a basso prezzo alla camorra?
Perché, come dicevo prima, sotto elezioni d’improvviso non accade più nulla in Italia che non sia inerente ai comizi? O forse non ce lo dicono?

Marshall McLuhan, grande esperto di comunicazione di massa scomparso vent’anni fa, nel 1978 dichiarò che per stroncare i terrorismo bisognava staccare la spina, ossia evitare di parlarne, proprio perché i terroristi non avrebbero nulla da guadagnare da un’assenza di diffusione delle loro gesta. E i media oggi che fanno? Ne parlano, ne parlano ne parlano… E fanno il gioco di chi vuole che la politica del terrore (vedi gli USA) vada avanti.

Perché bisogna attendere che sporadici ma pregevoli testi, come “La casta” di Rizzo e Stella, diano comunicazione degli sprechi della politica italiana, quando un tg dovrebbe proprio esordire con: “La campagna elettorale, ora conclusa, costerà agli italiani un miliardo di euro…” Vorrei far notare, prima che a qualcuno si accapponi la pelle, che molte associazioni (si veda l’AISM, l’AIRC, l’AIL… l’elenco è infinito) sono costrette a rastrellare una miseria a confronto dei miliardi di euro che i nostri politici, senza rendere conto a nessuno, spendono e spandono. E poi si crede ad uno di essi che promette di aumentare magari la pensione d’invalidità di pochi euro? POCHI EURO? Cavolo, se rinunciaste a auto blu, affitti megagalittici, spese di rappresentanza… hai voglia a euro!

Forse Beppe Grillo non ha tutti i torti, però SOLO 450.000 persone hanno firmato. Le altre che fanno? Guardano Grande Fratello, si godono il digitale terrestre coi decoder comprati grazie ad incentivi ad hoc, bloccati dalla Comunità europea, si fidano di Fede, credono che il crollo delle Torri Gemelle abbia giustificato la guerra

 
 
 

V DAY  450 mila firma

Post n°327 pubblicato il 27 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

 ROMA  - "Ieri a Torino eravamo in 120 mila", scrive oggi Beppe Grillo sul suo blog all'indomani del V2-Day, manifestazione alla quale "c'erano tutte le televisioni più importanti del mondo, dalla Bbc a Al Jazeera. Loro - dice - racconteranno al mondo cosa sta succedendo in Italia. Loro descriveranno il fascismo dell'informazione". Grillo sottolinea che "hanno partecipato al V2-Day almeno due milioni di persone. Le file ai banchetti erano lunghe il doppio dell'otto settembre. I primi dati delle firme raccolte sono di 450 mila firme. Nella storia repubblicana non è mai successo. Nessuno, nessuno è riuscito a raccogliere un numero simile di firme autenticate in un solo giorno. Non cercate l'informazione nei giornali o nelle televisioni, cercatela in Rete. Non esistono giornalisti buoni o giornalisti cattivi. Esiste un'informazione di regime o la verità". "Voi siete giornalisti. Voi siete Beppe Grillo", scrive infine l'attore esortando coloro che hanno partecipato al V2-Day a pubblicare "le foto e i video di questo bellissimo 25 aprile in rete, sui vostri blog, su Youtube".

GRILLO CHIAMA, 450 PIAZZE RISPONDONO

"No a un'informazione degna di Ceausescu e di Pol Pot": Beppe Grillo chiama e decine di migliaia, ancora una volta, hanno risposto in 450 piazze italiane, e in 15 città all'estero, per il secondo 'Vaffa day'. L'iniziativa del "re dei blog" ha preso il via stamani in tutta Italia con i banchetti che hanno raccolto decine di migliaia di firme per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, della legge Gasparri e del finanziamento pubblico all'editoria. Il "cuore" della festa è stata TORINO, una delle città simbolo della Resistenza, che il comico genovese ha scelto per portare sul palco le sue provocazioni e le sue invettive (attacca Berlusconi, Gasparri e polemizza con Napolitano e i giornalisti camerieri). Nel capoluogo piemontese sono accorsi in 50mila, per lo più giovani e giovanissimi. "Dedichiamo questa manifestazione - ha esordito Grillo sul palco - a coloro che stanno manifestando nell'altra piazza, noi siamo la naturale continuazione dei nostri nonni, di quei valori di quella gente che ha combattuto, ha perso la vita per lasciarci una nazione più libera o quasi".

A GENOVA banchetti divisi, tra le due "anime" dei sostenitori di Beppe Grillo. In piazza della Vittoria, in centro, sono riuniti i cosidetti MeetUp2, che rivendicano l'indipendenza da ogni partito; in piazzale Kennedy, sul lungomare, si sono invece sistemati i MeetUp1, accusati dai primi di essere vicini all'Italia dei Valori. Tra i tanti a firmare stamani in Largo Cairoli, a MILANO, per il referendum sull'informazione, c'era proprio il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. A BOLOGNA sono state raccolte duemila firme, con gente in coda lungo i due lati di piazza Verdi e un clima da happening pre-estivo con bottiglie di Vaffancola e le vignette satiriche di Zap&Ida.
 
A FIRENZE, intorno alle 19 erano 6.500 le firme raccolte in piazza Santa Croce. Gli organizzatori hanno riferito che nelle file che si sono formate in piazza c'erano anche rappresentanti dei partigiani. Animato da cantanti e comici, sul palco allestito a Parco Schuster davanti al basilica di San Paolo, l'appuntamento dei sostenitori di Grillo a ROMA. Prima dell'avvio della no stop, fino a mezzanotte, è stato presentato il film reportage sull'11 settembre, 'Zero'. Oltre all'informazione, a NAPOLI non si poteva non affrontare il tema dell'emergenza rifiuti. Nel corso della giornata i simpatizzanti di Beppe Grillo si sono ritrovati in piazza Dante dove, accanto alla raccolta delle firme per una 'libera informazione'', sono stati proiettati anche brevi filmati sulla questione rifiuti in Campania. Hanno lavorato oltre un mese i Grillini di VENEZIA per preparare il V2-Day di oggi, con banchi per la raccolta firme a Santa Margherita, nel centro storico veneziano, e a Mestre, in Piazza Ferretto. In Veneto, sono state più di trenta le postazioni, mentre a TRIESTE sono state più di 700 le firme raccolte ieri e oggi; 500 quelle a UDINE. Molte lamentele, tra gli animatori dei meet up nelle MARCHE, per la carenza di autenticatori delle firme ai tre referendum. Nella regione banchetti in 16 città. Più di 600 le firme raccolte al gazebo, allestito davanti all'Arco di Augusto, nel cuore di AOSTA. Molte quelle dei turisti.
A CAGLIARI oltre un migliaio di firme raccolte fino al primo pomeriggio; il meet-up ha sistemato i banchetti sulla terrazza del Bastione, ma anche in riva al mare. Raccolte di firme anche in 11 città dell'ABRUZZO; dieci iniziative in CALABRIA e punti di racoclta anche a POTENZA e a MATERA.



TORINO,50 MILA IN PIAZZA PER LO SHOW DI GRILLO
Un bagno di folla per Beppe Grillo nel V2-Day dedicato alla "libera informazione". Cinquantamila persone sotto un sole estivo (e 150 fra giornalisti e fotografi accreditati), hanno gremito piazza San Carlo a Torino, come nelle più riuscite manifestazioni sindacali.

Molti meno i presenti nella vicina piazza Castello, dove si sono tenuti concerti e letture per la festa della Liberazione promossa dal Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza. Salendo sul palco, il comico genovese ha voluto unire con un filo le due piazze e i due periodi storici: "Abbracciamo e ringraziamo - ha detto Grillo - coloro che ci hanno permesso di essere oggi qui su questo palco. Grazie ai partigiani di 63 anni fa, oggi siamo noi i nuovi partigiani della libera informazione. Siamo la naturale continuazione dei nostri nonni". Nel mirino del comico genovese, l'informazione, ma nei primi minuti del suo monologo i bersagli sono stati il presidente della Repubblica e Silvio Berlusconi. "Napolitano - ha detto - dovrebbe essere il presidente degli italiani e non il presidente dei partiti. Morfeo Napolitano dorme, fa il pisolino, poi esce e monita. Il referendum elettorale andava fatto prima, non dopo le elezioni".
E, riferendosi al nuovo presidente del consiglio, ha urlato: "Pensate se Obama da presidente fosse anche il proprietario della Fox, della Abc e di altre televisioni".

Ogni affondo di Grillo è stato sottolineato da un'ovazione, che rimbombava anche nelle vie adiacenti la piazza. "Siamo tanti, 100 mila, se ...la questura ci aiuta". Il comico ha salutato con entusiasmo solo quelle che lui definisce le 'televisioni libere': Al Jazeera, Cnn, Bbc, la tivù australiana". E' di nuovo ritornato sulla presenza degli inquisiti in Parlamento ("Sono 70 pregiudicati senza che nessuno abbia saputo niente" ha detto mentre scorrevano i loro nomi su uno schermo) e sul dramma delle morti bianche. Ha attaccato Confindustria, la legge 30 e con una battuta ha detto che mentre gli operai muoiono "i politici campano cento anni".
A interrompere Grillo solo un messaggio registrato di Adriano Celentano: "Sono d'accordo Beppe. Non è un antipolitico. Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi per controbattere le falsità che ogni giorno ci propinano". Un saluto al mattatore del V2-Day è stato portato anche, di persona, dal magistrato di Catanzaro, Luigi de Magistris mentre non si è visto il gip di Milano Clementina Forleo. "Quella gran donna - ha spiegato il comico genovese - non è potuta venire a Torino". La chiusura è stata affidata ad un giornalista doc, Marco Travaglio: "Continuate a cercare i buoni giornalisti, continuate a volere bene all'informazione, fate amicizia con i giornali e proteggeteli perché proteggendo loro proteggete anche voi stessi".
Tra gli ospiti sul palco anche Maria Fida Moro. "Il nostro Paese è diventato privo - ha detto - di memoria e compassione".



DEL BOCA, ORDINE DEI GIORNALISTI VA RAFFORZATO
L'Ordine dei giornalisti va rafforzato, non abolito: lo ha detto oggi, replicando al V2-Day di Beppe Grillo, il presidente nazionale dell'Ordine, Lorenzo Del Boca."Il giornalismo e i giornalisti hanno tante cose da farsi perdonare - ha detto del Boca - ma che cosa c'entra l'Ordine professionale? Anzi dovrebbe avere maggiori poteri per essere più incisivo nel far rispettare la deontologia". Senza Ordine - sostiene il suo presidente - non ci sarebbe modo di richiamare i giornalisti al rispetto della deontologia, delle regole di un giornalismo corretto, vincolato al principio della verità dei fatti. Anche sulle sovvenzioni va fatta chiarezza: "Alcune testate le ricevono senza meritarle, ma se non ci fossero finanziamenti, sarebbero ridotte al silenzio alcune voci libere, che non ce le farebbero a camminare da sole. Chi resterebbe in edicola? Gli editori che non avrebbero difficoltà a mettere mani al portafoglio per pagarsi una quantità di notizie cucite su misura".

SIDDI,SU ORDINE GIORNALISTI DI PIETRO NON CI AZZECCA

Abolire l'Ordine dei giornalisti "con un colpo di spugna, senza un'idea di libertà garantita da un sistema di chiara legalità, significherebbe consegnarsi a poteri assoluti". E' la replica di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa, all'auspicio del leader Idv Antonio Di Pietro, intervenuto a Milano alla raccolta firme per il referendum sull'informazione che prevede la cancellazione dell'Ordine, nel mirino del V2-Day di Grillo. "Diciamolo chiaro: sfidiamo lui e tutta la politica alla riforma - aggiunge Siddi in una nota - ma Di Pietro stavolta con il suo urlo, mediatico, non ci ha proprio azzeccato". Il segretario della Fnsi 'smonta' il riferimento a Einaudi, citato da Di Pietro (insieme a Berlinguer) come personaggio che aveva criticato il ricorso all'Ordine "per poter scrivere e manifestare il proprio pensiero". Prima "di spararle grosse", dice Siddi, "occorre conoscere bene la storia e i fatti". Poi il segretario generale del sindacato dei giornalisti spiega che Einaudi quando si dichiarò contrario alla riedizione dell'Ordine professinionale dei giornalisti "pensava certamente all'Ordine di Mussolini. Quell'Ordine - sottolinea Siddi - non appartiene alla cultura centenaria dei giornalisti della Fnsi. Era l'Ordine di un regime basato sulla propaganda e non sull'informazione", quello "che si macchiò dell'orrenda colpa di collaborazionismo nell'applicazione delle leggi razziali". Per il segretario della Fnsi, l'attuale Odg "ha tanti difetti di funzionamento, causati da una politica capace solo di fare antipolitica sull'argomento anziché di fare le indispensabili riforme. Ma c'é un ordinamento della professione del giornalista che, nella parte fondamentale dei principi, è e deve restare intangibile".

DI PIETRO, LIBERI DI INFORMARE ANCHE SENZA ORDINE

"Prima di me persone di ben altro valore come Einaudi e Berlinguer avevano criticato il ricorso all'Ordine dei giornalisti per poter scrivere e manifestare il proprio pensiero". Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che stamani a Milano è intervenuto ai banchetti per la raccolte di firme per il referendum sull'informazione, che prevede l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti. "Fu un atto di inciviltà - ha spiegato di Pietro - che nel ventennio Mussolini realizzò l'Albo per controllare l'informazione. Ora solo chi è iscritto all'Ordine è libero di informare mentre noi riteniamo che in uno Stato libero e civile tutti possiamo farlo. il giornalismo è una professione che non può essere soggetta a limiti in uno stato liberale".

"La maggior parte dei fondi dello Stato non vanno all'informazione vera ma a finanziare testate che nessuno legge e che nessuno ha visto se non nelle segreterie di partito". Lo ha affermato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che stamani è intervenuto a Milano ai banchetti per la raccolte di firme per i referendum sull'informazione. "Ciò che chiediamo - ha spiegato Di Pietro - è una rivisitazione profonda della legge sul finanziamento dei giornali di partito e questo vuol dire che bisogna fare la legge. Nessuno però la vuole fare ecco perché il referendum è un grande istituto che mette con le spalle al muro la politica del doppio gioco, del lassismo e del rinvio". "Solo con un referendum - ha aggiunto - possiamo mettere sul tappeto la questione, come quando raccogliemmo le firme contro il finanziamento di partiti o per la legge elettorale. Tutti ci dicevano che facevamo antipolitica salvo il fatto che hanno dovuto provvedere a fare delle leggi. Ci auguriamo che non facciano anche in questo caso una legge truffa, però con il referendum vogliamo porre all'attenzione dell'opinione pubblica un problema da affrontare".

GASPARRI, DI PIETRO SI RASSEGNI MIA LEGGE RESTA

"Di Pietro, la cui scarsa conoscenza di lingua e leggi è nota, si rassegni. La legge Gasparri resta in vigore e sarà applicata. Serve solo una piccola e secondaria modifica. Quando imparerà a leggere, scoprirà che le firme raccolte oggi per eventuali referendum, sono nulle perché le norme non consentono ora iniziative simili". Lo sottolinea Maurizio Gasparri, esponente di An e autore della legge nel mirino oggi del V-Day di Grillo. "Quando e se si terrà poi tra molti anni il referendum - spiega ancora Gasparri a Di Pietro che oggi ha firmato per l'iniziativa -, non si raggiungerà il quorum e vincerà la legge Gasparri. Per il resto faccia festa a spese dei cittadini con i soldi che lucra costituendo costosi gruppi parlamentari che negava di fare dicendo evidentemente bugie in campagna elettorale. Del resto non sempre si trovano regali sotto l'albero di Natale, manna dal cielo o soldi nelle scatole di scarpe".

 
 
 

Artico Verso l'Estinzione

Post n°326 pubblicato il 27 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Artico Verso l'Estinzione

Adnkronos - Gio 24 Apr - 12.02
MA  NESSUNO LO DICE ........

Roma, 24 apr. - (Adnkronos) - Nessun modello scientifico era riuscito a prevedere un impatto tanto forte dei cambiamenti climatici sulla regione dell'Artico. E' una delle evidenze svelate da un rapporto del Wwf, Arctic Climate Impact Science, un aggiornamento dell'ACIA (Arctic Climate Impact Assessment), lanciato oggi in tutto il mondo in coincidenza dell'incontro dell'Arctic Council, il forum internazionale delle nazioni che si affacciano sull'Artico.

I dati raccolti indicano come il fenomeno abbia raggiunto già dimensioni estremamente preoccupanti. La perdita del ghiaccio marino presente nella zona artica nel periodo estivo, come documentato tutti i dati da satellite, è aumentata drammaticamente e lo spessore del ghiaccio ha raggiunto i 'record' di minima nel 2005 e in modo ancora più grave nel 2007.

Nel settembre 2007 il ghiaccio marino della calotta polare artica si e' ritirato fino al 39% rispetto alle medie registrate nel periodo 1979-2000, ovvero, il livello più basso da quando è iniziato il monitoraggio satellitare nel 1979. Questi sono anche i valori più bassi registrati nell'intero 20° secolo, quando il monitoraggio veniva fatto con mezzi aerei e navi. Se da un lato è impossibile prevedere con accuratezza di quanto la calotta di ghiaccio si scioglierà e in quanto tempo, il dossier del Wwf mostra che c'è stata una maggior perdita della massa del ghiaccio marino negli ultimi anni, molto maggiore di quanto non avessero predetto i modelli scientifici.

La regione Artica è considerata uno dei 'termometri' più significativi della 'febbre del pianeta' provocata dai cambiamenti climatici in atto. I dati forniti sono impressionati perché sottolineano un'accelerazione imprevista dei fenomeni. il cambiamento sta interessando l'intero ecosistema artico, dall'atmosfera alle acque dell'oceano, dagli iceberg alle precipitazioni nevose e al permafrost. Tutti questi cambiamenti hanno un impatto negativo sulle specie e sulle popolazioni che vedono modificarsi repentinamente le reti di approvvigionamento di cibo.

''L'Artico non è solo uno degli ambienti pù' vulnerabili ai cambiamenti climatici, ma anche il luogo dove questa vulnerabilità rappresenta un pericolo globale - ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del Wwf Italia - E' necessaria una strategia per minimizzare gli impatti del cambiamento climatico: occorre ridurre le emissioni globali di gas serra a livelli che evitino che il riscaldamento dell'Artico continui, e con esso scongiurino la distruzione anticipata del sistema climatico globale''.

Secondo le previsioni più recenti raccolte dall'ultimo rapporto dell'IPCC (il Panel di esperti intergovernativo sui cambiamenti climatici, insignito del premio Nobel per la Pace 2007) se l'intera calotta glaciale della Groenlandia dovesse sciogliersi a causa dei complessi meccanismi innescati dall'incremento accelerato delle temperature medie del pianeta, il livello del mare aumenterebbe di 7,3 metri provocando conseguenze molto significative. Questo perché il ghiaccio proveniente dalla terraferma aumenta il livello del mare a differenza dello scioglimento dei ghiacci marini dell'Artico che sciogliendosi non incrementano automaticamente il livello del mare (come avviene per lo scioglimento del ghiaccio in un bicchiere). Non per questo lo scioglimento della calotta marina artica è un fenomeno estremamente grave e preoccupante, perché indica comunque un cambiamento di tutto il suo ecosistema.

 
 
 

 Grillo:raccolte 450.000 firme per referendum informazione

Post n°325 pubblicato il 27 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Negli ultimi  tempi mi sono interrogato   sul fenomeno Grillo  e sul suo concetto di  democrazia interna  al suo movimento   non siamo  solo di piccoli scrivani   fiorentini     Comunque  anche questa  rimane ua voce isolata   nonostante  le 450  mila firme raccolte  I  TEMI   DEI vDAY   NON VANNO DECISI SOLO  DA GRILLO  O  DA ALTRO  SUO FEDELISSIMO   MA  VANNO  DECISI  INSIEME  LUI  E TUTTI  I MEET UP  LA DEMOCRAZIA  INTERNA  NON E' UNA  OPINIONE ...... IL MOVIMENTO  NECESSITA  DI  REGOLE CHIARE 

PER  EVITARE  UNA  SORTA  DI GRILLO  DIPENDENZA 

 Grillo:raccolte 450.000 firme per referendum informazione

Reuters - Sab 26 Apr - 14.15

MILANO (Reuters) - Circa 450.000 firme sono state raccolte ieri per i referendum contro il sistema dell'informazione durante il V2Day, il giorno di mobilitazione promosso dal comico genovese Beppe Grillo.

Lo annuncia lo stesso Grillo nel suo blog, tra i più popolari della rete, all'indomani delle manifestazioni che si sono svolte a Torino e in altre città italiane.

"Ieri a Torino eravamo in 120.000. Chi era presente lo sa e anche chi può informarsi in Rete", scrive Grillo, parlando del suo secondo "Vaffa-day", svoltosi ieri nella giornata della Festa della Liberazione.

Il primo "Vday" di Grillo, che ha cavalcato l'onda del malcontento nei confronti del sistema politico in Italia, si era svolto in un'altra data simbolica, l'8 settembre, giorno della firma dell'armistizio tra l'Italia e gli alleati.

Grillo ha tenuto il suo intervento a Torino, mentre anche in altre città italiane i suoi sostenitori, organizzati nei Meetup, raccoglievano le firme a sostegno dei tre referendum che chiedono l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, del miliardo di euro all'anno di finanziamento pubblico all'editoria e della legge Gasparri sulle frequenze tv.

"Hanno partecipato al V2 day almeno due milioni di persone. Le file ai banchetti erano lunghe il doppio dell'otto settembre. I primi dati delle firme raccolte sono di 450.000 firme. Nella storia repubblicana non è mai successo. Nessuno, nessuno è riuscito a raccogliere un numero simile di firme autenticate in un solo giorno", ha detto Grillo nel suo "post".

 

il libro WEBBE GRILLO che vuole far riflettere sul fenomeno del grillismo e dei meetup: non critica il fenomeno ma vuole sollevare interrogativi verso chi, parlando di democrazia, si è visto sfuggire di mano il movimento, partito con il voler informare e denunciare le contraddizioni della vita di oggi finendo per decretare il proprio declino, quando ha preteso volersi affacciare nel mondo politico, cavalcando l'onda della protesta e dell'insoddisfazione sostituendosi tuttavia ai vecchi politici, utilizzando gli stessi metodi.

Solo attraverso la propria personale esperienza si arriva ad avere la consapevolezza necessaria per capire.
Capire non è sapere, non è credere, non è imparare. Solo quando otteniamo la personale esperienza di una cosa, la capiamo.
Purtroppo tra i sostenitori di Grillo c'è anche chi interpreta come verità assoluta tutto ciò che dice e questo è ASSOLUTAMENTE sbagliato.

Il libro è scaricabile gratuitamente qui:

http://www.lulu.com/content/2190304

LA Jp Morgan è una delle più redditizie clienti di Enamics. Enamics è una società partner di Casaleggio Associati. La Casaleggio Associati produce Beppe Grillo. Beppe Grillo non parla più da due anni di Signoraggio


Le Giuste domande
La Jp Morgan è davvero una semplice società di consulenza finanziaria?
La Jp Morgan non è una semplice società di consulenza finanziaria. La Jp Morgan è una delle più grandi banche di affari del mondo. Legata alla famiglia Rockfeller controlla o partecipa attraverso controllate alcune delle più grandi multinazionali del mondo. Ne cito una presa dal mucchio la Exxon Petrol. Non solo, ma col petrolio ha a che farci per via dei futures che gestisce, insieme ad altri gruppi come Lehmann, Goldman, Barclay. I futures sono per molti una delle cause dell'innalzamento dei prezzi del petrolio. Le compagnie scommettono sul rialzo, tramite queste banche, e poi fanno in modo di rialzare i prezzi. La Jp Morgan è una società che ha il più alto numero di derivati emessi e da cui ricava profitti (quasi 50 miliardi di dollari). I derivati sono scommesse legate al rialzo dei tassi di interessi e ad altri fattori. La Jp Morgan ha una notevole influenza sui mercati finanziari, sulle Banche Centrali, ed è considerata una delle più grandi aziende di rating. E' considerata da molti movimenti per i diritti come la banca che ha il maggior guadagno nelle operazioni di signoraggio.

Ha in mano o finanzia quasi tutto il settore energetico tradizionali. Fa affari con Putin. Al suo interno lavora Blair. Ha avuto una serie di condanne e inquisizioni per reati finanziari (alcuni anche in Italia), controlla diversi gruppi bancari.

 

LA Jp Morgan è una delle più redditizie clienti di Enamics. Enamics è una società partner di Casaleggio Associati. La Casaleggio Associati produce Beppe Grillo. Beppe Grillo non parla più da due anni di Signoraggio.


Meetup le orecchie...
Abbiamo postato il comunicato stampa su alcuni meetup. Lo abbiamo fatto per capire quanto fossero aperti i loro membri, oppure invasati dall'icona Beppe Grillo
Abbiamo postato a Roma, Catania, Pescara, Cagliari, Bergamo, Crotone, Carbonia. Come volevasi dimostrare. La maggior parte degli utenti ha attaccato senza neppure leggere il libro. A Catania è stato persino criticato il fatto che l'opera fosse scaricabile gratuitamente (come se vi fosse dietro un interesse occulto). Strano, mi pareva che l'open source fosse uno dei punti chiave del movimento (lo stesso Beppe Grillo consente il download gratuito dei suoi volumi). Le critiche più interessanti a Carbonia (ove fra l'altro il libro è stato anche sostenuto e apprezzato da chi l'ha letto veramente e visto con la dovuta calma). Luciano dice che lo abbiamo pubblicato prima delle elezioni politiche, insieme a Mauro; dicono che lo abbiamo fatto perchè le elezioni sono incostituzionali e volevamo difendere la loro fallace legittimità contro gli attacchi di Beppe Grillo.

Entrambi sostengono che Prometeus e il v-day non siano collegati in quanto il primo sarebbe la versione su youtube di una novella di Asimov mentre il secondo sarebbe un'iniziativa che nasce dal basso.

Ecco le nostre risposte:

Tra un mese ci sono le elezioni amministrative a Roma e Pescara e Grillo candida due liste civiche. Appunto ad un mese dalle elezioni, un libro inchiesta su Grillo e le sue liste civiche (e non dalle elezioni politiche).
Quanto a Prometeus e al V-Day:

1. La novella di Asimov non centra un granchè. "L'ultima domanda", infatti, parte da presupposti fantascentifici e ambienta la situazione finale fra 5 miliardi di anni. Prometeus parte da presupposti reali, di contrasto fra rete e giornali, parla chiaramente del fatto che la carta sia finanziata dallo stato e auspica la conclusione dei finanziamenti affinchè la rete prenda il sopravvento; non vi pare vi sia perlomeno un piccolo conflitto di interesse fra chi vende social network (ossia siti in cui ci si scambia opinioni e dati personali, come facebook, che rivende alle multinazionali questi ultimi) e web marketing e la fine della stampa in favore della rete? Verso cosa confluirà tutta la pubblicità che confluisce ora sulla stampa? Il prosumer non sarà anzitutto un canalizzatore di dati personali?

2. Il V-Day non è un'iniziativa popolare. La gente viene acclamata mediaticamente tramite la forza fascinosa di un uomo. Un momento, Grillo è un uomo che sa molte verità, alcune giuste, i suoi temi sono in taluni casi esatti. Ma se poi queste verità e questa capacità di coinvolgere hanno come fine quello di raccogliere firme per un referendum i cui punti sono stati decisi dall'alto, non mi pare che siamo nella poleis greca... (oppure lo siamo e siamo tutti schiavi...).

Che poi alcuni abbiano voglia di criticare un libro senza averlo letto o per la presentazione in quanto tale, (che è un po' come andarsi a leggere la trama di un racconto prima di un'interrogazione a scuola)che si accomodino pure... il libro è destinato a dei lettori....

Luca
Tanto rumore per nulla?
Referendum possibile o non possibile?

Prendete un comico. Fategli dire cose sagge. Rendetelo il punto di riferimento della contro informazione italiana. Permettetegli di mobilitare le masse. Magari per un referendum. Magari per un referendum che non vale nulla.

 

 

La legge del 3 maggio 1970 n. 352 recita:

31. Non può essere depositata richiesta di referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime.

 

 

Grillo raccoglierà le firme il 25 aprile. Avrà tempo 3 mesi da quel giorno per effettuare la richiesta, quindi dovrà presentarla alla Corte entro il 25 luglio. Peccato che per la legge suesposta prima del 6 agosto (se a far fede è la data di convocazione dei comizi elettorali, ossia il 6 febbraio) o ancora peggio il 14 ottobre (se a far fede è la data delle elezioni), tutte le richieste presentate saranno considerate non valide.

Lo staff rassicura che ce la faranno, staremo a vedere...

 

Luca
Roma, quale democrazia?
Continua la bagarre sul meetup 173. La lista civica di Roma è duramente contestata. I suoi presupposti non sono molto orizzontali e trasparenti.
 Denuncia Monica:

 

Ragazzi aiutoooo mi sono persa, guardate un po' per dare retta a LUI, dove diavolo sono finita!

Non mi ritrovo più..
Nomi nuovi, Curriculum inesistenti, trasparenza nulla (o se di trasparenza si tratta certo che raccapezzarcisi è davvero difficile, sembrerebbe quasi la vecchia politica.. senza offesa, ovviamente!)

Qualcuno mi aiuterebbe?
Noi che siamo in rete, quella rete di cui LUI parla, come facciamo a controllare se non riusciamo a trovare le informazioni?
Ahh forse il problema è solo mio, sono un po' troppo lineare e non riesco bene nei labirinti!
A voi altri come è andata, avete qualche dritta da indicarmi?
Ahh, ho capito, è tutta colpa degli infiltrati della vecchia politica, quelli che sotto mentite spoglie si potrebbero impossessare del mondo (ma non ce l'hanno già?) e quindi noi, per difenderci, ci oscuriamo anche dagli amici, perché si sa, gli amici, quelli veri, hanno fiducia. La storia della trasparenza deve essere superata.. lo devo scrivere a Grillo che è rimasto un po' indietro con i tempi...

 

E ancora riportando un post di Tato, Roma Sud (non contemplato nel blog e pertanto non citato nel libro Webbe Grillo):

 

Salve a tutti, sono tato Organizer del meet Up Roma Sud 472, ho partecipato sino ad oggi alla nascita della lista a Roma, da domani me ne tirerò fuori, vi scrivo i motivi in modo che in altre città si possano evitare gli errori che hanno portato alla nascita di una lista ABUSIVA:

1 - A Roma esistono 5 Meet Up, uno più grande e 4 con vocazione territoriale

2 - Nonostante le mie richieste postate nei mu da mesi, la partecipazione a tutte, le riunioni congiunte il gruppo "Grilli Romani" si è sempre rifiutato di far partecipare gli altri Meet Up alle loro decisioni riguardo la nascita della lista a Roma e in particolar modo riguardo ad una Associazione che hanno creato per blindare la partecipazione alla lista e gestire con metodi stalinisti la selezione dei candidati.

3 - Hanno autonominato, votati da NESSUNO, ripeto da NESSUNO un fantomatico comitato Direttivo che senza alcun criterio ha selezionato i candidati aloro graditi.
Nonostante questo si sono pure spaccati al loro interno e la candidata Sindaco Serenetta Monti, non ha esitato a ricorrere ad ogni arte da politicante per riuscire eletta in una elezione cui del nostro MeetUp con 100 iscritti hanno potuto partecipare solo in 2!

4 - Noi nonostante nessuno avesse risposto alla nostra richiesta di partecipare o almeno di chiarire un metodo o dei criteri di partecipazione tra i vari meet up, perchè per noi è sempre stato fuori discussione che si sarebbe dovuta fare una lista unica, abbiamo continuato ad appoggiare la lista, la raccolta firme, la candidato sindaco.

5 - Ariviamo ad oggi, nessun nostro candidato è stato accettato per il Comune e nessun candidato presidente nei municipi è stato accettato dal fantomatico comitato direttivo che evidentemente ha già i suoi protetti da sistemare paracadutandoli in quartieri dove non si sono mai visti e che forse neppure saprebbero trovare sulla mappa di Roma.

A Roma i municipi sono 19 avevamo chiesto di esprimere democraticamente un candidato presidente nei quartieri dove operiamo da anni e dove ci siamo regolarmente incontrati dal meetup in questi mesi. Volete sapere la motivazione con cui hanno scelto tixzio o Caio?
Top Secret. La scelta è stata fatta dal DIRETTIVO!!

Chiedetegli lo statuto della loro mega associazione, è una cosa incredibile, i capi si autonominano e per potersi candidare è obbligatorio esservi iscritti, questo per tagliare fuori tutti gli altri meetup.

Vergogna la listadei grilli Romani è abusiva e tutti loro sono solo degli abusivi. Non sono stati rispettati i criteri base di grillo per la concessione del Bollino e se Grillo continuerà ad appoggiarla lo farà solo per inerzia.


Ci hanno addirittura proibito, ripeto proibito di stampare un qualsiasi volantino o materiale non approvato dal Comitato centrale, che per motivi oscuri ha anche proibito l'eccessivo accostamento dell'immagine della lista a Beppe grillo ?!?, in pratica Grillo va bene se porta voti ma quando parla di rispetto delle regole o di argomenti a loro graditi riconquistano la loro autonomia

Grillo non dovrebbe appoggiare questa operazione, da domani ci coordineremo con gli altri meetup romani e lavoreremo come abbiamo sempre fatto nei quartieri e per il V2Day, che spero non sarà trasformato in una altra occasione di divisione.

tato
Organizer Meet Up Roma Sud

P.S. Stiamo raccogliendo tutta la documentazione su come si è svolta questa vicenda, chiunque volesse saperne di più basta che ci scriva una mail, qui abbiamo già occupato troppo spazio.

 


Infine, la chiusura di un articolo con la canzone del grande Giorgio Gaber:

 

Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un' idea, è soltanto un'astrazione,
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

Ho voluto andare
ad una manifestazione:
i compagni, la lotta di classe,
tante cose belle
che ho nella testa
ma non ancora nella pelle!

 

Poi se con curiosità ci si affaccia ai sondaggi si trova che la gloriosa lista civica dei grilli romani è attestata non oltre il 2%.

 

Forse la Gente tutta questa partecipazione orizzontale ancora non la percepisce... ma le date sono certamente lontane, così come, appunto,  un vero e proprio "orizzonte orizzontale"....

 

NON ABBIAMO BISOGNO DI ICONE... COME DICE GROSSMAN DOBBIAMO FARCI CARICO DELLE NOSTRE RESPONSABILITA', SENZA MITI O GUIDE MEDIATICHE, LA BATTAGLIA SARA' PIU' LUNGA, CERTO, MA ANCHE PIU' SINCERA...

 


 

 
 
 

BOICOTTIAMO LA CINA

Post n°324 pubblicato il 22 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: cina, cinesi

Cina condanna Parigi per nomina Dalai Lama cittadino onorario

Reuters - Mar 22 Apr - 12.54
PECHINO (Reuters) - Il governo cinese ha condannato oggi la decisione di Parigi di nominare il Dalai Lama cittadino onorario della capitale francese, affermando che tale gesto danneggia i legami tra le due nazioni e arriva nel delicato momento in cui Francia e Cina cercano di appianare le tensioni dopo le manifestazioni dei giorni scorsi.
Le relazioni tra Francia e Cina si sono raffreddate da quando le proteste pro-Tibet sono esplose anche a Parigi, in occasione del passaggio della torcia olimpica di poche settimane fa, manifestazione a cui alcuni cittadini cinesi hanno risposto promuovendo il boicottaggio di compagnie e prodotti francesi, in particolare della catena di supermercati Carrefour.
Il Dalai Lama ha ricevuto ieri gli onori dal municipio parigino proprio mentre il presidente francese Nicholas Sarkozy e il capo di stato cinese Hu Jintao, inviando i propri delegati, cercano di ricucire i legami diplomatici resi instabili dalle manifestazioni delle scorse settimane.
Leader buddista in esilio dal 1959 e accusato da Pechino di aver organizzato le manifestazioni in Tibet, il Dalai Lama chiede da tempo più autonomia e libertà per la regione himalayana ma dice di opporsi alle manifestazioni violente e alle richieste di una totale indipendenza per il Tibet. La Cina risponde definendolo un ipocrita.
Pechino ha plaudito alle azioni conciliatorie di Sarkozy, ma ha ammonito il gesto di Parigi dicendo che deteriorerà le relazioni con la Francia.
"Questo atto è una volgare interferenza negli affari interni della Cina e ha seriamente danneggiato le relazioni con la Francia", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese Jiang Yu in un comunicato pubblicato sul sito web governativo http://www.fmprc.gov.cn.
Sottolineando che la Cina è tuttora indignata per gli attacchi durante la tappa della staffetta olimpica nella capitale francese, Jiang ha definito gli onori al Dalai Lama come un altro pericoloso segnale.
"Che il consiglio cittadino di Parigi abbia reso il Dalai 'cittadino onorario' ora, può essere considerato solo come un'altra grave provocazione nei confronti di 1,3 miliardi di cinesi, inclusi i tibetani, e incoraggerà ulteriormente l'arroganza del Dalai e di coloro che vogliono l'indipendenza del Tibet".
Il presidente cinese ha inviato un ex ambasciatore in Francia in qualità di delegato speciale nel tentativo di calmare le tensioni con la Francia -- secondo quanto detto da Jiang durante una conferenza stampa questa mattina -- e, allo stesso modo, Sarkozy sta inviando in questi giorni dei funzionari a Pechino.
VOCI   DAL TIBET    FIRMIAMO  LA PETIZIONE
AIUTIAMO IL TIBET
-Un nuovo ed orrendo genocidio sta avvenendo in Tibet in questi giorni.
I mezzi di informazione non sanno, o non vogliono sapere, o hanno paura di sbilanciarsi, quello che sta accadendo realmente a Lhasa ed in tutto il Tibet. Quando parlano di circa 80 morti, o se citano le fonti cinesi parlano di 10 morti (!), non hanno idea di quanto siano lontani dalla realta'. Ora noi siamo a Kathmandu, Nepal; ieri, domenica 16 marzo, un nostro amico Tibetano e' riuscito a parlare con suo fratello a Lhasa. Il fratello gli ha detto di aver assistito personalmente ad uno dei tanti massacri: UNA FOLLA DI CIRCA 300-400 TIBETANI E' STATA CIRCONDATA DALL'ESERCITO IN UN'AREA DIETRO IL POTALA ( L'ANTICA RESIDENZA DEL DALAI LAMA A LHASA), E LUI LI HA VISTI MASSACRARE TUTTI A MITRAGLIATE!!!
Se questo e' un episodio, (che non sapremo mai dai media), quanti altri ne stanno accadendo in tutto il Tibet?
Cio' che viene riferito dai media e' solo una frazione della realta', e' sempre cosi.
In Tibet si sta nuovamente consumando il tentativo di far tacere per sempre un popolo innocente, un popolo che non ha altro scopo che coltivare il proprio intento spirituale.
Una cultura unicamente devota alla Saggezza, a che ritiene la Compassione il potere piu' grande e definitivo.
Tutto cio' e' percepito dal governo cinese, nella loro follia di potere e dominio, nella loro ottusita' cieca e senza senso, come una grande minaccia. Per questo non hanno esitato, e non esiteranno, a farli tacere e distruggerli in ogni modo.
Vi prego di aiutare il Tibet con ogni mezzo, e di far sapere con tutto lo sforzo possibile da ognuno di noi, cio' che sta realmente accadendo.
Kathmandu', 17 marzo.
Aronica Gabriele ( Videha)
FIRMA   QUI    LE  PETIZIONI
 
 
 
 
Monaci morti 18/03
(foto AsiaNews)
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Monaci morti 18/03
(foto AsiaNews)
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Repubblica popolare cinese: 15 monaci tibetani in carcere

Data di pubblicazione dell'appello: 19.03.2008
Status dell'appello: attivo


Secondo informazioni provenienti dal Centro tibetano sui diritti umani e la democrazia (Tchrd), 15 monaci tibetani (Samten, Trulku Tenpa Rigsang, Gelek Pel, Lobsang, Lobsang Thukjey, Tsultrim Palden, Lobsher, Phurden, Thupdon, Lobsang Ngodup, Lodoe, Thupwang, Pema Garwang, Tsegyam e Soepa) sono in carcere dal 10 marzo per aver preso parte a una manifestazione pacifica a Barkhor, Lhasa, la capitale della Regione autonoma tibetana. Non si hanno ulteriori informazioni sul luogo in cui sono detenuti né su eventuali accuse formulate nei loro confronti. Amnesty International teme rischino di subire torture e altri maltrattamenti.

Il 10 marzo, centinaia di monaci hanno dato vita a una marcia dal monastero di Drepung verso Barkhor. Un altro gruppo, di cui i 15 monaci ora in carcere facevano parte, ha iniziato a marciare dal monastero di Sera ma è stato subito bloccato dalle forze di sicurezza cinesi. I monaci chiedevano al governo di Pechino di porre fine alla campagna di “rieducazione patriottica”, che li obbliga ad abiurare il Dalai Lama e li sottopone alla propaganda governativa.

Le manifestazioni a sostegno dei monaci arrestati si sono estese ad altri monasteri e hanno coinvolto settori più ampi della popolazione, a Lhasa e nelle province vicine del Qinghai, del Gansu e del Sichuan, popolate in larga parte da tibetani. Il 14 marzo le proteste si sono fatte violente; alcuni dimostranti hanno assalito e incendiato esercizi commerciali cinesi e hanno aggredito persone di altri gruppi etnici.

Il governo di Pechino ha sollecitato i manifestanti ad arrendersi entro la mezzanotte del 17 marzo, ora locale, promettendo un trattamento indulgente a coloro che avrebbero rispettato l’ultimatum.

Attualmente le strade di Lhasa sembrano essere per lo più calme e sgombre, mentre giungono notizie di disordini nelle province del Gansu e del Sichuan. La polizia e i militari cinesi stanno rastrellando le case di Lhasa, dalle quali alcuni testimoni hanno visto trascinare via persone con la forza, e pare stiano ricorrendo a un uso eccessivo della forza contro manifestazioni sporadiche ancora in corso a Lhasa e in altri centri del Tibet. Il fatto che un gran numero di truppe sia stato dispiegato nella regione fa temere che possano essere commesse ulteriori violazioni dei diritti umani.

Le autorità cinesi hanno imposto un blocco pressoché totale delle notizie provenienti dal Tibet e dalle zone limitrofe. Dal 12 marzo ai giornalisti non viene più permesso l’ingresso nella regione. Gli inviati che già si trovavano in Tibet sono stati costretti a rimanere alla larga dalle province del Gansu, del Sichuan e del Qinghai.

Il governo cinese ha il diritto e il dovere di difendere tutte le persone e le proprietà dagli atti di violenza. Allo stesso tempo, il diritto internazionale richiede che le autorità affrontino una crisi come quella tibetana rispettando i diritti umani fondamentali e i principi della necessità e della proporzionalità nell’uso della forza.

Il Tchrd ha raccolto le fotografie di 14 dei 15 monaci in carcere, disponibili alla pagina: http://www.tchrd.org/press/2008/p001.html

Partecipa alla nostra azione, scegliendo una di queste possibilità:

 
 
 

IL MERCATO DEL VOTO

Post n°323 pubblicato il 22 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

IL MERCATO DEL VOTO

La prima puntata della nuova serie di Exit, ad una sola settimana dal voto, non poteva che partire proprio da un’analisi e una videoinchiestra sul voto del 14 aprile scorso.

I servizi che potete vedere nel player sono dedicati soprattutto alla situazione elettorale del sud del paese, dove, in Sicilia si è definitivamente affermato l’Mpa di Raffaele Lombardo, neogovernatore della Regione Sicilia. Una sorta di "Lega" della Sicilia. Una vittoria ottenuta con un larghissimo margine di vantaggio sugli avversari.

In studio a discuterne con Ilaria D’Amico sono presenti; l’ex presidente della regione Sicilia e ora senatore dell’Udc Toto Cuffaro, il giornalista di Repubblica Antonello Caporale, Matteo Salvini Cons. comunale Lega Nord a Milano, Sonia Alfano della lista  amici di Beppe Grillo, Franco Giordano di Rifondazione Comunista, e Arturo Diaconale, direttore del quotidiano l’Opinione. A rappresentare Raffaele Lombardo si è collegato Antonio Fiume Freddo, avvocato del  leader del Mpa Povera nostra bella Italia!!!!. Siamo nelle mani di delinquenti che non hanno nemmeno il coraggio di presentarsi in una trasmissione televisiva a difendersi o a spiegare o a contestare di persona quello che gli viene attribuito. Che vergogna e che vigliaccheria!!! Altro che “uomini d’onore”. Vigliacchi sono!!!.
Ora, se e’ vero che il “buon” beneficiario del voto comperato intende avvalersi della giustizia e quindi di indagini di polizia per riconquistare il suo “onore!!!”, se fossimo in un paese normale la cosa potrebbe rivoltarglisi contro. Se per caso venisse alla luce che anche i “pacchi dono” ( che sarebbe piu’ corretto definire “pacchi elemosina”) consegnati a suo nome sono stati pagati dalla collettivita’ si potrebbe profilare in altro festino a base di cannoli.
Dato pero’ che siamo in un paese delle banane dove normali giornalisti ( a dire il vero pochissimi e sempre piu’ rari ) scoprono illegalita’ alla luce del sole e le questure non muovono una virgola, non possiamo sperare nulla di buono. L’avvocato in rappresentanza del nuovo padrone della Sicilia ha “corretto il tiro in corso d’opera” dicendo che la loro denuncia non sara’ rivolta contro i giornalisti che hanno documentato questo ulteriore scandalo da pese da paese africano. Questo non convince nessuno. Il servizio e’ stato clamoroso. Oggi pero’ non ne parla piu’ nessuno.
In questo paese il potere si chiama mafia-camorra-ndragheta-politica-media supini-banche vampiresche ( rubano addirittura ai morti!!!) ecc.ecc.
Noi, “popolo civile” dobbiamo riconoscenza eterna ai rari giornalisti che ancora fanno i giornalisti, ai Travaglio, ai Santoro, ai Beha ai Gomez e a pochi altri che ancora possono fiatare. Sosteniamoli almeno comperando i loro libri di denuncia.
Grazie, grazie ancora

 

IL   VIDEO

http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=2176

 

 
 
 

Cosa fai per vivere in armonia con la Terra?

Post n°322 pubblicato il 22 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Cosa fai per vivere in armonia con la Terra?

L'essere umano “pesa” sempre più sulla vita del pianeta, inquinando, emettendo CO2 e producendo rifiuti. Tu che cosa fai per essere un po’ più “leggero”?

Sai che:
- oltre l'80% delle emissioni mondiali di CO2 sono da usi energetici: hai pensato di scegliere energia rinnovabile? Sai come fare?
- riciclando il vetro si risparmia il 30% di CO2, l'alluminio il 85%: sei attento alla raccolta differenziata?
- 1 km: in treno 35 grammi di CO2; in auto 150; in bici 0
E' TUTTA UN PROBLEMA ECONOMICO!
L' AUTO SUPER ECOLOGICA ESISTE, E' L'AUTO AD ARIA COMPRESSA!
PERCHE' CI VIENE NASCOSTA LA VERITA'?
Guardate questo video (RAI 3 "GEO E GEO")
http://video.google.com/videoplay?docid=...

2-Un altro motore, il motore STIRLING:
http://www.jp-petit.com/ENERGIES_DOUCES/...
http://www.moteurstirling.com/comment.ph...

NON FATE COME LE FAMOSE TRE SCIMMIETTE!
FATE SAPERE, FATE QUALCOSA DI PIù PER L'AVVENIRE DELLA TERRA E DEI NOSTRI FIGLI!

io vado abitualmente in bicicletta in giro, e se posso prendo i mezzi pubblici, in modo da inquinare meno. poi amo andare in bici su in montagna e godermi il paesaggio molto meno inquinato che in città.
Per quanto riguarda l'energia rinnovabile ho fatto 2 calcoli ed è ancora troppo cara e poco disponibile, rispetto a quella tradizionale, purtroppo, poi la mia zona non è coperta da questa energia.
cmq facciamo sempre la raccolta differenziata: plastica, verto, lattine, carta, organico, riutilizziamo contenitori o sacchetti (che la maggior parte delle volte sono non biodegradabili) fino a quando non si rompono del tutto.
So chè è pochissimo quello che sto facendo e che può fare una persona, ma miliardi di persone assieme possono fare la differenza.
Cmq spengo sempre tv e pc staccando la corrente con un pulsante bipolare, in modo da non consumare energia copn le lucine (che consumano niente, ma 1 ,iliardo di lucine di energia ne consuma...)
l'unica cosa è che colleziono le bottiglie di birra e le lattine, non riciclandole, ma sono circa 200, quindi non penso sia così negativo...
uso il meno possibile l'aria condizionata in auto, a casa non ce l'ho nemmeno.
riutilizzo vasi e contenitori in plastica-vetro-metallo-pvc... se non uso + un contenitore, prima di buttarlo chiedo a amici se serve a loro (se non è completamente rotto) senza tenerlo magari lì fermo per anni, fino a quando si rompe ed è da buttare.

 
 
 

SARA' RINTRODOTTA  IN EUROPA LA PENA DI MORTE

Post n°321 pubblicato il 19 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

SARA' RINTRODOTTA  IN EUROPA LA PENA DI MORTE

In nessun Pese europeo è ormai in vigore la pena capitale. Ma ora, tutti stanno per introdurla senza saperlo - o senza dirlo - semplicemente per il fatto di ratificare il Trattato di Lisbona, la cosiddetta costituzione europea. Lo segnala Helga Zepp-Larouche (la moglie di Lyndon), messa a sua volta sull’avviso da un insigne gruppo di giuristi tedeschi ed austriaci.

Uno di loro, il professor Albrecht Schachtschneider, uno dei quattro giuristi che stilarono uno storico esposto contro il Trattato di Maastricht, ha spiegato come la pena di morta venga reintrodotta alla chetichella. Non è citata nel testo del trattato, ma in una nota di una nota a piè di pagina.

Proprio così: chi accetta il Trattato di Lisbona accetta con ciò anche la Carta dell’Unione Europea. La quale proclama: la pena di morte è abolita, ma poi rimanda ad una nota a piè di pagina, in cui si legge: «Eccetto che in caso di guerra, di disordini, di insurrezione» (war, riots, upheaval). La cosa è di estrema gravità giuridica.

Un intero super-diritto penale speciale viene affermato in una nota, senza alcuna definizione dei reati da punire con la pena suprema. Chi decide che i «disordini» eventuali hanno raggiunto un’intensità tale da far sospendere l’abrogazione della pena di morte? Quali tribunali la irrogheranno? Tribunali speciali, appositamente allestiti per l’emergenza? E quando una serie di proteste di massa comincerà a venire giudicata come «insurrezione», passibile di morte?...

per l'intero articolo: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=18457

 
 
 

LA SAN PAOLO  E IL NUCLEARE E LE SUE MAGAGNE SUL SOLARE

Post n°320 pubblicato il 19 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

Investimenti nel nucleare sovietico: Greenpeace protesta contro Intesa Sanpaolo

Gli attivisti di Greenpeace si sono ritrovati presso le agenzie di Intesa Sanpaolo, in una ventina di città italiane, per distribuire ai clienti della banca barattoli di scorie nucleari e volantini contro gli investimenti nel nucleare sovietico. È un segno di protesta contro la decisione di Intesa Sanpaolo di finanziare il progetto Enel di completare due vecchi reattori di tecnologia sovietica pre-Cernobyl a Mochovce, in Slovacchia. Intesa Sanpaolo ha concesso un finanziamento di circa 100 milioni di euro a Enel, senza aver richiesto alcuna garanzia sulla sicurezza dei reattori, contro gli stessi principi di sostenibilità che ne dovrebbero ispirare l´attività. Questi reattori, infatti, non sono stati sottoposti ad alcuna procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e sono sprovvisti del guscio di protezione necessario per evitare fughe di radioattività in caso di incidenti gravi, come l´impatto di un aereo. Enel ha anche affermato che non intende realizzare tale struttura e che giudica improbabili tali incidenti. "Intesa Sanpaolo punta molto sull´ambiente, ma solo a parole. In realtà non è affatto un soggetto responsabile, come la sua pubblicità vorrebbe farci credere", afferma Bruno Pace, responsabile Gruppo Locale di Pescara di Greenpeace. "Chiediamo al gruppo di non finanziare con i soldi dei cittadini italiani quello che potrebbe risolversi in un disastro nucleare". "Sebbene il tema del nucleare sia nell´agenda politica di questi ultimi mesi, continua a esserci pochissima informazione sugli investimenti di Enel nel nucleare", afferma Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace. "I nostri volontari stanno distribuendo finti barattoli di scorie radioattive per denunciare che ogni anno la centrale di Mochovce produrrà, considerando solo il combustibile irraggiato, circa 145 tonnellate di scorie, pari a 360 mila barattoli di pomodoro". Nei giorni scorsi Greenpeace ha fatto ricorso alla Commissione europea in quanto le condizioni contrattuali garantite a Enel dal Governo slovacco per farsi carico del completamento dei reattori, si configurano come aiuti di stato illegali. L'associazione ambientalista ha anche intenzione di citare in giudizio lo sesso Governo slovacco per non aver avviato la necessaria procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per Mochovce, così come richiesto dalla legislazione europea.

manda una  email alla san paolo

http://www.intesasanpaolo.com

Pramac: accordo con Intesa Sanpaolo per newco su energia solare
(Teleborsa) - Roma, 16 apr - Pramac, azienda di riferimento nel settore della produzione e distribuzione di gruppi elettrogeni, anche attiva nel settore dei macchinari per la movimentazione logistica e nel fotovoltaico, e Intesa Sanpaolo, gruppo bancario leader in Italia nato dalla fusione di Banca Intesa e Sanpaolo IMI, hanno firmato un accordo per la costituzione di una newco che produrrà di energia solare. Lo si apprende da una nota.
Solar Express, questo il nome della società neocostituita che vedrà come azionisti Pramac al 60% e Intesa Sanpaolo al 40%, avrà un'attività concentrata sull'affitto di terreni, tetti di edifici industriali, parcheggi e pensiline, tetti di centri commerciali, ed edifici pubblici sui quali verranno poi installati impianti per la produzione di energia fotovoltaica da destinare al gestore della rete per la vendita.
L'obiettivo che il management si è posto per Solar Express nel primo anno di attività, continua la nota, è il raggiungimento di 11 MW di elettricità installati, i primi studi di mercato su questo tipo di iniziative, infatti, evidenziano risultati incoraggianti e molte manifestazioni di interesse.
"Avere un partner come Intesa Sanpaolo al nostro fianco ci rende particolarmente orgogliosi e premia la nostra scelta di intraprendere la strada delle energie rinnovabili - ha dichiarato Paolo Campinoti, amministratore delegato di Pramac - Dopo poco più di sei mesi dall'ingresso in questo settore Pramac è già attiva sia sul fronte della produzione di pannelli che su quello dell'installazione; inoltre proprio domani presenteremo, al Salone del Mobile, la collaborazione con Philippe Starck nell'ideazione e produzione di un generatore microeolico efficiente e di grande design, che sia accessibile a tutti".
"Questa operazione - ha dichiarato Marco Cerrina Feroni responsabile Direzione Merchant Banking - oltre a promuovere iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, dimostra ancora una volta la nostra disponibilità ad entrare nel capitale delle imprese quando imprenditori seri, progetti validi e ritorni economici attesi interessanti lo giustificano".

 
 
 

SIAMO GLI ULTIMI

Post n°319 pubblicato il 09 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: italia

Ocse: Italia ultima per produttività nel 2001-2006

ROMA (8 aprile) - Dalle statistiche diffuse oggi dall'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel Factbook 2008, l'Italia esce sconfitta nel confronto con i maggiori Paesi industrializzati per la produttività. La Penisola risulta all'ultimo posto per la crescita della produttività del lavoro (Pil per ora lavorata) che è stata inferiore allo 0,5% nel periodo 2001-2006. La situazione mostra miglioramenti nel 2006 (+1%) rispetto agli anni precedenti, ma l'Italia resta ben al di sotto della media Ocse (+1,4%) e dell'Europa a 15 (+1,7%). Grandi risultati sono stati raggiunti invece dalla Repubblica Slovacca che segna un +5,2% e da Corea e Ungheria ( +3,4%).

La situazione per il nostro Paese non cambia se si considerano le differenze di produttività e reddito rispetto agli Usa: il Pil per ora lavorata nel 1995 era pari a 91 (contro 100 degli Usa), nel 2006 era sceso al 76. Il peggioramento del trend della produttività nel 2000-2005 riguarda sia il settore manifatturiero, dove il valore aggiunto per lavoratore è diminuito di poco meno del 2%, sia quello dei servizi dove la flessione è dell'1% circa. In entrambi i casi l'Italia è a fondo classifica tra i maggiori Paesi industrializzati. Prendendo in considerazione la cosiddetta "produttività multifattoriale" (che include fattori quali l'innovazione tecnologica e organizzativa), l'Italia accusa addirittura una flessione media dello 0,5% nel 2001-2006, confermandosi fanalino di coda. Anche in questo caso il trend dà segnali di miglioramento: il 2006 ha registrato una crescita. Ugualmente il Pil pro capite nel 1995 era pari a 74 e nel 2006 era sceso a 66. L'Italia è scivolata al 20esimo posto (dietro alla Spagna) se si considera il Pil pro capite.

Altri dati. Nelle classifiche Ocse sono presenti anche altri dai interessanti. Sintetizzandoli viene fuori che l'Italia ha una bassa crescita demografica (+0,08% nel 2006), una bassa fertilità (1,34), bassi tassi di occupazione in particolare delle donne (46%) e un elevato numero degli anziani. Gli ultra 65enni sono infatti il 19% della popolazione nel 2006 e saliranno al 33,7% nel 2050, quando l'Italia avrà il rapporto più sfavorevole di tutta l'area Ocse tra pensionati e lavoratori (98,5). I lavoratori hanno un compenso medio (35.833 dollari l'anno nel 2006 per occupato nell'intera economia) che è tra i più bassi se si fa un confronto con i Paesi industrializzati. L'Italia resta anche il Paese con le maggiori disparità regionali in materia di disoccupazione. Dal 'Factbook' escono anche altri dati, meno noti, come quello dei giovani inattivi, auspicabilmente non per scelta: la penisola è seconda solo alla Turchia con il 10,9% dei ragazzi e l'11,4% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni che non vanno nè a scuola, nè lavorano. E i coetanei che frequentano una scuola certo non brillano, se paragonati agli altri studenti dei maggiori Paesi, come annualmente confermano i test di Pisa che vedono i liceali italiani nelle ultime posizioni (24esimi) per abilità e conoscenze. L'Italia del resto non brilla neppure negli investimenti nella conoscenza (quart'ultima tra i 18 big, con poco più del 2% del Pil), nè per numero di ricercatori (24esima su 30). In compenso abbondano i telefoni (quarta per accessi telefonici). Ad avere segnato il passo, secondo l'Ocse, sono invece le autostrade: penultimo posto per crescita della rete. Non fa certo onore, poi, la terzultima posizione per gli aiuti allo sviluppo (0,20% del Pil nel 2006). Dalle statistiche Ocse emerge, infine, che gli italiani spendono poco anche per i divertimenti e la cultura: le famiglie solo il 4,1% del Pil nel 2005 e lo Stato si ferma allo 0,8%. È un'Italia un pò triste quella che finisce così terzultima.

Crisi dei mutui, perdite da 945 miliardi di dollari. La crisi dovuta ai mutui subprime provocherà perdite per 945 miliardi di dollari. La stima è del Fondo monetario internazionale. «La caduta dei prezzi immobiliari negli Usa e l'ammontare dei mutui non pagati potrebbe portare a perdite globali per 565 miliardi di dollari, con un deterioramento dei crediti di prima qualità. Se si aggiungono anche altre categorie di prestiti e titoli emessi dagli Stati Uniti, e legati al real estate commerciale, le perdite arrivano a 945 miliardi di dollari», spiega il Fmi nel suo Financial Stability Report pubblicato oggi.

«È ormai chiaro che le turbolenze attuali non sono solo un fenomeno legato alla liquidità, ma si spiegano con la fragilità dei bilanci e i deboli capitali di base. Il che significa che i suoi effetti possono essere più generalizzati, profondi e prolungati», precisa il Fondo Monetario, constatando come gli interventi della Fed e della Bce hannsiao contribuito a ridurre la volatilità dei tassi di interesse sul mercato monetario. Pur apprezzando il ruolo giocato dalle maggiori banche centrali, il Fmi invita gli istituti a riflettere sulle modalità della concessione del credito. In particolare, dovrebbero fissare dei principi di valutazione delle garanzie per evitare i rischi di rarefazione del credito e di liquidità. Dovrebbero poi, aggiunge il Fondo, costituire «in periodi normali, una platea di controparti bancarie ammesse a ricevere liquidità nei periodi difficili». Inoltre «le banche centrali devono assicurarsi un accesso continuo alle informazioni sulle diverse banche per poter così giudicare in tutta indipendenza la salute delle potenziali controparti. È necessario rafforzare lo scambio di informazioni e il coordinamento a livello internazionale».


 
 
 

ITALIA   SEMPRE PEGGIO

Post n°318 pubblicato il 09 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

ROMA (Reuters) - L'Italia continua a perdere colpi rispetto al resto del mondo: ultima classificata dietro a Messico e Portogallo tra i paesi Ocse per crescita annua media della produttività nel periodo 2001-2006 inferiore allo 0,5%, contro il resto dei paesi Ocse, vicini invece al 2%, nonostante l'elevato numero di ore lavorate.


E' quanto risulta dal Factook 2008 dell' Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, diffuso oggi.

In testa alla classifica della crescita di produttività, ottenuta misurando il rapporto tra crescita del Pil e ore lavorate, si trovano la Repubblica Slovacca (con tassi medi annui di crescita del 5,2%), Corea e Ungheria.

Nel periodo preso in esame, l'Italia ha visto tassi di crescita costantemente inferiori a quelli dell'Europa a 15 e dei paesi Ocse e nel 2006, ultimo anno a cui il Factbook fa riferimento, l'Italia ha segnato un +1%, contro rispettivamente l'1,7% e l'1,4%.

Nel rapporto si rileva come l'Italia abbia continuato a perdere terreno anche rispetto al quinquennio 1995-2000, quando la sua produttività cresceva di quasi l'1% l'anno (comunque la metà della media Ocse, di poco superiore del 2%).

Ciononostante per ore lavorate l'Italia nel 2006 si è piazzata al sesto posto, con 1.800 ore l'anno, una media superiore sia quella Ocse (1.777) sia ai paesi dell'Europa a 15 (1.625).

L'Italia è ultima anche per crescita del Pil pro capite, dietro al Portogallo e a Germania, con valori prossimi allo zero. Ai primi posti invece si trovano Turchia, Repubblica Slovacca e Ungheria. Osservando l'intervallo 1970-2006, si rileva in modo ancora più netto il rallentamento dell'economia italiana: i livelli di crescita in questo periodo hanno una media di quasi il 2% annuo, lo stesso ordine di grandezza di Germania, Francia o Stati Uniti.

Anche se nel 2006 l'Italia si conferma al sesto posto al mondo per Pil, con la Spagna al settimo, resta la zavorra del secondo debito pubblico dopo il Giappone in percentuale del Pil.

Per reddito procapite, invece, l'Ocse mette l'Italia al ventesimo posto (18.336 euro l'anno lordi), confermandola dietro la Spagna (18.398 euro l'anno).

 
 
 

CUBA   FALSO   PARADISO

Post n°317 pubblicato il 07 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 

ECCO   CIO' CHE ACCADE   A CUBA  IL FILMATO

http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=iene&data=2008/04/04&id=4803&categoria=puntata&from=iene

 
 
 

LA  POLITICA   E LE ARMI

Post n°316 pubblicato il 07 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: ARMI

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto
nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi
per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100
asili. L’Italia non deve più partecipare a
missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni
Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari
dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base
militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle
servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della
guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge
sulla cooperazione allo sviluppo.

 
 
 

IRAQ  CONTINUA IL MASSACRO  DI SOLDATI

Post n°315 pubblicato il 07 Aprile 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: IRAQ

In cinque anni quattromila morti
La conta dei caduti Usa in Iraq

BAGDAD - "Gli elevati costi in termini di vite umane", di cui aveva parlato pochi giorni fa George W. Bush, sono oggi una cifra a tre zeri. Con i quattro caduti di ieri sera a Bagdad sono 4mila i militari Usa morti in Iraq. A cinque anni dall'inizio del conflitto, Bush si era detto convinto che gli Usa stessero vincendo la partita, ma le cifre dicono che il prezzo che stanno pagando è altissimo. In base ai calcoli di Usa Today, il più diffuso quotidiano degli Stati Uniti, il 98% delle vittime sono uomini, tre quarti dei quali bianchi non ispanici di una età media di 21 anni.

Il 52% delle vittime è morto ucciso da una bomba, il 16% da un'arma da fuoco. Il giorno più letale è stato il 26 gennaio 2005, quando un elicottero si è schiantato al suolo e 31 militari hanno perso la vita. Lo stesso giorno sei altri militari sono morti combattendo. Il mese più cruento è stato novembre 2004, con 147 vittime in tutto.

I militari Usa morti quest'anno in Iraq sono 96. Una cifra inferiore rispetto agli anni passati. L'anno peggiore è stato il 2007, con 901 morti tra i militari americani. Non era andata molto meglio nel 2004, nel 2005 e nel 2006. Le vittime Usa erano state rispettivamente 849, 846 e 822. Elevato anche il numero dei feriti: ufficialmente appena meno di 30 mila, ma secondo alcune stime circa 100 mila.

Che la situazione sia tutt'altro che rosea lo dimostra anche "l'invisibilità" che circonda i caduti Usa. Le operazioni di rimpatrio delle salme avvengono quasi sempre con grandissima discrezione. Fino a pochi mesi fa era addirittura proibito fotografare le bare. Dopo le proteste dei media le cose sono cambiate ma le foto rimangono molto rare.

Nelle precedenti guerre combattute dagli Stati Uniti, il numero delle vittime era stato decisamente superiore. Nella guerra di Corea, tra il 1950 e il 1953, le vittime Usa sono state inmedia 12.300 l'anno, in quella del Vietnam (1963-'75) 4.850 l'anno.

In Iraq, poi, c'è un'altra conta decisamente più elevata di quella dei militari caduti. E' quella delle vittime civili irachene. Non esiste una cifra ufficiale ma le stime oscillano tra 82mila e oltre un milione.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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