Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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«Bordello Italia»

Post n°755 pubblicato il 20 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 

«Bordello Italia»

Così secondo Foreign Policy il Belpaese è sceso all'inferno



di Elysa Fazzino

http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/



L'Italia è "The Bordello State" e con il primo ministro Silvio Berlusconi ha fatto la sua discesa nell'Inferno. Lo scrive la rivista americana Foreign Policy in un'amara analisi di James Walston che attacca il premier e dipinge un quadro scoraggiante della politica e dell'economia italiana. Walston ripercorre i versi di Dante "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!" (Purgatorio, Canto VI) e ricorda l'appello lanciato nell'ultimo libro, postumo, dell'economista Paolo Sylos Labini ("Ahi Serva Italia, un appello ai miei concittadini").

Il suo appello – si legge su FP - era la difesa dell'economia di mercato e delle sue regole… «gli enormi conflitti d'interessi del primo ministro e miliardario italiano Silvio Berlusconi si sono fatti beffe di queste regole». Dopo una frecciata sulla sua vita privata – «le residenze del primo ministro sono diventate bordelli - e non solo metaforicamente» – Berlusconi viene bersagliato per la sua mancanza di leadership, evidente già a fine luglio, ma oggi ancora più palese: nell'ultima quindicina di giorni «la mancanza di direzione è diventata parossistica», scrive Walston. In sintesi, la situazione di politica interna: per quasi tutto agosto Berlusconi ha minacciato elezioni anticipate per tenere a bada Gianfranco Fini. Poi ha cominciato a fare marcia indietro quando i sondaggi hanno indicato che a vincere sarebbe stata la Lega Nord e che c'era una buona possibilità che il Pdl non avrebbe avuto la maggioranza in Senato. Così è tornato a parlare di "Grandi Riforme", la più controversa delle quali è quella della giustizia, «che per Berlusconi significa ottenere l'immunità dai procedimenti giudiziari».

 
 
 

Il rapporto dell'Istat | Sono un milione e 200 mila

Post n°754 pubblicato il 20 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 
Tag: donne

Il rapporto dell'Istat | Sono un milione e 200 milaMolestate in ufficio, 8 su 10 taccionoRicattate per l'assunzione o per fare carriera. Nel mirino impiegate e commesse

Il rapporto dell'Istat | Sono un milione e 200 mila

Molestate in ufficio, 8 su 10 tacciono

Ricattate per l'assunzione o per fare carriera. Nel mirino impiegate e commesse

MILANO - Postazione di un call center o salotto aziendale, per lei cambia poco. Dalla catena di montaggio a quella di comando, il risultato è simile: il luogo di lavoro è ancora, per lui, lo spazio ideale per liberare fantasie sessuali, proposte indecenti e tormentoni osceni. Per lei, di subire o (raramente) denunciare.

 

Un milione e 224 mila donne, secondo Istat, è oggetto di violenza o pressione, in una gamma di umiliazioni che, dalla telefonata hard può raggiungere lo stupro. La consapevolezza d'essere in presenza di un reato ancora non aiuta, visto che, documenta l'Istat, l'80% delle vittime-lavoratrici non solo non denuncia ma addirittura neppure si confida, tenendo tutto per sé.

Le ragazze, ma anche le adulte molestate (giacché fascino e sopraffazione non hanno niente a che spartire), sono pari all'8,5% della forza lavoro femminile, incluse quelle che, al momento, sono escluse dal mercato, in cerca magari di un'altra assunzione. «In Italia il numero delle donne che subisce molestie sul luogo di lavoro è praticamente stabile dal 2002 - spiega Maria Giusi Muratore, ricercatrice dell'Istituto di statistica - dopo un calo del fenomeno dalla seconda metà degli anni Novanta, quando i casi erano oltre un terzo in più». E qui il merito va alla legge del 1996 sulla violenza alle donne che ha «rotto il silenzio creando un clima sociale e un'attenzione mediatica che ha contribuito a inibire comportamenti molesti» dicono gli esperti di statistica.

Nella ricerca, commissionata dal ministero delle Pari Opportunità, l'istogramma più alto spetta al settore impiegatizio, pubblico e privato, con il 40% di dipendenti molestate. Al secondo posto quello commerciale con il 24% di lavoratrici, vittima di aggressioni di varia natura. «Da quelle più soft - spiega la ricercatrice - alla vera violenza». In mezzo c'è anche il ricatto. E qui, sottolinea l'avvocato Grazia Volo: «Chi minaccia il licenziamento per ottenere favori sta compiendo un'estorsione. E questo, purtroppo, nella situazione attuale, con le difficoltà presenti, è un fenomeno trasversale ai sessi». Dice la Volo: «Premesso che non credo alla questione femminile trattata in modo "statistico burocratico" vorrei dire che: in primo luogo il molestatore è una persona che mette in atto comportamenti deviati. Secondo: una donna trova il modo di evitare esperienze del genere».

Alcune delle percentuali Istat sono impressionanti. Ad esempio la reiterazione del ricatto sessuale che, nel 43% dei casi, si ripete ogni giorno. La molestia è grosso modo trasversale: «Il 14,3% delle donne molestate lavorava in attività immobiliari e informatiche, il 10,3% nelle attività manifatturiere, il 18% in professioni tecniche, il 7,8 in professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, come ad esempio legislatori, imprenditori, dirigenti».

Molestie interclassiste insomma. Quanto alla percentuale bassissima di denunce, l'avvocato Volo, tra le motivazioni resiste «la paura». Timore d'essere «giudicate male» ad esempio. Mentre nel 9,3% dei casi l'intervistata chiama in causa «indecisione, vergogna, auto-colpevolizzazione» per spiegare il tentativo di rimuovere la vicenda, senza parlarne apertamente. Il senso d'impotenza assume un risvolto per così dire «istituzionale» laddove l'intervistata parla di «mancanza di fiducia nell'operato delle forze dell'ordine o della loro impossibilità di agire». Oltre il 20% delle vittime.

 

IL  CORRIERE.IT

Ilaria Sacchettoni
16 settembre 2010

 
 

 
 
 

NO ALLA MONNEZZA PETROLIFERA COKE AD ORTONA MANDA LA TUA EMAIL A CHIODI

Post n°753 pubblicato il 20 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 

NO ALLA MONNEZZA PETROLIFERA COKE AD ORTONA MANDA LA TUA EMAIL A CHIODI

 

 

LA  LETTERA    DI MARIA RITA 'ORSOGNA   PUO' ESSERE MODIFICATA  AGGIUNGENDO CONSIDERAZIONI    PERSONALI  VI   CHIEDO 

INOLTRE   DI    COMUNICARE  ALLA  STESSA  MARIA RITA   L'INVIO   IN  MODO  DA COSTITUIRE   UN ARCHIVO  LETTERE  DEI CITTADINI   

 

Si puo' mandare tutto via email qui

 

patrizia.pisano@regione.abruzzo.it,

 

urp@pec.regione.abruzzo.it

 

oppure un fax al 086236348

PER SPEDIRE LA LETTERA AL PRESIIDENTE CHIODI

TAGLIA E INCOLLA QUI

http://www.regione.abruzzo.it/portale/asp/sendemail.asp?id=prza1997PER SPEDIRE

LA LETTERA DI PROTESTA A TUTTI I CONSIGLIERI REGIONALI TAGLIA E INCOLLA TUTTE QUESTE EMAIL maurizio.acerbo@crabruzzo.it,argiro@argirogroup.com,walter.caporale@crabruzzo.it,franco.caramanico@crabruzzo.it,alfredo.castiglione@regione.abruzzo.it,federica.chiavaroli@crabruzzo.it,ricardo.chiavaroli@crabruzzo.it,camillo.dalessandro@crabruzzo.it,cesare.dalessandro@crabruzzo.it,giovanni.damico@crabruzzo.it,luigi.defanis@crabruzzo.it,giorgio.dematteis@crabruzzo.it,antonio.delcorvo@crabruzzo.it,walter.dibastiano@crabruzzo.it,emiliano.dimatteo@crabruzzo.it,giuseppe.dipangrazio@crabruzzo.it,assllpp@regione.abruzzo.it,assagri@regione.abruzzo.it,alfredo.grotta@regione.abruzzo.it,carlo.masci@regione.abruzzo.it,antonio.menna@crabruzzo.it,luigi.milano@crabruzzo.it,luigi.milano@crabruzzo.it,emilio.nasuti@crabruzzo.it, nazario.pagano@regione.abruzzo.it,paolo.palomba@crabruzzo.it,lucrezio.paolini@crabruzzo.it,antonio.prospero@crabruzzo.it,berardo.rabbuffo@crabruzzo.it,luca.ricciuti@crabruzzo.it,antonio.saia@crabruzzo.it,marinella.sclocco@crabruzzo.it,lorenzosospiri@libero.it,camillo.sulpizio@crabruzzo.it,giuseppe.tagliente@crabruzzo.it,luciano.terra@crabruzzo.it,lanfranco.venturoni@regione.abruzzo.it,nicoletta.veri@crabruzzo.it

 

MANDA UNA EMAIL A GIANNI CHIODI

 

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G. Chiodi: stampa@giannichiodi.com

 

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MEGLIO ATTVI OGGI CHE MORTI DOMANI !!!!!!MANDA LA TUA SEGNALAZIONE AL GABIBBO CLICCA QUI http://www.striscialanotizia.mediaset.it/segnalazioni.shtml

 

L'INVIO   A  QUESTI   ALTRI ORGANI   

OPPURE Numeri e indirizzi di Striscia:

 Numero verde SOS Gabibbo : 800 055 077 Fax: 02 21023666Indirizzi E-mail: gabibbo@mediaset.it Indirizzo: Striscia la notizia - Palazzo dei Cigni - 20090 Milano Due - Segrate - Mi

DILLO ALLE IENE http://www.iene.mediaset.it/segnalazioni.shtml

PER OGNI ALTRA COMUNICAZIONE POTETE MANDARE UN FAX AL NUMERO 0225148915

LINK DELLA TRASMISSINE DI REPORT

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LINK DELLA TRASMISSINE DI REPORThttp://www.report.rai.it/RE_segnalazioni/0,1067380,,00.html

 

 

Regione Abruzzo- Comitato Valutazione d'Impatto AmbientaleVia Leonardo da Vinci 167100 L'Aquila

 

Regione Abruzzo - Assessore all'AgricolturaVia Catullo 1365100 Pescara

 

e per conoscenza: ARTA Abruzzo, Comune di Ortona, Provincia di Chieti

 

Gentile rappresentante della Regione Abruzzo,

 

questa comunicazione e' per esprimere la mia contrarieta' ed offrire un parere negativo sulla proposta della ditta Fratelli Nervegna Srl di realizzare un centro di stoccaggio di cereali, farine di soia, coke di petrolio, carbone, materiali inerti, sale ed argille, in localita' Tamarete di Ortona, come richesto in data 7 Luglio 2010 da parte dell'ingegner Maurizio Cavaliere e dalla stessa ditta Fratelli Nervegna. In particolare, desidero richiedere che i Fratelli Nervegna NON siano estentatati dal presentare una valutazione d'impatto ambientale completa. Nella mia opinione e dopo una attenta analisi della documentazione presentata, lo stoccaggio di rifiuti petroliferi avra' conseguenze negative sulla salute delle persone e dell'ambiente ed e' necessaria una valutazione approfondita degli effetti a breve, medio e lungo termine di questo progetto. Il materiale fornito dalla ditta in esame e' lacunoso e assolutamente insufficiente a poter garantire l'innocuita' delle persone. Anzi, tutto lascia intendere un netto peggioramento della qualita' della vita.

 

Secondo i Fratelli Nervegna, in contrada Tamarete si vuole realizzare uno “stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, petrolchimici e chimici pericolosi”. Il materiale da stoccare e' coke di petrolio, noto anche come pet-coke, una sostanza di scarto dell'opera petrolifera – il fondo del fondo del barile. Il pet-coke e' saturo di elementi tossici e cancerogeni, che causano modifiche al DNA, malformazioni e danni all'apparato respiratorio, circolatorio e riproduttivo. Fra le sostanze tipiche contenute nel pet-coke ci sono zolfo, arsenico, vanadio, bario, cobalto, cadmio, cromo, mercurio, zolfo, piombo, solfati, idrocarburi policiclici aromatici e benzene. La ditta proponente chiede di poter stoccare questo materiale A CIELO APERTO su un'area di circa 3 mila metri quadrati in una zona agricola.

 

Per le sue caratteristiche il coke di petrolio e' facilmente infiammabile, rilascia vapori tossici in continuo e polveri fini, inclusi i PM 10, contro i quali il corpo umano non ha alcuna difesa e che si accumulano direttamente nei polmoni delle persone. Fra le possibili esalazioni, il diossido di sodio, nota sostanza dannosa per l'agricoltura e che causa le pioggie acide.

 

Poiche' lo stoccaggio e' a cielo aperto, esiste anche la possibilita' che dopo le pioggie si formino aggregati di acqua tossica, mista fra pioggia e resudui di coke. Il progetto parla vagamente di apposite vasche per contenere i reflui, ma solo per i primi quattro millimetri di pioggia, lasciando intendere che le quantita' in eccesso finiranno fra le acque “bianche” da mandare agli scarichi locali e ai depuratori locali. Questo tema merita un maggior approfondimento, visto che non si menzionano quantita' e modalita' di questi scarichi e visto che non e' ben chiaro se e come i sistemi urbani abbiano la capacita' di poter smaltire ingenti quantita' di acqua contaminata da pet-coke.

 

Il progetto menziona anche la possiblita' di stoccaggio simultaneo e ravvicinato di cerali e di pet-coke, senza che mai venga spiegato come si fara' a distinguere fra i due. E' ovviamente molto rischioso costruire i due stoccaggi uno accanto all'altro, visto che non e' mai possibile garantire al 100% la non-contaminazione delle derrate alimentari. E se durante le pioggie le acque residue del pet-coke in qualche modo trovano un modo di contaminare i cereali? E cosa vuole dire che saranno evitati gli stoccaggi promiscui? Come avverra’ questo? Chi vigiliera’?

 

Molti dubbi sorgono anche dal traffico continuo di camion con trasporto di pet-coke fra il porto e lo stoccaggio di Tamarete, lungo strade inadatte a questi tipi di trasporti e fra i campi del Montepulciano d'Abruzzo. Il traffico intenso causera' disagi alle persone, inquinamento e soprattutto mettera' a rischio le popolazioni in caso di incidenti e riversamenti di materiale tossico in prossimita' di centri abitati.

 

La ditta non spiega in dettaglio che controlli effettura' sui rifiuti tossici che giungeranno dal porto sulla terraferma per essere smalititi. Come si fa ad essere sicuri che giunga davvero “solo” pet-coke e non rifiuti petroliferi ancora piu' tossici e nocivi? Fra i clienti menzionati dai Fratelli Nervegna c'e' anche la Schlumberger che utilizza nelle sue trivellazioni materiale radioattivo, fra cui l'Americio. Purtroppo in Italia sono troppi i casi di mala gestione dei rifiuti e occorrono controlli e verifiche stringenti. Anche questo tema andrebbe approfondito nella VIA.

 

La ditta Fratelli Nervegna propone di stoccare circa 18 mila metri cubi di pet-coke, per un totale di 75 mila tonnellate. La VIA scatta a 40 mila metri cubi. Poiche’ non e’ da esculdersi la possibilita’ di ampliamento del deposito di pet-coke e data la vicinanza ai centri abitati, una VIA completa e’ assolutamente necessaria per una valutazione migliore di questo progetto.

 

E’ importante riportare anche l'esperienza di altre localita' in cui stoccaggi a cielo aperto di pet-coke sono vietati per legge. Ad esempio in California il distretto per il controllo dell'inquinamento dell'Antelope Valley ha circolato una comunicazione secondo la quale: “the rule will prohibit the open storage of petroleum coke after January 1, 1985, unless the operators can demonstrate that the pile poses no significant risk of violating any other District rule including the public nuisance rule. It is intended that the burden of proof will be on the operator.” Cioe' dal 1 Gennaio 1985 (25 anni fa!) e' stato vietato lo stoccaggio a cielo aperto di pet-coke, se questo causa disagi al pubblico ed e' il proponente a dover dimostrare il contrario. Visto che puzza, polveri tossiche, acque inquinate cironderanno la zona, e visti i rischi di incendi, e di riversamenti di camion, va da se che lo stoccaggio a cielo aperto di pet-coke a Tamarete e' fonte di preoccupazione per la cittadinanza e non puo' essere approvato a cuor leggero.

 

Infine, studiando il progetto da una ottica piu' ampia sorgono molti dubbi sui possibili benefici di questa operazione PER LA COLLETTIVITA'. I posti di lavoro creati saranno “non piu' di cinque”. D'altro canto si rovinera' la qualita' di vita della popolazione, si comprometteranno i nostri campi e lo sviluppo turistico che certo non puo' annoverare un deposito di pet-coke fra le sue attrazioni.

 

Ricordo che l'Italia aderisce alla convenzione di Aarhus, secondo la quale la cittadinanza ha il diritto di essere informata su progetti che impattano salute e qualita' di vita, e per i quali la volonta' popolare e' vincolante. Esprimo un parere negativo sul progetto, secondo quanto illustrato dai Fratelli Nervegna.

 

Los Angeles, 3 Settembre 2010

 MARIA   RITA  DORSOGNA

 

 

 

Maria R D'Orsogna, PhD

Assistant Professor

Department of Mathematics

Institute for Sustainability

California State University at Northridge

Los Angeles, CA 91330

www.csun.edu/~dorsogna

dorsogna@csun.edu

 

 

 

 

NO ALLA MONNEZZA PETROLIFERA AD ORTONA

 
 
 

11 SETTEMBRE L'ALTRA VERITA'

Post n°752 pubblicato il 11 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 

11 SETTEMBRE   L'ALTRA VERITA'
L'11 settembre è "un complotto USA", dice un ex alto ufficiale
dell'intelligence della CIA e della Marina


http://www.disinformazione.it/911_complotto_cia_e_marina.htm


Continuano le minacce ad uno degli avvocati delle famiglie dell'11
settembre 2001
http://www.disinformazione.it/avvocati11settembre.htm


ECCO  COME GLI USA  RICORDA ISUOI   EROI
http://www.youtube.com/watch?v=iwigvkxikbY


LA TESTIMONIANZA  DI UNO DEI SOCCORRITORI
ECCO   LE VERITA' NASCOSTE   DA BUSH

http://www.youtube.com/watch?v=iwigvkxikbY


LA  PUNTATA DI RAI REPORT SULL  11/09
il  documentario   di report sull 11  di settembre
http://video.google.com/videoplay?docid=3220473705490576646&q=Confron...
LA  PUNTATA DI RAI REPORT SULL  11/09
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,report^10616,00.html
L'11 settembre è "un complotto USA", dice un ex alto ufficiale
dell'intelligence della CIA e della Marina


http://www.disinformazione.it/911_complotto_cia_e_marina.htm
Continuano le minacce ad uno degli avvocati delle famiglie dell'11
settembre 2001
http://www.disinformazione.it/avvocati11settembre.htm
ECCO  COME GLI USA  RICORDA ISUOI   EROI
http://www.youtube.com/watch?v=iwigvkxikbY
DEMOLIZIONI
http://www.youtube.com/watch?v=0l5uTImEebU
Il sito che mi ha fatto "aprire gli occhi" LUOGOCOMUNE.NET
altri siti di estremo interesse:
http://www.911truth.org/
http://www.loosechange911.com/
http://www.ae911truth.org/
http://www.9-11commission.gov/
http://www.coalitionof911families.org/
http://www.911blogger.com/
ecco le fonti parlano le vittime
http://www.coalitionof911families.org/
http://www.scholarsfor911truth.org/
http://xoomer.alice.it/911_subito/cause_censurate.htm
http://www.mujca.com/currentevents.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/duro_colpo.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/azionisti.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/studiosi_11settembre.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/aumento_credibilita.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/attori_e_registi.htm
http://911review.org/ScholarsforTruthabout911/
http://xoomer.alice.it/911_subito/alex_jones.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/nuove_rivelazioni.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/charlie_sheen.htm


ECCO  COSA  DICONO LE FAMIGLIE  DELLE VITTIME


9/11 Press For Truth è la storia di alcuni dei familiari delle vittime
dell'11 Settembre, in particolare di coloro che guidarono il Comitato
Direttivo dei Familiari che portò, dopo tante pressioni e reticenze,
alla nascita della Commissione Indipendente 11/9, di cui essi ne
contestano l'operato sin da quando dovevano ancora iniziare i lavori
ed era stato inizialmente nominato alla loro direzione un certo Henry
Kissinger.
La situazione non cambiò poi di molto, in quanto venne nominato
coordinatore dei lavori, col potere quindi di decidere cosa
investigare e chi ascoltare - oltre a poter scegliere cosa infine
inserire nel rapporto definitivo - un vero e proprio insider
dell'Amministrazione Bush ed intimo di Condoleezza Rice, Philip
Zelikow, colui che tra le altre cose scrisse nel 2002 il National
Security Strategy in cui veniva enunciato, per la prima volta, il
concetto di "guerra preventiva".


Le famiglie chiesero anche le sue dimissioni, ma inutilmente.


Anche il Presidente Thomas Kean, come la maggior parte degli altri
Commissari, ed almeno metà dei membri dello staff avevano conflitti di
interesse, e non possono quindi stupire, con queste premesse, il modus
operandi ed i risultati della Commissione: interrogatori morbidi e
spesso senza neanche che venisse prestato giuramento, alcuni persino a
porte chiuse e incredibilmente "accompagnati dal genitore", come nel
caso del Presidente Bush. Un basso stanziamento di fondi e risorse,
innumerevoli ritardi o dinieghi per le richieste di documentazione,
specie se riservata, ed in generale i fatti omessi o distorti nella
compilazione del rapproto finale, evidenziati da David Ray Griffin nel
suo libro di critica, innominabile da tv e giornali.


Nonostante il Rapporto della Commissione 11/9 sia stato accolto in
modo pomposo ed acritico dai media ufficiali come verità
indiscutibile, sono in realtà secondo gli ultimi sondaggi di opinione
solo il 16% gli americani che credono che sia stata raccontata loro la
verità, in netto contrasto con la copertura mediatica che invece
converge piuttosto verso percentuali bulgare.


La nascita ed il lavoro della Commissione è il perno su cui ruota la
storia raccontata dai familiari che ne hanno vissuto con tenacia la
lotta per chiederne l'istutizione; con sempre meno speranza il corso
dei lavori; ed infine con delusione e rabbia i risultati, di fronte a
cui chiedono adesso con forza ed urgenza una nuova commissione,
realmente indipendente, e che operi per la ricerca della verità e non
per perpetrare pregiudizialmente, come purtroppo accade molto spesso
nelle investigazioni ufficiali, la versione gradita al potere
politico.


Gli argomenti trattati sono molti ed in gran parte si basano sulla
Cronologia Completa dell'11 Settembre di Paul Thompson: dalla
indiscutibile evidenza che l'Amministrazione sapesse a più livelli
degli attacchi imminenti e lo abbia poi nascosto, per arrivare al
curioso comportamento - in termini di alleanze quantomeno dubbie e di
"errori" solo apparenti - degli Stati Uniti nella cosiddetta "guerra
al terrore", passando per la mancata reazione aerea ed il sospetto
crollo delle torri e dell'edificio 7, argomenti questi ultimi ormai
stradibattuti ed a cui viene dedicato in questo film meno spazio del
solito, rendendolo particolarmente prezioso in quanto ricco di
informazioni complementari a quelle discusse più di frequente.


A fare da sfondo a tutti i dubbi e le critiche dei familiari, ci sono
le solite, costanti e diffuse reticenze governative ad investigare nel
modo dovuto, e quelle dei media ad affrontare le questioni importanti
ma scomode, da qui il gioco di parole del titolo del film: "Press For
Truth" significa "Pressione per la verità", ma il termine "Press"
indica appunto anche la stampa, i giornalisti, sottintendendo quindi
che tocca a delle persone comuni, per di più segnate da un dolore
indescrivibile, fare il lavoro di chi non vuole o fa finta di non
saperlo fare.


Il film dura quasi un'ora e mezza, per cui vi consigliamo di vederlo a
tutta pagina direttamente su Google Video al seguente link:
http://video.google.it/videoplay?docid=3228264304077323969&hl=it


LA  PUNTATA DI RAI REPORT SULL  11/09


il  documentario   di report sull 11  di settembre
http://video.google.com/videoplay?docid=3220473705490576646&q=Confron...


Loose Change 2nd Edition Recut


http://video.google.com/videoplay?docid=7866929448192753501&total=31&...


LOSE  CHANGE 2 DOPPIATO IN ITALIANO


http://video.google.com/videoplay?docid=6536713546859321156&total=35&...


ECCO  LE BUGIE  DE PENTAGONO
http://www.youtube.com/watch?v=6MMFCqHuYR4


ECCO  LE BUGIE
http://www.youtube.com/watch?v=K8uo6_a7yF4


ECCO   IL COMPLOTTO
11 settembre complotto evidente.


http://www.youtube.com/watch?v=z2TC_ZS8tSc


Rebus - 911 Inganno globale?
http://video.google.it/videoplay?docid=-6507546513762151026&q=11%2F09...


ECCO  COME GLI USA  RICORDA ISUOI   EROI


http://www.youtube.com/watch?v=iwigvkxikbY


inganno globale
http://video.google.com/videoplay?docid=3740667276211273172


inganno globale  11 settembre 11/09  FILMATO COMPLETO IN ITALIANO


http://video.google.com/videoplay?docid=-4707106427582061756


11/09/  filmato americano


http://video.google.com/videoplay?docid=8022452963439593148&total=35&...


9/11: Press for Truth   DOCUMENTARIO   IN INGLESE  DELLE FAMIGLIE
AMERICANE VITTIME  DEL 9/11


http://video.google.com/videoplay?docid=3979568779414136481&total=37&...


http://video.google.com/videoplay?docid=8797525979024486145&total=31&...


LOSE  CHANGE 2 DOPPIATO IN ITALIANO


http://video.google.com/videoplay?docid=6536713546859321156&total=35&...


September 11th Revisited: Were explosives used?


9-11 Press For Truth sottotitolato in italiano.avi


http://video.google.com/videoplay?docid=3228264304077323969


ECCO  CASO CI DICONO ALTRI  Webster Tarpley  SUL 11/09


http://www.youtube.com/watch?v=4ARFdZ3RVDA


mensogne globali  conferenza mondiale sull' 11/09


http://video.google.com/videoplay?docid=-8462333767560978506&total=38...


VERITA' DI CRISTALLO


http://www.youtube.com/watch?v=hhg0nht7NRc


INDAGINI SULL'11/09


http://video.google.com/videoplay?docid=-6662803466724618179&total=38...


CONFERENZA MONDIALE 11/09


http://video.google.com/videoplay?docid=-8462333767560978506&total=38...


11/09   ECCO  LA VERITA'


http://video.google.com/videoplay?docid=3316491948551597135&total=37&...


ECCO  COSA DICE IL PROF JONES AMERICANO


http://www.youtube.com/watch?v=0l5uTImEebU


http://www.911revisited.com


ATTENTATO AIUTATO CON GLI ESPOLOSIVI


http://video.google.com/videoplay?docid=4194796183168750014&total=31&...

 
 
 

9 MILIONI DI MORTI EVITABILI

Post n°751 pubblicato il 11 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 

Cari amici,

Milioni di donne e bambini possono essere salvati dalla mortalità materna e infantile, se i leader mondiali che si incontreranno a New York rispetteranno le promesse fatte e aumenteranno i loro aiuti per la salute materna. Chiediamo loro di agire ora!

Ogni anno muoiono milioni di donne incinte e bambini a causa della malnutrizione e di servizi sanitari inadeguati. E' scioccante, ma se i nostri governi rispettassero le promesse fatte al vertice sulla povertà dello scorso mese, tutto ciò sarebbe evitabile.

Dieci anni fa i leader mondiali si impegnarono per ridurre drasticamente il numero vergognoso di decessi materni in gravidanza entro il 2015, tuttavia gli aiuti rimangono vergognosamente bassi. Ora alcuni governi sarebbero pronti ad aumentare gli aiuti per le mamme e i bambini, ma hanno bisogno di un supporto massiccio dell'opinione pubblica per far sì che tutti i governi facciano lo stesso.

Fra qualche giorno i nostri leader si incontreranno a New York. Eleviamo un grido globale contro queste morti insensate. Firma la petizione sotto per raddoppiare gli aiuti per la salute materna: consegneremo le firme ai leader dei governi chiave al vertice di New York.

https://secure.avaaz.org/it/save_children_and_mothers/?vl

Negli ultimi 10 anni, da quando cioè sono stati stabiliti gli Obiettivi del Millennio, sono stati fatti grandi passi avanti per combattere la povertà - ben un terzo in meno di morti durante il parto - grazie all'incremento degli aiuti e all'investimento nella cura sanitaria materna. Ma sono milioni le gestanti che ancora muoiono, e ogni anno 9 milioni di bambini non sopravvivono oltre il quinto compleanno.

Esiste già un meccanismo specifico per distribuire gli aiuti per HIV/AIDS, malaria e tubercolosi, ma non esiste niente di simile per supportare la salute delle madri e dei bambini. Gli esperti ritengono che il miglior modo per avere un impatto immediato sia di garantire che gli aiuti siano riuniti e coordinati, per portare effettivamente l'assistenza sanitaria alle madri e ai bambini che ne hanno più bisogno.

Con soli 5 anni rimasti per raggiungere gli Obiettivi del Millennio, c'è il pericolo che i nostri leader useranno la recessione per sottrarsi dalle responsabilità di assistenza che abbiamo nei confronti dei più poveri nel mondo. Sono sempre stati i cittadini di tutto il mondo che hanno portato avanti la battaglia contro la povertà e spinto i nostri leader a prendere azioni decisive, e questa volta sta a noi. Firma la petizione per salvare madri e bambini:

https://secure.avaaz.org/it/save_children_and_mothers/?vl

Troppo spesso accade che le comunità più povere e vulnerabili siano rappresentate soltanto da statistiche ai vertici internazionali. Alla vigilia di questo summit cruciale mobilitiamoci e diamo alle mamme ai bambini più poveri una voce. Firma la petizione sotto:

https://secure.avaaz.org/it/save_children_and_mothers/?vl

Con la speranza di un mondo più giusto,

Alice, Luis, Alex, Pascal, Mia, Ricken, Ben, Iain, Graziela e tutto il team di Avaaz.

FONTI:

Unicef, "Il paese dove è più pericoloso partorire è il Niger, in cui il rischio di mortalità materna è di 1 su 7":
http://www.unicef.it/doc/436/mortalit-materna---dati-statistici.htm

Stand Up, "Il summit di settembre: si può eliminare la povertà":
http://www.standupitalia.it/Il-Summit-di-settembre


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PEDOFILI A GAZA 450 RAGAZZINE IN MANO AD ORCHI

Post n°750 pubblicato il 01 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 
Tag: hamas, islam

Come tutti i regimi totalitari, anche gli islamisti di Hamas cercano di mettere sotto controllo l'intera vita dei propri sudditi. Quel che alcuni ingenui attribuiscono a un genuino spirito sociale è controllo, volontà di irreggimentare tutt...o e tutti: le colonie estive per i bambini, le scuole, il cinema, gli abiti di tutti e anche i matrimoni. E tutto, naturalmente dev'essere di massa, segno della mobilitazione popolare sotto il partito. Lo facevano anche i nazisti, i fascisti, i comunisti di Stalin. Nessuna meraviglia dunque a un matrimonio di massa (incoraggiato da un congruo premio in denaro, sembra 500 dollari a coppia, che da quelle parti sono un'enormità). Capisco il meccanismo, lo trovo disgustoso ma lo capisco.
E però che le spose siano quelle che vedete in queste immagini, delle bambine dall'apparente età di cinque o sei anni, va al di là della mia possibilità di comprensione.

So che un islamista mi spiegherebbe che le bambine di anni ne hanno almeno otto e che dato che il Profeta ha impalmato la sua ultima consorte quando lei aveva quell'età ciò è permesso, anzi lodevole. E so che un multiculturalista mi direbbe che bisogna accettare i costumi di tutti, che la nostra morale è relativa, che bisogna accettare l'Islam come una grande civiltà eccetera eccetera.

Di fronte a queste immagini ripugnanti questi discorsi mi sembrano assurdi. Mi vien solo voglia di chiamare la polizia per sgominare la banda di pedofili. Peccato che la polizia a Gaza non ci arrivi (e che peraltro il matrimonio di massa esponga una pratica diffusa in tutto l'Islam in forma individuale). Vi chiedo solo di mostrare queste immagini a tutti coloro che conoscete e che parlano di accettazione dell'altro e di pacifica convivenza. Chiedete loro se è questo che vogliono

http://www.youtube.com/watch?v=n6TS3uD2tCM&feature=related

 
 
 

PEDOFILI DI HAMAS

Post n°749 pubblicato il 01 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 
Tag: hamas, islam

Come tutti i regimi totalitari, anche gli islamisti di Hamas cercano di mettere sotto controllo l'intera vita dei propri sudditi. Quel che alcuni ingenui attribuiscono a un genuino spirito sociale è controllo, volontà di irreggimentare tutto e tutti: le colonie estive per i bambini, le scuole, il cinema, gli abiti di tutti e anche i matrimoni. E tutto, naturalmente dev'essere di massa, segno della mobilitazione popolare sotto il partito. Lo facevano anche i nazisti, i fascisti, i comunisti di Stalin. Nessuna meraviglia dunque a un matrimonio di massa (incoraggiato da un congruo premio in denaro, sembra 500 dollari a coppia, che da quelle parti sono un'enormità). Capisco il meccanismo, lo trovo disgustoso ma lo capisco.
E però che le spose siano quelle che vedete in queste immagini, delle bambine dall'apparente età di cinque o sei anni, va al di là della mia possibilità di comprensione.

So che un islamista mi spiegherebbe che le bambine di anni ne hanno almeno otto e che dato che il Profeta ha impalmato la sua ultima consorte quando lei aveva quell'età ciò è permesso, anzi lodevole. E so che un multiculturalista mi direbbe che bisogna accettare i costumi di tutti, che la nostra morale è relativa, che bisogna accettare l'Islam come una grande civiltà eccetera eccetera.

Di fronte a queste immagini ripugnanti questi discorsi mi sembrano assurdi. Mi vien solo voglia di chiamare la polizia per sgominare la banda di pedofili. Peccato che la polizia a Gaza non ci arrivi (e che peraltro il matrimonio di massa esponga una pratica diffusa in tutto l'Islam in forma individuale).  Vi chiedo solo di mostrare queste immagini a tutti coloro che conoscete e che parlano di accettazione dell'altro e di pacifica convivenza. Chiedete loro se è questo che vogliono


ECCO  IL VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=n6TS3uD2tCM&feature=related

 
 
 

PEDOFILI DI ISRAELE

Post n°748 pubblicato il 01 Settembre 2010 da dammiltuoaiuto
 

Don Di Noto (Meter): Pedofili d’Israele. Scoperta shock

Siracusa - Scoperto il portale dei “pedofili d’Israele”. Con un loro portale, Israeli Boylover (ILBL) www.ilbl.net, rendono pubblica la loro esistenza a Israele uscendo allo scoperto mentre sta imperversando l’attacco alla “striscia di Gaza”.

La scoperta è stata fatta dai Volontari dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org) che ha immediatamente informato la Polizia Israeliana con una e-mail, la Polizia Postale Italiana (Catania) e anche l’Interpol.

Nessuna immagine pedopornografica, ma i pedofili israeliani si presentano con il simbolo della “stella di Davide” di colore azzurro il triangolo blu, simbolo dei pedofili nel mondo. All'interno del portale sono presenti una serie di servizi (blog, links, articoli, forum) in cui i boylovers possono scambiarsi informazioni e qualunque altro tipo di materiale che coinvolge i bambini

Non finisce qui: il portale sostiene la pretesa legittima di avere relazioni tra adulti e bambini. Il portale, da una prima verifica, sembra essere allocato nello Stato della California, per eludere i controlli.

Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, dichiara: “Sembra non esserci nessun pudore in un momento così delicato come quello che sta vivendo la popolazione della Striscia di Gaza. Invece di invocare la pace questi soggetti rivendicano la liceità della pedofilia e l’amore sessuale per i bambini. Non c’è più nessun ritegno”.

http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=1262
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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