Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

ZORRO E' VIVO

ZORRO HA BISOGNO DI TE LA SUA SPADA E' IL TUO CLICK RACCOGLIE INGIUSTIZIE NELLA RETE DAMMI IL TUO AIUTO

 
 
 
 
 
 
<a href="http://www.bannerpromotion.it/go.php?m=13911" mce_href="http://www.bannerpromotion.it/go.php?m=13911"><img alt="Clicca qui!" border="0" src="http://www.bannerpromotion.it/show.php?m=13911&amp;g=1&amp;t=image" mce_src="http://www.bannerpromotion.it/show.php?m=13911&amp;g=1&amp;t=image" width=468 height=60></a>
Iscriviti subito a BannerPromotion.it
 
 
 
 
 
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

- ZORRO DALLE PARTE DEGLI ANIMALI
- NO ALLE BOMBE NUCLEARI IN ITALIA FIRMA QUI
- VEDI IL TELEGIORNALE SKY
- GUANTANAMO LO SCANDALO AMERICANO LA MORTE DEL DIRITTO
- GUANTANAMO DOCUMENTARIO AMERICANO
- IL METEO SU SKY
- TELEZERO LA TIVU CHE FAI TU
- QUESTA E' LA SANITA' AMERICANA
- ECCO CHI E' BERLUSCONI
- LE DONNE DI ZORRO
- ECCO COME HA FATTO I SULDI BUSH
- IL FILM 9/11 E' IN INGLESE
- IO CI SARO'
- IL V DAY
- BEPPE GRILLO AL PARLAMENTO EUROPEO
- IL V DAY APPARTIENE A TUTTI NOI
- VEDI SAT2000
- WEB TV
- TUTTO LO SPERPERO IN ITALIA
- passo doppio di zorro
- zorro banderas canzone
- IL FILM DI ZORRO
- LA SIGLA DEL FILM CON BANDERAS
- LASIGLA IN ITALIANO DI ZORRO
- IL DUELLO DI ZORRO CON CATRINA
- LA MURICA DI ZORRO
- LA SIGLA DI ZORRO IN ITALIANO
- IL TRAILER DI ZORRO
- ZORRO SARA' V DAY LA SIGLA
- le danze spagnole del ciclone
- LA DONNA DI ZORRO NEL CICLONE
- ZORRO E' CONTRO LA CACCIA FIRMA
- VIDEO INTEGRALE V DAY
- ZORRO E' PER LA PACE
- IL VIDEO INTEGRALE DEL V-DAY A BOLOGNA
- tg RAI 3
- FIRMA QUI PER LIBERARE Aung San Suu Kyi
- GUARDA IL FILM SU GESU'
- C'ERA UNA VOLTA
- ANNO ZERO
- W L'ITALIA
- SCRIVI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
- foto di pescara
- AIUTIAMO QUESTE PERSONE CON IL MICROPROGETTO
- IN DIRETTA DALLA BIRMANIA
- FIRMA PER ABITI PULITI
- MOSAICO DI PACE SCRIVI AD ALEX ZANOTELLI
- FIRMA LE PETIZIONI URGENTI
- FIRMA QUI PER SALVARE CARLO PARLANTI
- FRIMA QUI PER AIUTARE KASSIM
- AIUTIACI A SALVARE I TIBETANI
- TIBET LIBERO NOTIZIE E FOTO
- belusconi e la mafia
- nonvilonza
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2008 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 12
 
 
 
 
 
 
 

ZORRO DENCE

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI, BIRMANIA,

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI, INTERVISTA

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI 2 INTERVISTA

 
 
 
 
 
 
 

JEM CARRY PARLA DI AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

DOCUMENTARIO MUSICALE AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

BONO PARLA DIAUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

I REM FOR ANGUN

 
 
 
 
 
 
 

INTEVISTA 3 AD ANGUN

 
 
 
 
 
 
 

AUNG SAN SUU KYI

 
 
 
 
 
 
 

MONACI PROTESTANO ZORRO E' CON LORO

 
 
 
 
 
 
 

NO AL MASSACRO BIRMANO

 
 
 
 
 
 
 

ECCCO LA FIDE CHE DEVONO FARE I SOLDATI

immagine 

 
 
 
 
 
 
 
 

LA LADY E IL GENERALE

 
 
 
 
 
 
 

Messaggi del 08/11/2008

 

manteniamo le promesse

Post n°534 pubblicato il 08 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Italia: manteniamo le promesse di aiuti

Negli ultimi anni gli aiuti umanitari italiani hanno contribuito a salvare migliaia di vite umane e dato speranza a molti delle popolazioni più povere del mondo. Ma dal prossimo anno il governo propone di ridurre questi aiuti salva-vita di 170 milioni di Euro -- rimangiandosi la promessa fatta all'Europa di incrementare gli aiuti internazionali.

Il ministro delle finanze Tremonti potrebbe presentare la proposta di finanziaria al Parlamento già questa settimana -- perciò prima che sia tardi riempiamolo di messaggi chiedendogli di ritirare i tagli. Compila i campi qui sotto per inviare il messaggio e, se desideri, aggiungi un tuo commento personale -- poi per favore spargi la voce a familiari e amici. Insieme possiamo salvare la reputazione dell'Italia e migliaia di vite in tutto il mondo:

Illustre  Ministro Giulio Tremonti,


Come cittadino Italiano sono rimasto sconcertato nel venire a sapere che il Governo sta prendendo in considerazione tagli imponenti agli aiuti che l'Italia fornisce ai paesi poveri del Sud del mondo -- violando le promesse fatte ed esponendoci, proprio mentre ci accingiamo a presiedere il G8, a una perdita di credibilità e di reputazione intollerabili. Questi sono tempi difficili, ma i nostri aiuti fanno la differenza fra vita e morte per centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. I Suoi tagli colpirebbero drasticamente aiuti già piuttosto scarsi, quando invece abbiamo promesso insieme ai nostri partner Europei di alzarli fino allo 0,51% del PIL entro il 2010. Le chiedo di rivedere i Suoi piani con urgenza, e di fare in modo che la Legge Finanziaria 2009 provveda ad aumentare gli aiuti, in coerenza con gli obiettivi di da raggiungere entro il 2010. È in gioco la nostra reputazione.

FIRMA QUI

http://www.avaaz.org/it/aiuti_umanitari/

 
 
 

ITALIANI POPOLO DI EVASORI

Post n°533 pubblicato il 08 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

La denuncia di Contribuenti.it: evasi ogni anno 3 miliardi di euro
Un professionista su 4 non emette fattura

In testa i dentisti con il 34%, a ruota veterinari, avvocati, psicologi
e medici. Si evade più a Nord-ovest

(archivio Corriere)
NAPOLI - In Italia il 23% dei professionisti non emette la fattura
sottraendo ogni anno al fisco oltre 3 miliardi di euro. In testa alla
classifica ci sono i dentisti, seguiti a ruota da veterinari e
avvocato. Lo denuncia Vittorio Carlomagno, presidente di
Contribuenti.it (Associazione contribuenti italiani), al convegno La
riforma del fisco in Italia in corso a Napoli.

CLASSIFICA - La classifica delle categorie professionali che non emette
fattura vede al primo posto i dentisti con il 34%, seguiti dai
veterinari con il 33%, avvocati (31%), psicologi (30%), medici (28%),
ragionieri e consulenti del lavoro (27%), architetti (25%). Seguono poi
i geometri con il 23%, i periti agrari con il 22%, i periti industriali
con il 21%, geologi con il 18%, ingegneri con il 17%, i giornalisti con
il 14%, i notai con l'11%, i commercialisti con il 10%, chimici con il
10% e biologi con l'8%.

ZONE - L'evasione è diffusa soprattutto al Nord-ovest (35% del totale
nazionale), seguito dal Centro (27,5%), dal Nord-est (24,5%) e dal Sud
(13%). Contribuenti.it chiede al ministro Tremonti di convocare con
urgenza il tavolo di trattativa fisco-contribuenti per accelerare
l'istituzione dello Sportello del contribuente per la lotta
all'evasione fiscale presso tutti gli organi dell'amministrazione
finanziaria, estendere l'applicazione degli studi di settore a tutte le
imprese e valutare l'opportunità di sospendere tutti gli aiuti e
incentivi statali ai contribuenti che non pagano le tasse.

08 novembre 2008

 
 
 

IL   SOGNO DI OBAMA

Post n°532 pubblicato il 08 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: obama

Ha vinto il sogno di Martin Luther King

Barack Obama 

LEGGI ANCHE: Le reazioni del mondo alla vittoria di Obama - Effetto Obama, sale il dollaro, calano le borse europee - Kenya in festa - Il discorso della vittoria

Il titolo del New York Times che ha celebrato la vittoria di Barack Hussein Obama non poteva essere più chiaro: le barriere razziali sono cadute perché gli elettori hanno risposto alla richiesta di cambiamento. Il giorno che ha consacrato l’elezione del primo presidente nero degli Stati Uniti è stata chiuso dal discorso del neo inquilino della Casa Bianca. “Se qualcuno pensa che in America ci sia qualcosa di impossibile, la risposta è arrivata questa notte'’ - ha detto Obama, in una orazione dedicata, in diversi passaggi, proprio alla questione razziale.

Il discorso della vittoria a Chicago


“Una data storica, una data storica - continua a ripetere dalla sua casa di Fairfax, in Virginia, Hazel McFerson, sociologa della George Mason University. Afroamericana, studiosa delle problematiche sociali, questa docente universitaria ci risponde pochi minuti dopo la proclamazione di Barack Obama. E’ commossa, è entusiasta. Voci in sottofondo continuano a chiamarla per strapparla dal telefono, per ritornare davanti alla Televisione e seguire la diretta da Chicago. “Quello che è successo oggi è la conseguenza della lotta condotta da Martin Luther King, è la vittoria del suo credo, della sua volontà di ottenere con metodi pacifici, diritti civili per gli afroamericani. L’elezione del senatore Obama è la prova vivente che quella sfida è stata alla fine vinta”. La lunga marcia per uscire - non solo metaforicamente - dai ghetti della Virginia del Nord, iniziata decenni fa, finisce, in queste ore, dopo 40 anni, a pochi chilometri di distanza, a Washington D.C.

“Un sogno, se penso che in alcuni stati fino a poco tempo fa, i neri non potevano neppure vivere” - sospira Hazel McFerson. Il messaggio che esce dalle urne statunitensi è potente. Perché è la fotografia una società americana maturata. Perché, questo messaggio, carico di simbolismo, colto dal mondo, diventa universale, spiega la docente della George Mason University. “Per i neri americani, ripeto, è la conferma che non ci sono vie rivoluzionare, ma solo la lotta pacifica per i propri diritti. E’ un messaggio che vale per tutte le società moderne. Anche per voi italiani, che, come so, siete alle prese con la questione degli stranieri”. La sociologa si ferma ancora a parlare al telefono. Spiega, con trasporto, che ha vinto il pragmatismo di Obama. Ha vinto la sua storia di sacrifici, di studio. “Sì, ha spiegato a milioni di persone che quella è la strada per trovare un senso, una missione. E’ quella di stare nel gioco non fuori, tirando missili a chi invece sta dentro.” Questa vittoria non scaccia completamente però i fantasmi dello scontro razziale. In alcuni settori della società americana, possono essere forti, le tensioni provocate dall’elezione di Obama. Per molti bianchi, vedere un nero alla Casa Bianca rappresenta addirittura un pericolo.

Phoenix: John McCain fa i complimenti a Obama


“Basta pensare al fatto che, dopo i recenti arresti di membri di gruppi razzisti, sono stati triplicati gli uomini del servizio segreti, dediti alla sicurezza del neo- presidente” dice Hazel McFerson. “C’ è sempre qualcuno che vorrebbe fare fuori Obama, come è stato ucciso Martin Luther King. Questo paese ha una lunga tradizione di omicidi politici.” Sì, certo, ma questa sera, anche la sociologa preferisce gioire piuttosto che preoccuparsi del futuro. E’ tempo, questo di brindare davanti alla televisione. Di pensare a quella dichiarazione di indipendenza che indicava gli uomini come tutti uguali, e che tante volte, nel corso della Storia, è stata negata proprio nei confronti degli afroamericani. Anche alla studiosa statunitense vengono in mente i Padri Fondatori. E la presidenza di Barack Obama sembra essere un debito che questa nazione paga ad un gruppo di suoi figli. “Un debito? ..Non so… - dice Hazel. “Sicuramente quello che è successo è la cosa migliore accaduta nella storia degli afroamericani. Una delle migliori nella Storia dell’America.”

Marco De Martino: il videocommento sulla vittoria di Obama

 
 
 

DA  MARTIN   AD OBAMA  IL MONDO SPERA

Post n°531 pubblicato il 08 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

 

Martin Luther King (1929 – 1968), pastore battista e attivista dei diritti civili del popolo afro-americano di colore, premio Nobel.

Citazioni [modifica]

  • Oggi vi dico, amici, non indugiamo nella valle della disperazione, anche di fronte alle difficoltà dell'oggi e di domani, ho ancora un sogno. È un sogno fortemente radicato nel sogno americano. Ho un sogno, che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali". [...] Ho un sogno, che un giorno, sulle rosse colline della Georgia, i figli degli antichi schiavi e i figli degli antichi proprietari di schiavi riusciranno a sedersi insieme al tavolo della fratellanza. Ho un sogno, che un giorno persino lo stato del Mississippi, uno stato che soffoca per l'afa dell'ingiustizia, che soffoca per l'afa dell'oppressione, sia trasformato in un'oasi di libertà e di giustizia. Ho un sogno, che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non siano giudicati in base al colore della loro pelle, ma in base al contenuto del loro carattere. (dal discorso al Lincoln Memorial di Washington, 28 agosto 1963)
  • La chiesa [...] non è la padrona o la serva dello stato, ma la coscienza dello stato. (da La forza d'amare)
  • La non-violenza è la risposta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo; la necessità per l'uomo di aver la meglio sull'oppressione e la violenza senza ricorrere all'oppressione e alla violenza. L'uomo deve elaborare per ogni conflitto umano un metodo che rifiuti la vendetta, l'aggressione, la rappresaglia. Il fondamento d'un tale metodo è l'amore. (dal discorso pronunciato nel ricevere il premio Nobel per la pace)
  • La salvezza dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi. (da La forza d'amare)
  • Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché la Coscienza dice che è giusta.
On some positions, Cowardice asks the question, "Is it safe?" Expediency asks the question, "Is it politic?" And Vanity comes along and asks the question, "Is it popular?" But Conscience asks the question "Is it right?" And there comes a time when one must take a position that is neither safe, nor politic, nor popular, but he must do it because Conscience tells him it is right. (dal discorso pronunciato al "Southern Christian Leadership Conference Ministers Leadership Training Program")
  • Sono fermamente convinto che la verità disarmata e l'amore disinteressato avranno l'ultima parola. (dal discorso pronunciato alla consegna del Nobel, 11 dicembre 1964)
  • Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi. Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora. Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. L'amore è il potere più duraturo che vi sia al mondo. (da La forza di amare)
  • Le guerre sono scadenti scalpelli per scolpire un futuro di pace. (citato in Call of Duty 3)
  • Ignorare il male equivale ad esserne complici. (da Il sogno della non violenza. Pensieri)
  • Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: "Che cosa fate voi per gli altri?" (da Il sogno della non violenza. Pensieri)
Discorso pronunciato a Washington il 28 agosto 1963
Martin Luther King: "I Have a Dream" (Io ho un sogno)
"Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!"
6 giugno 2004 - Martin Luther King

Martin Luther King parla alla folla

Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull'Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell'avida ingiustizia. Venne come un'alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.

Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra.

Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d'Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità.

E' ovvio, oggi, che l'America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, l'America ha consegnato ai negri un assegno fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.

Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all'America l'urgenza appassionata dell'adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall'oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell'ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l'urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.

Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.

Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.

Ma c'è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.

Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell'anima.

Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate dell'ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.

E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai negri saranno da un ghetto piccolo a un ghetto più grande.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un fiume possente.

Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.

Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.

E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho un sogno. E' un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.

Io ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.

Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!.

Io ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E' questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.

Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l'America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.

Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.

Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.

Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.

Ma non soltanto.

Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.

Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.

Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".

L'alternativa a capitalismo e comunismo, critiche e strumentalizzazioni

il reverendo King condannò duramente sia il capitalismo selvaggio che il marxismo. Sostiene nei suoi sermoni, in particolare un sermone dedicato alla giustizia e riportato integralmente nel libro "La forza di amare"(casa editrice SEI), la necessità di riconoscere il bene e il male in entrambi i sistemi economici che si fronteggiavano durante la guerra fredda. partendo dalla convinzione che Dio desidera liberare dal peccato la stessa struttura sociale ed economica, descrisse come il capitalismo è fonte di libertà e ricchezza per l'uomo ma al tempo stesso fonte d'impoverimento spirituale perché produce materialismo e consumismo sfrenato, così come il comunismo sovietico è dovuto da giuste esigenze di eguaglianza ma distrugge la libertà individuale e annienta l'uomo con i suoi mezzi crudeli e aberranti. Il dottor King credeva nel sogno della fratellanza umana tra i popoli della Terra, nella cosiddetta "beloved community" (comunità d'amore) che era ai suoi occhi la "sintesi creativa" della tesi (capitalismo) e dell'antitesi (comunismo), motivata dalla sua profonda fede in Gesù Cristo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cgn722francomar17locilento.vincenzougobinottocamilla865gatteomarcarninaimdgl1pietroonevittorio.stoppacito7carinciMarco_De_Biasiogichiariluca.bgio14ve
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI MI HA VISITATO

 
 
 
 
 
 
 

SCRIVI A ZORRO

 
 
 
 
 
 
 

CHI MI VISITA

 
 
 
 
 
 
 

LA VITA E' BELLA

 
 
 
 
 
 
 

BENIGNI PARLA DELL'OLOCAUSTO

 
 
 
 
 
 
 

LA MUSICA DI ZORRO

 
 
 
 
 
 
 

COME ERI BELLA BENAZIR

 
 
 
 
 
 
 

LA SUGLA DEL SITO

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963