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Post n°702 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

 
 
 

COSA E' SUCCESSO A COPENAGHEN Resoconto Copenhagen 2009 - Michela Gallo

Post n°701 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

COSA  E' SUCCESSO    A COPENAGHEN  Resoconto Copenhagen 2009 - Michela Gallo
Diffondete il verbo a tutti i vostri conoscenti , l'informazione è sempre piu' pilotata ad arte , si parla solo di consumi e mai di risparmio e di riutilizzo , ricordiamoci che noi siamo degli ospiti ed abbiamo solo un breve percorso davanti a noi , pensiamo anche ai nostri figli

 
 
 

Nucleare: meglio attivi oggi che radioattivi domani

Post n°700 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Nucleare: meglio attivi oggi che radioattivi domani


Il governo ha dato via libera ai criteri per l‘individuazione dei siti su cui potranno essere costruite le nuove centrali nucleari, e dei compensi da destinare ai territori che accoglieranno i nuovi impianti. Il Consiglio dei ministri pre-natalizio ha infatti approvato uno schema di decreto legislativo sulla localizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonche misure compensative e campagne informative.


Dove le centrali? Troppe domande, lo sapremo solo dopo le elezioni regionali di marzo.


Le aree idonee ad ospitare le prossime centrali nucleari italiane dovranno rispondere ad “uno schema di parametri di riferimento relativi a caratteristiche ambientali e tecniche”. Lo “schema di parametri” dovrà essere poi definito dal Ministero dello Sviluppo Economico, da quello dell’Ambiente e dei Trasporti, su proposta dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare -non ancora istituita, i Ministri litigano tra Genova (Scajola) e Brunetta (Venezia)- entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo stesso.


In particolare, le caratteristiche ambientali riguardano, “popolazione e fattori socio-economici, qualità dell’aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità“. Quelle tecniche riguardano invece “la sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell’area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante”.


Ma sin d’ora si stabilisce che i siti che ospiteranno le centrali nucleari saranno di “interesse strategico nazionale” e come tali “soggetti a speciali forme di vigilanza e protezione”, ovvero saranno presidiati dall’esercito.


I compensi? Soldi a palate per comprare il consenso degli enti locali e delle popolazioni.


Per quanto riguarda i compensi da destinare ai territori che ospiteranno le centrali nucleari, si tratterà di un beneficio economico su base annuale da corrispondere anticipatamente per ciascun anno di costruzione dell’impianto; l’aliquota è pari a 3.000-4.000 euro per ogni Mw sino ad una potenza di 1.600 Mw, “maggiorata del 20% per potenze superiori”. Benefici economici “a pioggia” per le province ed i comuni che ospiteranno i prossimi impianti nucleari, ma anche per i comuni limitrofi in un’area di 20 chilometri dal perimetro dell’impianto. Le imprese e gli abitanti delle zone in questione non avranno solo sconti in bolletta elettrica, ma anche di quella per i rifiuti urbani, per le addizionali Irpef e Irpeg e per l’Ici.


Alcune brevi considerazioni.


C’è una prima questione di democrazia. Il Governo conosce bene l’ostilità delle popolazioni e dunque sceglie il segreto sulla localizzazione dei siti per timore di perdere le elezioni regionali. Ma possono i cittadini andare a votare senza conoscere le intenzioni dei candidati e delle forze politiche su un tema così importante?


C’è una seconda questione di democrazia. Lo Stato italiano è firmatario della Convenzione di Aarhus del 1998, che stabilisce l’obbligatorietà dell’informazione ai cittadini e della partecipazione degli stessi alla scelte decisionali sulla localizzazione delle centrali nucleari e sulla gestione dei rifiuti radioattivi. Come si concilia questa Convenzione con la decretazione delle aree come siti di interesse strategico nazionale e dunque con la loro militarizzazione?


C’è una terza questione di democrazia. Un Governo che taglia drasticamente i fondi agli enti locali riducendone al lumicino la capacità di erogare servizi, sceglie con finanziamenti a pioggia di comprare il consenso degli amministratori locali e delle popolazioni che accetteranno di ospitare le centrali nucleari. Può essere questo il rapporto tra Stato ed Enti Locali, in un paese che da anni blatera di federalismo?


Occorre una opposizione netta, radicale e diffusa.

Occorre che in ogni territorio si costituiscano da subito comitati antinucleari.

Occorre che da subito si rifiuti la militarizzazione della protesta sociale.

Occorre che si obblighino da subito i candidati e le forze politiche di tutte le regioni a pronunciarsi.

Occorre che nei territori di probabile localizzazione delle centrali, gli enti locali e le popolazioni rifiutino la sudditanza feudale che viene loro proposta e che si avii una forte protesta di tutti gli enti locali e di tutte le popolazioni contro i continui tagli di risorse praticati dal Governo.


Meglio attivi oggi che radioattivi domani.

Marco Bersani
Al Parlamento italiano,

Al Presidente della Repubblica Italiana,

Al Presidente del Senato italiano,

Al Presidente della Camera dei Deputati,

Al Presidente del Consiglio italiano,



Presentiamo qui di seguito

il testo della PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE



1) La presente Petizione vuole raccogliere il numero di firme necessario (almeno 500.000) per far sì che in Italia, non si costruiscano più, né oggi né in futuro, centrali nucleari e che mai si rimettano in funzione o si ricostruiscano o si ammodernino quelle ormai dismesse e pur presenti sul territorio nazionale italiano.

2) Per questo, la presente Petizione chiede che vengano annullati con effetto immediato gli accordi Italia-Francia stipulati il 24 febbraio 2009 dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, in relazione a iter legislativi volti alla reintroduzione e alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.

3) Per questo, la presente Petizione chiede altresì che, in sostituzione di tali accordi e di altri eventuali accordi successivi, venga sempre prima deciso un Referendum nazionale sull'argomento nucleare, per ascoltare prima di tutto la volontà degli Italiani, rispettando in questo modo i loro diritti di liberi cittadini.

4) La presente Petizione domanda anche che in Italia, come d'altronde già successo in altri Paesi dell'Unione Europea come la Germania e la Spagna, si proceda all'attuazione di una politica attuale e futura, basata sull'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali, quali il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, favorendo così lo sviluppo di un'economia virtuosa, pulita e sicura per la salute pubblica.

5) La presente Petizione prende spunto anche dalla constatazione degli effetti dannosi per la sopravvivenza dell'uomo e per quella dell'ambiente naturale in cui esso vive, provocati dai numerosi incidenti nucleari verificatisi, da Chernobyl in poi, a Three Mile Island e in altre centrali nucleari inglesi e francesi, benché a volte queste realtà siano state spesso taciute e più o meno completamente smentite da autorevoli fonti.

6) La presente Petizione nasce dunque soprattutto dall'esigenza di evitare altre conseguenze pericolose per l'Italia e per tutti gli Italiani, ragion per cui, in nome dei diritti inalienabili di cui il popolo italiano dispone e di cui deve continuare a disporre, la presente Petizione domanda infine che il seguente testo sia d'esempio anche per prossime e successive richieste analoghe o identiche, da indirizzare al Parlamento Europeo, in virtù del fatto che, essendo l'Italia parte dell'Unione Europea in qualità di Stato membro e fondatore, gli Italiani sono anche cittadini europei.

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PER ADERIRE A QUESTA PETIZIONE, COMPILARE IL MODULO QUI SOTTO



Vi preghiamo di compilare attentamente i seguenti campi obbligatori, perché si tratta di dati necessari per la validità di questa petizione contro il nucleare.

Il titolare del sito, Marco Ratto, garantisce che tali dati non verranno mai mostrati pubblicamente sul sito, né divulgati a terzi per nessun motivo.

Marco Ratto si impegna inoltre a garantire a tutti la massima riservatezza in merito, conservando gli stessi dati all'interno di questo sito esclusivamente per i fini della petizione contro il nucleare.

http://reazioneantinucleare.it/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=7

 
 
 

In Israele espianti d'organo clandestini da cadaveri palestinesi

Post n°699 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 
Tag: Israele

domenica 20 dicembre 2009
In Israele espianti d'organo clandestini da cadaveri palestinesi

Le autorità israeliane hanno rivelato che negli anni '90 venivano espiantati organi da cadaveri, anche di palestinesi, senza il permesso delle loro famiglie. Lo scandalo è venuto alla luce grazie all'intervista dell'allora responsabile dell'Istituto di medicina legale Abu Kabir, il dottor Jehuda Hiss. Anche l'esercito israeliano haconfermato questa pratica. "Ma questa attività si è conclusa una decina di anni fa", riferisce un comunicato.

"Quello che facevamo era altamente informale – ha raccontato Hiss – e non veniva chiesto nessun permesso e nessuna autorizzazione ai parenti, perché la legge non era chiara sull’argomento". Durante l’intervista Hiss afferma inoltre che "le palpebre dei cadaveri venivano incollate per evitare che si vedesse l’espianto delle cornee". Nancy Sheperd Huges, antropologa dell’università di Berkley in California e autrice dell’intervista ha detto di averla consegnata alla televisione israeliana ‘Channel 2’ dopo essere venuta a conoscenza delle polemiche sorte tra il governo di Tel Aviv e la stampa svedese che ha pubblicato di recente alcuni articoli che denunciano pratiche mediche “illegali” ai danni dei palestinesi.

"Alcuni dei palestinesi dai cui corpi venivano prelevati organi erano decisamente vittime di raid e combattimenti" ha affermato la Huges, precisando che anche se non ci sono prove a sostenere che le persone venissero uccise per i loro organi, la questione necessiterebbe l’apertura di un’inchiesta.

http://frammentivocalimo.blogspot.com/

 
 
 

RINCARI DAL 1.1.2010 (STIME OSSERVATORI ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI)

Post n°698 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 
Tag: Rincari

RINCARI DAL 1.1.2010 (STIME OSSERVATORI ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI) RC AUTO (AUMENTO MEDIO 15 %) 130 EURO TARIFFE AEROPORTUALI (3 EURO OGNI BIGLIETTO) 65 EURO RICORSO MULTA GIUDICE PACE 55 EURO TARIFFE GAS 28 EURO SERVIZI IDRICI 18 EURO TRENI 65 EURO TARSU (TARIFFE RIFIUTI SOLIDI URBANI) 35 EURO SERVIZI BANCARI 30 EURO RATE MUTUI 80 EURO CARBURANTI (BENZINA E GASOLIO) 90 EURO TOTALE AUMENTI 596 EURO Per fortuna che non ci hanno messo le mani in tasca.

 
 
 

CI SONO RIMASTO MALE......

Post n°697 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

CI SONO RIMASTO MALE......

 

Caro Presidente del Consiglio, ti confesso che ci sono rimasto un po' male. Mi avevi promesso i tagli all'Irap e all'Irpef, la riforma fiscale, gli sgravi sul lavoro, i bonus una tantum e la vittoria dell'amore sull'odio, ma io, sotto l'albero, ho trovato solo lo scudo fiscale. Ti devi essere sbagliato, perché guarda che io non lo desideravo affatto! Non ho capitali in Italia, figuriamoci all'estero. Il regalo, fattelo dire da un esperto, deve piacere non solo a chi lo fa ma anche a chi lo riceve: questo scudo fiscale che per te è il regalo più bello che si possa desiderare, per milioni di persone è come quelle confezioni miste di bagnoschiuma e crema per il corpo al profumo di qualche frutto tropicale assurdo tipo mango & feijoa, che quando tu scarti il pacchetto non solo capisci al volo che è un regalo riciclato ma ti domandi pure chi è stato a comprarlo all'origine, e per quanto ti sforzi non riesci proprio a immaginarti la sua faccia. Non pensavo che potesse esistere un regalo più deprimente delle confezioni miste di bagnoschiuma e crema per il corpo al mango e feijoa prima di ricevere questo scudo fiscale. Sono certo che tu lo hai regalato a milioni di italiani pensando di fare loro cosa gradita, solo perché magari è piaciuto un sacco ai tuoi amici. Commettevo lo stesso errore quando ero iscritto al club "Collezionisti di sculture di chewingum". Quell'anno ho regalato sculture di chewingum a tutti i bambini e molti di loro hanno smesso di credere in me. Forse tu non hai ben compreso i desideri delle persone che vivono nel nostro paese. Io, che l'ho sorvolato dall'alto, mi permetto di farti notare che i tetti sono così affollati di disoccupati che le renne non sapevano dove atterrare. E tu che fai? Una finanziaria con così tante nuove tasse che si è lamentato perfino Padoa-Schioppa! Ancora non riesco a crederci. Infatti, caro Presidente del consiglio, questa è l'ultima letterina che ti scrivo perché, secondo me, non esisti». Con delusione, il tuo non elettore, Babbo Natale,  ci ho provato...non pensare solo a te stesso ma anche ai "poveracci"....chissà .....

 
 
 

2010 - l'Italia che vorrei

Post n°696 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

2010 - l'Italia che vorrei
 
Foto di miper

Un'altro anno è finito e come al solito è tempo di bilanci e di buoni propositi per l'anno che verrà. Dal mio modesto punto di vista il bilancio è negativo per questa nostra povera Italia e dei buoni propositi ne abbiamo perso traccia da molti anni.

Per il 2010 non chiedo nulla di impossibile: vorrei solo che l'Italia tornasse a diventare un PAESE NORMALE, con tutte le persone di buona volontà che facciano, o tornino a fare, tutto il possibile affinchè la NOSTRA AMATA PATRIA non diventi un luogo invivibile. 

Un PAESE NORMALE: dove il capo del governo debba preoccuparsi esclusivamente del bene dei cittadini e non solo dei suoi di beni.

Un PAESE NORMALE: dove i nostri politici si rendano conto del grande privilegio che è stato dato loro dagli italiani e che almeno provino a dare un segno di riconoscenza lavorando bene in funzione della loro carica istituzionale.

Un PAESE NORMALE: dove persone normali non siano esasperate a tel punto da "scagliarsi" e "scagliare oggetti" su chi ritengono sia fonte dei loro mali

Un PAESE NORMALE: dove la parola "onorevole" possa essere legata esclusivamente a politici che facciano il loro compito per il bene della comunità

Un PAESE NORMALE: dove il lavoro, bello o brutto che sia, non sia un diritto di pochi ma una piacevole abitudine destinata a tutti.

Un PAESE NORMALE: dove il primo pensiero della mattina sia quello di essere soddisfatti di ciò che si ha e non invidiosi di ciò che hanno gli altri.

Un PAESE NORMALE: dove l'aspetto fondamentale non sia partecipare a Uomini e Donne o sapere cosa è successo nella casa del Grande Fratello.

Un PAESE NORMALE: dove tutti i bambini possano essere considerati tali e quindi con tutti i diritti che spettano a loro.

Un PAESE NORMALE: dove i beni confiscati alla mafia non tornino, per legge, ai loro ILLEGGITTIMI propietari.

Un PAESE NORMALE: dove l'acqua SIA UN BENE DI TUTTI e non un AFFARE PER POCHI.

Un PAESE NORMALE: dove le famiglie "normali" possano vivere una vita serena.

Un PAESE NORMALE: dove le persone sotto la soglia di povertà non siano in costante aumento.

Un PAESE NORMALE: dove si dica solo la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità.

Un PAESE NORMALE: dove non si dica impunemente che LA CRISI E' FINITA quando non è assolutamente vero.

Un PAESE NORMALE: dove la parola PRECARIO sia esclusivamente un aspetto temporaneo della vita di un individuo.

Un PAESE NORMALE: dove la Chiesa si occupi solo di quello per cui è stata istituita e nulla più.

Un PAESE NORMALE: dove le parole gay, nero, diverso non siano fattore di discriminazione.

Un PAESE NORMALE: dove non ci siano inutili PONTI e pericolose CENTRALI ma solo utili INFRASTRUTTURE.

Un PAESE NORMALE: dove non ci debbano impiegare 48 ore per andare in treno da Milano a Reggio Calabria.

Un PAESE NORMALE: dove non ci siano più clandestini o immigrati perchè costoro non avranno più necessità di emigrare.

Un PAESE NORMALE: dove le parole mafia e politica viaggino su RETTE PARALLELE.

Un PAESE NORMALE: dove si possa vivere in armonia....TUTTI INSIEME!!!

Sto mica chiedendo la luna?

Buon 2010 ITALIA!!!!

 http://blog.libero.it/perryblog/8193280.html?ssonc=1960719027

 

 
 
 

Pio XII, beato lui...

Post n°695 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 
Tag: Pio XII

 
Pio XII, beato lui... - Il Vaticano sull'iter di beatificazione di Papa Pacelli: modello di vita cristiana eminente. Ma i suoi silenzi sul genocidio degli ebrei non pesano un po' troppo sulla Storia perché sia considerato a un passo dalla santità?
 
Pio XII, beato lui...

 

Il Vaticano sull'iter di beatificazione di Papa Pacelli: modello di vita cristiana eminente. Ma i suoi silenzi sul genocidio degli ebrei non pesano un po' troppo sulla Storia perché sia considerato a un passo dalla santità?

 

 
Forse è la prima volta che il Vaticano si spinge a giudicare un Papa sui suoi affari terreni, prendendone le distanze. La virtù eroiche per la beatificazione di Pio XII riguardano infatti il suo rapporto con Dio, la sua fede, e "non la valutazione della portata storica di tutte le sue scelte operative". Lo afferma un comunicato del Vaticano in seguito alle polemiche e in risposta alle perplessità e alle critiche degli ebrei su papa Pacelli. In seguito all'annuncio della firma da parte di Papa Ratzinger del decreto di eroicità delle virtù di Papa Pacelli, il 19 dicembre scorso, la comunità ebraica ha espresso forti dubbi. Papa Pio XII, come è storicamente acquisito, tacque sull'esistenza dei campi di sterminio e il massacro di milioni di ebrei pur essendone a conoscenza, non intervenne sul rastrellamento degli ebrei e sulle Fosse Ardeatine. Nonostante questo silenzio complice, Papa Pacelli sarà beatificato. Non si sa ancora quando ma la beatificazione è pressoché certa. Di sicuro Pio XII non sarà beatificato insieme a Giovanni Paolo II.

Il Vaticano così prende tempo e assicura che la causa di beatificazione di Papa Pio XII e quella di Papa Giovannni Paolo II saranno indipendenti l'una dall'altra: "Il fatto che i Decreti sulle virtù eroiche di Papa Giovanni Paolo II e Pio XII siano stati promulgati nello stesso giorno, non significa un abbinamento delle due Cause da ora in poi". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "Le due Cause - ha detto - sono del tutto indipendenti e seguiranno ciascuna il proprio iter. Non vi è quindi nessun motivo di ipotizzare un'eventuale beatificazione contemporanea". E allora perché fare beato, quindi a un passo dalla santità, un Papa che pur sapendo, non fece nulla per salvare milioni di ebrei? Ecco la risposta della Chiesa: la eventuale beatificazione di Pio XII "si colloca - spiega l'ufficio stampa del vaticano - nella stessa linea di proporre al popolo di Dio - con l'ulteriore conforto del segno di grazie straordinarie date da Dio per intercessione del Servo di Dio - un modello di vita cristiana eminente".

In pratica, secondo la Chiesa cattolica si può essere ottimi cristiani anche se si ignora un genocidio, pur essendone a conoscenza e pur avendo gli strumenti per fermarlo. Il "modello di vita cristiana eminente" di Papa Pio XII non è in contrasto evidente con il suo operato storico? Dì la tua.

 
 
 

QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO

Post n°694 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

QUELLO  CHE  LE DONNE  NON DICONO

Madre Teresa

Fuori dalle cronache, nelle case italiane, ma anche nei tribunali ed in politica c’è in atto uno scontro importante che riguarda le sorti della “famiglia italiana” e che vede impegnate donne su entrambi i fronti opposti. Da una parte donne ciniche e manipolatrici che nelle separazioni (nel 74% da loro richieste, ISTAT) inventano terribili calunnie col fine di ottenere casa, soldi e figli. Donne che si arrogano il “diritto di possesso” su bambini e ragazzi come fossero oggetti e sono disposte a tutto pur di mantenere questo insano potere. Dall’altra donne oneste ed evolute, donne che lavorano e che imparano il mondo con l’intelligenza di farne esperienza diretta, donne che combattono anche contro le donne disoneste, perché hanno percepito chiaramente il “disegno distruttivo” che se non fermato può rischiare di degradare completamente i valori di famiglia ed educazione che sono alla base della nostra democrazia e della pace. E sono tanto grandi queste donne che non fanno squadretta, corporazione o cordata femminile, che non sono avvocata, giudice, politica, psicologa, giornalista, per privilegiare un sesso a discapito dell’altro, ma che fanno il loro mestiere con passione e dedizione, nell’interesse di tutti i cittadini, com’è giusto che sia. Qui sotto solo alcune delle molte coraggiose testimonianze, forse impopolari, ma reali, fatti e dichiarazioni da raccogliere per salvare la famiglia italiana, Maria Montessori

che, unita o separata, resta il primo e primario istituto educativo dei figli, per la loro sana crescita e sviluppo, i figli, gli adulti di domani, il nostro futuro: “sempre più spesso si ricorre alla querela del coniuge per risolvere a proprio favore i contenziosi civili per l’affidamento dei figli o per l’assegno di mantenimento” – Barbara Bresci, GIUDICE Pubblico Ministero (fonte: quotidiano Il Secolo XIX del 25/11/2009). “i padri oggi danno più presenza materiale, affettiva, ma poi al momento della separazione e del divorzio vengono accompagnati gentilmente alla porta, indicando la cifra mensile da versare per i figli e i giorni di visita non trattabili” Maria Pia Sabatini, AVVOCATA (fonte: quotidiano Il Messaggero del 23/11/2009). “i primi dati raccolti dalla sezione antistalking dei Carabinieri dimostrano che, contrariamente a quanto comunemente si immaginava, a rendersi colpevoli di atti persecutori sono anche molte donne.” Mara Carfagna, POLITICA Ministra Pari Opportunità (fonte: quotidiano La Stampa del 9/11/2009). “che i giudici, i tribunali, effettivamente applichino la legge sull’affido condiviso ad entrambi i genitori, altrimenti rimangono i padri del fine settimana e dei pomeriggi infrasettimanali” Elisabetta Bavasso, AVVOCATA (fonte: TG10 intervista del 11/3/2009). “false e premeditate dalle ex. mogli l’80% delle denuncie di maltrattamenti nelle separazioni” – Carmen Pugliese, GIUDICE Pubblico Ministero (fonte: quotidiano L’eco di Bergamo del 31/01/2009). “con l’affido condiviso molte donne si sono ulteriormente agguerrite, perché si sentono minacciate nella loro primaria importanza verso i figli e non accettano facilmente questa parità” .Rita Levi Montalcini

Sarah Viola, PSICOLOGA consulente di Tribunale (fonte: Rete4 intervista di Maurizio Belpietro). “in queste situazioni le madri diventano i possessori dei figli, difatti io ho verificato nel mio ambito e lavoro che quando mi trovo di fronte delle coppie, la mamma vedendo che io sono un giudice donna spera che otterrà di più: e quando mi rendo conto che vuole escludere dalla vita del figlio la figura paterna sono molto categorica e repressiva” Angela Rivellese Giudice del Tribunale dei Minori (fonte: Rai2 intervista di Tiberio Timperi del 7/11/2009). “abbiamo una violenza subdola, vendicativa, tipica della donna, che spinge a distruggere non solo il coniuge, ma il suo ruolo genitoriale, la sua posizione sociale, il suo equilibrio psicologico” Chiara Camerani CRIMINOLOGA, presidente dell’associazione CEPIC (fonte: rivista PARINFORMA del 07/05/2007). “la nostra colpa è quella di appartenere ad una famiglia che viene considerata di serie b solo perché è la nuova famiglia di un padre separato, che sta cercando con sforzi enormi, di rifarsi una vita” Lettera di Sonia, compagna di un papà separato (fonte: quotidiano Savona Notizie del 23/01/2009). Concludo con un invito per tutti gli uomini: impariamo a distinguere tra donna e donna, dobbiamo sviluppare un migliore senso di critica ed osservazione verso le donne (come già spesso siamo bravi a farlo tra di noi), ci sono grandi donne nell’ombra e donne molto malvagie con troppo potere; le donne sono e saranno sempre di più il futuro del nostro paese e continueranno ad essere le nostre sorelle, compagne, madri dei nostri figli. Condividiamo di più con loro i nostri valori, la nostra etica di lunga storia, ed aiutiamo, sosteniamo quelle che se lo meritano.

FABIO BARZAGLI

http://goodnews.ws/2009/11/26/grandi-donne-nella-societa/

 
 
 

PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

Post n°693 pubblicato il 24 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto

PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

Al Presidente della Repubblica Italiana,

Al Presidente del Senato italiano,

Al Presidente della Camera dei Deputati,

Al Presidente del Consiglio italiano,



Presentiamo qui di seguito

il testo della PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE



1) La presente Petizione vuole raccogliere il numero di firme necessario (almeno 500.000) per far sì che in Italia, non si costruiscano più, né oggi né in futuro, centrali nucleari e che mai si rimettano in funzione o si ricostruiscano o si ammodernino quelle ormai dismesse e pur presenti sul territorio nazionale italiano.

2) Per questo, la presente Petizione chiede che vengano annullati con effetto immediato gli accordi Italia-Francia stipulati il 24 febbraio 2009 dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, in relazione a iter legislativi volti alla reintroduzione e alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.

3) Per questo, la presente Petizione chiede altresì che, in sostituzione di tali accordi e di altri eventuali accordi successivi, venga sempre prima deciso un Referendum nazionale sull'argomento nucleare, per ascoltare prima di tutto la volontà degli Italiani, rispettando in questo modo i loro diritti di liberi cittadini.

4) La presente Petizione domanda anche che in Italia, come d'altronde già successo in altri Paesi dell'Unione Europea come la Germania e la Spagna, si proceda all'attuazione di una politica attuale e futura, basata sull'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali, quali il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, favorendo così lo sviluppo di un'economia virtuosa, pulita e sicura per la salute pubblica.

5) La presente Petizione prende spunto anche dalla constatazione degli effetti dannosi per la sopravvivenza dell'uomo e per quella dell'ambiente naturale in cui esso vive, provocati dai numerosi incidenti nucleari verificatisi, da Chernobyl in poi, a Three Mile Island e in altre centrali nucleari inglesi e francesi, benché a volte queste realtà siano state spesso taciute e più o meno completamente smentite da autorevoli fonti.

6) La presente Petizione nasce dunque soprattutto dall'esigenza di evitare altre conseguenze pericolose per l'Italia e per tutti gli Italiani, ragion per cui, in nome dei diritti inalienabili di cui il popolo italiano dispone e di cui deve continuare a disporre, la presente Petizione domanda infine che il seguente testo sia d'esempio anche per prossime e successive richieste analoghe o identiche, da indirizzare al Parlamento Europeo, in virtù del fatto che, essendo l'Italia parte dell'Unione Europea in qualità di Stato membro e fondatore, gli Italiani sono anche cittadini europei.

-----------------------------------



PER ADERIRE A QUESTA PETIZIONE, COMPILARE IL MODULO QUI SOTTO



Vi preghiamo di compilare attentamente i seguenti campi obbligatori, perché si tratta di dati necessari per la validità di questa petizione contro il nucleare.

Il titolare del sito, Marco Ratto, garantisce che tali dati non verranno mai mostrati pubblicamente sul sito, né divulgati a terzi per nessun motivo.

Marco Ratto si impegna inoltre a garantire a tutti la massima riservatezza in merito, conservando gli stessi dati all'interno di questo sito esclusivamente per i fini della petizione contro il nucleare.

FIRMA QUI
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FIRMA ANCHE TU APPELLO ROBERTO SAVIANO processo breve, appello scrittore Roberto Saviano su Repubblica

Post n°692 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

 FIRMA ANCHE TU APPELLO ROBERTO SAVIANO SU REPUBBLICA.IT: processo breve, appello scrittore Roberto Saviano su Repubblica




Su Repubblica appello di Roberto Saviano: "Presidente, ritiri la legge sul processo breve ". Firma su Repubblica.it l'appello di Roberto Saviano al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi -

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto.

Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve.

Non è una questione di destra o sinistra.

Non è una questione politica.

Non è una questione ideologica.

E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO

per firmare l'appello vai su
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117

 
 
 

MAGISTRATI grandi lavoratori

Post n°691 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Magistrati "Paperoni" e fannulloni?
Ecco il dossier che smonta le accuse
 
In Italia ci sono 230mila avvocati, cifra che non ha pari al mondo


Il Cepej (Commissione europea per
l’efficacia della Giustizia) pubblica i
dati più "caldi" sul sistema italiano.
Fannulloni, super pagati e aggrappati ai privilegi della “Casta”. Questa l’immagine che i media dipingono dei magistrati, categoria in queste settimane più che mai al centro delle bufere politiche.

I diretti interessati riconoscono che il sistema-giustizia italiano è malato da decenni, ma non ci stanno ad essere paragonati a dei "Paperon de Paperoni" viziati, oziosi, e responsabili delle peggiori nefandezze. E così, documenti alla mano, smontano ad una ad una “le accuse”. E lo fanno rendendo pubblici i dati raccolti dal Cepej - il più affidabile ed autorevole misuratore internazionale per la comparazione dei sistemi-giustizia nei 46 paesi che compongono il Consiglio d’Europa -, che ha confezionato in un dossier i riscontri ufficiali sui “più diffusi luoghi comuni riguardanti la magistratura italiana”, dall’ammontare degli stipendi all’entità del carico di lavoro, fino alla quantità di procedimenti disciplinari a carico della categoria.

I COMPENSI
Dal rapporto Cepej 2008 emerge che tra i Paesi europei esaminati gli stipendi dei cosiddetti “magistrati-Paperoni” italiani si posizionano nella fascia medio-bassa. I compensi iniziali dei magistrati italiani si collocano al 18° posto della graduatoria europea, con una distanza di €. 135.000 dal 1° posto (Scozia) e di circa €. 60.000 da quelli della Svezia e Svizzera, rispettivamente al 6° e 8° posto.

Inoltre in molti altri Paesi sono previsti benefit addizionali (pensioni speciali, abitazioni di servizio, assicurazioni sanitarie, spese di rappresentanza, incrementi legati ad obiettivi), inesistenti in Italia. Il confronto con altre categorie equiparabili (diplomatici, alti dirigenti della Pubblica amministrazione, magistrati amministrativi) evidenzia inoltre come gli stipendi dei magistrati ordinari siano sensibilmente inferiori.

IL CARICO DI LAVORO
Il Rapporto Cepej 2008, evidenzia che l’Italia è un Paese che deve confrontarsi con un contenzioso civile che non ha pari in Europa (salvo Olanda e Russia). I magistrati italiani devono dare risposta ad una domanda di giustizia civile pari a 4.809 procedimenti ogni 100.000 abitanti, che non solo è la terza in Europa, subito dopo Olanda (5.819) e Russia (5.023), ma che è ben superiore a quella rilevata in Inghilterra & Galles (3.961) e quasi doppia rispetto a quella presente in Portogallo (2.674), Spagna (2.673), Francia (2.672) e Germania (2.345).

A fronte di questo carico, risulta che la capacità di smaltimento degli affari civili da parte dei giudici italiani è alta, essendo la terza in Europa (dopo Olanda e Russia) con ben 4.516 procedimenti civili definiti ogni anno. Per quel che riguarda il carico di lavoro penale, poi, i magistrati italiani ricevono la più alta domanda in Europa. Essa è stata pari, nel 2006, a 1.230.085 nuovi procedimenti, ben superiore agli 854.099 della Germania ed addirittura doppia rispetto ai 609.564 della Francia, 437.000 della Russia, 392.288 di Inghilterra & Galles e 240.000 della Spagna.

Un dato particolare riguarda il numero degli avvocati in Italia. Nel nostro Paese ci sono 230mila avvocati iscritti all’Albo. Una cifra che non ha pari al mondo, in rapporto al numero degli abitanti e al numero dei magistrati.

I CONTROLLI E LE SANZIONI DISCIPLINARI
Secondo quanto riportato dal Cepej, il livello di serietà del sistema disciplinare italiano è tutt’altro che domestico o volto a proteggere la cosiddetta casta. I magistrati italiani, infatti, sono sottoposti obbligatoriamente ogni quattro anni a una verifica sulla professionalità, con esame a campione anche dei provvedimenti emessi. Solo il superamento positivo della verifica consente la progressione in carriera. La valutazione negativa, invece, se ripetuta due volte, comporta per legge la destituzione del magistrato dall’ordine giudiziario.

Quasi il 10% dei magistrati in servizio ha subito un’azione disciplinare e circa il 3% ha avuto una condanna o ha abbandonato la magistratura mentre era sottoposto a procedimento disciplinare. Sono ben 146 i casi di abbandono dell’ordine giudiziario prima di subire il giudizio disciplinare. Secondo il rapporto Cepej l’Italia è il Paese con il più severo controllo disciplinare. E, conclude, nessuna categoria professionale (avvocati, prefetti, notai, giornalisti) può reggere il confronto tra i dati del proprio sistema disciplinare e quelli della magistratura.

la stampa .it    03/12/09

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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