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Messaggi del 15/06/2008
Repubblica popolare cinese: violazione del diritto all'informazione, alla privacy e alla libertà di espressione degli utenti di Internet Data di pubblicazione dell'appello: 13.06.2008
Secondo statistiche ufficiali, alla fine del 2007, gli utenti di Internet in Cina erano 210 milioni e il numero è in continua crescita. I controlli delle autorità cinesi sulla Rete restano stringenti e negli ultimi mesi numerosi siti web sono stati chiusi. La Cina ha costruito un esteso sistema di censura in Internet per azzittire attivisti per i diritti umani e giornalisti come Shi Tao, arrestato nel 2004 e condannato a 10 anni di carcere. Tutte le comunicazioni su Internet passano attraverso router controllati dal governo e le autorità possono bloccare l'accesso a numerosi siti, filtrarne i contenuti, cancellare collegamenti ad altri siti Internet e le pagine che contengono informazioni considerate "pericolose" o "sovversive". I siti Internet dove compaiono le parole "democrazia", "libertà" e "diritti umani" vengono regolarmente chiusi. Tra le aziende che operano in Internet, che filtrano i contenuti della Rete o che bloccano alcuni siti Internet compaiono Yahoo!, Microsoft, Google, Baidu, Sina e Sohu. Sohu è un portale cinese finanziato da importanti investimenti bancari e di altre aziende occidentali. Il portale ricorda, a chi accede alle sue chat room, che "gli argomenti che danneggiano la reputazione dello stato" sono proibiti. "Se sei di nazionalità cinese e hai intenzione di violare queste regole, Sohu.com sarà legalmente obbligata a informarne l'Ufficio per la sicurezza pubblica". Nel marzo 2007, Pu Zhiqiang, avvocato di Pechino, ha visto rimuovere tre dei suoi blog attivi sul portale Sohu.com. L'unica spiegazione che gli è stata fornita è arrivata con un' e-mail dell'amministratore di sistema in cui c'era scritto che la chiusura aveva avuto luogo per "ordini di autorità superiori". Zhiqiang aveva utilizzato i suoi blog per discutere di argomenti e problematiche relative alla libertà di parola ed espressione. Le aziende che operano in Internet hanno il dovere di rispettare i diritti umani. Hanno l'obbligo di cambiare le loro politiche e le loro pratiche in modo da rispettare e tutelare la libertà di espressione e la privacy delle persone. Le aziende, cinesi e straniere, possono giocare un ruolo importante perché le Olimpiadi di Pechino garantiscano alla Cina una eredità positiva in termini di diritti umani. |
Daw Aung San Suu Kyi, PROTESTIAMO CON LETTERA O EMAIL ALL'AMBASCATA BIRMANA IN ITALIA Via della Cammilluccia 551, Roma, tel. 0636303753, 0636304056 FAX 06/36298566 altre ambasciate della birmania a cui scrivere mecanberra@biqpond.com australia contact@myanmar-embassy-tokyo.net giappone mission.myanmar@ties.itu.int hong kong FIRMA TUTTE LE PETIZIONI LA PETIZIONE DI AMNNESTY INTERNATIONAL FIRMA LA PETIZIONE PER UNA BIRMANIA LIBERA FIRMA ALTRA PETIZIONE TUTTI I VIDEO AGGIORNATI SULLA BIRMANIA COSA ACCADE LE FOTO AGGIORNATE IN TEMPO REALE SU FREE BURMA NOTIZIE E FOTO E VIDEO IN TEMPO REALE FREE BURMA INTERVISTA AD Aung San Suu Kyi Oggi scadeva il precedente provvedimento restrittivo per il Nobel per la Pace La giunta militare ha intensificato le misure di sicurezza intorno alla sua residenzaBirmania, Suu Kyi resta agli arresti domiciliari prorogati di sei mesi Fermati 20 militanti dell'opposizione che volevano forzare i blocchi Aung San Suu Kyi Suu Kyi è ai domiciliari continuativamente dal 2003 e complessivamente da 12 degli ultimi 18 anni. Oggi scadeva l'ultimo ordine di arresto dato dal regime. E sempre oggi cade il diciottesimo anniversario delle elezioni politiche del '90, vinte in misura schiacciante proprio dalla Lega Nazionale per la Democrazia, guidata dalla leader arrestata. Una vittoria mai riconosciuta dal regime militare che diede il via a una dura repressione. Prima di decidere la proroga del provvedimento nei confronti di Suu Kyi, i militari avevano circondato la residenza dell'esponente dell'opposizione e avevano fermato venti militanti che avevano cercato di violare il blocco. Per mettere la sordina all'avvenimento i militari hanno circondato il quartier generale dell'Lnd (che ha definito "un'impostura" il referendum sulla nuova costituzione voluto dalla giunta militare), ma una ventina di giovani attivisti dell'opposizione si sono ugualmente diretti verso la villetta alla periferia di Yangon. Un tragitto breve, bloccato dalla polizia che ha fermato i giovani caricandoli sui cellulari. L'inasprimento della repressione potrebbe far salire la tensione con i governi occidentali impegnati negli aiuti umanitari a favore delle popolazioni colpite il 2 maggio scorso dal ciclone Nargis, che ha fatto oltre 130.000 vittime fra morti e dispersi, e due milioni e mezzo di senzatetto. Aiuti che il regime ha sottoposto a pesanti restrizioni, pur essendosi da ultimo piegato a promettere l'ingresso incondizionato a tutti i soccorritori stranieri, a prescindere dalla loro nazionalità. |
11/06/2008, ore 17:04MYANMAR: SECONDO GIUNTA AUNG SAN SUU KYI ANDREBBE FRUSTRATADi Antonio Rispoli Pericoloso affondo della giunta militare che guida con pugno di ferro il Myanmar, l'ex Birmania, contro il premio Nobel per la Pace Aung Sun Suu Kyi, da moltissimi anni - di cui gli ultimi sei consecutivi - detenuta senza motivo e senza processo ed ora privata anche dei suoi diritti politici, dal referendum farsa che si è tenuto nel mezzo delle devastazioni del ciclone Nargis. Infatti, secondo una fonte del governo militare, la Suu Kyi andrebbe frustrata, per quello che fa. Ma per ora lei e gli altri leader del suo partito politico semiclandestino rimangono agli arresti "per evitare che commettano i reati già commessi" (ma quali? ndr), come riferisce la fonte. A riprova della giustezza di certe misure, si parla di ingenti finanziamenti che la Suu Kyi avrebbe preso da ribelli non meglio identificati e da governi stranieri. Il tutto mentre migliaia di persone stanno morendo di fame, dopo essere stati cacciati dai campi profughi e dopo che il governo ha di nuovo chiuso l'accesso alle ONG che stavano portando derrate alimentari per la popolazione che ha visto distrutta la propria casa dal ciclone Nargis AIUTIAMO LA BIRMANIATUTTE LE NOSTRE PETIZIONI ACCENDI UNA CANDELA
PETIZIONE FREE BURMA DA SPEDIRE NAZIONI UNITE LA PETIZIONE DI AMNNESTY INTERNATIONAL FIRMA LA PETIZIONE PER UNA BIRMANIA LIBERA PETIZIONE PER LIBERARE Daw Aung San Suu Kyi, CERCHIAMO DI ARRIVARE A 1 MILIONE DI FIRME QUI Facciamo qualcosa anche noi per la popolazione del Myanmar, sostenendo Aung San Suu Kyi e il diritto ad una Birmania libera: 1) Se vuoi, puoi mandare un biglietto di SOLIDARIETA' ad Aung San Suu Kyi, Anche se è probabile che il biglietto venga intercettato dal regime, migliaia di biglietti d'auguri daranno un potente segnale al regime. Se i militari sapranno che il mondo li guarda, sarà meno facile che intraprendano altre azioni contro Aung San Suu Kyi, poiché avranno timore delle reazioni internazionali. Il tuo biglietto d'auguri contribuirà a mantenerla al riparo da ulteriori attacchi. Invia il tuo biglietto d'auguri a: Daw Aung San Suu Kyi, 54 University Avenue, Bahan 11201, Yangon, Myanmar (Birmania) Costo dell'affrancatura con posta prioritaria per l'estero formato standard, cm 9x14 Euro 0,60
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