La P2 è un'associazione a delinquere.Agghiacciante silenzio di Berlusconi La P2,a cui berlusconi era iscritto col n.1816 era un'associazione a delinquere tra mafia,servizi segreti deviati e fascisti uniti nell'intenzione di smantellare la democrazia.Per fare questo il piano di rinascita di Gelli prevedeva di distruggere la magistratura(la magistratura è il primo bersaglio di berlusconi),azzerare la libertà di stampa con l'appropriazione di TV e giornali(e berlusconi è andato oltre ,occupando la Rai e stilando una lista di giornalisti con la schiena diritta da mandare via dalla Rai) e dividere i sindacati.Berlusconi è andato oltre il piano di Gelli nella distruzione e lo sfascio del Paese.Berlusconi tace davanti alle dichiarazioni di Gelli che riconosce in lui il suo erede.Tace perchè è la verità.Lui rappresenta il mal governo in senso assoluto:ma le sue Tv addormentano le coscienze e la capacità di ragionare degli italiani. La P2 è presente con i suoi uomini in tutti i fatti di stragi cronaca nera dagli 70 e 80. Dal golpe Borghese (Gelli avrebbe dovuto rapire Saragat), alla strage di Bologna; dagli affari con Sindona e Calvi al sequestro Moro. Uno Stato nello Stato, che ha controllato per anni le forze armate, la politica e l'informazione. "Una società a delinquere" come ebbe a definirla Sandro Pertini, che si è legata per raggiungere i suoi scopi con la criminalità mafiosa, con uomini della malavita romana e dell'eversione nera.Adesso tutti sanno che ha raggiunto il suo scopo di andare al governo e che siamo governati da banditi
Torna Gelli e tifa Berlusconi: l'ex venerabile maestro in tv, è polemica
FIRENZE (31 ottobre) - Licio Gelli torna a scatenare polemiche e preoccupazioni. L'ex gran maestro della P2 ha parlato oggi a Firenze nel corso di una conferenza stampa per presentare la trasmissione televisiva "Venerabile Italia" su Odeon tv. Iniziativa che ha scatenato subito polemiche.
Gelli in tv. Solo nell'ultima puntata di "Venerabile Italia", talk show che andrà in onda da lunedì prossimo su Odeon Tv e che lo vede protagonista Gelli sarà, per la prima volta, presente in uno studio televisivo. Ma l'ex venerabile maestro della P2 ha lasciato già oggi la sua villa Wanda nell'aretino per venire a Firenze, negli studi dell'emittente, per presentare il programma e rispondere come un fiume in piena alle domande dei giornalisti presenti. Suscitando reazioni preoccupate nel mondo politico: dal capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che sollecita una reazione di Berlusconi, indicato da Gelli come il suo erede, al vicepresidente Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli, che respinge un «apprezzamento che si trasforma in veleno per chi lo riceve», fino al senatore Pd Vincenzo Vita che chiede l'intervento del Garante delle Comunicazioni perché «la P2 non può andare in onda».
Le polemiche. Stessa richiesta dalla Federazione della Stampa che afferma: dargli spazio è insulto a storia italiana. Per l'Udc «i cattivi maestri in tv destabilizzano il clima del Paese». Se un'autorità intervenisse con azioni di censura preventiva sarebbe un palese attentato alla democrazia, avverte il proprietario di Odeon Tv Raimondo Lagostena Bassi, che spiega: «Licio Gelli non sarà il conduttore di un programma, ma si è prestato a raccontare davanti alle telecamere di Odeon Tv le sue memorie, che diventeranno materiale per gli storici». «Ci auguriamo che Oden tv voglia riflettere se sia il caso di affidare a un signore come Licio Gelli la conduzione di una trasmissione televisiva. Noi non invocheremo mai censure ma ci sembra una scelta non proprio felice e nel momento meno adatto», ha detto Giuseppe Giulietti, deputato dell'Idv.
Gelli, quasi 90 anni, completo scuro e piglio deciso, non si sottrae a domande sulla politica attuale e del passato: dalle caratteristiche principali del Piano di rinascita democratica alle stragi, dal fascismo («sono fascista e fascista morirò») alla massoneria, dagli aneddoti («una volta incontrai, in un hotel a Firenze, Tina Anselmi che aveva dato ordine di cercarmi in tutto il mondo e lei non mi riconobbe, ma la foto di quell'incontro è nell'archivio di Stato coperta da segreto») alle forze politiche attuali e alle manifestazioni studentesche.
Di Berlusconi Gelli dice che sul Piano di rinascita democratica è «l'unico che può andare avanti, non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare».
«I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica», è ancora l'opinione di Gelli. A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «non condivido il governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - ha proseguito - perché sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai».
Poi attacca la magistratura. «Se oggi in Italia c'è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perché quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno», ha detto ancora Gelli, secondo il quale «la magistratura non funziona: il pubblico ministero dovrebbe arrivare da un concorso diverso rispetto al giudice e dovrebbero odiarsi». «In Italia - ha sottolineato Gelli - poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato. Rotary, Lions, associazioni sportive o religiose non hanno questo dovere e la massoneria dovrebbe prendere dallo Stato non il segreto ma la riservatezza. La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni». E ai giornalisti che gli chiedevano del suo archivio ha risposto: «Archivi completi non né ho mai conosciuti: alcune cose vengono sepolte nell'oblio e poi possono riemergere».
Le proteste studentesche. «Le manifestazioni non ci dovrebbero essere, gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare», sostiene approvando la legge Gelmini «perché ripristina un po' di ordine». «Le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre perché non c'è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni '60. Se domani tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c'è nel paese», ha detto ancora l'opinione dell'ex Gran maestro della P2 Licio Gelli. «Le stragi - ha aggiunto Gelli - sono frutto di guerra tra bande».
«Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso», ha detto ancora l'ex Gran maestro della P2. «C'è una sentenza che Dell'Utri si trascina dietro - ha aggiunto - e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su prove e su Dell'Utri il processo non ha fatto chiarezza».
Di Pietro: «Gelli detta la linea a Berlusconi: è dittatura di ritorno». Polemica sull'ex venerabile
ROMA (1° novembre) - Non accennano a placarsi le polemiche sul "caso Gelli", esplose ieri dopo che l'ex gran maestro della P2 ha annunciato la sua presenza nella trasmissione "Venerabile Italia" su Odeon tv. Un annuncio condito da un passaggio contestatissimo: «L'unico che può andare avanti è Berlusconi - ha detto tra le altre cose Gelli - Non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare».
Di Pietro: Gelli è il cantore di Berlusconi. «Licio Gelli è il cantore di Berlusconi» ha detto oggi il leader dell'Idv, Antonio di Pietro - Gelli ha parlato a lui, non a noi, ricordandogli cosa deve fare per il suo giuramento e la sua tessera. La scuola, dopo la giustizia e dopo l'informazione, è un altro tassello del progetto del venerabile della P2, Licio Gelli, che Berlusconi sta realizzando e che Gelli ha osannato. Un modello di Stato, di Paese, di governo che annichilisce le coscienze, impedisce di costruire un futuro per i nostri figli, impone il pensiero unico. Insomma, una piccola dittatura di ritorno».
Associazione Georgofili: sulle stragi parole gravissime da Gelli. «Il signor Gelli, quando afferma "le stragi ci sono sempre state", dice una cosa gravissima, perché se sa qualcosa di più di quello che sappiamo noi, parli, visto che è alla fine della sua vita, altrimenti taccia perché il suo qualunquismo ci offende»: è quanto afferma in una nota Giovanna Maggiani Chelli per l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. «Non è vero - si legge nella nota - che quando esplosero le bombe del 1993 in questo Paese mancava l'ordine. Le forze di polizia funzionavano eccome. Il vecchio Gelli non sa nulla di ciò che voglia dire patire una strage. Lui di stragi non ne ha patite. Ci risparmi l'ironia becera e spicciola. Dopo di che non si schieri con nessuno, in difesa di nessuno, o dovremmo pensare davvero che questa sua uscita pubblica nel giorno dei Santi abbia un secondo fine».
Giulietti: l'Autorità di garanzia batta un colpo. «Il grembiule in classe, il cappuccio di Gelli in tv. Ci sembra davvero la migliore fotografia dello spirito dei tempi - dice Giuseppe Giulietti, portavoce di "Articolo 21" - Il presidente del Consiglio, nei giorni scorsi, aveva chiesto una tv meno ansiogena. Il nuovo appuntamento in tv con l'amico Gelli potrebbe rappresentare l'avvio della campagna "ottimismo e tranquillità". Il prossimo appuntamento sarà rappresentato dalla costituzione del polo unico Rainvest sotto il controllo dell'esecutivo, in omaggio ad una "'felice intuizione" dei tempi della gioventù. Purtroppo, c'è poco da scherzare e sarebbe ora e tempo che, nei modi e nelle forme opportune (come ha chiesto con grande forza la Fnsi) l'Autorità di garanzia decidesse di battere un colpo».
Odeon Tv: Gelli non sarà il conduttore, racconterà solo fatti utili per gli storici. «Vorremmo che non ci fossero equivoci: Licio Gelli non sarà il conduttore di un programma o di un ciclo di trasmissioni, ma si è prestato a raccontare davanti alle telecamere di Odeon Tv le sue memorie, che diventeranno materiale per gli storici di oggi e di domani»: lo ha precisato l'editore di Odeon, Raimondo Lagostena Bassi. «Il materiale audio e video - dice Lagostena Bassi - raccolto da un protagonista diretto di fatti storici, lungo 60 anni, come Gelli, è un servizio di documentazione e di pubblica utilità che Odeon va a svolgere».
Il Discepolo 1816
La vecchiaia è un'età meravigliosa. Mio nonno, la figura più importante della mia fanciullezza, arrivato alla soglia dei 90 si commuoveva sempre, ed era incapace di non dire quello che gli passava per la testa. Certi vecchi tornano bambini, e più tornano bambini più perdono qualsiasi freno inibitore: giocano, piangono e dicono la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Tanto che in tribunale non li fanno più nemmeno giurare...
Prendiamo Cossiga, per esempio. Lui si commuove quando vede le maestre e gli studenti finire in ospedale per le manganellate. Si commuove dalla felicità, tanto da spifferare candidamente le strategie che avrebbe usato lui se avesse ancora qualche responsabilità di governo. Appena l'ha saputo, Maroni ha cominciato a battere i piedini per terra, minacciando di non giocare più, perchè Francesco faceva la spia.
Adesso ci si mette anche Licio Gelli! Prima, da Villa Wanda, ha candidamente ammesso che tutti i 53 punti del suo manualetto di Rinascita Democratica stavano prendendo corpo ad uno ad uno. E fin qui, lo sapevo già... Oggi però mi ha fatto proprio arrabbiare, sì: ho iniziato a battere i piedini per terra. Se non la smette non gioco più neanche io, mi ritiro! In una conferenza stampa a Firenze, ha detto che Silvio Berlusconi, di cui ha ricordato l'affiliazione alla P2, è l'unico che può andare avanti e completare il Piano di Rinascita Democratica.
Insomma, ragazzi, adesso basta! Così non vale! Mi sono fatto un culo così a dimostrarvi che Il Discepolo 1816 non aveva mai abbandonato gli insegnamenti del suo Venerabile Maestro, e adesso arriva Licio e mi toglie le parole di bocca... Il colmo dei colmi, poi, è sentirlo sostenere che non è d'accordo con il Lodo Alfano, perchè l'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, in quanto al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai.
Ho deciso di fare causa a Gelli. Per plagio. Quello che è troppo è troppo!
Da una elaborazione de Il Sole 24 Ore, con riferimento ai dati Camera e Senato a fine 2007, si può scoprire chi sono gli assenti alle votazioni parlamentari. Brunetta mandi subito un medico fiscale ad Arcore.
Silvio Berlusconi è infatti il primo assoluto con il 98,5% di assenze alla Camera. Se non è primo non è mai contento.
L’attuale portavoce del PDL, Capezzone, ha totalizzato il 67,6%.
Nei primi 10 c’è Sandro Bondi, in settima posizione, con l’87,5% e in quinta l’ex piduista Cicchitto con l’89,9%. Tutti pidilellini in fuga dal lavoro. Brunetta li faccia pedinare, vorremmo tutti sapere dove vanno, cosa fanno, se incontrano Veltroni.
Al Senato per il PDL le cose non migliorano.
La posizione numero uno è di Marcello Dell’Utri, 41,1% di assenze. Secondo assoluto il doppiolavorista Ghedini con il 38,7%. Un avvocato pagato dai cittadini con lo stipendio da parlamentare per difendere Berlusconi in tutti i tribunali d’Italia. Il re del doppiolavoro, un mito.
Una soffiata per Brunetta: mandi subito un medico al tribunale di Milano, coglierà il Ghedini sul fatto mentre difende lo psiconano al processo Mills.
PER QUESTO MOTIVO AIUTIAMO BRUNETTA NELLA SUA RIFORMA PER TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI COMPRESI DEPUTATI E SENATORI SOPRATUTTO PERCHE LA LEGGE E' E DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI.
La Camera dei deputati ha approvato ieri l'articolo 15 del ddl 1441 che dà il via libera al ritorno degli impianti di energia nucleare sul territorio nazionale.
Ora il governo può emanare entro giugno 2009 uno o più decreti legislativi per la localizzazione in Italia di impianti di produzione elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare. L'esecutivo potrà poi anche definire le misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate. In pratica: ritorno al nucleare, programma che - grazie al decreto del passato governo Prodi che ha esteso all'energia il segreto di Stato - cala sui cittadini che avevano pur espresso il loro dissenso alle centrali con il referendum del 1987.
In aula, tra la maggioranza favorevole, spiccava ieri un "pallino rosso" nelle votazione: quello del deputato del Pdl Fabio Rampelli. Da tempo critico sui progetti di ritorno all'atomo di terza generazione nei tempi e modi che il governo si prefigge, Rampelli spiega che "riaccendere i reattori tradizionali è un passo indietro".
Il presidente di Fare Verde Massimo De Maio esprime la sua piena condivisione all'approccio di Rampelli.
"Ci deprime pensare che il dibattito parlamentare di una giornata possa determinare irrevocabilmente il futuro energetico del nostro Paese - afferma De Maio - legandolo a costi alti ed imprevedibili, utilizzo di risorse di uranio già in esaurimento, e mettendo in gioco variabili estremamente insidiose come le scorie radiottive, problema ad oggi irrisolto. Non ci stancheremo di sottolineare - continua il presidente di Fv - l'esigenza di perseguire come obiettivo l'incremento dell'efficienza energetica in ogni settore ed il ricorso alle fonti energetiche alternative. Fonti per le quali vorremmo vedere crescere interesse e risorse".
Per Fare verde è necessario potenziare le conoscenze dei cittadini, opera già in corso con una attività capillare dell'associazione sul territorio, e tenere costantemente informata la popolazione circa l'impatto delle decisioni che vengono prese dai nostri governanti.
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