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Messaggi del 08/08/2008
PUR DI APPARIRE BELLO SU CHI E' CAPACE DI FARSI TAROCCARE LE SUE FOTO CI SI PU' FIDARE UN PERSONAGGIO SIMILE? http://magazine.libero.it/fotogallery/fg4825/pg1.phtml?from=1 |
LE OLIMPIADI CON IL SANGUE
http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/15.php?cl=64278835
CINA E L'OPPRESSIONE TIBETANA Ma quando ci decideremo a boicottare le merci CINESI ? L'embargo all'Iran e all'Iraq dei tempi di Saddam sì ( e intendiamoci: personalmente l'ho sempre trovato giusto perché anche quelli sono Paesi in cui i diritti civili non sanno nemmeno cosa siano), dicevo: all'Iran e all'Iraq l'embargo sì, e alla Cina il boicottaggio delle loro merci e delle loro Olimpiadi no? E Perchè? Perchè abbiamo troppi interessi in gioco? Eppure anche in Cina i diritti civili non sanno nemmeno cosa siano: basta vedere come trattano uomini e animali. Siamo degli ipocriti, dovremmo vergognarci!!! Chissa',grazie ai miracoli della politica,l' import-export dall' Italia alla Cina continuera' a fiorire,la bandiera Coca Cola sventolera' alta ed il Prosciutto di Parma e la Ferrari continueranno a deliziare i nuovi milionari cinesi..Mi sembra un po' la stessa morale del denari di Giuda.Dove sono ora tutti gli strilloni della "democrazia all' occidentale a tutti i costi"? Si,certo,le armi trovate nei Monasteri..Ricordiamoci della storiella del "Lupo e l' Agnello.. Chissa',la prossima volta ci diranno che le armi di distruzione di massa dell' Iraq sono custodite al convento dei Francescani..E Bush invadera' Assisi Mi sento di condividere il sentimento, oramai, popolare del boicottaggio mediatico delle Olimpiadi. Quindi al pari di altri lettori nn le vedro', considerando il fatto che il nostro governo fatto di pecore, pecoroni, fannulloni e mangipane a tradimento, nn si e' nemmeno degnato di comunicare il suo sdegno per massacro tibetano. Quando era il tempo, pero', di appoggiare la seccessione del Kossovo dalla Serbia (che nn e' quella di Milosevic, e ha gia' ampiamente pagato per le sue colpe), nn ha esitato un momento a dare man forte al coro dei seccessionisti. Secondo me i diritti civili sono calpestati nn soltanto con l'azione diretta ma anche con la partecipazione omertosa di tutti i vari spettatori. E per questo che boicottero' tutto cio' che mi capita con il marchio della cina, olimpiadi televisive comprese Paolo Carinci BOICOTTIAMO LE OLIMPIADI E I NEGOZI CINESI Per la prima volta, in più di cinquanta anni di oppressione cinese, il Tibet si trova al centro dell’attenzione della comunità internazionale. A prima vista dovrebbe trattarsi di un fatto positivo, ma non lo è; questo perché le notizie che giungono dal “Tetto del mondo” non fanno presagire nulla di buono. Solo adesso infatti ci si scandalizza degli avvenimenti luttuosi in Tibet, come se per la prima volta il Governo cinese avesse usato la forza per ridurre al silenzio un’intera popolazione, si è portati a pensare che le rivolte e la repressione violenta siano un fatto del tutto nuovo, ma la reale drammaticità degli ultimi avvenimenti sta proprio nel fatto che questi si sono susseguiti ininterrottamente per oltre cinquant’anni. Dov’è la differenza rispetto agli anni scorsi? È molto semplice, nelle olimpiadi. Il fatto che la Cina si troverà, nella prossima estate, con gli occhi puntati addosso da parte dell’intero pianeta, ha fatto sì che ora tutti si sentono quasi in dovere di chiedere al Governo di Pechino precise risposte riguardo ai diritti umani violati, alle torture, alle esecuzioni sommarie (la Cina ne detiene il triste primato al mondo), alla totale mancanza di libertà civili e politiche. E’ evidente l’ipocrisia dei governi occidentali (e spesso dei media) che hanno sempre ignorato le grida di dolore delle numerose minoranze etniche che popolano il territorio cinese e di quella tibetana in particolare. Non descriviamo qui le grandi sofferenze del popolo tibetano (le trovate in altre pagine di questo sito), ma vogliamo sottolineare il fatto che l’Occidente ha barattato i valori ed i principi che dovrebbero costituire l’essenza stessa di una società civile in cambio dell’apertura del mercato economico da parte delle autorità di Pechino. Questo atteggiamento è doppiamente deplorevole, perché non solo non tiene conto delle libertà calpestate, ma ignora anche le condizioni del lavoratore in Cina. Più volte Sua Santità il Dalai Lama ha cercato di attirare l’attenzione degli organismi internazionali sulle misere condizioni cui il suo popolo era costretto ma, a parte sporadiche dichiarazioni di facciata, l’Occidente non è mai intervenuto in suo sostegno; è fin troppo evidente il fatto che le lievi aperture in senso capitalistico hanno fatto e fanno gola alla politica dei mercanti. Non è possibile autoelevarsi a difensori del mondo civile solo in base al proprio tornaconto economico, stendendo veli di silenzio sulle angherie perpetrate da chi può offrire di più Capiamo la posizione di S.S. il Dalai Lama, quando sostiene che la Cina non deve essere isolata ed i giochi olimpici non devono essere boicottati, ma crediamo che un gesto forte sia assolutamente necessario, anche perché se le olimpiadi sono basate sui valori di De Coubertin, ovvero rispetto e lealtà, allora la Cina è senza dubbio uno dei posti meno indicati per il loro svolgimento. Non sappiamo cosa abbia portato il Comitato Olimpico Internazionale ad assegnare questi giochi a Pechino, forse la speranza che, così facendo, la Cina avrebbe riveduto e corretto alcuni suoi atteggiamenti liberticidi, tuttavia è ormai evidente che le sue speranze sono state vane, anzi, presumibilmente questa assegnazione ha causato un ulteriore inasprimento della politica interna cinese. Nell’antica Roma si sosteneva che, per tenere tranquillo il popolo, erano sufficienti il pane ed i giochi (panem et circenses); ma a parte il fatto che il popolo tibetano non ha il pane, di questi giochi in cui i cinque anelli olimpici sembrano simboleggiare più una catena da carcerato che la fratellanza fra i popoli, non sappiamo che farcene. PAOLO CARINCI "La cosa peggiore non è la violenza degli uomini malvagi, ma il silenzio degli uomini onesti" Martin Luther King www.zorro.4000.it FOR TIBET Olimpiadi 2008: le promesse mancate della Cina. Eredità positiva dei Giochi a rischio, denuncia Amnesty InternationalCS104-2008: 28/07/2008 In un nuovo rapporto diffuso a Hong Kong a dieci giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Pechino 2008, Amnesty International ha dichiarato che la Cina è venuta meno alle promesse di migliorare la situazione dei diritti umani, tradendo in questo modo i valori fondamentali dell'Olimpismo. "Continuando a perseguitare e punire chi parla in favore dei diritti umani, le autorità cinesi hanno perso di vista le promesse fatte sette anni fa, al momento dell'assegnazione dei Giochi" - ha affermato Roseanne Rife, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International. "Il governo di Pechino sta gettando un'ombra sull'eredità delle Olimpiadi. Chiediamo la liberazione di tutti gli attivisti in carcere, piena libertà d'informazione per la stampa estera e nazionale e ulteriori progressi verso l'eliminazione della pena di morte". Il rapporto di Amnesty International, "Conto alla rovescia verso le Olimpiadi: le promesse mancate", valuta il comportamento delle autorità cinesi in quattro aree strettamente collegate ai valori fondamentali dell'Olimpismo: la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura e la pena di morte. In questi ultimi mesi, la situazione dei diritti umani è peggiorata nella maggior parte di queste aree. Nel periodo che ha preceduto i Giochi, le autorità cinesi hanno imprigionato, posto agli arresti domiciliari o allontanato a forza chi avrebbe potuto minacciare l'immagine di "stabilità" e "armonia" che intendono presentare al mondo. Secondo Amnesty International, gli attivisti e i giornalisti locali che si occupano di diritti umani rischieranno in modo particolare di subire persecuzioni durante lo svolgimento dei Giochi. Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Jacques Rogge, ha recentemente sostenuto che, grazie alla propria diplomazia silenziosa, il Cio è riuscito a ottenere varie riforme nel campo dei diritti umani, come le nuove norme sulla stampa estera. "Apprezziamo il fatto che il Cio abbia riconosciuto di avere un ruolo sui diritti umani ma, data la situazione attuale, ci sorprende la sua fiducia nel fatto che la stampa estera potrà riferire liberamente e che non ci sarà censura su Internet" - ha commentato Rife. "Ora ci aspettiamo che il Cio si esprima, quando le autorità cinesi violano i principi olimpici nel loro complesso". "I leader mondiali che assisteranno ai Giochi dovranno prendere pubblicamente posizione in favore dei diritti umani in Cina e appoggiare l'azione degli attivisti per i diritti umani. Se non lo faranno, manderanno al mondo il messaggio che è accettabile che un governo ospiti i Giochi olimpici in un'atmosfera di repressione e persecuzione". Molti difensori dei diritti umani continuano a languire nelle carceri cinesi o sono sottoposti agli arresti domiciliari; altri sono sorvegliati a vista dalla polizia, che intende impedire loro in ogni modo di disturbare lo svolgimento dei Giochi. Le autorità cinesi hanno esteso l'uso di forme punitive di detenzione amministrativa, tra cui la "rieducazione attraverso il lavoro" e la "riabilitazione forzata dalla droga", per "ripulire" Pechino prima dell'inizio delle Olimpiadi e tenere alla larga gli attivisti per tutta la durata dei Giochi. La pena di morte resta prevista per 68 reati, compresi crimini di natura economica o connessi alla droga che non comportano il ricorso alla violenza. Nonostante dichiarino che il numero delle esecuzioni è diminuito da quando la Corte suprema del popolo ha ripristinato il suo potere di revisione delle condanne a morte, le autorità cinesi continuano a non pubblicare alcun dato sulla pena capitale. Liu Jie, un'attivista per il diritto alla terra, sta scontando un periodo di 18 mesi di "rieducazione attraverso il lavoro" nella provincia dell'Heilongjiang (Cina nord-orientale); secondo fonti locali, è stata sottoposta a violenze fisiche per aver lanciato una campagna in favore di riforme politiche e legali, tra cui l'abolizione della stessa "rieducazione attraverso il lavoro". A giugno, la polizia ha arrestato l'attivista per i diritti umani del Sichuan, Huang Qi, con l'accusa di "essere entrato illegalmente in possesso di segreti di Stato". Huang stava fornendo assistenza legale alle famiglie di cinque alunni morti a seguito del crollo di una scuola elementare nel terremoto di maggio. Nel 2001, quando la Cina ottenne l'assegnazione delle Olimpiadi del 2008, Wang Wei, Segretario generale del Comitato promotore di Pechino 2008, affermò: "Garantiremo completa libertà d'informazione ai giornalisti che verranno in Cina. Abbiamo fiducia nel fatto che i Giochi non solo promuoveranno la nostra economia ma miglioreranno tutte le condizioni sociali, compresa l'educazione, la salute e i diritti umani". |
Oggi iniziano le Olimpiadi. LE BOICOTTERO'. Una manifestazione che dovrebbe unire le genti e i popoli e oggi è invece costruita su un bagno di sangue, sulle recenti repressioni in Tibet, sulla dittatura di un regime che sta attuando un vero genocidio. Vi ricordo che oltre 10 anni fa è scomparso Gedhun Choekyi Nyima, riconosciuto dal Dalai Lama (tuttora costretto all'esilio) quale Panchen Lama (importantissima carica sacerdotale buddista), probabilmente in mano al regime cinese.
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