Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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Messaggi del 15/09/2008

 

SESSO!!!

Post n°469 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

NIENTE SESSO, SIAMO ITALIANI!

Una
grande rivoluzione “copernicana” si è aperta, giorni fa, per
neutralizzare un cancro che persevera da anni nel nostro tessuto
sociale: La prostituzione. Il “mestiere più vecchio del mondo” verrà
bandito e a diventerà reato grazie ai superpoteri del Super-Ministro
delle Pari Opportunità, nemico dello sporco e dell’unto, Mara Carfagna
( una specie di nuovo “Mastro Lindo” con i capelli e con le tette
rifatte!). Era dai tempi della “Legge Merlin” che non si trattava
questo scomodo argomento. Qualche mese fa il capogruppo del “ la
Destra” Daniela Santanchè  riesumò la questione
e tuonò per il ripristino delle “case chiuse” e per un controllo più
dovizioso e sicuro di queste prestazioni.  La cosa poi fu, giustamente, accantonata. Ora invece, il Consiglio dei ministri ha approvato questo  disegno
di legge, che prevede nuovi reati e pene più dure, sia per chi si vende
carnalmente, sia per chi sviluppa il mercato della prostituzione ( i
“magnacci” o i “papponi” per intenderci). In un'intervista il ministro
Carfagna ha affermato, all'indomani dell'approvazione del disegno di
legge:  "Mi aspettavo critiche, per fortuna però non ci
sono soltanto quelle. Ci sono anche una serie di apprezzamenti.
D'altronde è un tema delicatissimo, ci sarà un motivo se dal 1958 ad
oggi non si è intervenuti sul fenomeno della prostituzione: ogni
processo di grande cambiamento porta con se' naturalmente delle
reazioni più o meno forti
". Sul disegno di legge il ministro ha aggiunto: " Ritengo
che il disegno di legge che abbiamo approvato ieri in consiglio dei
ministri sia il più adatto per seguire gli obiettivi che ci siamo
proposti e contrastare un fenomeno che oltre ad implicazioni relative
alla sicurezza, all'ordine pubblico e al decoro urbano, costituisce un
terreno di coltura privilegiato per le nuove forme di schiavitù. Noi
confidiamo che questa legge smantelli il mercato del sesso a cielo
aperto e impedisca che organizzazioni criminali portino in Italia le
schiave del sesso
". Una soluzione salomonica , quindi, per due modi
diversi di delinquere: l’uno vendendo il proprio corpo, l’altro
speculando sul corpo altrui. Da un punto di vista etico e sociale credo
che il lerciume sia da attribuire più al secondo gruppo. Il “clan dei
pappa”  è  la vera radice
del problema; Si sa benissimo che esso è un “ente” colluso con la
malavita organizzata sia nazionale che estera, ed è sotto la
compiacenza di clienti politici, molto avvezzi nel frequentare le
leggiadre squillo (ricordo ai più il “caso Sircana”).
Il decreto in questione, invece di venire in contro alla aberrante e
rischiosa vita delle peripatetiche ( sottoposte, spesso, a violenza
carnale e psicologica dai “magnacci” e da alcuni
clienti violenti) le considera alla strenua di delinquenti da
strapazzo; rendendole, di fatto, la vita più ardua e dura di quanto lo
sia già! Il problema deve essere risolto dalle fondamenta e rompere
quel connubio “malavita-mondo degli affari –politica” che da terreno
fertile alla crescita di questa piaga. Quel che si fa con questo
decreto non è altro che dare una spolverata leggera e superficiale ad
una vecchia casa decrepita e ammuffita. Non si risolvono così i
problemi con una legge da quattro soldi!Si deve essere più profondi
nell’indagine e nelle strategie di risoluzione, allargando la visione
della realtà su piani diversificati. Inoltre il governo ha provveduto a
 specificare che non regolamentera' la
prostituzione negli appartamenti ( come intendeva la Santanchè), mentre
sono ancora al lavoro per intervenire sulla pornografia on line. Nel
merito di quest’ultime questioni  il ministro Carfagna ha detto. "Non e' nostra intenzione normare la prostituzione nelle case private - ha spiegato il ministro - perche' vorrebbe dire regolamentare e legittimare questo fenomeno. E non e' nelle intenzioni del governo"; sulla prostituzione in internet, il ministro ha assicurato: "Ce ne occuperemo contestualmente con il tema della pedofilia e della pedo-pornografia on line".
Analizzando queste due risposte, è chiaro che si tratta di due risposte
sostanzialmente evasive e prive di contenuto. D'altronde, si sa, che la
Carfagna è una valletta da quattro soldi, messa lì a bel vedere dal
maschilista e fallocratico Ministro del Consiglio. Il premier
conosciuto in tutto il Mondo per aver selezionato accuratamente i
propri Ministri, attingendo al vasto campionario delle proprie
Televisioni, degli ex-Magistrati asserviti, degli ex- giornalisti
“maggiordomi”, degli amici e dei famigliari sparsi da Milano 2  a Corleone.  Non
si può pretendere, quindi, che La Carfagna porti avanti discorsi con
chiarezza e profondità d’analisi. Il Ministro per le Pari Opportunità
ha sentenziato che non si ritornerà più sul caso della prostituzione in
casa: probabilmente indicherà che la strada da percorrere sia quella di
fare l’amore in comodi e lussuosi alberghi con champagne, caviale e
aria condizionata o di partecipare ai festini a base di coca preparati
sugli spaziali yacht di Porto Cervo! Non si capisce, inoltre, dal suo
discorso, quali saranno le linee guida per smantellare la questione
della pedofilia on-line: suppongo che il Ministro per le Pari
Opportunità  sia intenzionato a pubblicare i
suoi vecchi calendari artistici o le lunghe telefonate erotiche,
riguardati gli incontri segreti con il Cavaliere; adoperandoli come la
“criptonite” per Superman. I risultati saranno pubblicati nel prossimo
numero, che potete trovare in tutte le edicole! Precipitatevi!! ( Vedi
video in basso riguardo alla proposta di questo decreto legge e i
commenti di alcune prostitute in merito)

 dalla rete

 

 
 
 

Così ho avvelenato Napoli

Post n°468 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 



Così ho avvelenato Napoli

di Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi

Le
confessioni di Gaetano Vassallo, il boss che per 20 anni ha nascosto
rifiuti tossici in Campania pagando politici e funzionari


 






Temo per la mia vita e per questo ho deciso di collaborare con la
giustizia e dire tutto quello che mi riguarda, anche reati da me
commessi. In particolare, intendo riferire sullo smaltimento
illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, a partire dal
1987-88 fino all'anno 2005. Smaltimenti realizzati in cave, in
terreni vergini, in discariche non autorizzate e in siti che posso
materialmente indicare, avendo anche io contribuito...
Comincia così il più sconvolgente racconto della
devastazione di una regione
: venti anni di veleni nascosti
ovunque, che hanno contaminato il suolo, l'acqua e l'aria della
Campania. Venti anni di denaro facile che hanno consolidato il
potere dei casalesi, diventati praticamente i monopolisti di questo
business sporco e redditizio. La testimonianza choc di una follia
collettiva, che dalla fine degli anni Ottanta ha spinto sindaci,
boss e contadini a seminare scorie tossiche nelle campagne tra
Napoli e Caserta. Con il Commissariato di governo che in nome
dell'emergenza ha poi legalizzato questo inferno.



Gaetano Vassallo è stato l'inventore del traffico: l'imprenditore
che ha aperto la rotta dei rifiuti tossici alle aziende del Nord. E
ha amministrato il grande affare per conto della famiglia
Bidognetti, seguendone ascesa e declino nell'impero di Gomorra.




I primi clienti li ha raccolti in Toscana, in quelle aziende
fiorentine dove la massoneria di Licio Gelli continua ad avere un
peso. I controlli non sono mai stati un problema: dichiara di avere
avuto a libro paga i responsabili. Anche con la politica ha curato
rapporti e investimenti, prendendo la tessera di Forza Italia e
puntando sul partito di Berlusconi.



La rete di protezione

Quando Vassallo si presenta ai magistrati dell'Antimafia di Napoli
è il primo aprile. Mancano due settimane alle elezioni, tante cose
dovevano ancora accadere. Due mesi esatti dopo, Michele Orsi, uno
dei protagonisti delle sue rivelazioni è stato assassinato da un
commando di killer casalesi. E 42 giorni dopo Nicola Cosentino, il
più importante parlamentare da lui chiamato in causa, è diventato
sottosegretario del governo Berlusconi.



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/&gt;&lt;/a&gt;&lt;/noscript&gt;




Vassallo non si è preoccupato. Ha continuato a riempire decine di
verbali di accuse, che vengono vagliati da un pool di pm della
direzione distrettuale antimafia napoletana e da squadre
specializzate delle forze dell'ordine: poliziotti, finanzieri,
carabinieri e Dia. Finora i riscontri alle sue testimonianze sono
stati numerosi: per gli inquirenti è altamente attendibile.



Anche perché ha conservato pacchi di documenti per dare forza alle
sue parole. Che aprono un abisso sulla devastazione dei suoli
campani e poi, attraverso i roghi e la commercializzazione dei
prodotti agro-alimentari, sulla minaccia alla salute di tutti i
cittadini. Come è stato possibile?







"Nel corso degli anni, quanto meno fino al 2002, ho
proseguito nella sfruttamento della ex discarica di Giugliano,
insieme ai miei fratelli, corrompendo l'architetto Bovier del
Commissariato di governo e l'ingegner Avallone dell'Arpac
(l'agenzia regionale dell'ambiente). Il primo è stato remunerato
continuativamente perché consentiva, falsificando i certificati o i
verbali di accertamento, di far apparire conforme al materiale di
bonifica i rifiuti che venivano smaltiti illecitamente. Ha ricevuto
in tutto somme prossime ai 70 milioni di lire. L'ingegner Avallone
era praticamente 'stipendiato' con tre milioni di lire al mese,
essendo lo stesso incaricato anche di predisporre il progetto di
bonifica della nostra discarica, progetto che ci consentiva la
copertura formale per poter smaltire illecitamente i rifiuti".




Il gran pentito dei veleni parla anche di uomini delle forze
dell'ordine 'a disposizione' e di decine di sindaci prezzolati. Ci
sono persino funzionari della provincia di Caserta che firmano
licenze per siti che sono fuori dai loro territori. Una lista
sterminata di tangenti, versate attraverso i canali più diversi: si
parte dalle fidejussioni affidate negli anni Ottanta alla moglie di
Rosario Gava, fratello del patriarca dc, fino alla partecipazione
occulta dell'ultima leva politica alle società
dell'immondizia.
(11 settembre 2008)

 
 
 

I pentiti di mafia parlano di Berlusconi  e forza italia

Post n°467 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 


   

I pentiti di mafia parlano di Berlusconi
http://video.libero.it/app/play?id=e...64f0d219fba639


BERLUSCONI DELL'UTRI DOCUMENTARIO COMPLETO BLU NOTTE 2 ORE
http://video.google.it/videoplay?doc...arch&plindex=0


mafia_e_bande_Milano_Calibro_Nove. B
http://video.google.it/videoplay?doc...02688581829790


Sua maestà Silvio Berlusconi in Italiano IL FILM

http://video.libero.it/app/play?id=8...8a3ccb0fa4faf5


VINCENZO GARRAFFA PARLA DI DELL'UTRI
http://it.youtube.com/watch?v=-N97O7...2F%2Fwww%2Epie.



Costanzo Show: Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone

http://www.youtube.com/watch?v=F5MZm...eature=related


la Mafia Dell'Utri e Totò Riina

http://www.youtube.com/watch?v=F9YFUbfNtII



TOTO' CUFFARO E CINTOLA

http://www.youtube.com/watch?v=T8Eo0...eature=related



LA MAFIA E I COMUNISTI PARLA TOTO' RIINA

http://www.youtube.com/watch?v=ZXOiJ...eature=related


TOTO' RIINA NON CONOSCE COSA NOSTRA

http://www.youtube.com/watch?v=o02XJ...eature=related


UNITI CONTRO IL 41 BIS BERLUSCONI DIMENTICA LA SICILIA

http://www.youtube.com/watch?v=ESlJ7...eature=related


Avvocati della mafia nel governo Berlusconi 1/12

http://www.youtube.com/watch?v=5iMzmHCI9-0





Silvio Berlusconi la Mafia Dell'Utri e Totò Riina

http://www.youtube.com/watch?v=F9YFUbfNtII

LE BUGIE DI BERLUSCONI
"Io dico sempre cose sincere, anche perché non
ho memoria e dimenticherei le bugie. Come ci si
può fidare di chi usa la menzogna come mezzo
della lotta politica? La gente deve fidarsi solo di
chi dice la verità" (Silvio Berlusconi, 2-3-94)


Indro Montanelli, il più grande giornalista italiano scomparso nel
2001, lo conosceva bene, avendolo avuto per 15 anni come editore. E
diceva: "Silvio Berlusconi è un mentitore professionale: mente a
tutti,
sempre anche a se stesso, al punto da credere alle sue stesse
menzogne". Una pulsione incontenibile e irrefrenabile, quella del
presidente del Consiglio italiano verso la menzogna. Persino in
Tribunale. Infatti, il 22 ottobre 1990, la Corte d'Appello di Venezia
l'ha riconosciuto colpevole di aver mentito ai giudici sotto
giuramento: "Il Berlusconi - si legge nella sentenza - deponendo
avanti
il Tribunale di Verona, ha dichiarato il falso, realizzando gli
estremi
obiettivi e soggettivi del contestato delitto": cioè la falsa
testimonianza, a proposito della sua iscrizione alla loggia massonica
P2. Il reato, accertato, fu dichiarato estinto grazie a una
provvidenziale amnistia approvata nel 1989. Negli Stati Uniti la
menzogna (specie se giurata dinanzi a un giudice) comporta
l'immediato
impeachment: il colpevole lascia la Casa Bianca. In Italia, entra a
Palazzo Chigi. E, naturalmente, continua a mentire. Come prima e più
di
prima. Quello che segue è un piccolo catalogo ragionato delle bugie
berlusconiane

BERLUSCONI GIOVANE
"La mia carriera canora (come cantante sulle navi da crociera, ndr) è
cominciata con una tournée in Libano" (7-6-1989). Ma secondo Giuseppe
Fiori, suo biografo non autorizzato, Berlusconi non è mai stato in
Libano. "Al 'Gardenia' (un locale notturno, ndr) di Milano, come poi
sarebbe avvenuto a Parigi, dopo aver cantato mi buttavo in pista per
ballare con le bionde" (ibidem). Ma Berlusconi non ha mai suonato a
Parigi. "Ho studiato due anni a Parigi, alla Sorbona, e per
mantenermi
dovevo suonare e cantare nei locali della capitale" (8-7-1989). Ma
Berlusconi non ha mai studiato alla Sorbona: semmai alla Statale di
Milano. "A Parigi facevo il canottaggio ed ero campione italiano
studentesco con il Cus di Milano" (luglio 1989). Parigi a parte,
esistono seri dubbi sui titoli sportivi conquistati dal Cavaliere in
canoa.

BERLUSCONI INCAPPUCCIATO
"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo
comunque che è di poco anteriore allo scandalo. Non ho mai pagato una
quota di iscrizione, né mi è stata richiesta" (27-9-1988, al
Tribunale
di Verona). Berlusconi s'iscrisse alla P2 nei primi mesi del 1978 e
pagò regolarmente la quota di iscrizione di 100 mila lire. Di qui la
falsa testimonianza. "Basta con questa storia della P2: l'ho già
detto,
ricevetti la tessera per posta e non pagai neppure la quota
d'iscrizione" (10-3-94). Ma, come ha testimoniato anche Licio Gelli,
gran maestro venerabile della loggia P2, "Berlusconi ha fatto la
normale iniziazione alla loggia P2".

BERLUSCONI IMPRENDITORE


"Il signor Berlusconi ha lavorato, ha rischiato, ha pagato le tasse e
non ha mai chiesto alcuna lira di contributi allo Stato" (22-5-95).
Ma
la Fininvest è sotto processo per evasione fiscali di centinaia di
miliardi; e ha ricevuto contributi pubblici, tanto per l'editoria (5
miliardi e rotti all'anno per Il Giornale, intestato al fratello
Paolo,
altrettanti per Il Foglio intestato alla moglie Veronica), quanto per
la cassa integrazione alla Standa e alla Mondadori. "La legge Mammì
ci
ha tolto la metà del fatturato" (La Stampa, 24-5-95). All'epoca della
legge Mammì (che nell'agosto 1990 ha regolamentato il sistema
radiotelevisivo italiano), le dimensioni del gruppo erano pressappoco
le stesse del '95. "La Mammì ci ha costretti a vendere i quotidiani e
ci ha impedito di tenere le pay tv" (La Stampa, 24-5-95). I
quotidiani
erano uno solo: il Giornale (subito passato al fratello Paolo); le
pay
tv non esistevano ancora, visto che Tele+ è nata il 20 ottobre '90.
"E'
una falsità, una cosa senza senso dire che dietro il signor
Berlusconi
ci sia Craxi. Non devo nulla a Craxi e al cosiddetto Caf, e non
rinnego
nulla di ciò che ho fatto" (a Mixer, Rai2, 21-2-94). Ma era stato lo
stesso Berlusconi a confessare, il 13-9-93, in un raro lampo di
sincerità, di aver licenziato l'anchor man Gianfranco Funari su
ordine
di Craxi ("Non è un mistero - aveva ammesso il Cavaliere - che
Berlusconi è sempre stato schiavo del Principe, e in più di
un'occasione ho dovuto tenerne conto. Un anno fa, se ricordate bene,
io
stavo aspettando le concessioni televisive...").

BERLUSCONI CANDIDATO


"Tutti mi chiedono di candidarmi. Ma io so perfettamente quello che
posso fare. Se io facessi la scelta politica dovrei abbandonare le
televisioni e cambiare completamente mestiere. Un partito di
Berlusconi
non c'è stato, nè ci sarà mai" (13-9-93). Due mesi dopo nasce
ufficialmente Forza Italia e Berlusconi si candida alla presidenza
del
Consiglio. "Se fonderò un partito? Ho sempre dichiarato il contrario,
sarà la ventesima volta che lo ripeto. Lo scrive chi ha interesse a
mettermi contro gli attuali protagonisti della politica. E perciò
farà finta anche stavolta di non leggere la mia smentita, per cui mi
toccherà di ripeterla per la ventunesima volta e chissà per quante
altre volte ancora" (Epoca, 23-10-93). Come sopra. "Il mio presunto
partito esiste soltanto sulle pagine di alcuni giornali" (alla
commissione Bilancio della Camera, 26-10-93)

VIDEO SU BIAGI



http://it.youtube.com/watch?v=Pw1Yx3...eature=related

http://it.youtube.com/watch?v=jAogBSvaSyU

http://www.corriere.it/cronache/07_o...sercenti.shtml

http://www.youtube.com/watch?v=8Q55T...?storyid=14042



CHI VOTA IL PARTITO DI FORZA ITALIA ACCETTA TUTTO QUESTO


> 6 anni di carcere a Berlusconi quale falsario

> 11 anni di carcere a Previti quale sicario corruttore di berlusconi

> 13 anni di carcere a Dell'Utri quale fondatore di Forza Italia colluso ed

> estorsore di mafia





 
 
 

SALVIAMOLO!!

Post n°466 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Myanmar: U Win Tin necessita di immediate cure medicheData di pubblicazione dell'appello: 06.08.2008Status dell'appello: attivoAU 193/08- Indice AI: ASA 16/016/2008


U Win Tin
U Win Tin

L'8
agosto 2008, in occasione del ventesimo anniversario dell'inizio delle
manifestazioni per la democrazia in Myanmar, poi violentemente represse
dall'esercito, Amnesty International chiede alle autorità del paese
asiatico di rilasciare immediatamente e senza condizioni il prigioniero
politico U Win Tin.

U Win Tin, 78 anni, giornalista, noto
dissidente e figura di primo piano del principale partito di
opposizione, la Lega nazionale per la democrazia (Lnd), è in prigione
dal 1989 ed è in cattive condizioni di salute. Soffre di disturbi
respiratori e cardiaci che negli ultimi tempi si sono fatti sempre più
acuti. Dall'ottobre 2007 è stato più volte trasferito all'ospedale
della prigione dove, tuttavia, ha ricevuto cure mediche inadeguate e,
nel gennaio di quest'anno, è stato sottoposto a un intervento
chirurgico per problemi d'ernia.

 

U Win Tin è stato arrestato il
4 luglio 1989 durante il giro di vite nei confronti dei parlamentari e
dei militanti dell'Lnd. Ha subito tre condanne per un totale di 21 anni
di prigione. L'ultima è stata emessa nel marzo 1996, quando gli sono
stati inflitti altri sette anni di prigione per aver scritto alle
Nazioni Unite sulle sue condizioni di detenzione e per aver scritto e
diffuso volantini e altri scritti all'interno del carcere. Per le
autorità di Myanmar, si è trattato di "propaganda pubblicata
clandestinamente con lo scopo di propiziare rivolte dei detenuti". Nel
documento inviato alle Nazioni Unite intitolato "Le testimonianze dei
prigionieri di coscienza del carcere di Insein che sono stati
ingiustamente imprigionati. Richieste e sollecitazioni relative alle
violazioni dei diritti umani in Birmania", U Win Tin sono denunciate le
torture subite e la mancanza di cure mediche. A seguito di ciò, U Win
Tin è stato trasferito in una cella adibita a custodire i cani in
dotazione all'esercito, senza materasso né coperta. Per lunghi periodi
di tempo gli sono stati negati acqua e cibo e non è stato consentito di
ricevere visite dalla sua famiglia.



Nel luglio 2005, le autorità
avevano dichiarato che avrebbero rilasciato U Win Tin insieme ad altri
100 prigionieri politici detenuti di Insein. Molti sono stati
effettivamente rilasciati, ma il provvedimento non ha riguardato U Win
Tin e un'altra decina di prigionieri.



U Win Tin dovrebbe terminare
di scontare la condanna nel 2009. Il governo, tuttavia, ha già
annunciato l'intenzione di estendere ulteriormente il termine della
detenzione, ed è molto probabile che ciò accada.



Senior General Than Shwe
Chairman, State Peace and Development Council
c/o Ministry of Defence, Naypyitaw, Union of Myanmar



Nyan Win
Minister of Foreign Affairs
Ministry of Foreign Affairs, Naypyitaw, Union of Myanmar



Egregio Signor Generale,
Egregio Ministro,

Siamo
sostenitori di Amnesty International, l'organizzazione non governativa
che dal 1961 lavora in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.


Vi sollecitiamo a fornire immediatamente a U Win Tin tutte le cure mediche di cui necessita.

Chiediamo il rilascio immediato e senza condizioni di U Win Tin, non appena assicurate le cure mediche necessarie.

Vi
chiediamo di garantire che, per il periodo in cui rimarrà in
detenzione, U Win Tin abbia regolare accesso a un avvocato di sua
scelta e alla sua famiglia.

Vi chiediamo inoltre di assicurare
che tutti i detenuti siano trattati umanamente, nel pieno rispetto dei
loro diritti umani, e che nessuno venga sottoposto a tortura o ad altri
maltrattamenti.

Vi ringraziamo per l'attenzione.


 
 (28.37 KB)Scarica l'appello in favore di U Win Tin (28.37 KB)

 
 
 

Fermiamo l'esecuzione !

Post n°465 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Stati Uniti: fermiamo l'esecuzione di Troy Anthony Davis!Data di pubblicazione dell'appello: 05.09.2008Status dell'appello: attivo


Troy Anthony Davis
Troy Anthony Davis ©Georgia Department of Corrections

L'esecuzione
della condanna a morte di Troy Anthony Davis, in Georgia, potrebbe
avvenire in qualsiasi momento tra il 23 e il 30 settembre, nonostante i
numerosi dubbi sulla sua colpevolezza.

Davis è stato
condannato a morte nel 1991 per l'uccisione dell'agente di polizia Mark
Allen MacPhail in un Burger King di Savannah, nello stato della
Georgia: un omicidio che Davis continua a negare di aver commesso.
Contro di lui non sono mai state presentate prove concrete e l'arma del
delitto non è mai stata ritrovata. Il processo si è basato interamente
su deposizioni fatte a seguito di pressioni della polizia, le quali
presentavano notevoli incongruenze e che in seguito sono state
ritrattate da molti dei testimoni. Davis si è visto inoltre negare
ripetutamente la possibilità di presentare nuove testimonianze che
avrebbero potuto scagionarlo dall'accusa di omicidio.

 

Davis era già stato a un passo
dall'esecuzione nel 2007. Il 16 luglio 2007, neanche 24 ore prima, la
Commissione per la clemenza l'aveva bloccata e rinviata di 90 giorni,
rinvio poi prolungato dalla Corte suprema della Georgia che aveva
deciso di riesaminare il suo caso.



L'esame è terminato il 17 marzo di quest'anno, quando la Corte ha negato un nuovo processo a Davis.



Amnesty International chiede alla Commissione per la clemenza di commutare la sentenza.



State Board of Pardons and Paroles
2 Martin Luther King, Jr. Drive, SE, Suite 458, Balcony Level
East Tower, Atlanta, Georgia 30334-4909, USA
Fax: +1 404 651 8502
Email: Clemency_Information@pap.state.ga.us



Dear Board members,

In
July 2007 we welcomed your decision to stay the execution of Troy
Anthony Davis. Now that he is scheduled to be executed between 23 and
30 September, we ask you to take the time to consider again the
evidence of his claim of innocence.

This case has generated
widespread concern in Georgia and throughout the United States
reflecting the greater recognition and concern around the country about
the potential for irrevocable error in capital cases. The power of
clemency exists as a safety net to prevent such an irreversible error.

As
you know, Mr. Davis has been on death row in Georgia for more than 15
years for the murder of a police officer he maintains that he did not
commit.

Davis' conviction was not based on any physical
evidence, and the murder weapon was never found. Moreover, most of the
witnesses who testified against Troy Davis at his trial have since
recanted or contradicted their statements, and there is new evidence
against an alternative suspect in the case.

For all these
reasons, we call on you to demonstrate your strong commitment to
fairness and justice and commute the death sentence of Troy Anthony
Davis.

Thank you for your attention.

 
 
 

FIRMA  QUI

Post n°464 pubblicato il 15 Settembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Guatemala: continuano gli attentati contro i difensori dell'ambiente Data di pubblicazione dell'appello: 12.09.2008Status dell'appello: attivoAU 248/08 - AMR 34/021/2008


Yuri Melini ©Calas.org
Yuri Melini ©Calas.org

Il
4 settembre 2008, Yuri Melini, presidente dell'associazione
ambientalista Centro d'azione legale ambientale e sociale (Centro de
Acción Legal Ambiental y Social - CALAS) è rimasto vittima di un
attentato a Città del Guatemala.

Secondo quanto riferito,
intorno alle 7 e mezzo del mattino, mentre usciva dalla sua auto per
recarsi a casa di parenti, Yuri Melini è stato fermato da un uomo che,
dopo averlo chiamato per nome, gli ha puntato contro la pistola e ha
sparato quattro colpi ferendolo all'addome e alle gambe.

 

Amnesty International crede
che il tentativo di uccidere Yuri Melini sia da collegarsi al suo ruolo
all'interno del CALAS. L'associazione, infatti, svolge da tempo
campagne contro lo sfruttamento di miniere d'oro a cielo aperto per i
danni ambientali che essi provocano, tra i quali la contaminazione
delle acque fluviali.



President of Guatemala
Lic. Álvaro Colom
Casa Presidencial, 6ª Avenida, 4-18, Zona 1
Ciudad de Guatemala, GUATEMALA
Fax +502 2221 4423, +502 2238 3579



Egregio Presidente,

Siamo
sostenitori di Amnesty International, l'organizzazione non governativa
che dal 1961 lavora per difendere i diritti umani ovunque essi vengano
violati.

Ci rivolgiamo a Lei per esprimere la nostra
preoccupazione per la sicurezza di Yuri Melini, direttore del Centro d'
azione legale ambientale e sociale (CALAS).

Secondo quanto
riferito, intorno alle 7 e mezzo del mattino, mentre usciva dalla sua
auto per recarsi a casa di parenti, Yuri Melini è stato fermato da un
uomo che, dopo averlo chiamato per nome, gli ha puntato contro la
pistola e ha sparato quattro colpi ferendolo all'addome e alle gambe.

Le
chiediamo di aprire un'indagine immediata, imparziale ed esaustiva
sull'accaduto, di rendere pubblici i risultati e di assicurare i
responsabili alla giustizia.

Le chiediamo, inoltre, di
intraprendere le misure necessarie a garantire la sicurezza di Yuri
Melini, in accordo con la sua volontà.

Le ricordiamo, infine,
che i difensori dei diritti umani e dell'ambiente hanno il diritto di
portare avanti le loro attività senza alcuna restrizione e senza il
timore di ritorsioni così come stabilito nella Dichiarazione delle
Nazioni Unite sul diritto e il dovere degli individui, dei gruppi e
delle istituzioni di promuovere e proteggere i diritti umani e le
libertà fondamentali universalmente riconosciuti.

La ringraziamo per l'attenzione.


 
 (15.12 KB)Scarica l'appello in favore di Yuri Melini (15.12 KB)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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