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ITALIANI    EVASORI?

Post n°362 pubblicato il 19 Maggio 2008 da dammiltuoaiuto
 

Redditi: un quarto degli italiani dichiara ZERO

DA  PANORAMA.IT

I moduli per la dichiarazione dei redditi | Ansa

Un italiano su quattro dichiara reddito zero al fisco. In pratica non paga imposte perché o non guadagna nulla o rientra nella no tax area, oppure è un evasore che prova a mimetizzarsi tra i non abbienti. Il dato è emblematico. Delle 39.977.386 dichiarazioni presentate nel 2005 e messe in rete dall’Agenzia delle entrate per poche ore, con seguito di polemiche, ben 9.659.121, ovvero il 24,16 per cento, indicano un reddito imponibile personale pari a zero.
Il numero si assottiglia, ma di poco, se si considerano quelli che hanno segnato il fatidico 0 anche alla voce del reddito d’impresa. Si arriva così a poco più di 9 milioni di persone, il 22,61 per cento.
Tutti evasori? No, è ovvio. Il popolo dello zero, un quarto degli italiani, raccoglie un po’ di tutto. Ufficialmente solo indigenti, famiglie con assegni sociali, pensionati con la minima. Ma, spiegano all’Agenzia delle entrate, così «si arriva a poco più di 4 milioni di contribuenti». E in effetti l’enorme banca dati del Fisco estrapola indicando 0 anche tutti quelli che presentano reddito sotto la soglia minima dei fatidici 7.500 euro che delimitano la no tax area. Considerando tutti questi non abbienti, insomma poveri, gli altri chi sono?
Difficile il fermo immagine. Anche perché quando la Guardia di finanza focalizza le verifiche sui contribuenti parziali scattano verbali a nove zeri: nel 2007 è emersa una base imponibile non dichiarata da 3,1 miliardi di euro su appena 21 mila verifiche. Dati che accreditano il lento adagio secondo il quale non esiste studio di settore, Echelon fiscale o sistema Gerico che sia capace di invertire l’abitudine di molti italiani di infischiarsene del fisco.
È rimasta negli annali la ricerca sulle famiglie italiane per stabilire i motivi dell’evasione, compiuta da Banca d’Italia nel 2004: il 75 per cento degli intervistati rispose che si evade semplicemente perché si sa che tutti non pagano il dovuto. E quindi perché tirarsi indietro? Oltre il 50 per cento aggiunse di evadere il fisco proprio perché non si sentiva abbastanza controllato.
Conferme a questo luogo comune arrivano se si scompone il dato per aree geografiche. Emerge un’Italia a doppia velocità. Da Cosenza a Vibo Valentia, da Ragusa a Trapani, e poi ancora Benevento, Crotone, Enna, Caltanissetta: nella provincia profonda oltre il 40 per cento dei contribuenti dichiara zero al fisco. Sia come Irpef, sia come reddito d’impresa. La palma spetta a Enna, dove il 42,43 per cento delle dichiarazioni reca il fatidico importo.

Nord e Sud, ai fini fiscali, sembrano due mondi distanti, con la provincia di Bologna che primeggia per minor numero di modelli Unico fermi a zero: appena il 13,99 per cento. Del resto le prime 61 province con minor numero di dichiarazioni a reddito zero sono tutte del Nord e Centro Italia. Dopo arrivano il Sud e le isole con Sassari che vede già il 24,61 per cento dei contribuenti non pagare tasse.
Scomponendo i dati per categoria professionale, agricoltori, coltivatori e allevatori conquistano percentuali bulgare. Ma anche avvocati, proprietari di bar, intermediari, trasportatori, ristoranti, barbieri e istituti di bellezza brillano per la quantità di contribuenti che non dichiara nulla. Panorama ha analizzato e suddiviso per attività lavorative 689.348 dichiarazioni a reddito zero. Un campione non statistico, ma rappresentativo che costituisce il 17,61 per cento di tutte quelle che riportano il cosiddetto codice attività (imprese, professionisti, attività commerciali e così via).
Cifre che mostrano tendenze nette. Come spiegare altrimenti che dei 65.844 allevatori presenti nel campione ben 45.657, il 69,34 per cento, sono a reddito zero? I vivaisti forestali arrivano all’87,5 per cento, gli allevatori di ovini e caprini all’84,42 per cento: 10.653 su 12.619. Anche produrre birra non consente grandi affari: dei 24 presenti in 14 hanno firmato il solito doppio zero nelle caselle del reddito personale e d’impresa.
Certo, detrazioni, agevolazioni e aiuti possono essere chiavi di lettura efficaci. E persino gli inizi attività e i problemi di salute. Ma difficilmente spiegano dati così netti per zona e per attività professionale. Quello del reddito zero, insomma, è un mondo ancora tutto da scoprire e del quale si preferisce non parlare. I politici evitano di affrontare il problema con decisione per paura di perdere voti. Gli 007 del fisco per timore di veder aumentare un fenomeno ormai fuori controllo. Meglio incrociare le dita, sperare che Gerico 2008 con i 206 nuovi studi di settore sia in grado di inviduare le incongruità degli elementi contabili.
Anche perché, a sentire i finanzieri e gli ispettori dell’Agenzia delle entrate, è un coro unico: «Metà di noi è impegnata proprio contro l’evasione fiscale» spiegano al comando generale della Guardia di finanza «ma siamo comunque in pochi. Dobbiamo controllare quasi 5,4 milioni di piccole aziende, consulenti e professionisti e 42 mila società anche sopra i 25 milioni di fatturato». Per poi vedere le contestazioni fiscali impugnate davanti alle commissioni tributarie e spesso ridotte o cancellate. Anzi, è il caso di dire, proprio azzerate.

 
 
 

guerre nel mondo

Post n°361 pubblicato il 19 Maggio 2008 da dammiltuoaiuto
 

...Solo fino al 2003 le guerre nel mondo erano 29 (ufficiali), ma nessun conflitto si è mai risolto con la guerra, casomai hanno solo messo in stanby problemi che poi sono sfociati in altrettante guerre. Aumenta il traffico di armi, paesi considerati civili usano il napalm contro civili, i colossi aziendali producono armi fatturando cifre da capogiro, tali da poter risolvere "la fame nel mondo" in 1 anno, considerando che:

1. Iraq   80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina   5 mila morti dal 2000
3. Libano   1.200 dal 2006
4. Turchia-Kurdistan   40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan   25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan   3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan   450 morti dal 2005
8. India-Kashmir   90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest   50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti   6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil   68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen   30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud   2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao  150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa  40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia   250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia   28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia   2.800 morti dal 1991
19. Algeria   150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio   5 mila morti dal 2002
21. Nigeria   11 mila morti dal 1999
22. Ciad   50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur   250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana   2 mila morti dal 2003
25. Somalia   500 mila morti dal 1991
26. Uganda   20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D.   4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia   300 mila morti dal 1964
29. Haiti   1.500 morti dal 2004

il mondo non sa più come dirci di smettere di bombardare il pianeta continuando a impregnarlo di sangue, tra l'altro di gente che con la guerra non vuole averci a che fare...insomma il mondo ci sta mandando questo messaggio...

V........O  ai signori delle guerre !!!!

SCUSATE SE CREDO ANCORA NEL POTERE DELLA DIPLOMAZIA, DELLA PAROLA E RIPONGO SEMPRE LA MIA (VANA?) SPERANZA IN QUALCUNO CHE DEPONGA LA CLAVA E SI SFORZI DI FARE UNA POLITICA PIU' RESPONSABILE...

 
 
 
 

grillo   ecologista?

Post n°360 pubblicato il 19 Maggio 2008 da dammiltuoaiuto
 

Per il Giornale è un’ecologista con yacht, fuoristrada, Ferrari e una villa che consuma come una discoteca riminese: l’accusano di tutto, e il problema è che è tutto vero. Per Il Riformista consuma come dodici famiglie italiane. Ma andiamo con ordine, da alcuni giorni alcuni giornali italiani hanno avuto una soffiata, poi confermata da Chicco Testa (al settimanale Vanity Fair), di area diessina ed ex amministratore Enel, cito testuali parole “Grillo diceva che a casa sua, con il solare, produceva tanta energia da vendere poi quella in eccesso. Ma feci fare una verifica e venne fuori che da solo consumava come un paesino”. Sta di fatto che si fece mettere 20 kilowatt contro i 3 kilowatt medi delle case italiane. In altre parole, Grillo consumava e consuma come 7 famiglie. Altro discorso riguarderebbe il possesso da parte di Grillo di yacht che certo non funzionavano a carbone. Il suo Magnum di 12 metri, peraltro, affondò in Sardegna nel ’97, con lui al timone. Anche il discorso delle automobili di Grillo sarebbe interessante: un’inquinantissima Chevrolet Blazer, tra altre, e un’utilitaria di nome Ferrari. Secondo Il Riformista è ancora peggio : “Un uccellino ci ha raccontato che consuma come dodici famiglie italiane”, e per questo vorrebbe che l’attore rendesse pubblica la sua bolletta (secondo voi lo fa? Non ci pensa nemmeno). Lui dirà che è un’invenzione dei giornalisti corrotti.

Grillo disse “Non si tratta di produrre più energia, ma di risparmiarla”. Hai capito. Grillo parla di risparmio e ha una fornitura da 20 kilowatt. Ed è pure ecologista.

Update : Il Riformista ha avuto la bolletta di Grillo : bolletta di gennaio: 3.301 kWh per 851,33 euro da pagare. In un anno ha consumato 37520 Kwh. In un giorno consuma come l’intera redazione del Riformista.

Come già scritto,  “Non si tratta di produrre più energia, ma di risparmiarla”.

 
 
 

SEGRETO DI STATO

Post n°359 pubblicato il 19 Maggio 2008 da dammiltuoaiuto
 

DAL SITO SI  BEPE GRILLO

I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Lo prevede il decreto entrato in vigore il primo maggio, quindi del governo Prodi.
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento".
"Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione".
"Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".
L'articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione.
Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera. Se un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei loro confronti.
I nostri dipendenti ci trattano come dei sudditi. Se la nostra volontà non coincide con la loro cambiano le leggi, impongono il segreto di Stato sui rifiuti tossici, sulle centrali nucleari. Gli altri Paesi hanno il segreto sulla sicurezza nazionale, sulle basi militari. Noi abbiamo il segreto di Stato sulla spazzatura, su chi ci avvelena, sulle sue motivazioni, sui suoi interessi.
Le centrali nucleari non sono una soluzione per l'energia. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze. Gli inceneritori non sono una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attrraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze.
Il cittadino ha il diritto di essere informato sulle scelte dei suoi dipendenti. Prodi ha firmato il decreto, Veltrusconi lo userà, ma i cittadini non rimarranno a guardare.
Libera informazione in libero Stato.

 
 
 

DENUNCIATO PER UNA EMAIL

Post n°358 pubblicato il 19 Maggio 2008 da dammiltuoaiuto
 

DENUNCIATO PER UNA MAIL AL PROGRAMMA

di A. M.

Caro Beppe sono un ragazzo calabrese di 24 anni da poco laureato. A sttembre 2007 dopo aver visto la trasmissione di rai2 "Confronti" di Gigi Moncalvo, come da loro consigliato ho inviato un commento con una mail. È stato istintivo, se non del tutto coscienzioso dopo aver sentito dire che Sgarbi è un uomo pieno di doti. Per me era finita li e il tempo è passato. Dopo 8 mesi, verso le 12 arrivano i CARABINIERI a casa per dirmi che mi hanno denunciato per aver inviato quella mail. Io nella mail non ho scritto nulla di offensivo se non che il servizio pubblico è sfruttato da giornalisti servi dei potenti. I miei genitori mi vogliono fucilare, non capiscono..
Oltre il danno la beffa. Non solo bisogna sopportare un servizio pubblico occupato dai privati, ma se provi solo a contestarli minimamente come umile cittadino ti arrestano pure. Volevo chiederti un consiglio, non so ne che fare ne in che guaio mi son cacciato, sai com'è, in dittatura perdi tutti i tuoi diritti e mi sa che noi ne abbiamo persi già troppi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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