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Che affronto le parole della Forleo: Punitela!

Post n°219 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da dammiltuoaiuto
 

Che affronto le parole della Forleo: Punitela!

di Solange Manfredi

Ho letto con interesse in questi giorni, o meglio in questi mesi, le terribili parole proferite dal GIP Forleo: “ha subito pressioni istituzionali!!!”. Incredibile, che sfacciataggine.
A questa notizia, dopo qualche mese, è stata aperto un procedimento disciplinare contro di lei, davanti al CSM.
Perché questo provvedimento? Perchè Sono affermazioni veramente sconvenienti per un magistrato, un uomo dello Stato.
E’ interessante allora andare a vedere se ci sono precedenti del genere; se altri magistrati hanno fatto accuse del genere o affermazioni di questo tenore.
Vediamo.
Borsellino, dopo la morte di Falcone, disse: “… denunciai quello che stava accadendo a Palermo …per aver denunciato questa verità io rischiai conseguenze professionali gravissime, ma quel che è peggio il Consiglio superiore immediatamente scoprì quale era il suo vero obiettivo: proprio approfittando del problema che io avevo sollevato doveva essere eliminato al più presto Giovanni Falcone. E forse questo io lo avevo pure messo nel conto perché ero convinto che lo avrebbero eliminato comunque; almeno, dissi, se deve essere eliminato l’opinione pubblica lo deve sapere, lo deve conoscere, il pool antimafia deve morire davanti a tutti, non deve morire in silenzio.”
Il giudice Salvini che era titolare dell’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana nel 2000 disse: “…è difficile negare che sia anche strage di Stato. Nel senso che lo Stato invece di reprimere, con buona parte dei suoi apparati, ha colluso con chi stava progettando le stragi, ha difeso chi le aveva compiute dal pericolo di essere incriminati e ha fatto fuggire, quando necessario, i testimoni. Quindi l'espressione, anche se può apparire molto forte, e se poteva sembrare una forzatura politica all'epoca, è in fondo confermata da tanti nuovi elementi. E quindi sul piano storico politico ha un senso profondo di verità…Presso il ministero dell'Interno vi erano centinaia di faldoni addirittura parti di corpi di reato utili per la magistratura, che non sono arrivati se non pochi anni fa, all'autorità giudiziaria.”.
Qualche pressione l’ha testimoniata anche quando dice: “…Io posso dirle che l'indagine del mio ufficio ha avuto una serie impressionante di ostacoli …il mio ufficio dal 1995, per anni, mentre stava svolgendo gli interrogatori più importanti e irripetibili, è stato bersagliato letteralmente da esposti, azioni disciplinari, interventi del Consiglio Superiore della Magistratura o della Procura generale presso la Cassazione, che hanno rischiato di paralizzare il lavoro che stavamo svolgendo. È chiaro che quando ti devi difendere da falsità, calunnie, vere e proprie manipolazioni di documenti, resta pochissimo tempo per condurre gli interrogatori e svolgere gli accertamenti e le perizie prima che scada il termine per le indagini. È stato uno stillicidio, letteralmente, che abbiamo dovuto subire…Ciò che è avvenuto è qualcosa di sconcertante: una buona parte della magistratura invece di sostenere chi stava svolgendo un'azione investigativa difficile, che non era stato possibile portare a termine trent'anni prima, ha cercato in tutti i modi di colpire con azioni del tutto infondate, chi stava impegnandosi per poter raggiungere la verità. Faccio solo un esempio fra i moltissimi possibili, che ritengo giusto sia conosciuto. Nel '95, quando stavamo giungendo al cuore delle cellule eversive, un capo di Ordine Nuovo, il dottor Carlo Maria Maggi, per allentare la pressione presentò un esposto, sostenendo di essere stato sottoposto dai miei investigatori a pressioni o abusi. Ma contemporaneamente vi erano delle intercettazioni, svolte dalla Procura di Milano, da cui emergeva che l'esposto era fasullo, un inganno suggerito a pagamento da altri militanti che stavano all'estero al fine proprio di mettere in difficoltà chi stava indagando. Nelle intercettazioni era quindi chiarissimo che fosse un esposto strumentale. Ebbene queste intercettazioni non furono mai trasmesse né a chi, a Venezia, aveva aperto le indagini contro di noi, né alla Procura Generale, in modo tale che noi fossimo per anni delegittimati da questo sospetto. Ci sono voluti più di tre anni, anche per colpa delle omissioni altrui, perché questo procedimento si disintegrasse, ma ormai il danno era fatto…È un episodio sconcertante. All'interno della magistratura non c'è stata collaborazione, favorendo in questo modo i presunti autori delle stragi, che speravano di restare impuniti… Forse, anche per questo, in quegli anni si è avuto cura di riempirmi di altri processi, come se l'indagine sulla strage non esistesse. Voi potete immaginare che se hai centinaia di casi da trattare, un lavoro approfondito e continuativo come richiede l'indagine su un fenomeno eversivo con alle spalle un contesto istituzionale, diventa quasi impossibile. Cercare di impedire materialmente ad un giudice di avere lo spazio per lavorare porta oggettivamente al rischio di insabbiamento di un'indagine…”
Quanto a Roberto Scarpinato, sostituto Procuratore della DDA di Palermo, ospite di Primo Piano del TG3 il 27 maggio del 2007 ha detto: “Avevamo ricostruito un progetto di destabilizzazione politica del Paese, all’interno del quale Cosa Nostra era il braccio armato. C’erano, dietro le stragi interessi convergenti; interessi politici di carattere globale convergenti con quelli di Cosa Nostra palermitana. Così per Falcone, così per Borsellino”. Per Scarpinato, le due stragi ”facevano parte di un progetto nazionale di destabilizzazione, per mettere in crisi la Repubblica e stabilire un nuovo ordine politico. La Cupola – dice il magistrato palermitano – era l’organo direttivo di Cosa Nostra, che ha messo in campo la forza militare, ma la mente politica del progetto, non era interna a Cosa Nostra, ma esterna…Il pool di magistrati formato dopo le stragi (Capaci e Via D’Amelio) arrivò alla soglia della verità. Poi, improvvisamente, quel gruppo di magistrati fu disarticolato. La fine del pool e la seguente campagna di denigrazione nei confronti dei collaboratori di giustizia hanno contribuito a sigillare le bocche di tanti che erano depositari di segreti eccellenti…”.

In sostanza:
- Borsellino disse che il pool di Palermo fu silurato dal CSM;
- Il giudice Salvini dice che la strage di Piazza Fontana è stata una strage di stato, coperta da apparati dello stato (leggi: servizi segreti; è ovvio che per apparati dello stato non si intende certamente L’ente per la promozione della foca monaca, né il CONI, ma i servizi segreti, su delega di ministri e parlamentari);
- Scarpinato afferma di recente che nelle stragi del 1993 c’era un progetto politico di destabilizzazione, in cui Cosa Nostra era il braccio armato di ambienti politici.
Ma la Forleo viene giudicata perché ha detto: “ho subiti pressioni istituzionali”!!!!
Una sola parola…..VERGOGNATEVI!!!!

 
 
 

L’importanza dell’inchiesta di De Magistris

Post n°218 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da dammiltuoaiuto
 

Massoneria, politica e criminalità. 
L’importanza dell’inchiesta di De Magistris, e la dimenticata inchiesta Cordova

 


Prof. Paolo Franceschetti

-  

www.paolofranceschetti.blogspot.com


A proposito del recente libro di Ferruccio Pinotti, Fratelli d'Italia.

 

(per ordinare il libro)

Premessa.
L’inchiesta portata avanti da De Magistris probabilmente tocca quello che a nostro parere è il problema più grosso del nostro stato, da decenni: i rapporti tra criminalità organizzata, politica e finanza.

 


Pochi si ricordano dell’inchiesta che nel 1992 Cordova fece sulla massoneria calabrese. E pochi hanno notato le similitudini con l’attuale inchiesta di De Magistris. Vale la pena di ricordarle. Prima però segnaliamo che oggi tutte queste inchieste – ma molto altro ancora - sono raccontate in un libro, Fratelli d’Italia, di Ferruccio Pinotti. Il libro è grande, 800 pagine circa. E’ ben documentato, e contiene anche interviste ad alcuni Gran maestri di diversi Riti. Ma da esso è possibile ricavare alcuni punti fermi che possono essere oggetto di approfondimento.
Analizzare il sistema massonico, e capire tutte le implicazioni che comporta questa istituzione, le interferenza con la società, con la giustizia, ecc., è una cosa impossibile da fare nelle poche righe di un articolo di un blog. Sarebbe un po’ come voler spiegare il funzionamento del mondo in poche righe. Il nostro scopo quindi è solo fornire alcuni spunti di riflessione per permettere poi un ulteriore approfondimento a chi lo vorrà fare, rimandando ad altri libri o testi.


Evidenziando, in particolare, quei punti che vengono di solito trascurati quando si parla di massoneria, che sono importanti per capire realmente il sistema nel suo insieme.

 

Alcuni dati.

 


In massoneria sono iscritte in Italia circa 50.000 persone, tra iscritti ufficiali e non ufficiali (c.d. all’orecchio perché il loro nome non compare nelle liste ufficiali). Questo numero immenso di persone è costituito prevalentemente da militari, imprenditori, professionisti, docenti universitari, politici. In altre parole buona parte dell’inteligencia italiana e delle persone che ricoprono incarichi di potere.

 


Tra questi ricordiamo come legati direttamente o indirettamente alla massoneria, Cossiga, Andreotti, Prodi, Berlusconi, De Benedetti, molti componenti legati alla famiglia Agnelli, Vittorio Valletta (dirigente Fiat per molti anni, l’uomo che ha portato la nostra fabbrica al successo degli anni d’oro), i governatori della Banca d’Italia Fazio, Ciampi, Carli, l’ex presidente di Mediobanca Cuccia, l’ex presidente del senato Marcello Pera, ma anche molti cardinali, vescovi, il Preside della facoltà di beni culturali di Bologna Panaino, ecc…

 

In particolare il mondo bancario, finanziario e imprenditoriale ha legami fortissimi con la massoneria. Oltre ai già citati Agnelli, De Benedetti, e molti presidenti della Banca d’Italia, troviamo Volpi, Joel, Toeplitz, Stringher, Caltagirone, De Bustis (che apparterrebbe agli illuminati, secondo il libro di Pinotti), secondo alcune voci Consorte, Fiorani e tanti altri.
D’altronde, per capire i buoni rapporti tra massoneria e cariche ufficiali dello stato, basti pensare che Prodi alla riunione di apertura del GOI (Grande oriente d’Italia) ha mandato un messaggio di augurio e benvenuto, di cui vale la pena riportare il testo: “La repubblica e il Governo vi salutano, la Repubblica si riconosce nei valori della massoneria”. Il saluto è stato portato dal sottosegretario alle politiche giovanili De Paoli.

 

Mentre l’ex Presidente della Corte Costituzionale e della RAI Baldassarre ha presenziato di recente ad una riunione del GOI, intervenendo sul tema della tripartizione dei poteri dello stato.
In altre parole: i legami tra alte cariche dello stato e massoneria sono fortissimi ed indiscussi. Sono poco pubblicizzati e poco dichiarati, questo si. Ma sono ufficiali.

 


Nulla di strano in ciò. Basti ricordare che il primo parlamento dell’Italia unita era composta in gran parte da massoni come Crispi, Depretis, Zanardelli.

 

Ogni tanto poi spuntano collegamenti con la massoneria deviata, addirittura da personaggi insospettabili. Pannella infatti tentò di candidare nelle sue liste nientemeno che Licio Gelli, il capo della famigerata P2 al fine, si presume, di fargli avere l’immunità parlamentare. Ma la sua spiegazione ufficiale fu che lo candidava perché in cambio Gelli prometteva di rivelargli i suoi segreti. Una spiegazione delirante, che Pannella dette addirittura in commissione parlamentare. Ma che dimostra come il potere politico vada a braccetto in tranquillità con personaggi che hanno cospirato contro lo stato, e commissionato delitti di ogni tipo, stragi comprese, fino a portarli dentro al parlamento.

 

La massoneria come istituzione mondiale.

 


La massoneria è un fenomeno mondiale, organizzato cioè su scala mondiale. Il vertice del Grande Oriente, in tutto il mondo, si trova nella corona inglese. Sono appartenuti alla massoneria quasi tutti i Presidenti degli Stati Uniti, e personaggi come Gheddafi e Arafat, presidenti Francesi, Re Del Belgio, di Olanda, e via discorrendo. Ovverosia i vertici del mondo.
E’ una creazione della massoneria – come, perché, e in che misura, sarebbe un problema tutto da studiare e approfondire – l’ONU, ma anche la Croce Rossa , il WWF (il cui presidente è Filippo Di Edimburgo).

 

Fu una creazione massonica il cosiddetto gruppo Bilderberg, e lo fu anche la cosiddetta commissione Trilaterale.

 


Per capire il problema che potenzialmente può crearsi, in virtù di questa fratellanza tra esponenti di spicco di ogni parte del mondo, si cita spesso l’episodio del Britannia, del 1992; in quell’anno, sul Piroscafo Britannia, della Corona inglese, si riunirono alcuni vertici della finanza e della politica mondiale, tra cui Draghi e Prodi e si decise che sarebbero state privatizzate alcune aziende italiane. Passarono in mani straniere dopo questa riunione la Buitoni , la Invernizzi , Locatelli, Ferrarelle, ecc... Inoltre in quell’occasione, stando a quello che riportano alcuni storici e giornalisti, pare – ma il condizionale è d’obbligo – che si decidesse l’affossamento della lira che infatti avvenne negli anni seguenti, ove la nostra moneta conobbe una svalutazione senza precedenti (fine della svalutazione era quella di far acquistare le nostre aziende ad acquirenti stranieri, per un prezzo irrisorio).

 

Si spiega probabilmente così – in virtù del legame massonico mondiale - la presenza della Banca d’Inghilterra (i cui vertici sono nominati dalla Corona Inglese) nella BCE con il 17 per cento delle quote (nonostante non sia un paese dell’area Euro); e si spiega così perché molte banche italiane effettuano investimenti ingenti in azioni di Chase Manhattan Bank, Barclayrd, Morgan Stanley, ecc., tutte legate direttamente o indirettamente alla Corona Inglese per mezzo di un complicato gioco di scatole cinesi, creando dei conflitti di interessi spaventosi.
La massoneria ha diverse sfaccettature. Esistono migliaia e migliaia di logge, e decine di istituzioni massoniche o paramassoniche (organizzate cioè come la massoneria, senza potersi chiamare ufficialmente con questo nome). Abbiamo il Grande Oriente, la più diffusa a livello mondiale. Poi abbiamo i Rosacroce, I cavalieri di Malta, i Templari, l’Opus Dei e chissà quante altre magari sconosciute. Tutte queste istituzioni sono caratterizzate dal segreto per quanto riguarda il loro funzionamento interno, e dal fatto di trasformarsi, spesso, in veri e propri comitati di affari, anche illeciti.

 

Queste istituzioni sono diverse tra di loro, e talvolta sono in conflitto. Ma molto spesso collaborano e cooperano. Basti ricordare che Gelli apparteneva contemporaneamente alla P2, che tecnicamente era una loggia del Grande Oriente, ma era iscritto anche ai Cavalieri Di Malta e ai Templari, per sua stessa ammissione.

 

Le logge massoniche coperte.

 


In teoria la massoneria è un istituzione in cui si entra per fare un percorso iniziatico di conoscenza e approfondimento dei temi principali dell’esistenza. Questo è senz’altro vero per alcuni o molti dei suoi iscritti e per numerose logge.

 


In teoria poi la lista degli iscritti dovrebbe essere pubblica, essendo vietate dal nostro ordinamento le associazioni segrete.

 

Ma in realtà esiste il fenomeno delle logge massoniche coperte, o segrete, dove si iscrivono uomini politici che non vogliono rivelare la loro appartenenza alla massoneria; e a queste logge si affiliano anche boss mafiosi come Inzerillo, Bontate, Riina, Bagarella, Lo Piccolo, Mandalari (il commercialista di Riina) che certamente non entrano in questa istituzione per una sete di conoscenza e approfondimento della ricerca interiore.

 


La ragione dell’esistenza delle logge coperte la spiega il Gran Maestro Di Bernardo, a pag. 396 del libro: “Le logge coperte sono sempre esistite. La loro funzione era quella di salvaguardare persone di particolare importanza istituzionale, politica e finanziaria, proteggendole da pressioni indebite da parte di altri fratelli”.

 


Le logge massoniche coperte insomma sono il collante tra criminalità organizzata, politica, finanza e imprenditoria (non a caso i più grandi scandali finanziari italiani hanno visto come protagonisti dei massoni). E le logge massoniche coperte sono il motivo, o comunque uno dei motivi, dell’espansione della criminalità organizzata mafiosa nelle regioni del centro e del nord.

Un esempio chiarirà meglio la questione. Se un capo camorra deve costruire un grosso immobile al nord, qualora sia affiliato alla massoneria, chiederà aiuto ai “fratelli” del nord. Che, per il solo motivo di avere davanti un fratello, lo aiuteranno in questa impresa. Se deve riciclare denaro sporco, sono ancora una volta le collusioni con un banchiere massone che consentiranno questo riciclaggio. E il legame massonico è la spiegazione dell’espansione della mafia negli stati dell’Unione Europea. Considerando che la massoneria è una fratellanza “mondiale” non sarà difficile per un mafioso trovare appoggi in Russia, in America, o alle Cayman.
Così come non è difficile, per massoni appartenenti alle varie mafie, entrare in collegamento tra loro e stringere patti di alleanza; di qui nascono i patti di alleanza tra mafia, ‘ndrangheta e camorra.
Ecco il motivo per cui quando un magistrato inizia ad indagare sulle cosiddette logge massoniche coperte viene regolarmente silurato, fisicamente e/o lavorativamente.

 

Il problema centrale della massoneria. Il giuramento massonico.

 


Ora, qui sta il nodo centrale del problema massoneria, tra gli iscritti alla massoneria esiste un giuramento di fedeltà che li porta ad aiutarsi l’un l’altro.

 


Questo è il nodo cruciale del problema massonico: è possibile che un pubblico ufficiale o un funzionario statale siano servitori dello stato ma, contemporaneamente, prestino fedeltà ad un’istituzione non statale?

 


Il tema, ovviamente, è tutto da approfondire, perché ovviamente i più alti esponenti della massoneria negano che il loro giuramento di fedeltà prevalga sulle leggi dello stato. Ma, francamente, quando in una loggia coperta operano mafiosi, esponenti dei servizi segreti, imprenditori, e politici, c’è perlomeno da dubitare di queste affermazioni di lealtà allo stato.

 

Occorre inoltre tenere presente una cosa che pochi sanno; all’interno la massoneria ha i propri tribunali, organizzati in tre gradi proprio come avviene nell’ordinamento giudiziario italiano.

 


La massoneria si configura quindi come un vero stato nello stato. Potremmo dire uno stato al di sopra dello stato. O perlomeno, per usare le parole della 32 Commissione parlamentare antimafia, “le logge coperte … sono in grado di determinare gravi interferenze nell’esercizio di funzioni pubbliche”.

 


Ecco il motivo dell’allarme che suscita la possibilità che un presidente del Consiglio possa appartenere ad una loggia coperta di San Marino o comunque avere interessi ad essa legati.
Ecco la potenziale bomba che potrebbe scoppiare se l’inchiesta di De Magistris, nei suoi contenuti, fosse portata alla luce. Ed ecco perché il clamore mediatico si preferisce dirottarlo sul problema del suo “presenzialismo” in TV, per stornare l’opinione pubblica da un problema immenso, che coinvolge il problema dei rapporti tra politica e criminalità organizzata.

 

Il legame della massoneria con i servizi segreti

 


C’è un dato importante poi che non bisogna trascurare: i servizi segreti sono quasi sempre stati diretti da appartenenti alla massoneria, con tutte le conseguenze del caso. E’ documentalmente accertato che furono diretti per quasi 30 anni da appartenenti alla massoneria, oggi non si sa poiché mancano elenchi di iscritti recenti. Ma non a caso è coinvolto nell’inchiesta di De Magistris l'odierno capo della sezione calabrese del Sismi, oltre a vari politici.
Per qualche decennio i servizi segreti non rispondevano, insomma, al Governo, ma a Gelli. Ed è probabilmente per questo – per la presenza dei servizi segreti deviati - che in tutti i fatti giudiziari più gravi di questi ultimi anni, quando erano presenti i servizi segreti, i testimoni sono morti in modo misterioso e sempre con le stesse tecniche (suicidi in ginocchio; incidenti stradali; infarti improvvisi). Diciamo “probabilmente” perché il dubbio è sempre un obbligo, quando si tenta di ricostruire un sistema di potere senza avere prove documentali certe (cosa peraltro estremamente facile quando chi deve indagare è legato a quel gruppo di potere e per non tradire il giuramento fatto non indaga). Tuttavia è un fatto che nei principali episodi stragisti dell’Italia di questi ultimi decenni (solo per far qualche esempio: Italicus, Ustica, Moby Prince, Piazza Fontana; Strage di Bologna; strage di Via D’Amelio e strage di Capaci) i servizi segreti deviati erano sempre coinvolti in vario modo; e i testimoni sono sempre morti nello stesso identico modo: con una tecnica che oltre ad essere sempre uguale, è indizio dell’intervento di persone che adottano tecniche sofisticate (ecco il significato dell’espressione “menti raffinatissime” usata da Falcone riguardo al suo attentato all’Addaura). Ciò indica che probabilmente c’è un filo conduttore tra tutte queste stragi. E questo filo conduttore probabilmente lo si troverebbe nello logge massoniche deviate.

 


Conclusioni.

In conclusione: le logge massoniche coperte sono il collante che lega tra di loro criminalità, finanza e politica. Il giuramento massonico, e i vari legami che in queste sedi si creano, sono la spiegazione dell’espansione della criminalità organizzata in tutti i campi della vita sociale e politica. Ai vertici della finanza, della politica, dell’imprenditoria, ci sono molto spesso persone legate, direttamente o indirettamente alla massoneria. E i servizi segreti deviati sono stati, da sempre, il braccio armato della massoneria deviata.

 


Ma su queste logge è impossibile indagare, perché, appunto, chi tocca questi fili muore, o viene delegittimato.

 


Per questo motivo è importante seguire da vicino, per tutti noi che ci occupiamo di queste vicende, le vicende di De Magistris, Woodcock e Forleo. Perché, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno toccato i vertici del potere. Hanno toccato cioè quel filo sottile che lega politica e criminalità, ove risiede la spiegazione della maggior parte dei disastri che affliggono il nostro paese da decenni.

 

Approfondimenti.
Gli interrogativi suscitati dal fenomeno massonico sono molti e andrebbero approfonditi ben oltre quello che è lo spazio di un blog come questo.

 


Segnaliamo alcune domande e spunti di riflessione.

 

- In che rapporto sono le logge coperte con quelle ufficiali? Le logge ufficiali dichiarano spesso l’illegittimità e la criminalità di queste logge coperte. Ma al di là delle posizioni ufficiali, i singoli iscritti in che rapporti sono tra loro? E i tribunali massonici, valgono anche per le logge coperte, oppure solo per quelle ufficiali? In altre parole: le logge coperte in che misura partecipano alle atività e sono collegate con le logge ufficiali?

 

- Dall’essere iscritti in massoneria derivano spesso le proprie fortune e i propri legami; come si comporta allora un funzionario dello stato quando si troverà a dover scegliere tra far prevalere il giuramento di fedeltà allo stato e quello alla massoneria? Cioè quando si troverà a dover scegliere tra il violare la legge, o perdere d’un colpo la fortuna che gli è arrivata attraverso i canali massonici?

 

- Il giuramento massonico è compatibile con il giuramento che un servitore dello stato fa, nei confronti dello stato stesso?

 

- In che misura l’appartenenza alla massoneria di alte cariche dello stato, è in grado di interferire nelle corrette relazioni tra stati? Questo tema vede un vivace dibattito tra teorici del complotto, che vedono la massoneria come un’organizzazione sovranazionale che decide spesso le sorti dell’umanità; e coloro che negano l’esistenza di questo complotto, di queste collusioni tra alti vertici delle istituzioni. Eppure queste collusioni possono essere intraviste.

Riportiamo le parole di Di Bernardo, Gran Maestro degli Illuminati: “Le concordanze ci sono sempre al vertice. A un certo livello ci sono sempre state, segretamente. Quando si parla di questo filo segreto si parla di un dialogo sottile, profondo, che esiste tra persone di qualità. Sono queste convergenze a evitare – in caso di crisi o conflitti – i danni maggiori le situazioni irreparabili E’ chiaro che, alla base della piramide, troviamo il prete e il massone che si comportano come Don Camillo e Peppone. Ma i vertici, poiché sono vertici illuminati, si toccano sempre. Questo vale per tutto. E io ritengo che siano non solo fortunati, ma beati, coloro che – sia pure per un singolo istante della loro vita - possono vedere queste connessioni ideali tra i vertici”.

Bibliografia essenziale

 


Pochi avevano fatto un’indagine accurata su questo fenomeno, ma oggi è stato fatto da Ferruccio Pinotti, Fratelli D’Italia, BUR.


I molti, giovani e non, che della massoneria sanno poco o nulla possono vedere anche la voce corrispondente su Wikipedia.

 


Per approfondire il problema della massoneria però si può leggere:

- Trame atlantiche, storia della loggia massonica P2 di Flamini, Kaos edizioni

-    Arcuri, Sragione di stato, BUR.

 

E’ utile leggere libri scritti da Massoni e diretti a Massoni.

 

- Il libro nero della Framassoneria, di Serge Raynaud de La Ferriere , scritto da un 33 grado della massoneria, ove si parla esplicitamente della massoneria come di un’organizzazione verticistica mondiale.

 

- Statuti generali della società dei liberi muratori. Si trova in vendita in alcune librerie esoteriche, o su Internet, inserendo su Google il titolo.

 

Ricordiamo poi le inchieste più importanti riguardanti la massoneria:

 


quella sulla Loggia P2 (su cui si possono trovare molti libri e atti parlamentari)

 


Loggia Camea. Ne parla Arcuri nel libro “Sragione di Stato”, BUR.

 


Loggia Scontrino, scoperta a Trapani.

 


Inchiesta De Magistris e Inchiesta Woodcock, attualmente in corso.

 


Da leggere anche il Libro nero della finanza internazionale, edizioni Nuovi Mondi Media, di Robert Denis e Backes Ernest

 

www.disinformazione.it

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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