Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

ZORRO E' VIVO

ZORRO HA BISOGNO DI TE LA SUA SPADA E' IL TUO CLICK RACCOGLIE INGIUSTIZIE NELLA RETE DAMMI IL TUO AIUTO

 
 
 
 
 
 
<a href="http://www.bannerpromotion.it/go.php?m=13911" mce_href="http://www.bannerpromotion.it/go.php?m=13911"><img alt="Clicca qui!" border="0" src="http://www.bannerpromotion.it/show.php?m=13911&amp;g=1&amp;t=image" mce_src="http://www.bannerpromotion.it/show.php?m=13911&amp;g=1&amp;t=image" width=468 height=60></a>
Iscriviti subito a BannerPromotion.it
 
 
 
 
 
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

- ZORRO DALLE PARTE DEGLI ANIMALI
- NO ALLE BOMBE NUCLEARI IN ITALIA FIRMA QUI
- VEDI IL TELEGIORNALE SKY
- GUANTANAMO LO SCANDALO AMERICANO LA MORTE DEL DIRITTO
- GUANTANAMO DOCUMENTARIO AMERICANO
- IL METEO SU SKY
- TELEZERO LA TIVU CHE FAI TU
- QUESTA E' LA SANITA' AMERICANA
- ECCO CHI E' BERLUSCONI
- LE DONNE DI ZORRO
- ECCO COME HA FATTO I SULDI BUSH
- IL FILM 9/11 E' IN INGLESE
- IO CI SARO'
- IL V DAY
- BEPPE GRILLO AL PARLAMENTO EUROPEO
- IL V DAY APPARTIENE A TUTTI NOI
- VEDI SAT2000
- WEB TV
- TUTTO LO SPERPERO IN ITALIA
- passo doppio di zorro
- zorro banderas canzone
- IL FILM DI ZORRO
- LA SIGLA DEL FILM CON BANDERAS
- LASIGLA IN ITALIANO DI ZORRO
- IL DUELLO DI ZORRO CON CATRINA
- LA MURICA DI ZORRO
- LA SIGLA DI ZORRO IN ITALIANO
- IL TRAILER DI ZORRO
- ZORRO SARA' V DAY LA SIGLA
- le danze spagnole del ciclone
- LA DONNA DI ZORRO NEL CICLONE
- ZORRO E' CONTRO LA CACCIA FIRMA
- VIDEO INTEGRALE V DAY
- ZORRO E' PER LA PACE
- IL VIDEO INTEGRALE DEL V-DAY A BOLOGNA
- tg RAI 3
- FIRMA QUI PER LIBERARE Aung San Suu Kyi
- GUARDA IL FILM SU GESU'
- C'ERA UNA VOLTA
- ANNO ZERO
- W L'ITALIA
- SCRIVI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
- foto di pescara
- AIUTIAMO QUESTE PERSONE CON IL MICROPROGETTO
- IN DIRETTA DALLA BIRMANIA
- FIRMA PER ABITI PULITI
- MOSAICO DI PACE SCRIVI AD ALEX ZANOTELLI
- FIRMA LE PETIZIONI URGENTI
- FIRMA QUI PER SALVARE CARLO PARLANTI
- FRIMA QUI PER AIUTARE KASSIM
- AIUTIACI A SALVARE I TIBETANI
- TIBET LIBERO NOTIZIE E FOTO
- belusconi e la mafia
- nonvilonza
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 12
 
 
 
 
 
 
 

ZORRO DENCE

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI, BIRMANIA,

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI, INTERVISTA

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI 2 INTERVISTA

 
 
 
 
 
 
 

JEM CARRY PARLA DI AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

DOCUMENTARIO MUSICALE AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

BONO PARLA DIAUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

I REM FOR ANGUN

 
 
 
 
 
 
 

INTEVISTA 3 AD ANGUN

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

MONACI PROTESTANO ZORRO E' CON LORO

 
 
 
 
 
 
 

NO AL MASSACRO BIRMANO

 
 
 
 
 
 
 

ECCCO LA FIDE CHE DEVONO FARE I SOLDATI

immagine 

 
 
 
 
 
 
 
 

LA LADY E IL GENERALE

 
 
 
 
 
 
 

Messaggi di Agosto 2010

 

Isolamento, lavori forzati, scosse elettriche: benvenuti in Tibet. CINA GO HOME

Isolamento, lavori forzati, scosse elettriche: benvenuti in Tibet.
  
Avevo  19 anni quando insieme ad alcuni amici ho organizzato una piccola protesta nel centro di Lhasa. Avevamo una bandiera e abbiamo gridato Il Tibet è una nazione indipendente.
La polizia è arrivata in tre minuti e per me è iniziato un inferno lungo 6 anni. Celle minuscole con decine di prigionieri costretti a stare in piedi tutto il tempo. Lavoro durissimo nei campi. Mi tenevano appeso per i polsi picchiandomi con tubi di gomma pieni di sabbia. Ci davano da mangiare pochi tozzi di pane e un po’ di verdura in brodo, quel che poteva bastare a non farci morire di fame. Al processo non ho avuto diritto a un avvocato e per tutto il periodo di detenzione sono continuate le torture e gli interrogatori, usavano anche i bastoni elettrici. D’inverno ci facevano camminare a piedi nudi sul ghiaccio e d’estate ci coprivano apposta con vestiti pesantissimi. Quando ho scontato la pena tornare a una vita normale mi è stato impossibile: costringevano i miei datori di lavoro a licenziarmi ogni poche settimane e ho dovuto chiudere un piccolo ristorante che avevo aperto. Alla fine sono scappato i India e non ho quasi più contatti con la mia famiglia. Lascio analisi geopolitiche sulla situazione in Tibet e riflessioni di d
iritto ad altri, la rete ne è piena, specie in questi giorni. Non potevo però esimermi dall’unirmi al coro di proteste riportando una delle tante, tantissime testimonianze di cosa può succedere in Cina se solo ci si azzarda ad andare in piazza con una bandiera a tentare di esprimere in maniera pacifica la propria opinione”.
FIRMA   QUI  FREE  TIBET

 
 
 

L'ampliamento del premier

Post n°746 pubblicato il 27 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

L'ampliamento del premier - Villa Certosa, Sardegna: la villa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrà 5 bungalow in più. L'amico governatore dà l'ok
26 luglio 2010 - 13:31
L'ampliamento del premier

 http://dilatua.libero.it/attualita/l-ampliamento-del-premier-bl8596.phtml

 

Villa Certosa, Sardegna: la villa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrà 5 bungalow in più. L'amico governatore dà l'ok

 

 
di Redazione

Nella sua residenza sarda, già sede di feste a base di escort e veline, il premier potrà ora costruire nuove unità abitative. La commissione paesaggistica ha infatti detto sì alla richiesta di ampliamento della volumetria e alla costruzione di alcuni bungalow a Villa Certosa, sulla costa di Porto Rotondo. D'altra parte il piano casa del governo parlava chiaro: grazie al provvedimento è infatti possibile ampliare le nuove case di oltre un terzo del volume e ingrandire quelle esistenti del 20%.

La commissione paesaggistica regionale ha esaminato l'istanza di ampliamento della volumetria presentata a maggio scorso dalla Idra Immobiliare, la società del premier proprietaria della residenza principesca, e ha concesso il nullaosta all'intervento. Nessuna incompatibilità dal punto di vista paesaggistico, ma a volerla buttare in politica sono già pronte le repliche di illustri esponenti dell'opposizione. A partire da Renato Soru, ex presidente della Regione: "«Non ho commenti su questa vicenda, posso solo dire che difenderemo il piano paesaggistico in ogni sede, come abbiamo fatto finora».

A contestare l'ampliamento è anche Edoardo
Salzano
, urbanista pianificatore di fama internazionale: «Questo episodio, l’uomo più ricco d’Italia e capo del governo italiano che chiede e ottiene di allargare
la propria villa in Sardegna, è una nuova conferma del livello
barbarico in cui è precipitata l’Italia».

L'ampliamento di Villa Certosa è l'ennesimo esempio di leggi ad personam? Dì la tua
 

 
 
 

Da Meteorina ad assessore

Post n°745 pubblicato il 27 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

 
Da Meteorina ad assessore - Dal tg di Fede alla Giunta: alle elezioni regionali non ce l'ha fatta, ma per Giovanna Del Giudice arriva la nomina alla Provincia di Napoli come assessore alle Politiche giovanili e alle Pari opportunità. Sulle orme della Carfagna...
7 luglio 2010 - 11:03
Da Meteorina ad assessore

 

Dal tg di Fede alla Giunta: alle elezioni regionali non ce l'ha fatta, ma per Giovanna Del Giudice arriva la nomina alla Provincia di Napoli come assessore alle Politiche giovanili e alle Pari opportunità. Sulle orme della Carfagna...

 http://dilatua.libero.it/attualita/meteorina-assessore-bl8583.phtml

 
di Redazione

Di passare per la bella ragazza che arriva alla politica bruciando le tappe, Giovanna Del Giudice non ci sta. Eppure per lei, che alle elezioni regionali non ce l'aveva fatta arrivando trentunesima su trentadue candidati, tra poche ore giungerà la nomina alla Provincia di Napoli come assessore alle politiche giovanili e alle pari opportunità. Non male per una ragazza di 26 anni, che nel suo curriculum ha anche il ruolo di Meteorina per il tg di Emilio Fede, fedelissimo del Cavaliere. «E basta con questa storia della Meteorina, vinsi un concorso di moda e il premio fu quello di partecipare ad alcune registrazioni del Meteo del Tg di Fede - dice lei al Corriere del Mezzogiorno -. Da allora nessuna comparsata in tv. Ho fatto seriamente politica. Certo, con Berlusconi: è l’unico che crede e investe sui giovani».

Concorso o no, Giovanna aveva e ha il corpo e il viso giusto per fare tv: mora, begli occhi, assomiglia alla Carfagna dei primi tempi. «Mi sto laureando in Giurisprudenza - racconta -: ho chiesto la tesi in diritto comunitario. Sono di San Sebastiano al Vesuvio, faccio l’imprenditrice, settore abbigliamento: Dg fashion srl è l’azienda di famiglia. Faccio politica da sempre: ho collaborato con i parlamentari Maria Rizzotti, Enzo Ghigo e Gilberto Pichetto Fratin». Insomma, la ragazza ci tiene a precisare che non viene dal nulla.«Ho lavorato da sempre nel partito, sono cresciuta in Forza Italia. La mia famiglia ha votato puntualmente a destra. Ora, dopo la campagna elettorale per le regionali, ho imparato tante cose: a seguire i problemi quotidiani della gente, a considerare l’importanza di mantenere un forte contatto con il territorio. Vorrei impegnarmi su questo. E sostenere le sane ambizioni dei giovani».

«Mai stata a Villa Certosa?», chiede il giornalista Angelo Agrippa. «No, mai», risponde lei. Quanto alle accuse sulla moralità del premier - un anno è passato dalla bufera D'Addario -, Giovanna lo difende a spada tratta: «Accuse gratuite. In giro ci sono troppi moralisti. Lui non fa nulla di male. Paga per essere un uomo allegro e sincero. Che trasferisce a tutti il suo entusiasmo».
 

 
 
 

LE PAROLE DI SAKINEH MOHAMMADI

Post n°744 pubblicato il 27 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

Firmate queste petizioni,salviamo questa donna dalla lapidazione della follia fantica islamica iraniana

http://freesakineh.org/es/

 

http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Iran_lapidazione_adulterio

Ma come fanno a prepararsi a mirare al mio viso e alle mie mani, a lanciarmi delle pietre? Perché? Sono Sakineh Mohammadi-Ashtiani. Dite a tutto il mondo che ho paura di morire. Dalla prigione di Tabriz ringrazio quelli che pensano a me". Sono le ultime parole credibili con le quali la donna iraniana di 43 anni, madre di due figli, chiede aiuto. Condannata per adulterio e per complicità nell'omicidio del marito, dopo quelle frasi uscite tramite un'organizzazione umanitaria dal carcere, Sakineh è stata costretta a una finta confessione in tv e il suo avvocato, Mohammed Mostafei, è dovuto fuggire in Norvegia.

Ma da quando Mostafei ha fatto conoscere al mondo la vicenda di Sakineh, si sono moltiplicati gli appelli e le richieste anche ufficiali al governo di Teheran perché la donna non venga uccisa. L'ultima iniziativa, che da oggi si può firmare su Repubblica. it, è una lettera di intellettuali francesi che chiedono a Teheran di "mettere fine a questo genere di metodi come a questo castigo iniquo e barbaro", invocando anche "il rispetto della dignità e della libertà di tutte le iraniane oppresse o minacciate". Fra i firmatari, il sociologo Edgar Morin, gli storici Elisabeth Roudinesco e Max Gallo, lo scrittore Marek Halter, i filosofi Daniel Schiffer e Michel Serres.A seguito della mobilitazione internazionale delle ultime settimane contro la sua esecuzione della, l'Ambasciata iraniana a Londra ha rilasciato una dichiarazione l'8 luglio 2010, affermando che la condanna di Sakineh Mohammadi Ashtiani non sarebbe stata eseguita tramite lapidazione. Tuttavia, la sua posizione legale non è chiara, dal momento che il suo avvocato non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla commutazione della sua condanna a morte.

Durante il processo, Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ritrattato una "confessione" rilasciata sotto minaccia durante l'interrogatorio e ha negato l'accusa di adulterio. Due dei cinque giudici hanno ritenuto la donna non colpevole, facendo presente che era già stata sottoposta a fustigazione e aggiungendo di non aver trovato le necessarie prove di adulterio a suo carico. Tuttavia, i restanti tre giudici, tra cui il presidente del tribunale, l'hanno ritenuta colpevole sulla base della "conoscenza del giudice", una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo e verosimilmente arbitrario di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive. Giudicata colpevole dalla maggioranza dei cinque giudici, Sakineh Ashtiani Mohammadi è stata condannata alla lapidazione.



 

 

Come morirebbe Sakineh, condannata alla lapidazione, se la pressionedell' opinione pubblica internazionale non riuscisse a bloccare la manoai suoi carnefici (è attesa per oggi la sentenza sul riesame del caso)?Avvolta in un sudario bianco, verrebbe sepolta fino al petto e uccisa daparenti e astanti a colpi di pietre, le cui dimensioni dovrebberoessere tali da non consentirle una morte troppo rapida. Dimedia grandezza, le pietre dovrebbero garantire la durata media dell'esecuzione: circa trenta minuti. Che l'orrore senza pari suscitato daquesta esecuzione sia dovuto alla sua barbarie è ovvio: ma forse adaccrescerlo gioca anche un'altra considerazione, che come spesso accade èlegata alla storia. La lapidazione non è mai entrata a far parte dellanostra cultura giuridica. Nel mondo classico, nel quale affondano leradici del nostro diritto, «il chitone di pietre» (come lo chiamaEttore, nell'Iliade) era una forma di giustizia popolare al di fuori diogni controllo istituzionale, che non fu accolto nel «giardino deisupplizi» né greco né romano. La morte con la pietra era un'esplosionedi rabbia popolare, veniva inflitta da gruppi spontanei, senzaaccertamenti preliminari della colpevolezza. Non era un'istituzionegiuridica: a «fare giustizia» non erano dei terzi estranei. Lapartecipazione delle parti offese all'esecuzione era in insanabilecontrasto con l'esigenza dello Stato nascente di superare la fase dellavendetta e di entrare in quella del diritto. Anche per questo ilpensiero della lapidazione ci colpisce in modo particolare. Perché cirimanda a una preistoria del diritto che ci illudevamo di aver persempre superato. Secondo il comitato internazionale contro lalapidazione dal 1979 sono state effettuate 150 lapidazioni.

 
 
 

Firmate queste petizioni,salviamo questa donna dalla lapidazione della follia fantica islamica

Post n°743 pubblicato il 27 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

Firmate queste petizioni,salviamo questa donna dalla lapidazione della follia fantica islamica
iraniana
http://freesakineh.org/es/
http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Iran_lapidazione_adulterio

 

L’esecuzione della donna di 43 anni, condannata a lapidazione per adulterio, è stata sospesa. Il governo di Teheran ha così dato ascolto alle sempre più crescenti pressioni della Comunità Internazionale al per la sospensione della pena. Ma ancora non è chiaro se questa sospensione sarà definitiva.

Sakine Mohammadí Ashtiani, la donna condannata a morte per adulterio, per il momento non sarà giustiziata. È di questa mattina la notizia della sospensione della lapidazione alla quale la donna, 43 anni e madre di due figli, era stata condannata in seguito al presunto rapporto sessuale avuto con l’assassino di suo marito. Ancora non è chiaro però se la sentenza sia stata definitivamente sospesa o solamente rinviata. Questa sospensione arriva dopo le forti pressioni internazionali alle quali è stato sottoposto il regime di Teheran, scaturite dopo la denuncia della Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran che ha definito la sentenza “inumana”.


DA FRUSTATA A LAPIDATA – La donna avrebbe dovuto essere prima interrata fino al petto e poi colpita da pietre non tanto grandi da poterla uccidere sul colpo, ma nemmeno tanto piccole da non causarle danni. Questo quanto prevede il codice penale iraniano in caso di adulterio femminile. Questo abominevole trattamento è entrato in vigore dopo la rivoluzione islamica del 1979 che trasformò il paese da monarchia a repubblica, In principio la donna era stata condannata a 99 frustate per relazione illecita, ma il caso fu riaperto in un altro tribunale che considerò la relazione già iniziata prima che il marito della condannata morisse, quindi cambio l’accusa in adulterio, pena per la quale è appunto prevista la morte per lapidazione. L’avvocato della donna ha dichiarato che la sua assistita non parla bene il persiano, ma solamente un dialetto azero, e per questo in principio non aveva compreso bene le accuse per le quali si era dichiarata colpevole. Subito dopo la sentenza di condanna a morte, la donna ha ritrattato la sua confessione e chiesto la clemenza
 

Sakineh Mohammadi Ashtiani

Grazie a quanti hanno firmato l'appello sul nostro sito. Abbiamo inviato le 29119 firme alle autorità. Continuate a firmare e diffondere l'appello.

3° aggiornamento  Il 4 agosto la Corte suprema ha iniziato un riesame della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani: lo scopo di tale decisione appare solo quello di ridurre la pressione internazionale sulle autorità, cambiando la modalità di esecuzione della condanna a morte. La condanna alla lapidazione resta in vigore.

Intorno al 7 luglio, a seguito delle proteste internazionali, i funzionari del carcere di Tabriz hanno chiesto al capo della magistratura iraniana di acconsentire alla commutazione in impiccagione della condanna a morte per lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani.  

Il 10 luglio, il capo dell'Alto consiglio per i diritti umani dell'Iran ha dichiarato che il caso sarebbe stato riesaminato e anche che la legge iraniana consente la lapidazione. Il giorno dopo, il capo della magistratura provinciale di Azerbaigian est, Malek Ezhder Sharifi, ha affermato che la condanna a morte per lapidazione era ancora in piedi e poteva essere eseguita in qualsiasi momento su decisione del capo della magistratura, l'ayatollah Sadegh Larijani.


Malek Ezhder Sharifi ha anche detto che Sakineh Mohammadi Ashtiani era stata condannata a morte in relazione all'omicidio del marito. Questa affermazione è stata contestata da uno degli avvocati, il quale ha sottolineato che la donna era stata perdonata dalla famiglia dell'uomo, ma era stata condannata a 10 anni di detenzione in quanto complice del crimine.
 
Il 14 luglio Sajjad Qaderzadeh, figlio di Sakineh Mohammadi Ashtiani, è stato convocato presso la prigione centrale di Tabriz. Si presume sia stato interrogato dai funzionari del ministero di Intelligence, che lo avrebbero minacciato di non permettergli più di aver colloqui sul caso della madre.

 
Sakineh Mohammadi Ashtiani, 43 anni, madre di due figli, è detenuta nel braccio della morte nel carcere di Tabriz, nord-ovest dell'Iran. L'8 luglio 2010, l'Ambasciata iraniana a Londra ha annunciato che non sarebbe stata lapidata, ma la condanna a morte potrebbe essere comunque eseguita, anche tramite lapidazione. 

Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una "relazione illecita" con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza. Successivamente è stata condannata alla lapidazione per "adulterio durante il matrimonio", accusa che lei ha negato.


A seguito della mobilitazione internazionale delle ultime settimane contro la sua esecuzione della, l'Ambasciata iraniana a Londra ha rilasciato una dichiarazione l'8 luglio 2010, affermando che la condanna di Sakineh Mohammadi Ashtiani non sarebbe stata eseguita tramite lapidazione. Tuttavia, la sua posizione legale non è chiara, dal momento che  il suo avvocato non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla commutazione della sua condanna a morte.

Durante il processo, Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ritrattato una "confessione" rilasciata sotto minaccia durante l'interrogatorio e ha negato l'accusa di adulterio. Due dei cinque giudici hanno ritenuto la donna non colpevole, facendo presente che era già stata sottoposta a fustigazione e aggiungendo di non aver trovato le necessarie prove di adulterio a suo carico. Tuttavia, i restanti tre giudici, tra cui il presidente del tribunale, l'hanno ritenuta colpevole sulla base della "conoscenza del giudice", una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo e verosimilmente arbitrario di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive. Giudicata colpevole dalla maggioranza dei cinque giudici, Sakineh Ashtiani Mohammadi è stata condannata alla lapidazione.

manda   anche  una  semplice 

Leader della repubblica Islamica
Ayatollah Sayed 'Ali Khamenei, The Office of the Supreme Leader
Islamic Republic Street - End of Shahid Keshvar Doust Street
Tehran, Islamic Republic of Iran
Email: info_leader@leader.ir;
via website: http://www.leader.ir/langs/en/index.php?p=letter (English);
http://www.leader.ir/langs/fa/index.php?p=letter ( Persian) 

Eccellenza,
 
sono un simpatizzante di Amnesty International, l'Organizzazione internazionale che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque nel mondo vengano violati.
 
La sollecito a non eseguire la condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani per lapidazione o in qualsiasi altro modo.
 
Le chiedo di iniziare un riesame approfondito del caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani.
 
La sollecito a vietare la lapidazione,  emanando una legislazione che ponga fine alla pena di morte e proibendo l'uso della fustigazione.
 
La sollecito inoltre a depenalizzare l'adulterio.
 
La ringrazio per la sua attenzione.

 
 
 

Il microcredito per tutti KIVA UNA REALTA' ZORRO HA ADERITO !!!!

Post n°742 pubblicato il 14 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

 Il microcredito per tutti

Un'idea geniale da due coniugi Usa per i Paesi poveri

di Mariano Pierantozzi

 

ECCO  IL SITO 

http://www.kiva.org/

ECCO  IL SITO  ITALIANO

http://www.vivakiva.org/

ecco   il video

http://www.youtube.com/watch?v=cAZ_ppt8QxQ&feature=player_embedded#!

Primo: un euro in Europa è poca cosa, ma magari in qualche terra povera inizia a diventare molto.

Secondo: Finanziare un progetto per 10,000 dollari è possibile solo a poche persone, mentre finanziare 50 o 100 dollari se lo possono permettere in molti.

Queste due affermazioni riassumono in maniera stringata il progetto Kiva.org. Kiva, nata dall'idea di una coppia americana Matthew and Jessica Flannery che hanno lavorato in Tanzania per diverso tempo, entrambe in progetti di volontariato.

Rendendosi conto dell'importanza di aiutare in modo fattivo le popolazioni più povere, hanno messo insieme le loro competenza professionali e hanno creato un progetto fantastico.

Come funziona Kiva?

1. Si sceglie un progetto da finanziare (il finanziamento può essere anche di 25$);2. Si fa una donazione con carta di credito (è accettato anche il pagamento tramite PayPall);3. Si riceve un resoconto aggionato del pagamento4. Quando la persona che tu hai finanziato inizia a guadagnare, rifonderà il suo debito.

Non è un'idea geniale?

Per chi vuole saperne di più:

Sito di   Kiva.org

Muhammad Yunus premio Nobel per l'economia

 

Aveva suscitato interesse un mio post di qualche tempo fa sul microcredito di Kiva, ovvero il progetto per il microcredito per tutti. Avendo deciso di aderire personalmente a due progetti, con un prestito 25 dollari ciascuno, vi aggiorno su come stanno andando le cose. Il primo progetto al quale ho deciso di aderire, indipendentemente dalla fattibilità del progetto stesso, è stato quello che al momento nesessitava di meno denaro per partire. Ho così dato l'aiuto finale alla bottega di Alice, in Kenya.

Il secondo sarebbe stato invece quello che mi avrebbe convinto maggiormente. E qui ho fatto davvero fatica a scegliere il candidato, tant'è che ne ho scelti due portando a tre il numero di programmi ai quali ho aderito.

Mi è piaciuta l'idea dell'attività di commercio di cosmetici di Marjorie. La vanità femminile è una costante in tutte le culture, e se c'è chi crede che anche nelle situazioni di più difficili la voglia di apparire più belle ci sia, non può che avere tutta la mia ammirazione imprenditoriale.

Sono stato colpito anche da Don Cesar, che porta il conforto della preghiera ai detenuti nonchè piccoli capi di abbigliamento. Il fatto di essere riuscito ad aprire un'attività legale all'interno di un sistema difficile, come quello carcerario ecuadoregno, mi ha colpito e mi ha fatto credere nel suo proposito.

A distanza di due mesi, sia Marjorie sia Don Cesar sono stati in grado di ripagare parte del debito contratto. Nel mio caso su 25 dollari, Marjorie ne ha già restituiti 4,17 mentre Don Cesar 8,42. La cosa mi fa particolarmente piacere, perchè significa che le cose per loro stanno andando avanti bene.

Qualche considerazione in generale. Spesso mi è stato chiesto se con Kiva ci si guadagna. Rispondo subito di no: si presta denaro che viene restituito senza interessi. Lo scopo di Kiva è quello di mettere in contatto privati che possono investire piccole cifre. Gli interessi su 25 dollari, se anche fossero da usurai, sarebbero davvero ben poca cosa. Non ne sono al corrente, ma non posso escludere che i contraenti paghino interessi per coprire le spese della rete che lavora al microcredito.

Kiva chiede un contributo del 10% di ogni transazione. "Chiede un contributo" nel senso originale del termine, e non in quello che le compagnie telefoniche lo hanno trasformato: decidete voi se darlo o meno.

Kiva non interviene direttamente ma si appoggia a partners che lavorano sul posto.

Perchè l'ho fatto? Perchè ho avuto la possibilità di farlo. Perchè non amo l'assistenzialimo, i contributi "a pioggia" e perchè diffido degli aiuti internazionali. Perchè il prestito nella forma di microcredito aiuta l'economia permettendo l'accesso al denaro, spinge le persone a lavorare per migliorarsi e genera una spirale positiva.

Ultima cosa. Il microcredito a livello mondiale viene ripagato nel 97% dei casi. Ad oggi Kiva ha il 100% di casi positivi. Un bel record, non trovate?

 
 
 

OPPONIAMOCI ALLA TRATTA DELLE DONNE IN RUSSIA

Post n°741 pubblicato il 14 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

Cara comunità di Avaaz,


Un trattato internazionale vincolante è la migliore arma che abbiamo contro la tratta delle schiave del sesso. Con la firma della Russia verrebbe meno uno degli assi portanti di questo orrore disumano: dobbiamo ottenere un milione di firme per chiedere al Primo ministro Putin di firmare il trattato e di proteggere le ragazze come Oxana:

Firma la Petizione!

Abbiamo appena ricevuto questo appello struggente da un membro di Avaaz:

"Mia figlia Oxana era una ragazza bellissima e particolarmente dotata per le lingue straniere. E' andata via di casa quando aveva 20 anni per inseguire il suo sogno di fare la traduttrice in Europa. Eravamo così felici per lei. Tre settimane dopo la polizia ci ha detto che era morta cadendo dal quinto piano di un palazzo, mentre cercava di scappare dagli uomini che l'avevano tratta in inganno in Europa e costretta a prostituirsi in un night club. Sono morto insieme a lei. Ora vivo soltanto per evitare che altre ragazze facciano la stessa fine di mia figlia. Aiutatemi."

Oxana è stata uccisa da un'industria che sta crescendo in tutto il mondo: la tratta delle schiave del sesso. Gran parte della tratta riguarda ragazze prese in Russia e mandate in Europa e negli Stati Uniti, dove ogni giorno subiscono stupri e atrocità di ogni genere.

Possiamo fermare questo abominio. Una nuova convenzione internazionale richiede leggi stringenti per fermare la tratta delle schiave: il padre di Oxana, Nikolai, si è rivolto al Primo ministro russo Putin per chiedergli di firmarla, in modo che anche la Russia aderisca a questa convenzione. Putin va molto fiero della sua immagine di uomo forte e sostenitore dell'ordine: possiamo convincerlo che potrebbe essere l'occasione giusta per ergersi a difensore di tutte le donne russe. Il nostro obiettivo è di ottenere nel giro di pochi giorni 1 milione di firme, che vadano ad aggiungersi a quella di Nicolai, per convincere Putin ad agire. Clicca sotto per firmare e inoltra questa email a quante più persone conosci - combattiamo questo orrore disumano con 1 milione di ragioni per sperare ancora:

http://www.avaaz.org/it/russia_rape_trade_putin/?vl

La Convenzione del Consiglio di Europa sulla Lotta Contro la Tratta di Esseri Umani stabilisce stringenti standard legislativi per combattere i criminali che gestiscono la tratta. Se la Russia firmasse la convenzione potrebbe salvare migliaia di ragazze ogni anno.

Il risultato sarebbe una falla nella tratta globale delle schiave, di cui la Russia è una chiave di volta. Ogni anno sono 50.000 le ragazze costrette a prostituirsi in Europa, e la Russia è il crocevia fra l'Asia e l'Europa. Se Putin venisse personalmente coinvolto nella vicenda potrebbe prendere provvedimenti seri grazie all'aiuto delle autorità russe, mandando così un segnale forte contro le organizzazioni criminali. Mandiamo tutti insieme quel segnale per Oxana, suo padre, e le milioni di ragazze nella sua situazione:

http://www.avaaz.org/it/russia_rape_trade_putin/?vl

Gran parte dei problemi globali nascono per soddisfare gli interessi di alcuni centri di potere, come ad esempio il crimine organizzato, e spesso si consolidano perché il resto del mondo fa finta di non vedere. Se ci faremo sentire, potremo convincere Putin e la Russia a unirsi a noi, e insieme potremo scrivere l'ultimo capitolo della tragica storia di Oxana e di suo padre: un capitolo di speranza.

Con gratitudine per tutto quello che questa fantastica comunità rende possibile,

Ricken, Alice, Emma, Ben, Maria Paz, Philippe e tutto il team di Avaaz.

FIRMA   QUI

http://www.avaaz.org/it/russia_rape_trade_putin/?cl=707748652&v=6952

PER APPROFONDIMENTI:

La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Governo.it):
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/tratta_esseri_umani/

L'industria delle schiave del sesso in Russia continua a crescere (CNN):
http://www.cnn.com/2008/WORLD/europe/07/18/russia.prostitution/

Un papà russo vince una causa contro la tratta delle schiave (The Moscow News):
http://www.mn.ru/news/20100201/55407511.html

La Russia taglia il supporto alle vittime della tratta (Sky News):
http://www.avaaz.org/russia_sky_news

 
 
 

Giuseppe Gulotta, 22 anni in prigione. 'In galera da innocente. Perché?'

Post n°740 pubblicato il 14 Agosto 2010 da dammiltuoaiuto
 

Giuseppe Gulotta, 22 anni in prigione. 'In galera da innocente. Perché?'
pubblicata da Salvatore Borsellino il giorno venerdì 13 agosto 2010

Di sicuro c’è solo che è innocente. Innocente ma con 22anni di galera alle spalle. Innocente ma accusato di strage. È la storia di Giuseppe Gulotta e di un eccidio senza colpevoli, quello di Alcamo Marina, provincia di Trapani, avvenuto il 27 gennaio 1976 e che costò la vita ai carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta.
Giuseppe Gulotta nel 1976 aveva 18anni. «Fu una cosa terribile, in paese ne parlavamo tutti. Due giovani carabinieri, quasi miei coetanei, trovati uccisi in una piccola caserma di fronte al mare». Delitto inspiegabile, misterioso. Uccisi nel sonno, la serratura fusa dalla fiamma ossidrica, pistole e divise che spariscono.
Una vita serena, di provincia, quella di Giuseppe.Non poteva immaginare che di lì a poco sarebbe finito nel tritacarne di un mistero di Stato. Lui che di politica nulla sapeva. Anni 70, roba per stomaci forti, quando i sogni di un mondo migliore stavano svanendo in un delirio di piombo.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cgn722francomar17locilento.vincenzougobinottocamilla865gatteomarcarninaimdgl1pietroonevittorio.stoppacito7carinciMarco_De_Biasiogichiariluca.bgio14ve
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI MI HA VISITATO

 
 
 
 
 
 
 

SCRIVI A ZORRO

 
 
 
 
 
 
 

CHI MI VISITA

 
 
 
 
 
 
 

LA VITA E' BELLA

 
 
 
 
 
 
 

BENIGNI PARLA DELL'OLOCAUSTO

 
 
 
 
 
 
 

LA MUSICA DI ZORRO

 
 
 
 
 
 
 

COME ERI BELLA BENAZIR

 
 
 
 
 
 
 

LA SUGLA DEL SITO

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963