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Messaggi del 12/09/2009

 

PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

Post n°678 pubblicato il 12 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 

Al Parlamento italiano,

Al Presidente della Repubblica Italiana,

Al Presidente del Senato italiano,

Al Presidente della Camera dei Deputati,

Al Presidente del Consiglio italiano,

 

Presentiamo qui di seguito

il testo della PETIZIONE ITALIANA CONTRO IL NUCLEARE

 

1) La presente Petizione vuole raccogliere il numero di firme necessario (almeno 500.000) per far sì che in Italia, non si costruiscano più, né oggi né in futuro, centrali nucleari e che mai si rimettano in funzione o si ricostruiscano o si ammodernino quelle ormai dismesse e pur presenti sul territorio nazionale italiano.

2) Per questo, la presente Petizione chiede che vengano annullati con effetto immediato gli accordi Italia-Francia stipulati il 24 febbraio 2009 dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, in relazione a iter legislativi volti alla reintroduzione e alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.

3) Per questo, la presente Petizione chiede altresì che, in sostituzione di tali accordi e di altri eventuali accordi successivi, venga sempre prima deciso un Referendum nazionale sull'argomento nucleare, per ascoltare prima di tutto la volontà degli Italiani, rispettando in questo modo i loro diritti di liberi cittadini.

4) La presente Petizione domanda anche che in Italia, come d'altronde già successo in altri Paesi dell'Unione Europea come la Germania e la Spagna, si proceda all'attuazione di una politica attuale e futura, basata sull'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e naturali, quali il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, favorendo così lo sviluppo di un'economia virtuosa, pulita e sicura per la salute pubblica.

5) La presente Petizione prende spunto anche dalla constatazione degli effetti dannosi per la sopravvivenza dell'uomo e per quella dell'ambiente naturale in cui esso vive, provocati dai numerosi incidenti nucleari verificatisi, da Chernobyl in poi, a Three Mile Island e in altre centrali nucleari inglesi e francesi, benché a volte queste realtà siano state spesso taciute e più o meno completamente smentite da autorevoli fonti.

6) La presente Petizione nasce dunque soprattutto dall'esigenza di evitare altre conseguenze pericolose per l'Italia e per tutti gli Italiani, ragion per cui, in nome dei diritti inalienabili di cui il popolo italiano dispone e di cui deve continuare a disporre, la presente Petizione domanda infine che il seguente testo sia d'esempio anche per prossime e successive richieste analoghe o identiche, da indirizzare al Parlamento Europeo, in virtù del fatto che, essendo l'Italia parte dell'Unione Europea in qualità di Stato membro e fondatore, gli Italiani sono anche cittadini europei.

-----------------------------------

 

PER ADERIRE A QUESTA PETIZIONE, COMPILARE IL MODULO QUI SOTTO

 

Vi preghiamo di compilare attentamente i seguenti campi obbligatori, perché si tratta di dati necessari per la validità di questa petizione contro il nucleare.

Il titolare del sito, Marco Ratto, garantisce che tali dati non verranno mai mostrati pubblicamente sul sito, né divulgati a terzi per nessun motivo.

Marco Ratto si impegna inoltre a garantire a tutti la massima riservatezza in merito, conservando gli stessi dati all'interno di questo sito esclusivamente per i fini della petizione contro il nucleare.

FIRMA   QUI

http://reazioneantinucleare.it/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=7

 
 
 

Nucleare francese una fuga dietro l'altra

Post n°677 pubblicato il 12 Settembre 2009 da dammiltuoaiuto
 


Nucleare francese una fuga dietro l'altra




Marco Cedolin

Tricastin, Romans – Sur – Isere, Saint Alban e ancora Tricastin. Nelle centrali nucleari francesi si susseguono le fughe radioattive e per la quarta volta negli ultimi 20 giorni è scattato l’allarme rosso in un impianto transalpino, in un periodo già molto travagliato per l’atomo europeo dopo l'incidente accaduto ai primi di giugno in Slovenia nella centrale nucleare di Krsko ed i 4 incidenti registrati in Spagna a luglio in soli 12 giorni nella centrale nucleare di Cofrentes nei pressi di Valencia.

A Tricastin lo scorso 8 luglio le autorità francesi resero nota la fuoriuscita nell’ambiente, avvenuta il giorno precedente, di 74 kg di uranio. A Romans – Sur – Isere lo scorso 18 luglio l’Autorithy per la sicurezza nucleare francese ammise la fuoriuscita di acque contaminate da elementi radioattivi, pur assicurando che l’incidente non aveva determinato impatti ambientali. A Saint Alban lo scorso 21 luglio 15 operai vennero contaminati dalla fuoriuscita di liquido radioattivo. Ieri 23 luglio, nuovamente a Tricastin 100 operai sono stati contaminati da elementi radioattivi di cobalto 58 fuoriusciti da una tubatura del reattore numero 4 fermo per manutenzione ed immediatamente evacuati dalla centrale.
Proprio intorno al sito nucleare di Tricastin, fra i più grandi al mondo, che non comprende solo la centrale, ma anche una serie di laboratori che lavorano l’uranio grezzo e depositi per le scorie radioattive, sembrano emergere molti scampoli di realtà, fino ad oggi sottaciuti, in grado d’incrinare più di una certezza riguardo alla capacità francese di gestire al meglio le conseguenze di quella sorta di “patto con l’atomo” che in Francia (dove il 78% dell’energia consumata viene prodotta dalle centrali nucleari) ha creato il mito dell’energia “facile”, pulita ed a buon mercato.

Gli incidenti nel sito di Tricastin avvengono da oltre 30 anni, anche se spesso sia la dinamica sia le conseguenze degli stessi sono state tenute nascoste per evitare polemiche e proteste.
Già dal 1964, prima ancora che sorgesse la centrale, il sito ospitava un deposito di scorie radioattive, provenienti da una vecchia fabbrica militare per l’arricchimento dell’uranio, stoccate senza alcuna precauzione, che avrebbero determinato nel corso del tempo la migrazione di 900 chilogrammi di uranio all’interno delle acque sotterranee che riforniscono i pozzi delle famiglie della zona. Ad esso si è aggiunto il deposito per scorie nucleari della Sogema, la società che a Tricastin arricchiva l’uranio per la costruzione degli ordigni nucleari, che contiene 700 tonnellate di scorie radioattive sepolte sotto un cumulo di quattro metri di terra
Nel 1986 una fuga di esafluoruro d’uranio dalla centrale portò il livello di radioattività dell’aria a 130 bequerel per metro cubo, «quando il dato normale è di 0.00001». Nel 1991 si verificò lo sgocciolamento di nitrato d’uranio sulla ferrovia della Sogema,. Nel 1997 si verificò una fuga di uranio arricchito nei terreni. Solamente un paio di settimane fa a due chilometri di distanza dalla centrale sono state trovate falde freatiche e pozzi privati dove il tasso di uranio rilevato dall’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare Irsn, arrivava a punte di 64 microgrammi per litro, ben oltre i 15 ammessi dall’Oms per dichiarare potabile l’acqua.

Energia facile, pulita ed a buon mercato che inizia a manifestarsi sempre più lontana da una realtà costretta a specchiarsi con il dramma dei lavoratori sottoposti alla contaminazione radioattiva e degli abitanti dei comuni che sorgono in prossimità del sito di Tricastin, costretti a convivere con la paura e privati perfino dell’acqua, essendo ormai proibito berla, nuotarci, mangiarne il pesce ed irrigare i campi, destinati ad inaridire in questa fetta di pianura francese immolata, come tante altre, sull’altare di un atomo che sta iniziando a scolorare e preoccupare sempre più.


Leggendo questo articolo mi torna in mente una notizia che all'epoca del disastro di Chernobyl era circolata in sordina. Si diceva che le radizioni (la famosa nube) che era arrivata anche su di noi, stranamente aveva perso di pericolosità verso la Germania per poi, ancora più stranamente, riaumentare dopo il passaggio sulla francia. Si diceva che c'era stata una perdita dal reattore del SuperPhenix, ma che, visto il disastro russo, era stato fatto passare in sordina accomunando i suoi effetti a quelli del reattore sovietico.
Ma qualcuno, in Italia, anche alla luce di questi ultimi incidenti, potrebbe dire: "..bhe, tanto ci contamina già la Francia. Allora costruiamole anche noi le centrali, così non dobbiamo dipendere più dagli altri."....CHE TRISTEZZA
firma   la   petizione    contro il nucleare
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