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Messaggi di Dicembre 2011
Post n°921 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
Il motore che può cambiare il mondo
PERSONAGGIO. Claudio De Bei ha realizzato un propulsore rotante rivoluzionario capace di raggiungere potenze elevatissime e di percorrere 80 km con un litro 20/05/2009 La lampadina s'è accesa all'improvviso, mentre stava pulendo un cuscinetto a sfere di un albero motore appena smontato. Roberto Cristiano Baggio |
IL POTERE DEI CITTADINI CONTRO LA MAFIA DI MURDOCH
L'APPELLO MONDIALE PER SALVARE L'AMAZZONIA
VITTORIA CONTRO LE BOMBE A GRAPPOLO!
CAMBIAMENTO CLIMATICO: MANTENENDO VIVA LA SPERANZA
SALVIAMO INTERNET: PROGRESSI ENORMI!
COMBATTENDO LA CORRUZIONE IN INDIA
ITALIA: UNA VITTORIA PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE
Queste sono solo alcune delle vittorie che abbiamo conquistato insieme nelle ultime settimane. Da quando siamo partiti 5 anni fa, Avaaz ha portato avanti oltre 1000 campagne! E la nostra comunità è cresciuta e ha rafforzato il suo impegno, continuando a vincere ogni giorno di più. Se continuiamo così e non smettiamo di sperare e credere nel cambiamento e l’uno nell’altro, niente sarà impossibile. |
Post n°919 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
Poche famiglie hanno grandi ricchezze e molte non ne hanno http://www.agoravox.it/Poche-famiglie-hanno-grandi.html
La Banca d’Italia, nel supplemento a bollettino statistico, ha fornito numerosi dati relativi alla ricchezza delle famiglie italiane. Il dato, a mio avviso più interessante, anche se non rappresenta una novità, riguarda il fatto che la ricchezza italiana è distribuita in modo molto concentrato. Cosa vuol dire? E’ semplice, molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata. Più precisamente a fine 2008 la metà più povera delle famiglie deteneva il 10% della ricchezza totale mentre il 10% più ricco deteneva quasi il 45% della ricchezza complessiva. Comunque la crisi si è fatta sentire anche per la ricchezza delle famiglie italiane: dalla fine del 2007 - quando aveva raggiunto i suoi livelli massimi - alla fine del 2010 la ricchezza netta delle famiglie italiane (somma di attività reali e finanziarie) è diminuita del 3,2% a 8.640 miliardi di euro. Tra il 2009 e il 2010 la ricchezza complessiva è scesa dell'1,5. Però occorre considerare che i confronto con altri paesi sono favorevoli per l’Italia. Alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 8,3 volte il reddito disponibile lordo, contro l'8 del Regno Unito, il 7,5 della Francia, il 7 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 4,9 degli Stati Uniti. A ciò si deve aggiungere che le famiglie italiane sono meno indebitate: l'ammontare dei debiti era infatti pari all'82% del reddito disponibile (in Francia e in Germania era di circa il 100%, negli Stati Uniti e in Giappone del 130%, nel Regno Unito del 170%). Se si vuole analizzare più nel dettaglio la ricchezza degli italini, si può aggiungere che alla fine del 2010 la ricchezza netta delle famiglie (al netto, cioè, delle passività finanziarie) è stata pari a 8.640 miliardi di euro. La ricchezza lorda era invece pari a circa 9.525 miliardi di euro, corrispondenti a poco meno di 400.000 euro in media per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 62,2% della ricchezza lorda, le attività finanziarie il 37,8%. Le passività finanziarie, pari a 887 miliardi di euro, rappresentavano il 9,3% delle attività complessive. Secondo stime preliminari, nel primo semestre 2011 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe leggermente aumentata in termini nominali (0,4%) per effetto di un aumento delle attività sia reali (1,2%) sia finanziarie (0,4%), nonostante le passività abbiano fatto registrare un incremento del 5,4%. Il numero di famiglie con una ricchezza netta negativa, alla fine del 2008 pari al 3,2%, risulta invece in lieve ma graduale crescita dal 2000 in poi. A fine 2010 le abitazioni rappresentavano quasi l'84% del totale delle attività reali. Alla fine del 2010 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4.950 miliardi di euro, corrispondenti in media a poco più di 200.000 euro per famiglia. La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, è cresciuta tra la fine del 2009 e la fine del 2010 dell'1% (circa 48 miliardi di euro). La crescita è stata molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2009 (circa il 5,9%), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare. In termini reali, la diminuzione della ricchezza in abitazioni rispetto al 2009 è risultata pari a circa lo 0,5%. |
Chiesa cattolica, quanto mi costi? Oltre 6 miliardi Il tema dei costi della Chiesa cattolica è diventato di attualità in seguito all’attenzione che i mass media hanno dedicato alle esenzioni di cui gode la Chiesa per quanto riguarda il pagamento dell’Ici. Risulta pertanto di notevole interesse l’iniziativa dell’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) che ha realizzato un sito denominato www.icostidellachiesa.it, per effettuare una stima dei costi, a carico di tutti gli italiani, derivanti dal sostegno alla Chiesa cattolica. L’Uuar in una nota spiega i motivi e le caratteristiche dell’iniziativa. Scrive fra l’altro: “Nessuno è al corrente dell’entità dei fondi pubblici e delle esenzioni di cui, annualmente, beneficia la religione che ne gode incomparabilmente più delle altre, la Chiesa cattolica nelle sue articolazioni (Santa Sede, Cei, ordini e movimenti religiosi, associazionismo, eccetera). Non la rendono nota né la Conferenza Episcopale Italiana, né lo Stato. È per questo motivo che l’Uuar ha deciso di dar vita alla piattaforma ‘I costi della Chiesa’: l’obiettivo è di presentare una stima di massima che sia la più attendibile e accurata possibile, citando estesamente le fonti e utilizzando metodologie trasparenti”. Secondo quanto sostiene l’Uuar, la stima aggiornata dei costi annui della Chiesa è 6.086.565.703. Le spese più significative che determinano quell’importo complessivo di oltre 6 miliardi di euro sono le seguenti (i valori sono espressi in milioni di euro):
L’iniziativa dell’Uuar mi sembra molto importante. Infatti, a mio avviso, è più che opportuno conoscere con precisione l’entità dei costi pubblici derivanti dal sostegno alla Chiesa cattolica come alle altre religioni, per valutare se tali costi siano troppo elevati oppure no, soprattutto in un periodo come quello attuale nel quale si considera come obiettivo prioritario la riduzione del deficit dello Stato. Anche per rispondere a una domanda più che legittima: le spese pubbliche a favore della Chiesa devono contribuire al raggiungimento di quell’obiettivo? Io penso proprio di sì. |
Post n°917 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
Gli uomini di Monti e il comma ad hoc http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/15/stipendi-tecnici/177617/
Senza lobby non sei nessuno. Per uscire vivo da questa manovra devi avere un santo in Paradiso, o a Montecitorio. E i dirigenti della Pubblica amministrazione alla Camera ne hanno molti. Dopo aver confezionato una “norma pasticcio” sul taglio agli stipendi parlamentari, adesso i tecnici del governo Monti si sono scritti una norma “ad personam”. O meglio un comma ad hoc, per preservare i loro redditi. Nella manovra, infatti, è previsto che con un decreto del presidente del Consiglio, (ricevuto il parere delle Commissioni parlamentari) venga ridefinito il trattamento economico dei rapporti di lavoro dipendenti o autonomi con le pubbliche amministrazioni, stabilendo come parametro massimo per i dirigenti lo stipendio del presidente della Corte di Cassazione. Nello stesso articolo, il 23 ter, è sancito inoltre che i dipendenti pubblici chiamati a funzioni direttive nei ministeri o nella P. A. abbiano un’indennità pari al 25 % del trattamento economico percepito. Cioè che prendano uno stipendio e un quarto anziché due stipendi interi. |
Incredibile! Oltre 100.000 email inviate in meno di una settimana! Arriviamo urgentemente a 150.000 prima del nostro sit-in di protesta davanti agli uffici del Ministro questo venerdì: manda il tuo messaggio ora e fai il passaparola -- E' vergognoso: mentre noi dovremo salvare l'Italia con una manovra lacrime e sangue, Berlusconi e altri operatori si arricchiranno appropriandosi delle frequenze della tv digitale gratis! Sta a noi fermare questo scandalo e costringere il Ministro Passera ad agire ora. |
http://www.agoravox.it/Politica-ecco-quanto-ci-costa-Ogni.html
Fra i primati imbarazzanti che l’Italia ha messo insieme negli anni, uno dei più odiosi e controversi è relativo ai costi della politica. Ne parliamo tutti ma quasi nessuno ne conosce la vera entità. Tutti – più o meno – siamo a conoscenza degli stipendi dei politici e dei loro vitalizi, oltre ai tantissimi stipendi degli amministratori locali. Ma se vogliamo espandere la nostra conoscenza in tema costi della politica, è opportuno conoscere ben altre cifre. In questi giorni di ferventi preparativi della messa in atto di una manovra che ha tolto il sonno a milioni e milioni di italiani, sapere con una certa esattezza di cosa si parli davvero quando si accenna al tema dei costi della politica, potrà da un lato accrescere gli stati di insonnia, ma dall’altro sapere se e come sarà possibile – da parte delle componenti politiche più attive per ciò che riguarda la guerra ai costi troppo esosi degli ambienti istituzionali – abbassare questa enorme pressione che grava fondamentalmente sulle spalle dei cittadini. E non certo i più ricchi. Inizio dando una cifra: ogni anno la politica in Italia costa ben 23 miliardi di euro. Questo dato scaturisce sommando le spese sostenute da Camera e Senato più una lunga serie di spese per il funzionamento di tutte le istituzioni. Ma è un dato non completo perché è riferito a tutto ciò che è ufficiale. Pensate infatti alle miriadi di persone che lavorano nel sottobosco della politica. Dai porta borse pagati a nero ai "consulenti" di non ben definita collocazione. Il mantenimentro in essere delle due Camere costa ogni anno 1,7 miliardi di euro. Sappiamo però che non è attraverso la o le manovre che si possono mettere direttamente le mani nelle tasche di Camera e Senato. Infatti, anche quest'anno, con l'articolo 5 si spiega che Camera e Senato possono "autonomamente deliberare" riduzioni di spesa, "anche con riferimento a spese di natura amministrativa e di personale". Se lo faranno, i risparmi andranno al bilancio dello Stato, che li dovrà destinare a interventi straordinari su fame nel mondo, assistenza ai rifugiati o beni culturali. Vediamo ora alcune cifre nel dettaglio. La Camera spende oltre un miliardo all'anno e il Senato circa 600 milioni. Le uscite per lo stipendio complessivo pagato ogni anno a deputati e senatori dalle rispettive camere di appartenenza sono pari a 144 milioni. Dal viaggio alla "bolletta" telefonica al teatro ecc: a bilancio ci sono anche le voci aggiuntive che compongono la busta paga dei parlamentari. I rimborsi spese pesano per altri 96,1 milioni. Le spese per gli ex parlamentari che hanno maturato il diritto ad un assegno, una volta raggiunti i limiti di età, nel loro complesso arrivano a 218,3 milioni e sono i famosi e tormentosi vitalizi. Per quanto riguarda la spesa annua tra i due rami del parlamento per l'affitto di immobili impiegati come sedi istituzionali ecco che la cifra è pari a 45,5 milioni di euro. C’è poi un capitolo a parte, i rimborsi elettorali. Con l’attuale manovra, il taglio – in relazione al 2007 - arriverà al 30 per cento. Ma non è nulla se si pensa che in Germania, per esempio, i voti valgono 85 centesimi l'uno (e 38 centesimi quelli superiori al quarto milione, quindi la maggioranza per un partito come la Cdu che all'ultimo turno elettorale ne ha presi 16 milioni), da noi valgono e continueranno a valere una cifra esorbitante: 3,5 euro l'uno. Peraltro, questo denaro giunge anche nelle tasche di coloro che non siederanno in parlamento. Il motivo? Le famose “soglie di sbarramento” che devono comunque essere superate per ottenere i fondi e che sono di gran lunga più generose rispetto a quelle che regolano la distribuzione dei seggi (alla Camera basta l'1% su base nazionale, anziché il 4%, e al Senato è sufficiente il 5% in una Regione, e non l'8%). Ci sarebbero poi da calcolare i costi degli enti locali. E non è cosa facile poiché le voci in capitolo in questo caso sono tante e tali da non permettere dati certi e nemmeno stime possibili. Ciò che “si dice” è che nel prossimo futuro anche negli ambienti amministrativi dovrebbe arrivare la mannaiata che dovrebbe – ed uso sempre volutamente il condizionale – dimezzare di netto gli stipendi. Qualche altra voce in bilancio in ordine sparso. Auto blu (siamo il Paese col maggior numero di auto blu) ci costano circa 4 miliardi di euro l’anno. Da tempo si parla di eliminarne una fetta. Nessuno garantisce che verrà fatto ed in tempi brevi; altre sono le voci nei capitoli di bilancio dello Stato Italiano, ma alcune non si riesce nemmeno a calcolarle in quanto a numeri precisi. In pratica: l’Italia, rispetto al resto d’Europa, costa ai contribuenti un buon 50% in più. In alcuni casi qualcosina oltre. Visto che, quando si tratta di tagliare i costi della politica tutti o quasi fanno melina mentre – contemporaneamente – si fa credere che l’Italia debba assolutamente uniformarsi e conformarsi ai costi medi europei, viene da chiedersi quali saranno alla fine, le misure che verranno prese in considerazione e messe in atto. E se poi, quste misure verranno davvero oltre che approvate messe in essere. Il dubbio permane. Anche perché, chi mai potrà controllare che effettivamente – ad esempio – verrà dimezzato il numero di auto blu, diminuiti gli stipendi dei politici e posti limiti ai vitalizi? E che dire ancora delle migliaia di “consulenze” e pesudo tali che permangono e sono sempre al confine fra ciò che si sa e ciò che non viene nemmeno detto? Ad occhio e croce comunque, facendo i calcoli sulle dita, un bel po' di miliardi freschi ed immediati potremmo ottenerli proprio da questi ormai tormentosi tagli ai costi della politica, che sono forse la voce più vessatoria, pressante ed iniqua sulla cittadinanza italiana fra tutte le voci in bilancio. Anche perché – va sempre ricordato – tutta questa ricchezza di vitalizi, stipendi, royalties e varie ed eventuali ha un ulteriore neo agli occhi di chiunque non faccia parte del gioco della politica italiana: l’assoluta, esatta, metodica puntualità con cui questo denaro esce dalle casse del Tesoro ed entra nei conti correnti di queste migliaia di persone ogni santo mese. Con buonapace di chi in Italia è arrivato persino a lavorare senza percepire lo stipendio. Pur di conservare – almeno – la faccia. Perché ci avevano fatto credere che il lavoro nobilita l’uomo, ma nessuno ci ha mai detto quale tipo di lavoro. |
Post n°914 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
C'è la crisi, ma il governo compra i cacciabombardieri IN PARLAMENTO, CON LE VARIE MANOVRE ESTIVE, IL GOVERNO CHIEDEVA SACRIFICI AL POPOLO ITALIANO (SEMPRE AI SOLITI) CON TAGLI ALLA SANITA’, ALLA SCUOLA E AI COMUNI, MA NEL FRATTEMPO BERLUSCONI CONFERMA DI PROCEDERE ALL’ACQUISTO DI 131 CACCIABOMBARDIERI D’ATTACCO F 35 JSF. COSTO DELL’OPERAZIONE 20 MILIARDI DI EURO (15 PER IL SOLO ACQUISTO E 5 PER STRUTTURE E SPESE DI ASSEMBLAGGIO). LE MANOVRE APPROVATE PORTERANNO AI CITTADINI ITALIANI GRAVI CONSEGUENZE: SI STIMANO IN 20 MILIARDI DI EURO I TAGLI ALLE REGIONI E AI COMUNI (CHE SI TRADURRANNO INEVITABILMENTE IN MINORI SERVIZI SOCIALI E AUMENTO DELLE TARIFFE E DELL’IRPEF) E IN ALTRI 20 MILIARDI DI EURO I TAGLI ALLE PRESTAZIONI SOCIALI ED ASSISTENZIALI IN UNA FASE DI ELEVATA DISOCCUPAZIONE, SPECIALMENTE FRA I GIOVANI. CANCELLANDO L’ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI SI POTREBBERO METTERE IN CAMPO AZIONI PER LA CRESCITA REALE DEL PAESE (ASILI NIDO, METTERE IN SICUREZZA LE SCUOLE PUBBLICHE, INDENNITA’ TEMPORANEA AI DISOCCUPATI.. ) E PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI E NON GETTARE I SOLDI IN UN INUTILE E COSTOSO AEREO DI GUERRA. |
Manovra lacrime e sangue, Monti dimentica la Chiesa. Niente Ici sugli immobili del Vaticano http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/05/manovra-lacrime-sangue-monti-dimentica-chiesa-niente-sugli-immobili-vaticano/175334/
E' di circa 50 mila il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia. Di questi almeno 30mila sono adibiti ad attività imprenditoriali. Già nel 2005 la Cassazione stabilì che l'esenzione dall'Ici poteva essere applicata solo quando all'interno dell'immobile si svolgesse un'attività meritoria e legata al culto La notizia è arrivata dalla conferenza stampa del premier Mario Monti alla Sala Stampa Estera di Roma. Un giornalista straniero ha formulato una domanda scomoda: “Avete pensato ad estendere il pagamento dell’Ici anche alla Chiesa Cattolica?”. La risposta di Monti, il cui volto ha improvvisamente perso l’espressione benevola di solo pochi minuti prima, ha lasciato la platea straniera – e subito dopo anche quella italiana – senza parole. “E’ una questione che non ci siamo ancora posti”. E’ ragionevole pensare che il governo non se la porrà mai. Piange Elsa Fornero sulla deindicizzazione delle pensioni da mille euro al mese, ma sembra non esserci proprio la volontà di operare un recupero di un privilegio che in tempi di crisi diventa sempre più difficile da digerire. |
Post n°912 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da dammiltuoaiuto
Vediamo allora quello che il menù "Montipolitano" ci offre nella giornata di lunedì in Parlamento e poi, per ottenere il legittimo riscontro popolare, nella terza camera italiana che pur non essendo prevista nella Costituzione, esiste nella nostra realtà; lo studio di Porta a Porta con Vespa presidente. I "ricchi" verranno così colpiti: previsto un aumento di due punti percentuali delle aliquote Irpef più alte, quelle al 41 e al 43%, che andranno a colpire redditi da 60.000 euro annui fino 100.000 e su cui dovremmo riflettere un attimo. E' vero che sono redditi alti e che devono contribuire come noi al rimetterci in carreggiata economica, ci mancherebbe altro, ma vorrei ricordare ai montifor ever prima menzionati, che l'Irpef viene pagata da chi le tasse le paga già, e gli altri, quelli che invece utilizzano i paradisi fiscali e che portano all'estero i soldi? Però, qualcuno ora mi dirà, colpiranno anche grandi barche e yacht.... ebbene, prima che definisca idioti anche coloro, cerco di spiegargli in poche parole dove sta la truffa che ci viene proposta nel menù "Montipolitano": La super tassa che andrà a pesare sulle grandi imbarcazioni non riguarderà i proprietari o le società di leasing a cui si appoggiano i grandi ricchi per cazzeggiare in lungo e largo per i nostri mari, ma udite udite, solo una super tassa di stazionamento! Cosa significa? Nulla, se non che tenteranno di prenderci ancora una volta in giro. Questo pagamento verrà richiesto solo ed esclusivamente nel caso, l'imbarcazione decida di entrare in porto, stazionare e fruire dei servizi offerti. Quindi cari e ricchi uomini di finanza, manager arricchiti con le aziende di Stato, politici che vi siete arricchiti con tangenti e stecche, potrete continuare a scorazzare per i mari italiani con le vostre lussuose dimore galleggianti e nessuno vi chiederà di sborsare un euro. Contenti? Beh credo proprio che dovreste ringraziare il maitre per questo menù che ha elaborato per voi.... E ora vediamo cosa offre il menù per noi, che non possediamo imbarcazioni di lusso, suv da 100.000 euro, doppia casa a Cortina e tripla casa in Sardegna, e che magari siamo costretti ad usare ospedali poco efficienti e funzionali proprio perchè non possediamo polizza assicurative sanitarie, che potrebbero consentirci di essere curati in cliniche concepite come hotel a 5 stelle. Capitolo sanità: come ricorderete già nella manovra di agosto fu previsto un taglio di 2,5 miliardi per il 2013, ora visto che dobbiamo raggiungere l'equilibrio di bilancio è quasi certo che dal 1 gennaio 2012 venga anticipato il taglio del 2013 che sommato a quello previsto per il 2012 sempre di 2,5 miliardi, trasforma il taglio in 5 miliardi di euro. Quindi prepariamoci a nuovi ticket per i ricoveri ospedalieri, medicine e visite anche ambulatoriali oltre a quelle specialistiche. Capitolo trasporto pubblico locale: previsti trasferimenti solo per 400 milioni, quindi considerato che all'appello mancheranno 1,5 miliardi, chi sperava come i pendolari, o coloro che fruiscono del trasporto pubblico per recarsi al posto di lavoro, in un miglioramento, farebbe meglio a mettersi l'anima in pace e rassegnarsi alla speranza di trovare un gratta e vinci milionario. Per poi non parlare dell'innalzamento dell'eta pensionabile, del blocco dell'aumento collegato al costo della vita anche per le pensioni al minimo, del fatto che la "mobilitazione" causerà solo nel mese di gennaio la perdita di 60.000 posti di lavoro, di cui solo nelle ferrovie per 1200. Sviluppo ed occupazione? Questa voce non è prevista nel menù "Montipolitano"; però alla voce dessert troviamo che al fine della tracciabilità finanziaria, sarà possibile pagare oltre la somma di 500 euro, solo con carta elettronica. Questo si che è un grande servizio alla povera gente!!! Non farli girare con tanti euro in tasca ed evitare che possano rubarglieli o perderli; meglio girare senza euro ma con la carta di credito, sennò come farebbero le banche a guadagnare altri 4,7 miliardi annui, derivanti dalle spese che saremmo chiamati a sostenere proprio per l'utilizzo di quella carta? Ai monti for ever e la domanda non è polemica, ma sulla base di tutto ciò vi considerate ancora degli ingenui, o vi rendete conto di essere stati degli straordinari idioti, nel fidarvi del menù "Montipolitano"? Oppure, e sarebbe la terza ipotesi, pur di andare a governare e mandare a casa Berlusconi, avete pensato bene di far arricchire chi già era ricco, ed impoverire di più chi già di suo non arrivava alla fine del mese? A voi l'ardua risposta!!!! |
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