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Messaggi del 08/01/2011
DOCENTE A CONTRATTO PRESSO LE UNIVERSITA’ ITALIANE RECUPERA FINO A 40.000 EURO!!! Il CODACONS promuove una class action contro il MIUR e le Università Italiane, con la quale chiedere il riconoscimento della giusta retribuzione per i 36.000 professori a contratto che hanno ricevuto incarichi presso i suddetti Atenei, svolgendo in sostanza tutti i compiti di un professore di ruolo, tuttavia percependo in cambio un compenso notevolmente basso, senza neppure il riconoscimento dei diritti previdenziali. Si tratta di recuperare decine di migliaia di euro fino a raggiungere i compensi almeno dei ricercatori universitari con gli interessi e la rivalutazione. Per partecipare alla CLASS ACTION iscriviti alla mailinglist dedicata inviando una email all'indirizzo professoriacontratto@codacons.info Riceverai le istruzioni per aderir e alla class action e fare la causa per gli arretrati. Vai al link: |
Post n°785 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da dammiltuoaiuto
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Post n°784 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da dammiltuoaiuto
AMIANTO: Sei rimasto vittima dell’amianto? In Italia già sono stati riconosciuti maxi risarcimenti di 700 mila euro (Tribunale di Reggio Emilia 2007) per il risarcimento del danno biologico e morale. Il Codacons ti aiuterà ad avere giustizia. Puoi infatti agire con il Codacons per ottenere il legittimo risarcimento del danno. Ogni anno migliaia di persone che hanno lavorato in luoghi saturi di polveri di amianto si scoprono affette da gravi patologie derivanti da tale esposizione. Esistono alcune malattie, quali una gravissima forma di cancro denominata “mesotelioma” o una malattia cronica denominata “asbestosi” che derivano al 99% dall’esposizione all’amianto; altre malattie – anche altrettanto gravi - possono comunque essere legate da un rapporto di causa ed effetto alla medesima esposizione. Chi ha contratto tali malattie durante il lavoro, oppure perché abitante in luoghi colpevolmente non bonificati o semplicemente lavando tute da lavoro di un familiare addetto al trattamento dell’amianto può contattarci e conferire mandato agli esperti legali del Codacons per ottenere il giusto risarcimento del danno sofferto. Altrettanto può fare il familiare di una persona ammalata o deceduta a causa dell’amianto per ottenere il risarcimento del cosiddetto “danno parentale”. Potrai recuperare fino 80.000 dollari dal fondo ad hoc istituito negli USA in sede di conciliazione, e, per il giudizio in Italia, la diversa somma riconosciuta a seconda dell’entità del danno subito!
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AMIANTO: Sei rimasto vittima dell’amianto? In Italia già sono stati riconosciuti maxi risarcimenti di 700 mila euro (Tribunale di Reggio Emilia 2007) per il risarcimento del danno biologico e morale. Il Codacons ti aiuterà ad avere giustizia. Puoi infatti agire con il Codacons per ottenere il legittimo risarcimento del danno. Ogni anno migliaia di persone che hanno lavorato in luoghi saturi di polveri di amianto si scoprono affette da gravi patologie derivanti da tale esposizione. Esistono alcune malattie, quali una gravissima forma di cancro denominata “mesotelioma” o una malattia cronica denominata “asbestosi” che derivano al 99% dall’esposizione all’amianto; altre malattie – anche altrettanto gravi - possono comunque essere legate da un rapporto di causa ed effetto alla medesima esposizione. Chi ha contratto tali malattie durante il lavoro, oppure perché abitante in luoghi colpevolmente non bonificati o semplicemente lavando tute da lavoro di un familiare addetto al trattamento dell’amianto può contattarci e conferire mandato agli esperti legali del Codacons per ottenere il giusto risarcimento del danno sofferto. Altrettanto può fare il familiare di una persona ammalata o deceduta a causa dell’amianto per ottenere il risarcimento del cosiddetto “danno parentale”. Potrai recuperare fino 80.000 dollari dal fondo ad hoc istituito negli USA in sede di conciliazione, e, per il giudizio in Italia, la diversa somma riconosciuta a seconda dell’entità del danno subito!
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VITTIMA DI CRACK FINANZIARI? Argentina, Cirio, Cerruti, Finmeck: la banca che non informa il cliente del rischio deve RISARCIRE I DANNI OLTRE CENTO SENTENZE FAVOREVOLI OTTENUTE DAL CODACONS HANNO FATTO RECUPERARE AI RISPARMIATORI UN MILIONE DI EURO!!
RECUPERA FINO A 150.000 EURO!!!
Alcuni consumatori affrontano l'azione legale (contro la banca che gli ha venduto i titoli) con molte perplessità, dovute anche alla mancanza (o al mancato ritrovamento) di documentazione relativa all'acquisto. Si può agire in tali casi? La risposta è contenuta nell’art. 23, co.6 del TUF, il quale prevede che nei giudizi di risarcimento dei danni cagionati al cliente nello svolgimento dei servizi di investimento e di quelli accessori, incombe ai soggetti abilitati (Banca) l'onere di provare di aver agito con la specifica diligenza. Quindi, al consumatore è sufficiente dimostrare di aver acquistato i titoli, mentre la mancanza di documentazione sfavorisce solo la banca. In alcuni casi, poi, si riscontrano ipotesi di vera e propria nullità. Ciò accade, per esempio, quando l'investimento è stato effettuato in assenza del contratto quadro. Infatti, l'art. 23 del T.U.F. (D. Lgs. n. 58/98) prescrive che i contratti relativi alla prestazione dei servizi di investimento debbano essere redatti per iscritto (da ultimo, Tribunale di Mondovì, con la sentenza n.390 del 4/11/2010). Le ipotesi di responsabilità contrattuale, comunque, sono abbastanza diffuse nell'ambito della intermediazione finanziaria. Si ricordi, infatti, che la banca deve profilare i clienti e fornire loro tutte le informazioni sui titoli venduti (in particolare, cfr. art. 21 del D. Lgs. 58/98 e dagli artt. 26, 27, 28 , 29 e 30 del Regolamento Consob n. 11522/98). Il Codacons offre a tutti i suoi iscritti una consulenza legale gratuita Pertanto, se hai acquistato titoli spazzatura, perdendo i tuoi risparmi, puoi agire subito con il CODACONS anche se hai aderito ad eventuali azioni penali nella procedura in essere contro l'emittente. La causa spesso consente di recuperare l'investimento nel giro di soli 8-9 mesi, attraverso una transazione con la Banca. Se vuoi partecipare anche tu a questa azione clicca qui (www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=60&css=1) e compila il questionario inserendo tutti i dati richiesti. Riceverai una email con tutte le ulteriori informazioni utili. Vai al link: http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=128445&id=65 E segui le istruzioni per aderire e recuperare tutto o fino all’85% di quello che hai investito (ad es. 100.000 euro ovvero 85.000 euro su un investimento di 100mila euro)! E RICORDA CHE PER I BOND ARGENTINA IL TERMINE ULTIMO PER ESPERIRE L’AZIONE E’ IL 23 DICEMBRE 2011!!! (v. il link: http://www.codacons.net/bondargentini/?q=capodanno_argentino) Per le obbligazioni Lehman clicca qui: http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=109851
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Post n°781 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da dammiltuoaiuto
VITTIMA DI CRACK FINANZIARI? Argentina, Cirio, Cerruti, Finmeck: Alcuni consumatori affrontano l'azione legale (contro la banca che gli ha venduto i titoli) con molte perplessità, dovute anche alla mancanza (o al mancato ritrovamento) di documentazione relativa all'acquisto. Si può agire in tali casi? La risposta è contenuta nell’art. 23, co.6 del TUF, il quale prevede che nei giudizi di risarcimento dei danni cagionati al cliente nello svolgimento dei servizi di investimento e di quelli accessori, incombe ai soggetti abilitati (Banca) l'onere di provare di aver agito con la specifica diligenza. Quindi, al consumatore è sufficiente dimostrare di aver acquistato i titoli, mentre la mancanza di documentazione sfavorisce solo la banca. In alcuni casi, poi, si riscontrano ipotesi di vera e propria nullità. Ciò accade, per esempio, quando l'investimento è stato effettuato in assenza del contratto quadro. Infatti, l'art. 23 del T.U.F. (D. Lgs. n. 58/98) prescrive che i contratti relativi alla prestazione dei servizi di investimento debbano essere redatti per iscritto (da ultimo, Tribunale di Mondovì, con la sentenza n.390 del 4/11/2010). Le ipotesi di responsabilità contrattuale, comunque, sono abbastanza diffuse nell'ambito della intermediazione finanziaria. Si ricordi, infatti, che la banca deve profilare i clienti e fornire loro tutte le informazioni sui titoli venduti (in particolare, cfr. art. 21 del D. Lgs. 58/98 e dagli artt. 26, 27, 28 , 29 e 30 del Regolamento Consob n. 11522/98). Il Codacons offre a tutti i suoi iscritti una consulenza legale gratuita Pertanto, se hai acquistato titoli spazzatura, perdendo i tuoi risparmi, puoi agire subito con il CODACONS anche se hai aderito ad eventuali azioni penali nella procedura in essere contro l'emittente. La causa spesso consente di recuperare l'investimento nel giro di soli 8-9 mesi, attraverso una transazione con la Banca. Se vuoi partecipare anche tu a questa azione clicca qui (www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=60&css=1) e compila il questionario inserendo tutti i dati richiesti. Riceverai una email con tutte le ulteriori informazioni utili. Vai al link: http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=128445&id=65 E segui le istruzioni per aderire e recuperare tutto o fino all’85% di quello che hai investito (ad es. 100.000 euro ovvero 85.000 euro su un investimento di 100mila euro)! E RICORDA CHE PER I BOND ARGENTINA IL TERMINE ULTIMO PER ESPERIRE L’AZIONE E’ IL 23 DICEMBRE 2011!!! (v. il link: http://www.codacons.net/bondargentini/?q=capodanno_argentino) Per le obbligazioni Lehman clicca qui: http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=109851 |
PRECARI DELLA SCUOLA: Il Tribunale ordina di assumere a tempo indeterminato i precari della scuola!!! La direttiva ue 1999/70/ce impone la stabilizzazione di tutti i precari della scuola. Ed il Ministero dell'istruzione è stato condannato a pagare gli stipendi di ruolo. Il Codacons ha avviato una class action gratuita per tutti i precari della scuola iscritti al CODACONS. LA CLASS ACTION E' COMPLETAMENTE GRATUITA SIA PER GLI ISCRITTI ALL'ASSOCIAZIONE SIA PER I NON ISCRITTI! Condizione per aderire al’iniziativa è quella di essere docenti inseriti nella graduatoria ad esaurimento ed assunti con contratto di lavoro a tempo determinato stipulato con termine dal 1° settembre al 30 giugno o al 31 agosto, ancora in corso di esecuzione, ovvero gia' concluso, ed illegittimamente reiterato, anche una sola volta. Si avverte, inoltre, che il termine ultimo per poter impugnare i contratti a tempo determinato e ottenere l’immissione in ruolo, nonchè il risarcimento dei danni conseguenti mediante l’invio di una raccomandata finalizzata all’interruzione della prescrizione, è fissato dalla legge al 22 gennaio 2011 (si veda in particolare l’art. 32 della legge 4 novembre 2010 n. 183, secondo cui il personale docente o ATA che vorrà agire avverso i suddetti contratti, dovrà manifestare per iscritto – anche per via extragiudiziale - entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di entrata in vigore della stessa legge, fissata al 24 novembre 2010, la volontà di impugnarli). Per tale ragione, oltre ad aderire all'azione, compilando il form al link sotto sarà trasmesso il testo da inviare - ripetiamo: entro il 22 gennaio 2011 - per interrompere la prescrizione ai fini delle singole azioni individuali da intraprendere davanti al giudice del lavoro. Per aderire gratuitamente alla class action e scaricare la lettera interruttiva della prescrizione basta collegarsi al sito http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=127901&id=74 e cliccare al link riportato www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicform&idform=57&css=1 e compilare il form Successivamente saranno inviate le istruzioni per chi volesse fare la causa individuale al tribunale del lavoro che sarà sempre gratuita per gli iscritti al Codacons. N.B. la class action è COMPLETAMENTE GRATUITA mentre le future singole cause potranno essere intentate rivolgendosi a uno dei tanti legali sparsi nel terriotrio della Repubblica ovvero, previa iscrizione al Codacons, dai legali incaricati dall'Associazione, ripetiamo, al solo costo dell'iscrizione. |
600 MILIONI DI EURO DI RISARCIMENTO PER 1 MILIONE DI FAMIGLIE!!! In oltre 128 Comuni italiani (91 nel Lazio - 16 in Toscana - 10 in Trentino - 8 in Lombardia - 3 in Umbria), l'acqua che è uscita per anni dai rubinetti contiene ARSENICO, oltre la soglia di 10 microgrammi per litro, nonostante la legge preveda limiti di 5/6 volte inferiori. Il rischio per i cittadini di gravi danni alla salute è altissimo: l'Organizzazione mondiale della sanità e il Comitato scientifico europeo, parlano addirittura di rischio di «alcune forme di cancro». Ma finalmente il 28 ottobre e' arrivato il tanto atteso NO della Commissione Europea all'ennesima richiesta di deroga presentata dall'Italia ai limiti previsti dalla legge per la concentrazione di arsenico nell'acqua destinata ad uso potabile. Il Codacons promuove adesso unazione giudiziaria collettiva gratuita per tutti i propri iscritti, per ottenere il risarcimento dei danni e per la quale possono agire tutti gli abitanti dei 128 comuni sopra indicati, che siano intestatari di una bolletta dell'acqua per un contratto di utenza in corso. Vai al link: http://www.codacons.it/articolo.asp?idinfo=128124
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