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Messaggi del 05/01/2009

 

SALVIAMO  Nilar Thein  IN PRIGIONE  IN BIRMANIA

Post n°568 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da dammiltuoaiuto
 

BIRMANIA  LA TRAGEDIA SENZA VOCE

Nilar Thein
Nilar Thein

La leader dell'opposizione democratica Nilar Thein è stata arrestata il 10 settembre 2008. Attualmente si trova nel centro di detenzione di Aung Tha Pyay a Yangon, è a rischio di tortura e maltrattamenti.
Nilar Thein era latitante dall'agosto 2007, ricercata per essere stata fra gli organizzatori delle proteste antigovernative dello scorso anno.

Nilar Thein è stata arrestata mentre stava andando a trovare la madre di Ant Bwe Kyaw, un'altra attivista detenuta, in un sobborgo a nord est di Yangon.  Ant Bwe Kyaw e suo marito, Kyaw Min Yu, noto anche come Ko Jimmy, furono tra i 13 leader antigovernativi del gruppo degli "Studenti della Generazione 88" arrestati il 22 agosto 2007. Del gruppo fanno parte attivisti antigovernativi che nel 1988 presero parte alle manifestazioni contro i 25 anni di dittatura nel paese.

 

Il giorno dopo l'arresto dei 13 attivisti della "Generazione 88", Nilar Thein organizzò una manifestazione di 500 persone a Yangon per chiederne il rilascio e per protestare contro l'aumento del costo del carburante stabilito dalle autorità il 15 agosto 2007. Nilar Thein fuggì appena ebbe inizio la caccia ai leader delle proteste da parte della giunta. Consapevole dei rischi cui andava incontro in clandestinità, lasciò la figlia appena nata alle cure della famiglia.

A tre settimane dall'arresto del marito cominciarono a circolare voci su una sua presunta morte durante la custodia cautelare. Le voci risultarono in seguito false e si pensa che siano state diffuse appositamente dalla giunta per spingere Nilar Thein a uscire allo scoperto.

 

Durante la latitanza, Nilar Thein ha continuato ad appellarsi alla comunità internazionale per migliorare la situazione dei diritti umani e per porre fine agli abusi che il regime militare di Myanmar infligge quotidianamente alle donne.

Senior General Than Shwe
Chairman
State Peace and Development Council
c/o Ministry of Defence, Naypyitaw, Union of Myanmar

Nyan Win
Minister of Foreign Affairs
Ministry of Foreign Affairs
Bldg. (19), Naypyitaw, Union of Myanmar
Phone: +95 67 412 335
Fax: +95 67 412 336/ +95 97 412 395
Email: mofa.aung@mptmail.net.mm

Egregio Generale,
Egregio Ministro,

Siamo sostenitori di Amnesty International, l'organizzazione non governativa che dal 1961 lavora per difendere i diritti umani ovunque essi siano violati.

Siamo fortemente preoccupati per l'arresto di Nilar Thein e ci rivolgiamo a Voi affinché garantiate che la detenuta non sia sottoposta a tortura né a maltrattamenti.

Vi chiediamo che Nilar Thein, e con lei gli altri attivisti arrestati durante le proteste pacifiche dell'autunno 2007, siano rilasciati immediatamente e senza condizioni e, nell'attesa che ciò avvenga, Vi esortiamo a garantire ai detenuti il diritto di incontrare i propri avvocati e le famiglie oltre che di accedere alle cure mediche ove si rivelassero necessarie.

Infine Vi invitiamo a porre fine alla persecuzione di coloro che hanno pacificamente esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione e di associazione durante le proteste dello scorso anno.

Vi ringraziamo per l'attenzione.

 
 
 

LETTERA   SU GAZA

Post n°567 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da dammiltuoaiuto
 
Tag: gaza

LETTERA  AI POLITICI  ITALIANI SU  GAZA  LA GUERRA DI NATALE

FIRMA  LA PETIZIONE

http://www.avaaz.org/en/gaza_time_for_peace/

Luisa Morgantini
(Vice Presidente del Parlamento Europeo)

Ricevo e volentieri pubblico
Roma, 4 Gennaio 2009 - Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro “I care”, come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana. La popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano il prezzo dell’incapacità della Comunità Internazionale di far rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politicale coloniale.

Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare. Bisogna fermarli. Ma basta con l’ impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.

Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una occupazione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.

Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all’ ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici perché fanatici ebrei non sopravissuti all’olocausto ma arrivati da Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per diritto divino, sono entrati di forza e l’hanno occupata perché vogliono costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un'altra colonia ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d’acqua o le loro pecore avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di 870 negozi.

Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da
Palestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all’estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza perché non c’è riscaldamento, non c’è luce, o i bambini nati prematuri nell’ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.

Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.

Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione, avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.

Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l’assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l’ occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele.

Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di essere nemici, basta con l’occupazione.
Dio mio in che mondo terribile viviamo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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