Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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Gianni Minà critica la popolare bloggera cubana Yoani Sanchez

Post n°679 pubblicato il 30 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 
Tag: cuba

Gianni Minà critica la popolare bloggera cubana Yoani Sanchez che ora tiene una rubrica sulle pagine di "Internazionale"

tiene una rubrica su "Internazionale" (cliccate e leggete qualche pezzo, meritano), così Gianni Minà non resiste più, rompe il silenzio e scrive un articolo in cui svuota tutto il suo INCREDIBILE sacco . Yoani gli risponde con la consueta ironia tramite il suo blog. Gianni Minà "Non tanto per l’informazione a Cuba, ma per la disinformazione che regna in Italia, mi ha colpito il candore di un lettore del mio sito che giudica il lavoro di Yoani Sanchez, “la bloggera che sfida Castro”, scevro da ideologie o interessi poltici. Basterebbe, infatti, la propaganda che le viene fatta nel nostro paese per capire la portata dell’operazione che è stata messa su. C’è un intero continente con tutti i nuovi presidenti finalmente presentabili dell’America latina che non solo chiede agli Stati uniti la cancellazione dell’embargo, ma si sta battendo anche per il rientro di Cuba in tutti gli organismi dai quali l’isola era stata prepotentemente esclusa per volere proprio degli Stati uniti. Questi presidenti, da Lula a Chavez, a Evo Morales, a Correa, ma anche dall’argentina Kirchner alla cilena Bachelet, o all’ex vescovo Lugo, sanno perfettamente che Cuba ha raggiunto in questi anni standard d’eccellenza nell’educazione, nella sanità, nella protezione sociale, nella cultura, nello sport, che questi premiers ancora sognano per i loro paesi, pur essendo più ricchi e non feriti da un blocco economico insensato e ingiusto. I ragazzi cubani che Yoani Sanchez sostiene vivono solo privazioni sanno perfettamente, infatti, che queste conquiste sociali rendono Cuba, pur con tutti i suoi errori, diversa, più libera, dai paesi che invece, negli anni, sono stati prigionieri del neoliberismo e del mercato, come quelli delle villas miserias delle grandi città o come i trenta milioni di bambini randagi del continente. Yoani Sanchez, nei suoi articoli, fa finta di non saperlo. Forse è per ribattere questo tipo di dimenticanze che ho attraversato recentemente l’isola, da l’Avana a Guantanamo, con una mia troupe per realizzare un documentario non banale sulla Revolucion nell’era di Obama, ed ho scoperto che non solo la Sanchez è pressocchè sconosciuta, ma perfino i tanti ragazzi latinoamericani e non che studiano a Cuba (perchè nei loro paesi non potrebbero farlo) alla Scuola di medicina latinoamericana o alla Scuola d’arte di Bayamo, come alla Scuola di cinema, o nella stessa Università di Stato, non capiscono che cosa vorrebbe dimostrare questa bolggera di cui io spiegavo l’esistenza e la risonanza in Italia. Per anni io ho sentito parlare, per esempio, da parte dei radicali italiani e di quella parte di “eredi” del nostro PC ora pentiti, di “dissidenti” come per esempio l’associazione delle “Donne in bianco”. Bene, recentemente si è saputo che la leader di questo gruppo di opposizione alla Rivoluzione, Martha Beatriz Roque, prendeva una ricca prebenda mensile da Santiago Alvarez, un terrorista al servizio della parte più retriva degli anticastristi di Miami, recentemente arrestato e condannato a quasi quattro anni (poi ridotti a due anni e mezzo) perchè scoperto con una macchina piena di esplosivo che, a suo dire, doveva servire per alcuni attentati nell’isola. Poichè Santiago Alvarez era in carcere, nei mesi in cui era ancora presidente Bush Jr, i soldi si è offerto di anticiparli il capo dell’ufficio di interessi del governo degli Stati uniti a l’Avana, Michael Parmly. Non mi sono sorpreso perchè ogni anno della sua presidenza Bush ha stanziato milioni di dollari per “un cambio rapido e drastico a Cuba” (140 milioni nel 2007, 45, data la crisi economica, nel 2008). Molti di questi soldi venivano rubati dalle presunte organizzazioni per la democrazia a Cuba (come ha scoperto Barack Obama ordinando un’indagine), ma evidentemente buona parte è servita per “ungere” chi poteva creare malessere nella società cubana, certo non perfetta e ancora non libera da contraddizioni. Non siamo più nell’epoca in cui veniva messa in piedi contro la Rivoluzione, come nel 2003, una vera e propria “strategia della tensione” con dirottamenti di aerei e sequestri del ferry boat di Regla, ma c’è ancora uno sforzo palese per controbbatere il vento di simpatia, nei riguardi di Cuba, che attualmente spira nel continente latinoamericano e anche nella parte progressista degli Stati uniti. Dispiace che tutto questo non lo abbia considerato anche l’Unità che, avendo fra i collaboratori un grande conoscitore delle nazioni a Sud del Texas come Maurizio Chierici, questa realtà la avrebbe potuta approfondire facilmente anche se, erroneamente, il giornale cita spesso Freedom House, un’agenzia sovvenzionata dai governi di Washington, come riferimento indiscutibile per dare le pagelle sulla libertà di stampa. E lo fa perfino con paesi, in questo settore più che carenti, come il Messico e la Colombia. Perchè se a Cuba c’è la bloggera, in Messico o in Colombia, nazioni allineate sulle vecchie poltiche degli Stati uniti e dei farisei europei, l’eliminazione dei giornalisti non graditi ai regimi di Uribe e di Calderon che li governano, è uno sport ancora molto praticato e che, ogni anno, fa registrare una trentina di cronisti ammazzati (record mondiale). A loro mai nessuno, però, ha chiesto di tenere una rubrica su Internazionale." Yoani Sanchez “...Signor Minà, lei che può parlare con Lui, cerchi di scoprire come mai non decreta un’amnistia per Adolfo Fernández Saínz e i suoi colleghi, che hanno già scontato sei anni di carcere per reati di opinione. Annoti nella sua agenda i dubbi della mia vicina su come mai suo fratello non è autorizzato a rientrare a Cuba, dopo che ha ‘disertato’ durante un congresso all’estero. Trasmetta le domande di mio figlio Teo, che non capisce come mai per essere ammesso agli studi superiori deve dimostrare di possedere una serie di requisiti ideologici. Se lei può avvicinarsi a Lui - più di quanto è stato mai possibile a ogni cubano - gli chieda di permettere a questi ’sconosciuti’ cittadini di associarsi, fondare un giornale, creare un’emittente radiofonica, fare domande a un presidente o sfruttare il diritto, che lei esercita senza limiti, di scrivere pubblicamente opinioni molto diverse a quelle del governo del suo paese. Le assicuro che questa intervista, che lei non farà mai, diventerà un best seller su questa isola”. LEGGI TUTTO a questo link (in spagnolo) INFORMO CHI NON LO SAPESSE CHE A CUBA NON E' PERMESSA LA CONNESSIONE INTERNET AI PRIVATI CITTADINI. YOANI MANDA I SUOI POST AD AMICI CHE STANNO ALL'ESTERO E GESTISCONO IN SUA VECE IL BLOG, CHE LEI NON HA MAI VISTO NEMMENO DAGLI INTERNET POINT DATO CHE IL SITO E' OSCURATO DALLE AUTORITA' CUBANE. L'originale su www.internazionale.it http://www.internazionale.it/firme/archivio.php?author_id=76 tp://www.internazionale.it/home

 
 
 

PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

Post n°678 pubblicato il 12 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Al Parlamento italiano,

Al Presidente della Repubblica Italiana,

Al Presidente del Senato italiano,

Al Presidente della Camera dei Deputati,

Al Presidente del Consiglio italiano,

 

Presentiamo qui di seguito

il testo della PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

 

1) La presente Petizione vuole raccogliere il numero di firme necessario (almeno 500.000) per far sì che in Italia, non si costruiscano più, né oggi né in futuro, centrali nucleari e che mai si rimettano in funzione o si ricostruiscano o si ammodernino quelle ormai dismesse e pur presenti sul territorio nazionale italiano.

2) Per questo, la presente Petizione chiede che vengano annullati con effetto immediato gli accordi Italia-Francia stipulati il 24 febbraio 2009 dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, in relazione a iter legislativi volti alla reintroduzione e alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.

3) Per questo, la presente Petizione chiede altresì che, in sostituzione di tali accordi e di altri eventuali accordi successivi, venga sempre prima deciso un Referendum nazionale sull'argomento nucleare, per ascoltare prima di tutto la volontà degli Italiani, rispettando in questo modo i loro diritti di liberi cittadini.

4) La presente Petizione domanda anche che in Italia, come d'altronde già successo in altri Paesi dell'Unione Europea come la Germania e la Spagna, si proceda all'attuazione di una politica attuale e futura, basata sull'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali, quali il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, favorendo così lo sviluppo di un'economia virtuosa, pulita e sicura per la salute pubblica.

5) La presente Petizione prende spunto anche dalla constatazione degli effetti dannosi per la sopravvivenza dell'uomo e per quella dell'ambiente naturale in cui esso vive, provocati dai numerosi incidenti nucleari verificatisi, da Chernobyl in poi, a Three Mile Island e in altre centrali nucleari inglesi e francesi, benché a volte queste realtà siano state spesso taciute e più o meno completamente smentite da autorevoli fonti.

6) La presente Petizione nasce dunque soprattutto dall'esigenza di evitare altre conseguenze pericolose per l'Italia e per tutti gli Italiani, ragion per cui, in nome dei diritti inalienabili di cui il popolo italiano dispone e di cui deve continuare a disporre, la presente Petizione domanda infine che il seguente testo sia d'esempio anche per prossime e successive richieste analoghe o identiche, da indirizzare al Parlamento Europeo, in virtù del fatto che, essendo l'Italia parte dell'Unione Europea in qualità di Stato membro e fondatore, gli Italiani sono anche cittadini europei.

-----------------------------------

 

PER ADERIRE A QUESTA PETIZIONE, COMPILARE IL MODULO QUI SOTTO

 

Vi preghiamo di compilare attentamente i seguenti campi obbligatori, perché si tratta di dati necessari per la validità di questa petizione contro il nucleare.

Il titolare del sito, Marco Ratto, garantisce che tali dati non verranno mai mostrati pubblicamente sul sito, né divulgati a terzi per nessun motivo.

Marco Ratto si impegna inoltre a garantire a tutti la massima riservatezza in merito, conservando gli stessi dati all'interno di questo sito esclusivamente per i fini della petizione contro il nucleare.

FIRMA   QUI

http://reazioneantinucleare.it/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=7

 
 
 

Nucleare francese una fuga dietro l'altra

Post n°677 pubblicato il 12 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 


Nucleare francese una fuga dietro l'altra




Marco Cedolin

Tricastin, Romans – Sur – Isere, Saint Alban e ancora Tricastin. Nelle centrali nucleari francesi si susseguono le fughe radioattive e per la quarta volta negli ultimi 20 giorni è scattato l’allarme rosso in un impianto transalpino, in un periodo già molto travagliato per l’atomo europeo dopo l'incidente accaduto ai primi di giugno in Slovenia nella centrale nucleare di Krsko ed i 4 incidenti registrati in Spagna a luglio in soli 12 giorni nella centrale nucleare di Cofrentes nei pressi di Valencia.

A Tricastin lo scorso 8 luglio le autorità francesi resero nota la fuoriuscita nell’ambiente, avvenuta il giorno precedente, di 74 kg di uranio. A Romans – Sur – Isere lo scorso 18 luglio l’Autorithy per la sicurezza nucleare francese ammise la fuoriuscita di acque contaminate da elementi radioattivi, pur assicurando che l’incidente non aveva determinato impatti ambientali. A Saint Alban lo scorso 21 luglio 15 operai vennero contaminati dalla fuoriuscita di liquido radioattivo. Ieri 23 luglio, nuovamente a Tricastin 100 operai sono stati contaminati da elementi radioattivi di cobalto 58 fuoriusciti da una tubatura del reattore numero 4 fermo per manutenzione ed immediatamente evacuati dalla centrale.
Proprio intorno al sito nucleare di Tricastin, fra i più grandi al mondo, che non comprende solo la centrale, ma anche una serie di laboratori che lavorano l’uranio grezzo e depositi per le scorie radioattive, sembrano emergere molti scampoli di realtà, fino ad oggi sottaciuti, in grado d’incrinare più di una certezza riguardo alla capacità francese di gestire al meglio le conseguenze di quella sorta di “patto con l’atomo” che in Francia (dove il 78% dell’energia consumata viene prodotta dalle centrali nucleari) ha creato il mito dell’energia “facile”, pulita ed a buon mercato.

Gli incidenti nel sito di Tricastin avvengono da oltre 30 anni, anche se spesso sia la dinamica sia le conseguenze degli stessi sono state tenute nascoste per evitare polemiche e proteste.
Già dal 1964, prima ancora che sorgesse la centrale, il sito ospitava un deposito di scorie radioattive, provenienti da una vecchia fabbrica militare per l’arricchimento dell’uranio, stoccate senza alcuna precauzione, che avrebbero determinato nel corso del tempo la migrazione di 900 chilogrammi di uranio all’interno delle acque sotterranee che riforniscono i pozzi delle famiglie della zona. Ad esso si è aggiunto il deposito per scorie nucleari della Sogema, la società che a Tricastin arricchiva l’uranio per la costruzione degli ordigni nucleari, che contiene 700 tonnellate di scorie radioattive sepolte sotto un cumulo di quattro metri di terra
Nel 1986 una fuga di esafluoruro d’uranio dalla centrale portò il livello di radioattività dell’aria a 130 bequerel per metro cubo, «quando il dato normale è di 0.00001». Nel 1991 si verificò lo sgocciolamento di nitrato d’uranio sulla ferrovia della Sogema,. Nel 1997 si verificò una fuga di uranio arricchito nei terreni. Solamente un paio di settimane fa a due chilometri di distanza dalla centrale sono state trovate falde freatiche e pozzi privati dove il tasso di uranio rilevato dall’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare Irsn, arrivava a punte di 64 microgrammi per litro, ben oltre i 15 ammessi dall’Oms per dichiarare potabile l’acqua.

Energia facile, pulita ed a buon mercato che inizia a manifestarsi sempre più lontana da una realtà costretta a specchiarsi con il dramma dei lavoratori sottoposti alla contaminazione radioattiva e degli abitanti dei comuni che sorgono in prossimità del sito di Tricastin, costretti a convivere con la paura e privati perfino dell’acqua, essendo ormai proibito berla, nuotarci, mangiarne il pesce ed irrigare i campi, destinati ad inaridire in questa fetta di pianura francese immolata, come tante altre, sull’altare di un atomo che sta iniziando a scolorare e preoccupare sempre più.


Leggendo questo articolo mi torna in mente una notizia che all'epoca del disastro di Chernobyl era circolata in sordina. Si diceva che le radizioni (la famosa nube) che era arrivata anche su di noi, stranamente aveva perso di pericolosità verso la Germania per poi, ancora più stranamente, riaumentare dopo il passaggio sulla francia. Si diceva che c'era stata una perdita dal reattore del SuperPhenix, ma che, visto il disastro russo, era stato fatto passare in sordina accomunando i suoi effetti a quelli del reattore sovietico.
Ma qualcuno, in Italia, anche alla luce di questi ultimi incidenti, potrebbe dire: "..bhe, tanto ci contamina già la Francia. Allora costruiamole anche noi le centrali, così non dobbiamo dipendere più dagli altri."....CHE TRISTEZZA
firma   la   petizione    contro il nucleare
http://reazioneantinucleare.it/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=7

 
 
 

11 settembre per non dimenticare

Post n°676 pubblicato il 11 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

ECCO COSA DICONO LE FAMIGLIE DELLE VITTIME


9/11 Press For Truth è la storia di alcuni dei familiari delle vittime
dell'11 Settembre, in particolare di coloro che guidarono il Comitato
Direttivo dei Familiari che portò, dopo tante pressioni e reticenze,
alla nascita della Commissione Indipendente 11/9, di cui essi ne
contestano l'operato sin da quando dovevano ancora iniziare i lavori
ed era stato inizialmente nominato alla loro direzione un certo Henry
Kissinger.
La situazione non cambiò poi di molto, in quanto venne nominato
coordinatore dei lavori, col potere quindi di decidere cosa
investigare e chi ascoltare - oltre a poter scegliere cosa infine
inserire nel rapporto definitivo - un vero e proprio insider
dell'Amministrazione Bush ed intimo di Condoleezza Rice, Philip
Zelikow, colui che tra le altre cose scrisse nel 2002 il National
Security Strategy in cui veniva enunciato, per la prima volta, il
concetto di "guerra preventiva".


Le famiglie chiesero anche le sue dimissioni, ma inutilmente.


Anche il Presidente Thomas Kean, come la maggior parte degli altri
Commissari, ed almeno metà dei membri dello staff avevano conflitti di
interesse, e non possono quindi stupire, con queste premesse, il modus
operandi ed i risultati della Commissione: interrogatori morbidi e
spesso senza neanche che venisse prestato giuramento, alcuni persino a
porte chiuse e incredibilmente "accompagnati dal genitore", come nel
caso del Presidente Bush. Un basso stanziamento di fondi e risorse,
innumerevoli ritardi o dinieghi per le richieste di documentazione,
specie se riservata, ed in generale i fatti omessi o distorti nella
compilazione del rapproto finale, evidenziati da David Ray Griffin nel
suo libro di critica, innominabile da tv e giornali.


Nonostante il Rapporto della Commissione 11/9 sia stato accolto in
modo pomposo ed acritico dai media ufficiali come verità
indiscutibile, sono in realtà secondo gli ultimi sondaggi di opinione
solo il 16% gli americani che credono che sia stata raccontata loro la
verità, in netto contrasto con la copertura mediatica che invece
converge piuttosto verso percentuali bulgare.


La nascita ed il lavoro della Commissione è il perno su cui ruota la
storia raccontata dai familiari che ne hanno vissuto con tenacia la
lotta per chiederne l'istutizione; con sempre meno speranza il corso
dei lavori; ed infine con delusione e rabbia i risultati, di fronte a
cui chiedono adesso con forza ed urgenza una nuova commissione,
realmente indipendente, e che operi per la ricerca della verità e non
per perpetrare pregiudizialmente, come purtroppo accade molto spesso
nelle investigazioni ufficiali, la versione gradita al potere
politico.


Gli argomenti trattati sono molti ed in gran parte si basano sulla
Cronologia Completa dell'11 Settembre di Paul Thompson: dalla
indiscutibile evidenza che l'Amministrazione sapesse a più livelli
degli attacchi imminenti e lo abbia poi nascosto, per arrivare al
curioso comportamento - in termini di alleanze quantomeno dubbie e di
"errori" solo apparenti - degli Stati Uniti nella cosiddetta "guerra
al terrore", passando per la mancata reazione aerea ed il sospetto
crollo delle torri e dell'edificio 7, argomenti questi ultimi ormai
stradibattuti ed a cui viene dedicato in questo film meno spazio del
solito, rendendolo particolarmente prezioso in quanto ricco di
informazioni complementari a quelle discusse più di frequente.


A fare da sfondo a tutti i dubbi e le critiche dei familiari, ci sono
le solite, costanti e diffuse reticenze governative ad investigare nel
modo dovuto, e quelle dei media ad affrontare le questioni importanti
ma scomode, da qui il gioco di parole del titolo del film: "Press For
Truth" significa "Pressione per la verità", ma il termine "Press"
indica appunto anche la stampa, i giornalisti, sottintendendo quindi
che tocca a delle persone comuni, per di più segnate da un dolore
indescrivibile, fare il lavoro di chi non vuole o fa finta di non
saperlo fare.


Il film dura quasi un'ora e mezza, per cui vi consigliamo di vederlo a
tutta pagina direttamente su Google Video al seguente link:
http://video.google.it/videoplay?docid=3228264304077323969&hl=it



TUTTI I DOCUMENTARI SULL' 11/09

LA PUNTATA DI RAI REPORT SULL 11/09

il documentario di report sull 11 di settembre
http://video.google.com/videoplay?docid=3220473705490576646&q=Confronting+the+Evidence+duration%3Along&total=24&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=8

Loose Change 2nd Edition Recut

http://video.google.com/videoplay?docid=7866929448192753501&total=31&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=0


LOSE CHANGE 2 DOPPIATO IN ITALIANO

http://video.google.com/videoplay?docid=6536713546859321156&total=35&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=4

ECCO LE BUGIE DE PENTAGONO
http://www.youtube.com/watch?v=6MMFCqHuYR4


ECCO LE BUGIE
http://www.youtube.com/watch?v=K8uo6_a7yF4


ECCO IL COMPLOTTO
11 settembre complotto evidente.

http://www.youtube.com/watch?v=z2TC_ZS8tSc


Rebus - 911 Inganno globale?
http://video.google.it/videoplay?docid=-6507546513762151026&q=11%2F09+duration%3Along&total=89&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=3

ECCO COME GLI USA RICORDA ISUOI EROI

http://www.youtube.com/watch?v=iwigvkxikbY

inganno globale
http://video.google.com/videoplay?docid=3740667276211273172

inganno globale 11 settembre 11/09 FILMATO COMPLETO IN ITALIANO


http://video.google.com/videoplay?docid=-4707106427582061756

11/09/ filmato americano

http://video.google.com/videoplay?docid=8022452963439593148&total=35&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=3



9/11: Press for Truth DOCUMENTARIO IN INGLESE DELLE FAMIGLIE AMERICANE VITTIME DEL 9/11

http://video.google.com/videoplay?docid=3979568779414136481&total=37&start=20&num=10&so=0&type=search&plindex=0



http://video.google.com/videoplay?docid=8797525979024486145&total=31&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=3


LOSE CHANGE 2 DOPPIATO IN ITALIANO

http://video.google.com/videoplay?docid=6536713546859321156&total=35&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=4



September 11th Revisited: Were explosives used?


9-11 Press For Truth sottotitolato in italiano.avi

http://video.google.com/videoplay?docid=3228264304077323969


ECCO CASO CI DICONO ALTRI Webster Tarpley SUL 11/09


http://www.youtube.com/watch?v=4ARFdZ3RVDA



mensogne globali conferenza mondiale sull' 11/09

http://video.google.com/videoplay?docid=-8462333767560978506&total=38&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=5


VERITA' DI CRISTALLO

http://www.youtube.com/watch?v=hhg0nht7NRc

INDAGINI SULL'11/09

http://video.google.com/videoplay?docid=-6662803466724618179&total=38&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=0

CONFERENZA MONDIALE 11/09

http://video.google.com/videoplay?docid=-8462333767560978506&total=38&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=5


11/09 ECCO LA VERITA'


http://video.google.com/videoplay?docid=3316491948551597135&total=37&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=7


ECCO COSA DICE IL PROF JONES AMERICANO

http://www.youtube.com/watch?v=0l5uTImEebU


http://www.911revisited.com

ATTENTATO AIUTATO CON GLI ESPOLOSIVI

http://video.google.com/videoplay?docid=4194796183168750014&total=31&start=10&num=10&so=0&type=search&plindex=9









 
 
 

DISABILI NON HANNO PIU' IL POSTO ALLO STADIO ADRIATICO RESTITUITECI IL VECCHIO SPAZIO ZORRO E' CON LORO!!!

Post n°675 pubblicato il 05 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

I DISABILI   NON  HANNO   PIU' IL POSTO   ALLO  STADIO   ADRIATICO  RESTITUITECI IL VECCHIO   

Quest'anno i disabili non avranno piu' il loro posto privilegiato in una zona sicura del campo, a pescara da dove si vedeva bene la partita, posta in una postazione sovraelevata.
Siamo stati invece letteralmente buttati sotto la curva, COME SE FOSSIMO LA MONNEZZA DA NON FAR VEDERE dove non si vede un tubo per colpa di quella quell'enorme vetro di plastica ( e' no stadio o un acquario ??? ) e per via di tutti i cartelloni pubblicitari a bordo campo.
Molta gente e' andata via perche' non vedeva nulla,
so addirittura delle lacrime di un ragazzo che per la prima volta tornava allo stadio dopo un brutto incidente e che non potra' salire mai piu' i gradoni, e si e' sentito ancora piu' umiliato e handicappato per via di questa scelta.
http://www.facebook.com/groups/edit.php?success=1&customize&gid=128716450027#/group.php?gid=128716450027

 
 

 
 
 

AIUTIAMOLA FIRMA ANCHE TU FIRMA PER Aung San Suu Kyi

Post n°674 pubblicato il 05 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

 

Nome:
LIBERIAMO Aung San Suu Kyi FIRMA ANCHE TU
Categoria:
Descrizione:
FREE LIBERIAMO Aung San Suu Kyi
FIRMA
https://secure.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners/
PETIZIONE DI AMNESTY INTENATIONAL
http://takeaction.amnestyusa.org/siteapps/advocacy/index.aspx?c=jhKPIXPCIoE&b=2590179&template=x.ascx&action=12656&ICID=I0908A01&tr=y&auid=5173508

PETIZIONE FREE BURMA DA SPEDIRE NAZIONI UNITE
http://www.petitiononline.com/kha8954b/petition.html


FIRMA LA PETIZIONE PER UNA BIRMANIA LIBERA
http://htm.cisl.it/sito/contenuti/BIRMANIA/FormBirmania.htm
PETIZIONE PER LIBERARE Daw Aung San Suu Kyi,
http://www.actionburma.com/

CERCHIAMO DI ARRIVARE A 1 MILIONE DI FIRME QUI
http://www.avaaz.org/en/stand_with_burma/tf.php?CLICK_TF_TRACK
Facciamo qualcosa anche noi per la popolazione del Myanmar, sostenendo Aung San Suu Kyi e il diritto ad una Birmania libera:
1) Se vuoi, puoi mandare un biglietto di SOLIDARIETA' ad Aung San Suu Kyi,
Anche se è probabile che il biglietto venga intercettato dal regime, migliaia di
biglietti d'auguri daranno un potente segnale al regime.
Se i militari sapranno che il mondo li guarda, sarà meno facile che
intraprendano altre azioni contro Aung San Suu Kyi, poiché avranno
timore delle reazioni internazionali.
Il tuo biglietto d'auguri contribuirà a mantenerla al riparo da ulteriori attacchi.
Invia il tuo biglietto d'auguri a:
Daw Aung San Suu Kyi,
54 University Avenue,
Bahan 11201,
Yangon, Myanmar (Birmania)
Costo dell'affrancatura con posta prioritaria per l'estero
formato standard, cm 9x14 Euro 0,60
Una candela per la speranza

Aung San Suu Kyi è ancora agli arresti domiciliari e 2000 monaci ed attivisti favorevoli alla democrazia sono trattenuti in condizioni disumane nelle prigioni birmane. La loro colpa: invocare pacificamente la democrazia.

Clicca in basso per firmare una petizione al Segretario Generale Ban Ki Moon al fine di richiedere il loro rilascio.


Al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon: Il governo militare deve rilasciare immediatamente ed incondizionatamente tutti i prigionieri politici, inclusi Daw Aung San Suu Kyi, Khun Tun Oo e Min Ko Naing.Il rilascio di tutti i prigionieri politici è il primo ed il più importante passo verso la libertà e la democrazia in Birmania. Noi sottoscritti ci appelliamo al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon affinché consideri come sua priorità personale assicurare il rilascio di tutti i prigionieri politici birmani da parte del Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (SPDC




IL principale leader della protesta birmana, Htay Kywe, latitante da anni e considerato dal regime il ricercato numero uno, ha indetto per domani una nuova iniziativa contro la Giunta militare: ciascun cittadino in qualsiasi parte del Paese, dovrà accendere una candela, ovunque si trovi, per esprimere il proprio dissenso contro il governo dei militari.


Lo ha appreso PeaceReporter da fonti della dissidenza all'estero, che hanno contattato nel primo pomeriggio lo stesso leader, appartenente al movimento studentesco Absdm (All Burma Student Democratic Front).


Per tre giorni, ogni birmano manifesterà pacificamente a casa, in strada e soprattutto davanti ai monasteri, tenendo accesa una candela che simboleggerà la speranza per il popolo birmano.


Htay Kywe, 40 anni, è stato l'unico, nel gruppo dirigente dell'Absdm, a riuscire a fuggire dai militari, dopo 14 anni di prigione. Secondo quanto riferito dalle stesse fonti a PeaceReporter, il 'nemico numero uno' della dittatura militare birmana riesce a eludere la cattura cambiando quotidianamente cellulare


PeaceReporter aderisce, e invita tutti ad aderire, alla forma di protesta contro la violenza e la repressione del regime birmano


http://www.youtube.com/watch?v=tiLxEIPD6iQ

ECCO IL SUO LUSSO
http://www.youtube.com/watch?v=s6YPsycc6Lc

http://www.youtube.com/watch?v=OXb9CiNEgfQ

Burma sept.2007: "The Lady and The General"

http://www.youtube.com/watch?v=UG3V5tJaEm8

APPELLO
http://www.youtube.com/watch?v=oPH7o_sJaNo

LA MORTE DI UN MONACO
http://www.youtube.com/watch?v=2_wVOdemFgg

MONACI RICHIUSI CON IL FILO SPINATO
http://www.youtube.com/watch?v=1YgJETfsM5A

PROTESTA IN ITALIA DI AMNESTY A ROMA

http://www.youtube.com/watch?v=NYowESPuybU

http://www.youtube.com/watch?v=1mfVZBd03oo

Un dittatore tra superstizione e ferocia
http://www.youtube.com/watch?v=1mfVZBd03oo

Onu deplora repressione dimostrazioni in Myanmar
giovedì, 11 ottobre 2007 10.36
Versione per stampa

NAZIONI UNITE (Reuters) - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite oggi ha deplorato la repressione delle proteste per la democrazia in Myanmar e ha invitato al dialogo politico, in una dichiarazione che ha visto insieme le potenze occidentali e la Cina per la prima volta.
Il comunicato dice che "tutti i prigionieri politici e gli altri detenuti" dovrebbero essere rilasciati presto e chiede alla giunta militare che governa il Paese da quarant'anni di prepararsi a un "dialogo genuino" con la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi.
La dichiarazione non è vincolante, a differenza di una risoluzione.
E' la prima volta che il Consiglio di Sicurezza agisce ufficialmente nei confronti dell'ex Birmania, e questo segna un cambiamento di posizione da parte della Cina, vicino e fondamentale partner commerciale del Myanmar: in precedenza Pechino aveva usato il diritto di veto per evitare critiche alle autorità del Paese.
L'Onu ha detto che l'inviato speciale Ibrahim Gambari nel fine settimana partirà per una visita in Asia nel corso della quale dovrebbe far tappa in Myanmar per la seconda volta da quando la giunta ha represso le dimostrazioni guidate dai monaci buddisti il mese scorso.
Invia il tuo biglietto d'auguri a:

Daw Aung San Suu Kyi,
54 University Avenue,
Bahan 11201,
Yangon, Myanmar (Birmania)

Costo dell'affrancatura con posta prioritaria per l'estero
formato standard, cm 9x14 Euro 0,60

PROTESTIAMO CON LETTERA O EMAIL ALL'AMBASCATA BIRMANA IN ITALIA
meroma@tiscalinet.it
Via della Cammilluccia 551, Roma, tel. 0636303753, 0636304056
FAX 06/36298566
altre ambasciate della birmania a cui scrivere
mecanberra@biqpond.com australia
contact@myanmar-embassy-tokyo.net giappone
info@mewashingtondc.com usa
mission.myanmar@ties.itu.int hong kong
FIRMA TUTTE LE PETIZIONI
http://www.actionburma.com/
http://www.burmacampaign.org.uk/mtvaction.html
LA PETIZIONE DI AMNNESTY INTERNATIONAL
http://www.amnesty.it/appelli/firmamodelappelli.html?nomeappello=Myanmar_monaci
FIRMA LA PETIZIONE PER UNA BIRMANIA LIBERA
http://htm.cisl.it/sito/contenuti/BIRMANIA/FormBirmania.htm
FIRMA ALTRA PETIZIONE
http://www.avaaz.org/en/stand_with_burma/tf.php?CLICK_TF_TRACK

TUTTI I VIDEO AGGIORNATI SULLA BIRMANIA COSA ACCADE
http://www.youtube.com/results?search_type=search_videos&search_query=burma&search_sort=video_date_uploaded&search_category=0&search=Search&v=&uploaded=
LE FOTO AGGIORNATE IN TEMPO REALE SU FREE BURMA
http://flickr.com/search/?q=burma&m=text

NOTIZIE E FOTO E VIDEO IN TEMPO REALE FREE BURMA
http://niknayman.blogspot.com/

INTERVISTA AD Aung San Suu Kyi
http://www.youtube.com/watch?v=6_oabUxzglo
http://www.youtube.com/watch?v=Mjqo1JSDNpM
http://www.youtube.com/watch?v=GIR_-YN3Oyc



Democratic voice of Burma

www.irrawaddy.org

www.mizzima.com

 
 
 

Aung San Suu Kyi il premio "Ambasciatore della coscienza" di Amnesty International

Post n°673 pubblicato il 05 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Ad Aung San Suu Kyi il premio "Ambasciatore della coscienza" di Amnesty InternationalCS103: 27/07/2009

Aung San Suu Kyi © Chris Robinson

Aung San Suu Kyi © Chris Robinson

 Nel corso di una cerimonia svoltasi oggi a Dublino, alla presenza del gruppo rock irlandese U2, Amnesty International ha annunciato il conferimento del premio "Ambasciatore della coscienza" per l'anno 2009 ad Aung San Suu Kyi. Gli U2, vincitori del premio negli anni passati, sono da lungo tempo sostenitori della causa della leader birmana.
 
"Questo mese ricorre il ventesimo anniversario dell'arresto di Aung San Suu Kyi. In questo lungo periodo, spesso denso di oscurità, Aung San Suu Kyi è rimasta un simbolo di speranza, coraggio e instancabile difesa dei diritti umani, non solo del popolo di Myanmar ma di chiunque nel mondo" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.
 
Vaclav Havel, primo vincitore nel 2003 del premio "Ambasciatore della coscienza" ha trasmesso il seguente messaggio: "So, grazie alla mia stessa esperienza, che l'attenzione internazionale può, in una certa misura, proteggere da punizioni che altrimenti verrebbero inflitte. Per questo, poco dopo essere stato eletto presidente, candidai Aung San Suu Kyi al Nobel per la pace, che poi le venne conferito. Dio solo sa cosa le sarebbe accaduto se la sua vicenda non fosse stata tenuta alla ribalta come di nuovo accade oggi. Ringrazio Amnesty International per la sua scelta e ammiro la solidarietà che voi e gli U2 state mostrando nei confronti di questa donna coraggiosa, 'l'Ambasciatore della coscienza' di ognuno di noi".
 
Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia, il partito di opposizione di Myanmar, ha trascorso in stato di privazione della libertà 13 degli ultimi 20 anni, buona parte dei quali agli arresti domiciliari. L'ultima ordinanza di arresti domiciliari avrebbe dovuto scadere il 27 maggio di quest'anno, ma prima di quella data è stata arrestata e, il 18 maggio, sottoposta a processo, tuttora in corso, per aver violato le norme sugli arresti domiciliari. Oltre 2100 persone sono attualmente in carcere nel paese asiatico a causa delle loro idee. Amnesty International continua a chiedere che siano rilasciate.

 

Ulteriori informazioni
 
Il premio "Ambasciatore della coscienza", giunto al suo sesto anno, è un riconoscimento all'eccezionale leadership e all'impegno nella lotta per proteggere e promuovere i diritti umani. In passato, oltre agli U2, è stato conferito a Peter Gabriel, Nelson Mandela e Mary Robinson.
 
Ispirato da una poesia scritta per Amnesty International dal Nobel per la letteratura Seamus Heaney, il premio intende promuovere l'azione dell'organizzazione attraverso la vita, l'azione e l'esempio dei suoi "Ambasciatori", che hanno fatto molto per sensibilizzare il mondo attraverso la loro azione e l'esempio personale.

FINE DEL COMUNICATO                                                                             

Roma, 27 luglio 2009
 
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty

una   intervista

http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/8195353.stm

http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/8194616.stm

 

 
 
 

LAVORO NERO IN VATICANO GUARDATE

Post n°672 pubblicato il 04 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

 
 
 

Le notti troppo calienti di Barcellona

Post n°671 pubblicato il 03 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Quello della prostituzione per strada è un problema che colpisce tutte le grandi metropoli, ma nell’ ex Barrio Chino della metropoli catalana, oggi invaso dai turisti, soprattutto italiani, si sta andando pure oltre.

«È una vergogna: le ragazze fanno di tutto fra le colonne e i camion della Prostitucion_Boqueria1merce». E’ la proprietaria di un negozio della Boqueria, il mercato più celebre di Barcellona e uno delle sue principali attrazioni turistiche lungo le Ramblas, e racconta la sua storia a El Pays. Cosi le colonne di quello che è stato premiato come il più bel mercato del mondo sono ora occupate durante la notte dalle baby prostitute africane impegnate con i loro clienti in disinibiti pubblici accoppiamenti. Venti euro per una prestazione en plein air in un luogo che di appartato non ha veramente niente. Le foto scattate da El Pais lo documentano, e mostrano appoggiati alle colonne clienti e ragazze di colore con slip, gonne e pantaloni abbassati colti in piena azione e in diverse posizioni.

Prostitucion_Boqueria4

I COMMERCIANTI IN RIVOLTA - «È la mia disperazione», dice il presidente dei commercianti della zona, Manel Ripoll. Ogni mattina i negozianti devono ripulire la strada dai preservativi abbandonati dalle ‘chicas’ durante la notte». Una zona dove il transito di alimenti è continuo e le condizioni di igiene devono essere ottime, diventa così il rifugio notturno dei vagabondi e delle prostitute più degradate della città, che non possono nemmeno competere con quelle dei dintorni del Camp Nou, l’altro luogo classico della prostituzione a Barcellona. Oti Pérez ha uno dei pochissimi ristoranti che ci sono tra i portici, ma è obbligato a chiudere quando fa notte e ladri e prostitute si radunano nella zona. Eppure anni fa  nel quartiere c’erano dei bar con delle sale riservate, dove le prostitute di un tempo si intrattenevano con i clienti in una strana forma di convivenza con i residenti. Oggi non se ne vedono più di quelle vecchie lavoratrici per la calle de Robadors. Oggi è pieno di giovani immigrati che non solo si vendono per strada, ma rubano e arrivano a litigare per accaparrarsi i clienti. «E’ il loro corpo e possono decidere cosa farne – afferma Maria Casas, presidente dell’ associazione locale Taula del Raval, ma si deve fare una distinzione dentro questo diritto della persona con l’ inciviltà e la violenza».

C’ERA UNA VOLTA UN’ORDINANZA – La sordida e degradante immagine di queste giovani inginocchiate o piegate in avanti davanti ai loro clienti è la prova del fallimento dell’ordinanza approvata 4 anni fa dal comune di Barcellona per porre fine alla prostituzione per la strada. L’ordinanza, sempre in vigore, prevede multe da 120 a tremila euro per il sesso in strada. Ma la polizia non riesce a fermare le piccole prostitute di La Boqueria – controllate dalle mafie - che ogni notte catturano spregiudicatamente i clienti sulle Ramblas. La polizia si dichiara impotente davanti al fenomeno. «È come giocare al gatto e al topo» afferma un portavoce, spiegando che le giovani prostitute si spostano con i clienti dalla Boqueria ad un’altra zona poco illuminata dell’ex-Barrio Chino, ora El Raval, e poi ad un’altra ancora, se vedono arrivare i poliziotti. Inoltre, fanno notare i poliziotti, anche se l’ordinanza comunale vieta il sesso per strada, la prostituzione in Spagna non è un reato ed è quindi difficile perseguire le ragazze. La soluzione al problema ? Le case chiuse, indicano i residenti. Ci risiamo. Nel frattempo, ogni mattina, tocca lavare il suolo con acqua e candeggina, prima di sistemarci le merci.

 
 
 

Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei

Post n°670 pubblicato il 03 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei

 

A luglio dell'anno scorso Motassin Bilal Gheddafi (meglio conosciuto come Hannibal, per la serie "un nome un programma"), uno degli otto figli del leader libico, era stato arrestato in Svizzera insieme a sua moglie per aver aggredito e malmenato in un hotel di Ginevra due domestici al proprio servizio.
Risultò poi che i due inservienti (una tunisina e un marocchino) vivevano in una vera e propria condizione di schiavitù, con tanto di insulti, privazione del cibo, sberle e cinghiate.

Naturalmente Hannibal fu rilasciato su cauzione, e successivamente le parti lese ritirarono la denuncia verso Hannibal e la moglie dopo aver raggiunto un accordo i cui termini non sono mai stati resi noti.
Lo scorso 19 agosto, a più di un anno da quell'episodio, il buon Hannibal ha avuto l'alzata d'ingegno di commentare la vicenda in questo modo:
Se avessi una bomba atomica farei sparire la svizzera dalla carta geografica.
A seguito di queste dichiarazioni, così sobrie e misurate, il presidente svizzero Hans Rudolf Merz non ha potuto esimersi dal presentare le proprie scuse al governo libico per l'arresto e la breve detenzione del povero Hannibal, oltre a proporre l'istituzione di un comitato per discutere dell'incidente.
Faccenda chiusa? Macché.
La Repubblica di oggi ci informa che a Gheddafi (stavolta il padre) le scuse non sono bastate: per questo il leader libico intende chiedere alle Nazioni Unite di smembrare la Confederazione Elvetica in tre, e di annettere i cantoni italiani all'Italia, quelli francofoni alla Francia e quelli tedeschi alla Germania.
Ecco, tanto perché sia chiaro a tutti che razza di personaggi abbiamo deciso di omaggiare con le Frecce Tricolori.

 
 
 

NO AL NUCLEARE IN ITALIA

Post n°669 pubblicato il 01 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

NO AL NUCLEARE IN ITALIA

La cosa che piu' mi infastidisce sapete qual è? che non dicono: scegliamo la fonte di energia piu' conveniente, sicura, rinnovabile, per avere il 50% di rinnovabili nei prossimi vent'anni. no. dicono: facciamo il nucleare. e basta.
che gliene frega di cosa dice un premio nobel come rubbia, che poi hanno esiliato in spagna? che gliene frega che in svezia hanno avuto il nucleare per 50anni ed oggi lo stanno smantellando perché è una tecnologia obsoleta e non sicura?e poi ti vengono a dire: "chi dice NO al nucleare lo fa su posizioni ideologiche." Calibano dovrebbe guardarsi allo specchio: la posizione ideologica è la loro. dicono sì al nucleare a prescindere. perché è pericoloso (si puo' giocare sulla paura delle persone, sulle prossime crisi), concentra la fornitura di energia nelle mani di un oligopolio, è costosissimo (fa gli interessi dei costruttori di centrali, senza dubbio). E' vero che nessuno arriva a coprire il fabbisogno energetico totale, con il rinnovabile. Ma ci manca poco. L'islanda, ad esempio, è già a quota 99%.
La Svezia conta di arrivarci entro pochi anni. Se ha messo in programma un progetto di queste proporzioni, significa che SI PUO'. E lo ha fatto smantellando il nucleare!!!Dal 2007 in Spagna, per i palazzi di nuova costruzione e per edifici ristrutturati, saranno obbligatori i pannelli solari termici. È quanto prevede il nuovo Codice tecnico di edificabilità (Cte) entrato in vigore a fine settembre: le abitazioni dovranno essere dotate di pannelli solari termici per produrre dal 30 al 70% di acqua calda, mentre gli edifici pubblici, i complessi industriali e i centri commerciali saranno tenuti a installare anche i pannelli solari fotovoltaici per la produzione di elettricità.
"Queste misure energetiche permetteranno un risparmio energetico compreso tra il 30 e il 40%, così come una riduzione di emissioni di C02 dal 40 al 55% per ogni palazzo", ha detto il ministro dell'Ambiente Cristina Narbona durante l'inaugurazione di un seminario sul Cte.
Il ministro per le politiche abitative, Maria Antonia Trujillo, ha assicurato che le nuove norme rappresenteranno un aumento del costo della casa di solo l'1%, contrariamente a quanto dice l'Associazione dei promotori immobiliari di Madrid, che stima un aumento del costo pari al 12%.
Dire che le scorie sono gestibili è un po' un azzardo. Ricordo di aver letto un intervento di Rubbia a proposito. 250000 anni di pericolosità non sono pochi nemmeno per i tempi geologici. Terremoti, eruzioni, scoinvolgimenti climatici possono mettere in serio pericolo l'integrità dei contenitori e l'isolamento dei siti di stoccaggio. Se nel 16025 a.D. un sito di stoccaggio, anticamente in un deserto contamina le nuove falde acquifere della zona? E' un po' un lavarsene le mani, che siano i nostri nipoti ad occuparsene.
Chiaramente, se i gas serra non rendono invivibile il pianeta prima del 16025 a.D.
E' una buffonata comunque credere che miglioreremo il problema gas serra. Quando faremo 4 centrali nucleari, per rispondere al fabbisogno energetico avremo costruito altre 40 centrali a carbone. Viviamo in un modello economico ecologicamente insostenibile. Niente può crescere indefinitivamente. L'unica speranza è nella fusione entro il 2050, o crack totale a mio parere, non so se economico o ambientale, ma qualcosa prima o poi salta.
ECCO GLI ULTIMI INCIDENTI

2006
-Oskarshamn (Svezia). Corto circuito nell’impianto elettrico della centrale a 250 km da Stoccolma per cui 2 dei 4 generatori di riserva non sono stati in grado di accendersi. Vengono testate tutte le centrali nucleari del Paese e quella di Forsmark viene spenta
2006
-Kozlodui, Bulgaria. Intercettato un livello di radioattivita’ 20 volte superiore ai limiti consentiti: falla in una tubazione ad alta pressione. La centrale, che sorge nei pressi del Danubio, scampa a una gravissima avaria. Secondo la stampa locale la direzione cerca di nascondere l’accaduto e di minimizzarlo nel rapporto all’Agenzia nazionale dell’Energia Atomica
2007
-Scoppia un incendio nella centrale nucleare di Krummel, vicino ad Amburgo. Le fiamme raggiungono la struttura che ospita il reattore e si ferma l’impianto. In pochi mesi avarie anche nelle centrali di Forsmark, Ringhals e Brunsbuttel.
L'impianto di Kruemmel e’ il piu’ soggetto a piccoli incidenti e dovrebbe essere spento al piu’ tardi nel 2015.
-La centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la piu’ grande del mondo che fornisce elettricita’ a 20 milioni di abitanti, e’ chiusa per i danni del terremoto che ha provocato un grosso incendio in un trasformatore elettrico, la fuoriuscita di 1.200 litri di acqua radioattiva che si riversano nel Mar del Giappone e una cinquantina di altri incidenti. Si teme che la faglia sismica attiva passi proprio sotto la centrale.
Siviglia. La Spagna si appresta ad avviare la produzione del più grande complesso di centrali solari termodinamiche d’Europa nel sito di Sanlucar La Mayor, vicino a Siviglia, per ridurre, grazie al contributo del sole dell’Andalusia, la dipendenza dal petrolio. «In Andalusia ci sono 320 giorni di sole all’anno», assicura il professor Valeriano Ruiz, direttore del laboratorio di termodinamica dell’università di Siviglia, lamentandosi della pioggia che scende a dirotto proprio nel giorno dellla visita dei giornalisti alla centrale. La prima centrale di questo complesso è già stata completata e dovrebbe essere inaugurata prima della fine dell’anno. La sua potenza installata è di 11 megawatt, un po’ di più rispetto a quella di Pocking, in Germania che con 10 Mw, sarà ancora per poco tempo la prima centrale a produzione di energia solare europea. Ma a Sanlucar La Mayor è prevista la costruzione totale di otto centrali per portare la potenza complessiva a 302 Mw da qui al 2010. Al completamento dei lavori, questo centro sarà capace di fornire energia a 180 mila utenti, l’equivalente di una città come Siviglia.
L'UNICA SPERANZA PER CHIUDERE LA BOCCA AI NUCLEARISTI E' UN NUOVO REFERENDUM CHE FACCIANO DECIDERE AGLI ITALIANI
PAOLO CARINCI
Petizione Contro il Nucleare
Il nucleare di terza generazione (quello disponibile oggi) non è sicuro e non è economicamente conveniente.
Non è sicuro per il problema delle scorie radioattive e per le connessioni con le sue applicazioni dal punto di vista militare.
Non è economico perchè l’uranio è un combustibile fossile di cui l’Italia non è ricca e che subirà un picco come quello petrolifero. Il nucleare non è rinnovabile. E l’Italia rimarrebbe dipendente da altri paesi.
C’e’ una petizione qui. Io l’ho firmata.
Chiunque vinca queste elezioni truccate non deve percorrere la strada del nucleare ma quella del solare termodinaco e del geotermico.
Date un occhio a questo video .
Firma anche qui
http://petizioni.tiscali.it/noalnuclearesiallenergiasolare
http://www.legambiente.eu/documenti/2006/0120_cambiodiclima_2006/petizione.php

NO BOMBE NUCLEARI IN ITALIA
http://www.ipetitions.com/petition/stopbombnuclearitaly/

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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